Speciale Guerra in Ucraina
AGGIORNAMENTI 25 AGOSTO (185° giorno)
- DI MAIO A KIEV Il ministro degli Esteri italiano è arrivato a Kiev. Si tratta della seconda visita nella captale ucraina. Ora attendiamo i commenti ucraini perché qualcuno spiegherà al politico italiano che da oltre due mesi l'Italia non invia le armi promesse. Proprio ieri, per l'anniversario dell'indipendenza, vari leader mondiali insieme agli aiuti hanno fatto giungere aiuti molto concreti, cosa che non ha fatto il governo in carica, dove non mancano le parole di solidarietà da parte di molti (non tutti) ma senza che si aiuti l'Ucraina a respingere l'aggressione, almeno per quanto sia possibile. Anzi, parlando con alcuni membri delle commissioni interessate, emerge addirittura come raccontino che "abbiamo inviato molti aiuti". Tre cannoni, dicasi tre cannoni, non sono molti, anzi sono pochissimo se si vuol essere seri. Inoltre non ci risulta che sia stato fornito neppure il munizionamento relativo. Solo ieri gli Stati Uniti hanno annunciato la consegna di 245.000 colpi da 155 mm!
Probabilmente qualche politico contava sul fatto che in agosto i militari di Putin andassero in vacanza ma così come loro sono rimasti "al pezzo" (dovendo curare i loro interessi elettorali!), altrettanto hanno fatto i combattenti.
Non sappiamo se Draghi e Di Maio conoscano il dettaglio delle consegne, in quanto sono "segretate" ma se lo sappiamo noi, lo dovrebbero sapere anche loro, che ne dite? Qui non si tratta di fare discorsi ma di essere molto concreti. Vi sono paesi molto più piccoli, come i baltici, la Norvegia o la Danimarca che hanno fornito molti più equipaggiamenti che non l'Italia (solo la piccola Estonia ha inviato da tempo anche 18 FH-70 oltre ad altro).
Smentendo tanti commentatori, gli ucraini hanno dimostrato di tener testa ai russi alla sola condizione che possano ricevere aiuti. E il messaggio dei leader occidentali di ieri è stato chiaro. Putin si ritiri altrimenti ne pagherà le conseguenze. Qui non siamo nel 2014/15, quando da occidente non giunse praticamente niente alle forze ucraine, politica rimasta simile per 8 anni (0 carri, 0 cannoni, 0 aerei e via proseguendo). Si è messo in moto una solidarietà che darà all'Ucraina l'opportunità di ribaltare la situazione, considerando che il capo di stato maggiore russo può affermare che:" L'operazione prosegue come previsto" ma sa bene che non è assolutamente vero e rischia il posto, così come è accaduto a tanti vertici russi, accusati di essere responsabili delle sconfitte, ultimo il comandante della Flotta del Mar Nero.
Negli USA si stanno addestrando piloti per gli F-16 mentre in Polonia è in addestramento il personale di terra per velivoli che darebbero grossi problemi ai velivoli russi, già molto prudenti dopo le perdite iniziali. Già una volta una sfida militare ha portato Mosca al fallimento e forse qualcuno vuole evitare un'altra catastrofe di quel tipo.
Di Maio dovrebbe recarsi anche a Mosca un passo che altri colleghi europei non hanno fatto. Forse passerà in un colpo clamoroso e almeno in una certa visibilità in vista delle prossime elezioni. Forse per tentare questa politica, i rifornimenti per l'Ucraina sono stati bloccati da mesi. Crediamo che le sue aspettative siano veramente velleitarie così come il ruolo che può giocare.
- INCONTRO ZELENSKY-DI MAIO Il presidente Zelensky ha ricevuto nel pomeriggio il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sottolineando i rapporti fra i due paesi e in particolare il sostegno del primo ministro Draghi.
- NESSUN CAMBIAMENTO SUL FRONTE Il fronte è rimasto praticamente immutato e proseguono i cannoneggiamenti e il lancio di missili russi verso l'Ucraina anche se a ritmi meno intensi che mesi fa.
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