giovedì 24 giugno 2021

 BENNETT FA RIFERIMENTO ALLE AZIONI IN IRAN


Il nuovo primo ministro israeliano Bennett ha fatto capire che, come era facile immaginare, vi è Israele dietro la serie di "incidenti" che stano funestando il programma nucleare iraniano. Non ci voleva molta fantasia per comprendere da dove arrivassero certe "sciagure" che si stavano ripetendo  e che colpivano anche il settore petrolifero iraniano e quello navale. Bennett ha detto che non è favorevole alla reintroduzione degli accordi del 2015 perché semplicemente non hanno funzionato.

A questo punto tutto è possibile e se il regime iraniano è abituato alle azioni clandestine, dall'altra parte siamo di fronte ad autentici maestri che potrebbero causare danni veramente gravi, non solo al programma nucleare ma a tutta l'economia iraniana, già pesantemente in crisi.

 AFGHANISTAN: PERSI TRE DISTRETTI


Le forze di Kabul hanno effettuato un ripiegamento dai distretti di Nalchragh, Andkto e Qarowul, nella provincia di Faryan, a nord-est del capoluogo. Si tratta di aree veramente remote e marginali. Kabul ha una strategia di concentrare le forze nei punti strategici senza logorarsi in costose difese di zone che hanno scarsa importanza. Qualcosa di simile accadeva tutte le primavere più o meno. L'Afghanistan è un paese enorme con alcune zone remote, difficili da raggiungere e quasi disabitate.



MISSIONE INTERNAZIONALE IN MOZAMBICO

 

I 16 paesi della Comunità di Sviluppo dell'Africa Meridionale hanno deciso una missione internazionale nel Mozambico settentrionale, per dare aiuto al governo di Maputo, che sembra in difficoltà, a respingere l'offensiva della guerriglia integralista nella provincia di Cabo Delgado, al confine con la Tanzania. I combattimenti delle ultime settimane hanno provocato un'ondata di 80.000 profughi e il blocco delle trivellazioni petrolifere. Bisognerà ora vedere se e come la missione prenderà corpo.

SCONTRI NELLA LIBIA MERIDIONALE

 

Si sono accesi scontri a Shaba, nel Fezzan libico, fra le forze nazionaliste del generale Haftar e miliziani del GNU. Non si hanno ancora notizie sull'esito dei combattimenti ma i nazionalisti avevano fatto giungere dei rinforzi nei giorni scorsi. La situazione in questa parte del territorio libico è più complessa che non sulla costa.

 PROCESSO DI PACE AD HERAT


Ad Herat, nell'Afghanistan occidentale, 130 ex miliziani talebani hanno deciso di aderire al processo di pace, con il loro reinserimento nella società civile. Ci sembra una notizia incoraggiante che indica come esista una soluzione al conflitto nel martoriato paese, nonostante la minaccia integralista e i rinnovati attacchi. L'importante è che si trovi la strada migliore per sostenere questa politica e dare i mezzi e l'appoggio alle forze di sicurezza perché sconfiggano i radicali.

DANNEGGIATA FABBRICA DI CENTRIFUGHE IN IRAN 

 

Il 23 giugno è stata danneggiata una fabbrica nei pressi di Teheran, a Karaj, destinata alla produzione di componenti per le centrifughe per l'arricchimento nucleare, in particolare lamine di allumino particolari. Mancano verifiche ma sembra che l'impianto sia stato attaccato da piccoli droni, il che lascia pensare a qualche operazione segreta, molto probabilmente condotta da Israele, con un nuovo colpo spettacolare che lascia ancora una volta sorpresi per la capaictà d'infiltrarsi all'interno di uno stato retto da un regime fortemente autoritario. Nei mesi precedenti erano state danneggiate alcune centrifughe, e, lo scorso aprile, un incendio aveva danneggiato la loro fabbrica a Natanz. Attendiamo comunque conferme e ulteriori particolari anche se è chiaro che se il regime iraniano fa lanciare attacchi contro Israele, dall'altra parte non ci si limita a "fermi ammonimenti" ma magari si attuano operazioni in corso di pianificazione da anni.

Intanto circola l'informazione che all'inizio di giugno è fallito il tentativo iraniano di mettere in orbita un nuovo satellite.

mercoledì 23 giugno 2021

 FINITI TEST ISRAELIANI SU LASER

 

Il Ministero della Difesa israeliano ha annunciato, cosa abbastanza insolita, che sono finiti i test su un sistema laser di potenza imbarcato su un velivolo. Durante i test sono stati abbattuti 7 droni in volo sul Mediterraneo. Il programma che è portato avanti dalla Elbite probabilmente punta anche alla distruzione di razzi e missili.



 F-35 B INGLESI NEI CIELI AFGHANI


F-35 B LIGHTING II inglesi e dei marines, decollati dalla portaerei QUEEN ELISABETH, in vanigazione in Oceano Indiano e diretta in Estremo Oriente, hanno effettuato il 22 giugno voli di ricognizione nei cieli dell'Afghanistan. Si tratta del debutto operativo sia dei velivoli F-35 che della QUEEN ELISABETH, inserita nel Carrie Strike Group 2021, nome in codice FOX, costituito anche da una unità stattunitense e una olandese.

FORZE AFGHANE RIPIEGANO IN TAJIKISTAN


Alcune decine di appartenenti alle forze di sicurezza di Kabul sotto la pressione dei miliziani talebani hanno passato la frontiera con il Tajikistan, a bordo di veicoli e con le armi, incluso un mortaio da 81 mm, al seguito. Fra loro 4 feriti che sono stati ricoverati in ospedale dove uno è deceduto subito dopo. In queste settimane la situazione si è aggravata nella regione di Kunduz, nella parte settentrionale del paese anche se alcune località sono state poi riprese dai governativi che hanno contrattaccato. Sono stati respinti vari attacchi talebani a Taloqan con il contributo delle tribù locali, infliggendo pesanti perdite all'avversario. Anche alcune azioni verso Kunduz sono state respinte ma questa è attualmente la regione con maggiori problemi di sicurezza nel paese.

 DECINE DI COLPITI DA ATTACCO AEREO IN TIGRAI


Decine di persone sono rimaste colpite, con morti e feriti, in un attacco aereo contro il villaggio di Togoga, nel Tigrai, da parte di velivoli etiopi. Non si deve pensare che questa crisi sia stata risolta anche perché i capi tigrini sono sempre in armi.

Breaking News

 

 CRIMEA, COLPI CONTRO NAVE INGLESE


Il cacciatorpediniere DENFENDER (classe Type 45) della Royal Navy è stato oggetto la mattina del 23 giugno di colpi mentre passava a largo di Sebastopoli da parte  di unità e velivoli russi. Sembra che l'unità di Londra sia entrata, per un paio di miglia in acque che Londra ritiene ucraine e Mosca rivendica dopo l'occupazione della penisola nel 2014. La tensione è salita notevolmente e l'ambasciatore inglese è stato convocato al Cremlino. A nostro avviso è un chiaro segnale che qualcuno è intenzionato a rendere la vita meno facile al regime di Putin e alle sue azioni, non riconosciute sul piano internazionale, come per esempio la chiusura dello stretto di Kerch fra Crimea e Kuban.

martedì 22 giugno 2021

 AFGHANISTAN: RIPRESO IL DISTRETTO DI DUSHI


Le forze di sicurezza afghane hanno ripreso il controllo del distretto di Sushi, nella provincia di Bahlan, occupato solo ieri e parzialmente dai talebani, all'offensiva dall'inizio della primavera, come al solito. Sembra che i capi tribù dell'area, che ha una importanza strategica, si siano decisi ad inviare propri elementi armati per combattere le formazioni integraliste insieme ai reparti dell'Esercito e delle polizie. Un segnale importante che ha colto subito dei risultati positivi.

 OPERAZIONE AQUILA: IN ITALIA GLI AFGHANI 

CHE HANNO LAVORATO PER NOI


E' iniziata l'Operazione AQUILA, vale a dire il trasferimento di personale afghano che ha lavorato per noi e con noi, subendo anche delle perdite: intepreti, mediatori culturali, cuochi, addetti alla pulizia, gestori di piccole attività di vendita ovviamente un offerta per personale fidato e che voglia fare questo passo fino ai parenti di primo grado.

Si tratta di persone, della zona di Kabul e del teatro di operazioni doccidentale, che si sono meritati questa opportunità, a differenza di chi arriva da clandestini. A dirlo tutta bisognerebbe fare un'offerta di questo tipo anche per i militari ma molti di loro sono ancora in servizio e in genere sanno difendersi bene.

In Italia una parte di quest epersone potrà proseguire la carriera, per esempio facendo da interpreti per le forze di polizia e l'intelligence.

Francamente siamo anche per il proseguo dell'assistenza militare al paese asiatico alle prese sempre con l'integralismo e un apporto concreto sarebbe importante anche a livello psicologico.

lunedì 21 giugno 2021

 UCCISO CAPO DI BOKO HARAM


L'Esercito della Nigeria ha annunciato di aver eliminato in combattimento il 20 giugno Modu Kennami, detto "il generale guercio", uno dei capi del movimento integralista. Le forze di sicurezza stanno ottenendo alcuni successi nell'azione di repressione contro questa milizia integralista che costituisce un flagello da alcuni anni, principalmente nella parte nord-orientale del paese.

 ATTENTATO CONTRO I FRANCESI IN MALI


La mattina del 21 giugno un attentatore suicida si è lanciato con un veicolo contro militari francesi dell'Operazione BARKHANE in Mali, a Gossi nella parte centrale del paese, dove operano gruppi d'integralisti. Le prime notizie parlano di alcuni feriti gravi.

L'11 giugno i francesi avevano catturato Abou Dadar, uno dei capi di Daesh nel Sahara.


domenica 20 giugno 2021

 ISRAELE PRONTO A COLPIRE IL 

PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO


Dopo l'elezione alla presidenza dell'Iran di Raisi, un radicale per niente incline alla trattativa, varie fonti israeliane fanno chiaramente capire che se il programma nucleare iraniano andrà avanti si tenterà di bloccarlo. Non che non siano state prese delle misure che hanno già creato problemi in passato, ricorrendo ad azioni informatiche o sabotaggi. Questa volta si potrebbe trattare di un'azione più massiccia, come quella che portò all'attacco aereo che distrusse il reattore nucleare irachena nel 1981, quando era in fase di montaggio. Siccome un Iran con ordigni atomici preoccupa seriamente vari paesi dell'area, e non solo, non è escluso che l'azione possa avvalersi del supporto di altre nazioni

Israele ha varie opzioni disponibili, magari con una base intermedia nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. Recentemente vi è stata anche notizia di velivoli israeliani nei cieli sauditi ma una base intermedia potrebbe essere creata anche in Siria, nelle zone non controllate dalle forze di Assad. Ma non si può neppure escludere l'impiego di missili da crociera da un battello subacqueo, dato che unità di questo tipo israeliane sono sate avvistate in mar Rosso, operando però a largo della costa iraniana.

LIBIA: RIAPRE LA STRADA COSTIERA

 

Come previsto dagli accordi di Berlino, la strada costiera che collega Cirenaica e Tripolitania sarà riaperta al traffico civile, in modo da fornire un importante elemento per la ripresa delle attività commerciali e dei collegamento. Era chiusa dal 2015, quando era iniziata l'ultima fase della Guerra Civile. 

Ricordiamo che il paese è disseminato di ordigni, incluse mine, per cui bisognerà attuare un importante lavoro di sminamento a cui l'Italia potrà dare un importante contributo, con elementi militari e civili. 

 RAZZI CONTRO BASE USA IN IRAQ


Alcuni razzi sono stati lanciati contro la base di Ain-al-Asad, nell'Iraq occidentale, che ospita anche un contingente statunitense. Potrebbero essere stati elementi vicino a daesh o, più probabilmente, milizie sciite legate all'Iran. Non si hanno notizie di vittime o danni.

sabato 19 giugno 2021

PASSI VERSO LA PACE IN LIBIA

 

Finalmente in Libia si stanno facendo passi importanti verso la pace. Basta osservare che il responsabile dell'intelligence egiziano Abbas Kamel, il 17 giugno si è recato a Tripoli per colloqui, un segnale importante di quanto la situazione sia mutata. I combattimenti fra nazionalisti e GNA sono cessati mentre è giunta la notizia che le forze dell'Esercito Nazionale Libico hanno colpito una formazione di Daesh che operava ancora nel paese e che, muovendosi nelle immense aree desertiche anche a sud della Libia, cercano sempre di portare avanti i loro piani. 

ELEZIONI IN IRAN: VINCE UN RADICALE RAISI

 

 Si sono tenute le elezioni in Iran anche se a molti candidati è stato impedito di partecipare, ovviamente fra le file dell'opposizione al regime. L'affluenza è stata bassa, appena il 47% degli aventi diritto, con un calo molto forte. Ha vinto, come da previsioni, Raisi, un importante magistrato dei tribunali teocratici, a questo punto con poco più di 1/4 dei voti dell'intera popolazione. Con tutta probabilità il nuovo presidente della repubblica islamica, manterrà una linea dura su vari punti della politica estera ma è chiaro che il regime non è in salute e mantiene il potere solo grazie al suo braccio armato, vale a dire i Guardiani della Rivoluzione. 

I SAUDITI ABBATTONO SETTE DRONI

 

In pochi minuti i sauditi hanno distrutto il 19 giugno sette droni con esplosivo a bordo che erano stati lanciati dalla milizia houthi contro bersagli a ridosso del confine. Le difese saudite sembrano essere divenute molto efficaci contro questo tipo di velivoli. Si tratta di sistemi "hard" (cannoncini, missili, intercettori) e di sistemi elettronici. 

venerdì 18 giugno 2021

 GLI USA RIDUCONO LE BATTERIE MISSILISTICHE

ANTIAEREE IN MEDIO ORIENTE

 

Il 18 giugno gli Stati Uniti hanno annunciato che ritireranno 8 batterie di missili PATRIOT in precedenza schierate in Arabia Saudita, Giordania, Kuwait e Iraq, oltre a una battera di missili antimissili THAAD dall'Arabia Saudita. In parte questo è dovuto al fatto che paesi, come l'Arabia Saudita, si sono dotati di ulteriori missili PATRIOT in proprio. In parte perché certe minacce, come i missili iraniani a medio raggio iraniani lanciati dagli houthi contro l'Arabia Saudita, sembrano essere stati esauriti e non né sono giunti, grazie all'embargo, di nuovi, in parte perché sono giunti missili da altri paesi, come il caso dei PATRIOT greci rischierati in Arabia Saudita. 

La nuova Amministrazione vuole ridurre gli impegni fissi all'estero e basta pensare che già oggi in Iraq si trovano appena 2.500 militari di Washington. Intanto sembra che i sauditi stiano per realizzare postazioni sopraelevate dove piazzare i loro nuovi sistemi di difesa di punto Rheinmmetal SKY SHIELD da 35 mm, destinati al contrasto dei missili da crociera iraniani, già utilizzati in passato contro bersagli petroliferi.

TRE DISTRETTI CATTURATI DAI TALEBANI

 

Tre distretti sono stati catturati dai talebani nelle ultime 48 ore. In tutti e tre i casi le forze di sicurezza hanno combattuto per difenderli. Nella regione di Herat, il distretto di Awba è stato catturato nella mattina del 18 giugno dopo 4 giorni di combattimenti. I governativi sono riusciti comunque a sgomberare tutto il personale. Come al solito difetta l'appoggio aereo che se fosse stato sufficiente avrebbe ribaltato l'esito di questa come di tante altre situazioni.

In ogni caso le forze di Kabul tengono e in altre parti del paese hanno guadagnato terreno, eliminando molti miliziani, fra cui alcuni comandanti. 

 REPRESSIONE A HONG KONG


La mattina del 17 giugno, 500 poliziotti si sono presentati alla sede del principale giornale dell'opposizione, arrestando il capo redattore e altri quattro giornalisti. Si tratta dell'ennesimo provvedimento liberticida attuato dal regime comunista di Pechino, preoccupato per il fatto che, attenuandosi la pandemia (ma non è finita anche se se ne parla pochissimo, colpendo e bloccando il principale scalo navale del paese!) possono riprendere le proteste di massa. Fra l'altro sono stati fatti sequestri per bloccare l'attività della testata.

In Italia, nonostante si sia trattato di un provvedimento contro giornalisti, se ne è parlato molto poco, a riprova di come vengono trattati certi regimi, lasciandogli loro benevoli silenzi.

Noi proseguiremo a raccontare dei misfatti della più grande dittatura del pianeta, con cui troppi vogliono fare affari, infischiandosi di quei principi  con cui poi si riempiono la bocca. In questo caso in molti vogliono riempirsi solo il conto in banca.

giovedì 17 giugno 2021

 TENSIONI FRA HAMAS E ISRAELE


Il movimento Hamas anche oggi ha lanciato molti piccoli palloni incendiari che hanno appiccato vari incendi. Nelle prime ore della notte vi è stata già una risposta dell'Aeronautica israeliana che ha colpito un bersaglio nell'area di Beit Lahia nella parte settentrionale della stricia di Gaza.

 CAMERUN: RINFORZI CONTRO I SEPARATISTI


Il Camerun a metà maggio ha deciso d'inviare altri 300 militari nell'area di Bui, nella parte nord-occidentale del paese, per contrastare il movimento separatista. Si tratta di territori che in origine erano sotto il dominio britannico e che poi passarono alla Francia dopo la I Guerra Mondiale. Da alcuni anni vi opera un movimento separatista.

mercoledì 16 giugno 2021

LA SITUAZIONE IN SIRIA

 

Anche se il livello dei vari scontri è nettamente calato, non si deve assolutamente pensare che in Siria la situazione sia tranquilla. A parte attentati e azioni minori, spesso si confrontano nella parte nord-occidentale le artiglierie dei vari contendenti: Esercito Arabo Siriano (le forze di Assad), ribelli (che hanno ricevuto anche vecchi obici M-114 da 144 mm statunitensi dalla Turchia, artiglieria turca, con l'intervento anche di velivoli sia di Damasco che Russia e l'Aeronautica di Ankara pronta ad intervenire. Il paese rimane in uno stato disastroso e alcune zone sono praticamente spopolate dato l'alto numero di profughi all'estero. Rimane molto difficile trovare una soluzione complessiva e vi è sempre il rischio che lo scontro si acutizzi. 

 VERTICE USA-RUSSIA: NULLA DI FATTO


Il vertice fra il presidente russo Putin e quello statunitense Biden, si è concluso senza risultati di rilievo. Putin è convinto di poter tener testa a Biden e in effetti il nuovo presidente statunitense non sembra avere le energie e le risorse per affrontare certe situazioni. La sua linea è sicuramente meno isolazionista di quella di Trump ma se con i paesi europei l'intesa è apparsa buona, davanti a gravi crisi emergono limiti mentre Putin è sempre deciso sulla sua strada, convinto di essere un vittorioso in ogni situazione, anche quelle più imbarazzanti, come i conflitti e l'occupazione di larghe porzioni di Ucraina e Georgia, sapendo che l'Europa, in particolare quella occidentale, è condizionata dai legami economici con la Russia. Probabilmente teme l'integralismo musulmano e teme anche Pechino ma è convinto che la sua politica raccoglierà altri successi.

L'Europa è sempre marginale rispetto ai temi più scottanti, anche se quella orientale è preoccupata per la politica di Mosca, anche se questa non ha certo l'apparato militare di un tempo e il quadro strategico si è radicalmente trasformato.

DUE PETROLIERE IRANIANE VERSO LA SIRIA

 

Due petroliere iraniane, SAJAD  e MAKRAN, che battono bandiera della marina Iraniana, stanno avvicinandosi a Gibilterra, dirette in Siria, paese sotto embargo petrolifero da parte dell'ONU. Giusto due anni orsono, la petroliera iraniana GRACE 1 venne bloccata a Gibilterra per un periodo, salvo poi essere rilasciata. Il rischio è che le unità vengano bloccate da un intervento israeliano, sicuramente piuttosto deciso. 

 SULLA DISTRUZIONE DELLA TORRE AL-JALAA A GAZA


La distruzione dell'edificio di 12 piani denominato Torre Al-Jalaa, avvenuta il 15 maggio, a Gaza aveva causato varie proteste in quanto nel grande edificio vi era la sede di varie testate di stampa e televisione. Oggi Israele fa presente che l'edificio era utilizzato per la guerra elettronica (EW) per questo ne facevano un bersaglio legittimo. Difficile scoprire come siano state realmente le cose ma non sarebbe certo la prima volta che Hamas nasconde qualcuna delle sue strutture in edifici civili, nel tentativo di porlo ai ripari dagli attacchi israeliani.

 AEREI DI PECHINO VICINO A FORMOSA


La difesa aerea della Repubblica di Cina (Formosa) lo scorso 15 giugno ha individuato 28 velivoli di Pechino che volavano nel suo spazio di identificazione. E' il numero più alto registrato da quasi un anno a questa parte. La tensione nello stretto di Formosa è sempre piuttosto elevata e Formosa teme un attacco a sorpresa.

martedì 15 giugno 2021

 RISPOSTA ISRAELIANA AL LANCIO DI PALLONI


Il nuovo governo israeliano ha risposto al lancio di palloni incendiari del 15 giugno con una serie di raids aerei, giusto per far capire che non sarà tollerante verso certe iniziative. A Gaza si sono uditi nuovamente gli scoppi degli ordigni, come al solito decisamente precisi

PALLONI DA GAZA VERSO ISRAELE

 

Hamas ha ripreso il lancio di palloni dopo il conflitto dello scorso mese. Il tentativo è quello di appicare incendi visto le alte temperature e la siccità del periodo. Un gesto meno importante che non il lancio di razzi ma sempre ostile.

Intanto si è insediato il nuovo esecutivo israeliano, con un ex appartenente alle forze speciali come primo ministro. Non accadeva dai tempi di Sharon, membro dell'Unità 202 a suo tempo. 

 15 RECLUTE UCCISE IN SOMALIA


Un attentatore suicida si è scagliato con un veicolo contro un campo alla periferia di Mogadisho, dove vengono addestrate le reclute. Per ora il bilancio è di 15 morti e molti feriti. Purtroppo al-Shabab prosegue la campagna di attentati terroristici nella capitale somala.

 OFFENSIVE GOVERNATIVE IN AFGHANISTAN


Le forze governative hanno lanciato varie operazioni offensive in alcune parti del paese. Nella provincia di Baghlan l'Esercito ha ripreso il controllo di sei villaggi ed eliminato diversi talebani, catturando armi ed equipaggiamenti.

Purtroppo i talebani colpiscono perfino i gruppi che stanno provvedendo alla vaccinazione anti COVID. Nell'area di Jalalabad sono stati uccisi 4 elementi addetti a questa missione e altri 4 sono rimasti feriti anche perché non erano scortati.

 SIRIA: RINFORZI VERSO BADIA


Le forze governative stanno inviando rinforzi nell'area di Badia, nel deserto fra Palmiria e Deir-ez-Zor, dove si stavano concentrando alcuni gruppi di daesh, portando avanti alcune azioni. Si tratta di zone desertiche completamente spopolate dopo il conflitto anche perché molte infrastrutture, delle poche che erano presenti, sono state distrutte durante il conflitto. In zona si sono visti anche militari e velivoli russi.

lunedì 14 giugno 2021

 LA NATO VERSO CINA E RUSSIA


Dopo il vertice dei G7, il primo con Biden, è seguito subito il vertice della NATO, importante visto il quadro complessivo e la nuova amministrazione statunitense. Si è parlato della minaccia militare rappresentata dal regime di Putin, sempre più autocrate e ora supporter totale di Lukashenko, altro soggetto attenzionato per come mantiene il potere dopo 26 anni. La potenza di Mosca non è certo quella di un tempo, nonostante le vanterie, ma Putin la utilizza in modo spregiudicato, avendo approfittato proprio della debolezza della NATO (fino dai tempi di Obama) e dell'Europa in particolare. La Russia non è una grande potenza commerciale ma condiziona parzialmente l'Europa per le sue risorse energetiche.

La Repubblica Popolare Cinese è un regime, è una grandissima potenza economica (anche se diversa da quelle capitaliste) e ha forze armate sempre più potenti, non solo impegnate nella repressione ma anche aggressive anche verso l'esterno. Basta vedere i tentativi di espandersi nel Mar Cinese Meridionale (ecco anche perché l'Indonesia ha ordinato moderne fregate in Italia,  si veda il blog RAIDS ITALIA) e con problemi con Giappone e India. E Pechino è il primo alleato della Repubblica Democratica Popolare di Corea, altro elemento fortemente destabilizzante. E' pur vero che l'Asia è lontana dai paesi della NATO ma Pechino da tempo è sbarcata in Africa e nel Medio oriente e in un mondo globalizzato, le distanze hanno un valore molto relativo.

Il presidente Biden ha fatto dichiarazioni piuttosto chiare, sostenuto dal Canada e Regno Unito mentre Francia, Germania e Italia sono più timide rspetto alla politica verso Russia e RPC, avendo grossi interessi economici, elemento che fa passare sopra a tanti principi.

Da rimarcare come Biden abbia fatto riferimento alla situazione in Ucraina, che ha subito l'aggressione di Mosca e ha bisogno di sostegno concreto per la difesa della propria libertà e dei propri confini.

 FINE DELL'OPERAZIONE BARKHANE


Il presidente Macron il 14 giugno ha annunciato la fine dell'Operazioen BARKHANE, condotta in cinque paesi della fascia del Sahel contro le milizie integraliste. I motivi della clamorosa decisione risiedono in vari elementi. Partita nel 2014 l'operazione si è rivelata molto costosa, avendo come spazi interessati un'area immensa che abbraccia 5 paesi, tutte ex colonie di Parigini. Non solo l'operazione si è rivelata lunga e molto costosa per le risorse di Parigi ma gli altri paesi europei hanno veramente disatteso le attese francesi, inviando contingenti minimi e pochi mezzi. Del resto Parigi voleva rimanere alla testa dell'operazione, creando  un diffuso disaccordo.

Sono sorti dei problemi anche politici, fra l'altro nelle ultime settimane, come l'uccisione, in circostanze ancora da chiarire di un alleato di ferro dei francesi come il presidente del Ciad Ydris Deby o il colpo di stato in Mali. Fra l'altro l'11 giugno un attacco aereo francese ha posto fine alla carriera terroristica di Baye-ab-Bakobo, capo integralista di Al-Qaeda Magreb e fra l'altro responsabile dell'uccisione di due giornalisti francesi in Mali nel 2013.

Questo non vuol dire che con la fine di questa fase cessi un intervento militare europeo. Intanto prosegue l'Operazione TAKUBA che vede coinvolte le forze speciali e unità d'appoggio alla loro attività (300 francesi, 140 svedesi, 60 fra baltici e ceki), con 200 militari italiani in afflusso (con 4 NH-90 e 4 MANGUSTA). Poi è molto probabile che parta un'operazione europea non controllata solo da Parigi, con obiettivi simili e più uomini e mezzi.

Di sicuro, con il ritiro dall'Afghanistan (da dove i francesi si erano ritirati da circa un decennio), si tratta di un momento delicato.

IL SOSTEGNO DEGLI MD-530 DI KABUL AGLI EMIRATI

 

L'attività di sostegno logistico degli elicotteri leggeri MD-530 F in dotazione all'Aeronautica di Kabul, passerà agli Emirati Arabi Uniti, in questo modo assicurandone le capacità operative. Il piccolo elicottero viene utilizzato armato in vario modo, con mitragliatrici, razzi e missili TOW. Il problema è che è una macchina leggera, con problemi di autonomia in uno scenario molto vasto e anche quote elevate. In compenso è molto agile anche se non dispone di blindture.

Intanto segnalamo che l'Aeronautica afghana ha perso un Mi.17, con la perdita di tre dei quattro membri dell'equipaggio. 

 DRONE HOUTHI ABBATTUTO DA F-15 SAUDITA


Un F-15 saudita è stato ripreso in video mentre, a occidente della città yemenita di Marib abbatteva un drone houthi QASEF 2K proprio sopra le linee dei due schieramenti. Il drone trasportava una carica bellica per i tanti attacchi che ancora compiono nello Yemen e verso la zona di confine saudita. Ieri uno di questi droni ha colpito il tetto di una scuola, per fortuna in quel momento vuota, nei pressi della città di Khamis, a 50 km dalla frontiera con lo Yemen settentrionale. Al momento gli altri fronti sembrano calmi, almeno per ora.

domenica 13 giugno 2021

 TRE MILITARI DELLA COSTA D'AVORIO UCCISI


Tre militari della Costa d'Avorio sono rimasti uccisi sul loro mezzo, il 13 giugno, da una esplosione di un ordigno IED su di una strada nei pressi del confine con il Mali, con molta probabilità si tratta di un'azione condotta da milizie estremiste che agiscono in Mali e che sono decisamente attive nonostante la missione di stabilizzazione internazionale nel paese, di cui fa parte anche l'Italia da poco tempo.

La notte prima erano stati uccisi due militari del Mali, durante un attacco notturno a un avamposto a circa 60 chilometri da Gao, zona notoriamente problematica.

sabato 12 giugno 2021

 BOMBARDAMENTO SU COLONNA DI MILIZIANI


Una coppia di velivoli da attacco leggero LAPHA JET, di costruzione francese, appartenti all'Aeronautica del Niger, il 12 giugno ha colpito una colonna motorizzata di miliziani nei pressi del villaggio di Genu, infliggendole pesanti perdite. Se le forze del Niger possedessero più equipaggiamenti effettivamente operativi, sarebbero maggiormente in grado di contrastare certe scorrerie in un paese che è immenso rispetto alle risorse militari e di polizia effettivamente disponibili. Ricordiamo come nel paese operi una missione internazionale, con la partecipazione italiana, di cui praticamente non si hanno mai notizie.

GUARDIA ISRAELIANA SPARA A PALESTINESE ARMATA DI COLTELLO

 

Una guardia di sicurezza israeliana ha sparato e ucciso una donna palestinese ad un checkpoint nei pressi di Ramallahg, nella West bank. La polizia israeliana ha dichiarato che la ventottenne correva verso il posto di blocco armata di un coltello. La guardia, continua la dichiarazione, ha sparato diversi colpi dopo aver intimato più volte alla donna di fermarsi. L'incidente rischia di riaccendere le tensioni che continuano a serpeggiare tra le due fazioni dopo la tregua raggiunta in seguito agli 11 giorni di combattimenti del mese scorso.

venerdì 11 giugno 2021

SVENTATO UN ATTENTATO IN IRAQ

 

Quattro razzi da 107 mm sono stati scoperti nei pressi della base aerea di Balat, in Iraq. Avrebbero dovuto servire per un nuovo attacco contro l'aeroporto e la struttura in generale. Questa volta le misure preventive hanno funzionato ma è difficile contrastare questo tipo di azioni. 

INFORMAZIONI SATELLITARI DALLA RUSSIA ALL'IRAN

 

Sembra che la Russia abbia passato, a titolo oneroso, informazioni raccolte dai suoi satelliti all'Iran. Si tratterebbe di un passo politicamente importante e con varie conseguenze. Ovviamente paesi come gli Stati Uniti e Israele sono molto preoccupati per questo tipo di collaborazione.

Intanto l'Iran ha pagato gli arretrati all'ONU e ha rittenuto il diritto di voto all'Assemblea Generale. 

I VOLI BIELORUSSI SOLO VERSO LA RUSSIA

 

E' entrato in fuzione l'11 giugno il NOTAM che blocca i voli dei velivoli civili della Bielorussia verso i paesi dell'Unione Europea e l'Ucraina. A questo punto l'unica frontiera rimasta aperta è quella verso la Russia rendendo i collegamenti molto più difficili. In pratica un cittadino che intenda viaggiare verso l'Europa deve volare a Mosca, prendere un vettore russo e tornare verso occidente. La misura è conseguenza del dirottamento aereo di cui si è reso responsabile il regime di Lukashenko per catturare un suo oppositore. 

 ARTIGLIERIA DEL REGIME DEL MYAMAR

SPARA SU COLONNE DI PROFUGHI


L'artiglieria della giunta attualmente al potere in Myamar, ha aperto il fuoco su una massa di circa 10.000 profughi che si stavao allontando dalla zona di Demoso, nella parte orientale della nazione, nei pressi del confine con la Thailandia. Ancora non si hanno notizie precise ma ci sono stati morti e feriti mentre nel paese proseguono le proteste, brutalmente represse.

giovedì 10 giugno 2021

4 MILITARI DEL NIGER UCCISI

 

Quattro militari del Niger sono stati uccisi da miliziani integralisti, durante un'operazione nei pressi del confine con l'Algeria, nell'estrema parte nord-occidentale del paese. Anche fra i miliziani si contano diversi caduti. Ricordiamo che nel paese opera una missione internazionale che, anche se praticamente non se ne parla, fanno parte anche militari italiani.  

 RITIRO ITALIANO DALL'AFGHANISTAN


Il 10 giugno il ministro della Difesa Guerini e il capo di stato maggiore della Difesa hanno sancito la fine della missione italiana a Herat. L'atto è solo formale in quanto ancora vi è molto da trasportare in Italia e i paracadutisti della FOLGORE assicurano la sicurezza dell'operazione, che fra l'altro ha implicato l'impiego di Antonov A-124 ucraini per il trasporto degli elicotteri NH-90  e di altri equipaggiamenti ingombranti, fra cui molti LVM LINCE, veicoli BUFALO e via proseguendo. Parte degli equipaggiamenti saranno donati all'Esercito afghano così come la base di CAMP ARENA, moderna e razionale, con posto comando protetto.

Per i commenti su questi 20 anni d'impegno nel paese (i primi militari arrivarono nel dicembre 2001), rimandiamo all'articolo su RAIDS che sarà disponibile in edicola dopo il 25 giugno. Diversi analisti hanno parlato di sconfitta, prospettando la presa di potere da parte dei talebani, eventualità con non possiamo escludere ma che per ora non ci sembra imminente. Certo colpisce che gli Stati Uniti stiano ancora cercando un paese limitrofo dove basare gli UAV per svolgere missioni sul paese asiatico e si pensi a dove e come proseguire l'opera di formazione delle forze di sicurezza locali.

Intanto stanno venendo al pettine altri problemi che riguardano l'Italia. Un volo che trasportava equipaggiamenti dall'Afghanistan, non ha ottenuto il permesso di sorvolo, un segnale chiaro dopo che il governo Conte aveva bloccato la fornitura di alcuni equipaggiamenti militari agli Emirati e all'Arabia Saudita, un passo grave che porta a queste e ad altre conseguenze. Certe decisioni demagogiche vanno corrette in quanto possono avere conseguenze molto pesanti.

 

 TUNNEL SOTTO SCUOLA A GAZA


Sono apparse delle immagini che mostrano come sotto una scuola gestita dall'ONU (dall'UNRWA per l'esattezza) fossero stati realizzati dei locali sotterranei, probabilmente fin dalla fase della sua costruzione, utilizzati da HAMAS come deposito per i suoi equipaggiamenti. Un ordigno di limitata potenza ha colpito il cortile scoppiando in profondità e svelando la presenza dei locali sotterranei.

Quello di farsi scudo di strutture civili è un vecchio problema di certi conflitti che non si può ignorare. Ci si fa scudo di palazzi fittamente abitati, scuole, moschee e via proseguendo, un problema solo per noi occidentali, dato che altri non vanno affatto per il sottile e, anzi, non hanno neppure il concetto di "danni collaterali". Ricordiamo come nel 2011 in ambito NATO vi erano due ufficiali italiani per verificare che tutti i bersagli che venivano assegnati ai nostri velivoli fossero lontani da presenze di civili.

mercoledì 9 giugno 2021

 GLI OPPOSITORI DI PUTIN? TERRORISTI


Nuova stretta del regime di Putin. Il principale movimento di opposizone al regime di Putin, che fa capo a Navalny (attualmente in carcere con accuse assurde, dopo essere stato curato in Germania per un grave avvelenamento) è stato dichiarato "movimento terrorista", guarda caso poche settimane dopo che una nuova legge impedisce che movimento dichiarati "terroristi" possano partecipare alle elezioni. Subito prima l'incontro con il presidente Biden, previsto in Svizzera, Putin ha voluto fare un ulteriore passo per reprimere ogni forma di dissenso. Si tratta solo della conferma di una linea politica che  si chiama dittatura, comunque la si giri e comunque tentino di proteggerlo certi ambienti italiani molto sensibili anche a certi business e generosi finanziamenti.

 DUE UFFICIALI DI HAMAS UCCISI IN PALESTINA


Due ufficiali del movimento HAMAS, di 23  e 33 anni, sono stati eliminati da israeliani che agivano facendosi passare per palestinesi, nella cittadina di Janin, nei territori sotto controllo palestinese, la notte fra il 9 e il 10 giugno.  Erano fra coloro che si erano attivati per incitare alla rivolta nelle settimane scorse. proseguono anche gli arresti fra i palestinesi di cittadinanza israeliana, responsabili di varie azioni, un elemento che preoccupa molto i responsabili della sicurezza.

 COMANDANTE IRANIANO IN IRAQ


Il comandante della Forza AL QODS dei Guardiani della Rivoluzione, il generale Qaani,  è in  visita in Iraq per colloqui. Intanto nella notte fra il 9 e il 10 giugno sono stati lanciati razzi contro la base internazionale di Balad e tre droni sono stati utilizzati per attaccare l'aeroporto di Baghdad International, dove si trova un'altra base. Almeno uno dei tre droni è stato abbattuto dalle difese. Ci sono poi le solite azioni turche contro il PPK al nord mentre il sud sembra essersi calmato, almeno per ora.

 POSSIBILI AZIONI AEREE USA 

CONTRO L'OFFENSIVA TALEBANA

 

Dato che i talebani sono sempre all'offensiva in molte zone del paese, nonostante gli accordi sottoscritti in Qatar, il Pentagono è pronto per lanciare attacchi aerei in favore delle unità di sicurezza di Kabul che sono in difficoltà. E' il primo segnale di un cambio di politica e potrebbe essere un elemento di sostegno anche se a Kabul serve soprattutto personale specializzato per certi ruoli (piloti e specialisti a terra in primo luogo per aerei ed elicotteri) oltre che materiali. Qualche incursione potrebbe essere un segnale ma serve che qualcuno (leggasi la CIA) abbia risorse bastevoli e possa muoversi in modo adeguato.



 NUOVA AZIONE AEREA ISRAELIANA IN SIRIA


Dopo l'attacco aereo della notte precedente (in cui sono rimasti uccisi 11 militari dell'Esercito siriano e 7 appartenenti alla Difesa Aerea, mentre non si conoscono le perdite fra Hetzbollah e iraniani), nella notte fra il 9 e il 10 giugno velivoli israeliani hanno attaccato un bersaglio nell'area di Damasco, probabilmente sempre legato alla presenza iraniana. Non si conosce l'effetto dell'azione, condotto con armi stand-off, mentre la reazione antiaerea siriana non ha avuto successo. Prosegue la pressione israeliana per indurre Damasco alla rinuncia della presenza iraniana e riteniamo che il nuovo governo che si sta insediando, sarà altrettanto deciso in questa strategia se non ancora di più.

CRISI USA VENEZUELA PER LE ARMI IRANIANE

 

L'Amministrazione statunitense ha lanciato un avvertimento al Venezuela perché  non faccia attraccare la nave trasporto unità navali MAKRAN, con a bordo 7 unità veloci per la Marina venezuelana, e l'unità militare iraniana che la scorta nel suo lungo viaggio attraverso il Capo di Buona Sperana (l'Egitto non ha dato il permesso di passaggio per Suez). Il regime del Venezuela è sotto embargo ma non crediamo proprio che le unità torneranno sui loro passi per cui si giungerà ad una crisi che non sarà quella di Cuba del 1961 (quando Kennedy aveva allestito un blocco navale per impedire l'arrivo a Cuba di altri missili balistici dall'URSS) ma potrebbe essere piuttosto seria, mettendo alla prova il presidente Biden e il suo staff politico. Ne seguiremo i vari sviluppi sempre con attenzione.  

 ATTACCO A POLO VACCINALE IN PAKISTAN


Giusto per capire come funziona parte del mondo, dobbiamo dare notizia dell'attacco, il 9 giugno, di terroristi integralisti contro un polo vaccinale mobile in Pakistan, durante il quale sono stati uccisi due poliziotti, colpiti da due elementi a bordo di una moto. Il team medico stava facendo vaccinazioni antipolio, un problema che è stato risolto solo recentemente ma che merita ancora molta attenzione medica in quel paese.

 UNA VICENDA ISRAELIANA MITERIOSA

UFFICIALE DELL'INTELLIGENCE MORTO IN PRIGIONE

 

Un ufficiale dell'intelligence israeliano (non si conosce di quale organizzazione). è morto tre settimane fa in prigione, dove era detenuto dallo scorso agosto. Non si conoscono le generalità e i motivi dell'arresto, sicuramente per gravi motivi. Ma a sgomberare certi dubbi vi è l'odierna dichiarazione del capo di stato maggiore della Difesa, il generale Kohavi che, pur non specificando niente, ha affermato che si trattava di "un buon ufficiale", passo sicuramente significativo per cercare di comprendere quello che è accaduto. L'uomo non era accusato comunque di aver passato notizie all'estero o aver tratto benefici economici dal suo agire. Probabilmente, ma non è certo, nei prossimi giorni ci saranno nuove notizie. Per ora non sono state rese note neppure le cause della morte, avvenuta nella notte fra il 17 e il 18 maggio.

 

 

NUOVA BARBARIE IN AFGHANISTAN:

UCCISI 10 SMINATORI DELLA HALO

 

Nelle prime ore della notte fra l'8 e il 9 giugno, un campo della HALO Trust, gruppo che si occupa di sminamento umanitario dal 1988, è stato attaccato da miliziani armati nella provincia di Baghlan, circa 110 elementi, che hanno ucciso 10 uomini ferendone altri 14. I talebani hanno negato la responsabilità di un'azione contro chi si occupa di rimuovere ordigni pericolosi per la popolazione, un gesto che non ha bisogno di commenti e che indica i problemi del paese. La HALO Trust opera da decenni in Afghanistan per lo sminamento umanitario e ovviamente agisce disarmata in quanto tutti dovrebbero riconoscere il loro ruolo. Ricordiamo come in Afghanistan muoiono migliaia di persone ogni anno per lo scoppio di ordigni di ogni tipo di cui il paese è pieno dopo oltre 4 decenni di guerre.

martedì 8 giugno 2021

NUOVI ATTACCHI ISRAELIANI IN SIRIA

 

Dopo oltre un mese di sospensione l'8 maggio velivoli israeliani hanno lanciato missili contro bersagli situati nei dintorni dell'aeroporto internazionale di Damasco, Homs e Latakya, L'antiaerea siriana ha lanciato vari missili ma senza successo mentre i sistemi russi, che al solito, non sono entrati in azione, per una di quelle stranezze che caratterizzano i conflitti in Medio Oriente. Ad essere colpiti probabilmente sono stati siti legati alla presenza iraniana nel paese nel quadro dello scontro che si sta consumando, anche in mare, a vari livelli, con il coinvolgimento dello spionaggio.

 

 

 CONFERMATO L'ERGASTOLO PER 

IL GENERALE RATKO MLADIC


Il generale Ratko Mladic, classe 1942, leader militare dei serbi di Bosnia-Erzegovina, si è visto confermare anche in appello la condanna all'ergastolo dal Tribubnale Internazionale sui crimini nella ex Jugoslavia dell'Aia, a 30 anni dai fatti. Nel 1991 Mladic era comandante del IX Korpus jugoslavo con quartier generale a Knin e i suoi reparti ebbero già gravi responsabilità all'inizio del conflitto in Croazia. Ma il peggio avvenne in Bosnia-Erzeovina fra il 1992 e il 1995, culminando con i massacri dopo la conquista di Srebenica e Zepa, zone che erano state dichiarate zone protette dall'ONU. L'ONU poi non fece quello che aveva promesso e ci furono molti massacri, tanto che poi la NATO intervenne e in pochi mesi si giunse a un accordo di pace.

Di Mladic ricordiamo l'arroganza e un'intervista data sulle piste da sci del monte Jahorina, nei pressi di Sarajevo, durante l'assedio alla città. Parlava di sci mentre conduceva un duro assedio. Poi vi è stato un lunghissimo iter giudiziario, roba da far impallidire anche i tempi della giustizia italiana. Non fu certo l'unico colpevole e anche Karadic, il principale leader politico dei serbi di Bosnia-Erzegovina, sta scontando l'ergastolo per i peggiori massacri in Europa dopo la II Guerra Mondiale. Le loro responsabilità riguardano l'eliminazione di molte migliaia di civili e combattenti che non hanno niente a che vedere con la difesa dei diritti della componente serba.

 OFFENSIVA TALEBANA NELLA PROVINCIA DI FARYAB


Le milizie talebane sono all'offensiva nella provincia di Faryab, nell'Afghanistan settentrionale. Hanno conquistato il villaggio di Kohi che era presidiato da un centinaia di uomini delle forze di sicurezza. 20 sarebbero caduti in combattimento mentre si ignora la sorte degli altri 80. Le perdite dei talebani sarebbero consistenti. Anche in questo caso è mancato un adeguato appoggio aereo che avrebbe probabilmente permesso di difendere con successo la località.

Intanto sembra che il ritiro delle forze statunitensi sia arrivato al 50% di quanto previsto, quindi prosegue velocemente anche se gli attacchi talebani dovrebbero indurre a ben altra strategia visto che i patti firmati non vengono rispettati.

lunedì 7 giugno 2021

ATTENTATO IN LIBIA

 

Due ufficiali sono rimasti uccisi e altri cinque militari feriti, in un attentato a Sheba, la località del Fezzan a 750 chilometri a sud di Tripoli. Le vittime appartenevano all'Esercito Nazionale Libico e l'attentatore ad un gruppo integralista, segno che queste formazioni hanno ancora cellule nel paese. 

domenica 6 giugno 2021

 FORSE UCCISO UNO DEI CAPI DI BOKO HARAM


Shekau, uno dei capi del movimento integralista di Boko Haram in Nigeria, potrebbe essere morto nel corso di combattimenti con un altro movimento integralista. Il soggetto era noto per alcuni video in cui minacciava gli occidentali e i nigeriani che non si convertivano all'islam, con uno stile decisamente feroce, seguito da molti massacri. Il suo ruolo era stato contestato dal mondo radicale che è in armi nella Norvegia nord-orientale e che ha fatto moltissime vittime e si è macchiato anche del rapimento di molte bambine.

 MASSACRO INTEGRALISTA IN BURKINA FASO

 

Miliziani integralisti che si spostavano a bordo di motociclette, il 5 giugno sono entrati nel piccolo villaggio di Yagha in Burkina Faso, nei pressi del confine con il Niger. Nel corso di alcune ore di violenze hanno ucciso oltre 100 persone (le fonti variano fra i 130 e i 160 corpi rinvenuti). La situazione sta decisamente peggiorando anche in questo paese che è molto povero e ha forze di sicurezza molto deboli. Il fatto ha avuto scarsissimo rilievo in Italia dove si fa finta di ignorare certi problemi, concentrandosi solo su i suoi effetti. Sicuramente vi è bisogno di un intervento militare anche in questo paese ma in tanti sembrano volerlo ignorare.



11 CIVILI MORTI SU UNA MINA IN AFGHANISTAN

 

Nella provincia di Wardak sono in corso combattimenti fra governativi e talebani. Un veicolo civile è finito su una mina anticarro posta dai talebani. Il bilancio è di 11 morti, fra cui diversi bambini e vari feriti.

Da segnalare un attacco in forze nel distretto di Qaisar, nella provincia settentrionale di Raryab, senza che si sappia che cosa è accaduto. L'attacco è iniziato con un attentantore suicida a bordo di un veicolo, un sistema in uso da molto tempo. Spesso, come al solito, i miliziani talebani si concentrano per lanciare attacchi in forza contro piccole postazioni, una tecnica tipica della guerriglia.

I talebani sono sempre all'offensiva e sono in corso violenti combattimenti in alcune zone. Le forze di sicurezza di Kabul per ora tengono ma sono carenti di appoggio aereo ed elicotteri.

sabato 5 giugno 2021

 DRONI ARMATI TALEBANI


Le forze di sicurezza afghane hanno abbattuto un drone armato dei talebani. Si tratta di un velivolo commerciale a cui sono state applicate delle bombe di mortaio, sganciate su vari obiettivi. A rischio particolare sono i velivoli parcheggiati a terra in quanto anche una sola bomba potrebbe distruggerli. Non si tratta di una novità in quanto velivoli di questo tipo si sono visti in azione da alcuni anni in Siria, riuscendo fra l'altro  danneggiare vari velivoli russi. Per contrastarli servono adeguate contromisure, per esempio a livello elettronico.

Intanto prosegue l'offensiva talebana che ha condotto nelle ultime settimane all'occupazione di cinque capoluoghi provnciali. Nell'ultima settimana sono stati uccisi 164 civili mentre anche le perdite dei miliziani sono forti, incluso un capo provinciale. Kabul parla di 181 miliziani eliminati nelle ultime 24 ore ma il dato ci sembra sovrastimato.

 UCRAINA: MINSK NON E' PIU' TERRENO NEUTRALE


Visto la stretta alleanza fra Putin e Lukashenko, il governo di Kiev ha fatto sapere di non ritenere più Minsk una sede neutrale nel conflitto che oppone Ucraina e Russia per il controllo della Crimea e del Donbas. Per questo si dovrà trovare un'altra sede appropriata.

Sul fronte la tensione si è ridotta ma l'impressione è che questo sia dovuto solo al fatto che l'attenzione di Putin è ora rivolta verso la crisi in Bielorussia e le conseguenze internazionali, che hanno portato, per alcuni giorni, addirittura al blocco di voli aerei e che finiranno per imporre sanzioni verso il regime di Lukashenko, in particolare dopo il dirottamento di un volo internazionale da parte di un caccia bielorusso, avendo come obiettivo la cattura di un famoso oppositore. Quest'ultimo, sottoposto a evidenti pressioni fisiche e psicologiche, ora ha fatto delle dichiarazioni addirittura a sostegno del regime, parlando di complotti internazionali e via proseguendo. Il motivo del cambiamento di atteggiamento è evidente anche ad un bambino.

 UCCISO UN GENERALE IN SIRIA


L'esplosione di un IED piazzato da Daesh ha ucciso il 5 giugno un generale dell'Esercito Arabo Siriano (le forze governative), ferito un tenente colonello, un maggiore e altri militari. Il fatto è avvenuto lungo la strada che attraversa il deserto di Sukhnah, fra Palmiria e Deir-ez-Zor, una regione, oggi completamente spopolata, dove ancora operano gruppi di miliziani di Daesh. 

Nel resto del paese si combatte in alcune zone, in particolare del nord, con scontri anche nell'estrema parte meridionale. Il livello degli scontri è comunque molto ridotto rispetto al decennio precedente di guerra civile.

LA COLLABORAZIONE FRA IRAN E VENEZUELA

 

Il Capo di Buona Speranza è stato doppiato da due unità iraniane, con tutta probabilità dirette in Venezuela. Intanto è partita anche una nave da carico con a bordo cinque unità veloci dirette sempre al regime di Maduro. Ovviamente fra sanzionati internazionali e avversari dell'Occidente, esiste una forma di collaborazione, sia economica che militare, come nel caso della Siria, per esempio. Maduro è sempre alle prese con una forte opposizione interna e la lotta è stata solo "anestitizzata" dal COVID, anche se vi sono stati scontri di frontiera e proteste. Il paese è allo sfascio economico totale e il regime resiste solo grazie all'appoggio dei militari.  

venerdì 4 giugno 2021

 VELIVOLO DELL'USSOCOM A CHISIMAIO


Nei giorni scorsi un velivolo turboelica C-146 del Comando delle Forze Speciali statunitensi (USSOCOM) è stato avvistato all'aeroporto di Chisimaio, praticamente in centro di rilievo più a sud, rimasto per qualche anno sotto il controllo delle milizie di Al- Shabab.

ELIMINATI 50 MILIZIANI DI BOKO HARAM

 

Una cinquantina di miliziani del movimento integralista Boko Haram sono stati eliminati nella provincia di Borno, nella zona di Damboa per l'esattezza, nel corso di una grande operazione per colpire alcune formazioni di questo movimento che sta dando seri problemi nell'area.

 UCCISI 57 CIVILI IN CONGO


Secondo fonti ONU, il gruppo armato Forze Democratiche Alleate avrebbe ucciso 57 civili, durante l'attacco ad un campo profughi, in cerca di avversari. La situazione nella parte orientale del paese è ancora più difficile dopo che un grande vulcano vicino a Goma ha eruttato, facendo morti e costringendo molti a fuggire.

giovedì 3 giugno 2021

E' IN EDICOLA IL NUOVO NUMERO DI RAIDS

 

Questo mese vi troverete:

- 10a dispensa G.O.I.

- Il 5° Reggimento Carabinieri Emilia-Romagna

- Lo scontro fra Israele e Hamas

- La panoramica su tutte le aree di crisi nel mondo e le news del settore militare

 

L'IRAN MOROSO ALL'ONU

 

Dato che l'Iran non paga i contributi all'ONU da moltissimo tempo, le Nazioni Unite hanno deciso di sospendere al paese governato da un regime oligarchico il diritto di voto all'Assemblea Generale. Forse l'ONU a volte è distratto circa la politica seguita da qualche paese ma se non paga fa subito passi concreti. Non crediamo che il regime sia particolarmente afflitto dalla situazione ma questo elemento aiuta nel comprendere la politica del regime. 

 RISALE LA TENSIONE FRA ARMENI E AZERI


Da alcuni giorni sta risalendo la tensione fra le forze armene e quelle azere, con vari incidenti e scambio di accuse. Lo scontro di mesi or sono ha lasciato pesanti strascichi e la questione sembra tutt'altro che risolta.

 SCRAMBLER MALESE SU VELIVOLI CINESI


Nel pomeriggio del 31 maggio l'Aeronautica malese ha fatto decollare velivoli a reazione HAWK 208, di costruzione britannica (si tratta di una evoluzione dell'addestratore HAWK) per intercettare aerei militari cinesi (sono state individuate 8 tracce) che si erano avvicinati al suo spazio aereo. L'episodio fa parte del crescente confronto fra la Repubblica Popolare Cinese e i paesi che come la Malesia, l'Indonesia, le Filippine, la Corea del Sud e il Giappone (oltre ovviamente la Repubblica di Cina/Formosa), stanno, in varia misura, opponendosi all'espansionismo di Pechino, estremamente pericoloso, non frutto del diritto ma delle ragioni di chi sa di avere uno strumento militare molto potente.

mercoledì 2 giugno 2021

 IL NUOVO PRIMO MINISTRO ISRAELIANO

PROVIENE DALLE FORZE SPECIALI


E' quasi impossibile trovare un politico israeliano che non sia stato militare e basta ricordare che Ariel Sharon veniva dalle forze speciali e aveva guidato il contrattacco israeliano oltre il Canale di Suez nel 1973. Anche il nuovo primo ministro Naftali Bennett viene dalle forze speciali e dovrebbe rimanere in carica per 2 anni (venendo poi alternato), con una coalizione che vede la presenza di tre partiti di destra, due di centro, uno di sinistra oltre ai palestinesi, un assortimento veramente originale che potrebbe avere dei problemi. E' la prima volta che deputati palestinesi partecipano ad un esecutivo israeliano e bisognerà vedere come funzionerà l'unione anche con partiti religiosi ebraici. 

Il nuovo primo ministro è nato nel 1972, figlio di un ebreo proveniente da San Fracisco (arrivato in Israele nel 1967, con antenati giunti negli USA dall'Europa negli Anni '20). Ha fatto parte di due unità delle forze speciali: Sayeret Matkal (specializzata in ricognizioni strategiche e nel recupero di ostaggi all'estero) e Maglan (specializzata in ricognizione oltre le linee). Ha partecipato a molte missioni e alle operazioni in Libano nel 2006. 

E' stato ministro dal 2013 e ministro della Difesa nel 2019/20. Attualmente è alla testa di un movimento di destra, su posizioni religose ortodosse. Di rilievo anche la sua carriera economica, nel settore dell'alta tecnologia, dove ha ottenuto importanti successi.

 ARRESTI DI PALESTINESI


Le forze d sicurezza israeliane da alcuni giorni stanno effettuando una serie di arresti in relazione a quanto avvenuto durante il conflitto con Hamas, quando si sono verificati gravi disordini. Ieri è stato fermato e identificato uno dei capi di Hamas fra i palestinesi sotto controllo israeliano. Altri, non è noto quanti, sono ancora ricercati.

Il nuovo governo appena formato in Israele, vede la presenza di parlamentari palestinesi ma anche quella di ebrei ortodossi, uniti (non sappiamo per quanto tempo) per mettere fine a 12 anni di governi con alla testa Netanyau. I rapporti in parlamento sono di 61 a 59 seggi per cui si tratta di un esecutivo molto fragile che conferma la delicata situazione politica del paese, che ha portato a ben 4 turni elettorali in meno di due anni, senza che emergessero maggioranze nette.

 Breaking News

 

RAFFINERIA IN FIAMME A TEHERAN

 

La grande raffineria a nord di Teheran è in fiamme dal pomeriggio del 2 giugno. Le immagini ricevute indicano che i danni sono decisamente estesi. Potrebbe essere un incidente ma la coincidenza con l'affondamento del rifornitore di squadra KHARG questa mattina lascia pensare che si tratti di un sabotaggio, dovendo ricordare che l'Iran ha da sempre problemi per raffinare il petrolio. Pensiamo proprio che non si tratti di un caso anche perché sembra che l'incendio sia partito contemporaneamente in due punti distinti dell'impianto, in una delle sezioni più delicate. La precisa sensazione è che Israele voglia far capire al regime iraniano che se questo può contare su Hamas e gli Hezbollah, anche lui ha metodi per creare problemi.

 

Breaking News 


ALTRO COLPO DELLA GUERRA NAVALE 

FRA IRAN E ISRAELE:

AFFONDATA LA NAVE RIFORNIMENTO KHARG 

 

Nella notte fra il 1° e il 2 giugno intorno alle 02.25, è scoppiato un incendio a bordo della nave rifornimento  KHARG, 33.000 tonnellate a pieno carico, la maggiore unità militare iraniana, ottenuta trasformando una petroliera nel Regno Unito, ordinata prima del 1979 e consegnata nel 1984 all'Iran e impegnata nel rifornire le unità iraniane in Mar Rosso, a largo delle coste yemenite. La nave si era fermata a largo di Yask, poco a oriente dello stretto di Hormuz (dove si trova una importante base navale gestita dal Corpo dei Guardiani della Rivoluzione), per imbarcare personale dei Guardiani della Rivoluzione diretti proprio in Mar Rosso, sembra su nave SAVIZ, base delle attività iraniane nell'area e sabotata un paio di mesi or sono. Le fiamme, chiaramente visibili dalla costa, non sono state domate, nonostante l'arrivo di mezzi di soccorso, e l'unità è affondata in mattinata. 

E' molto probabile che non si sia trattato di un incidente ma di un sabotaggio, probabilmente condotto da elementi israeliani che hanno già dimostrato di avere grandi capacità di colpire pesantemente anche all'interno dell'Iran. Anche in questo caso l'impressione in Iran è stato grande. In questo caso addirittura su di una unità militare, sempre sorvegliata da una guardia armata. Prosegue lo scontro navale fra i due paesi e sicuramente non finisce qui.

MALI: CONSEGUENZE POLITICHE DEL COLPO DI STATO

 

Dopo il colpo di stato della scorsa settimana, l'Unione Africana ha deciso di sospendere momentaneamente il Mali da quell'organizzazione, prospettando anche eventuali sanzioni, dato che di regimi realmente democratici nell'Unione Africana ve ne sono veramente pochi, ci sembra una mossa più formale che sostanziale. Ovviamente vi è un certo imbarazzo fra i comandi del contingente internazionale, a guida francese (Operazione BARKANE) che è impegnato nel paese contro le milizie integraliste. Ma sembra che il pronunciamento militare sia una questione meramente interna al paese e che la nuova dirigenza voglia proseguire l'impegno contro le milizie che imperversano in alcune aree del grande ma povero paese. 

martedì 1 giugno 2021

 OFFENSIVA GOVERNATIVA NELLO YEMEN


Prosegue l'offensiva delle forze governative nell'area di Marib, circa 70 km a oriente della capitale, un'area occupata dalle milizie houthi all'inizio dell'anno, con un attacco di sorpresa. Gli altri fronti sono sostanzialmente calmi e da circa una settimana non vengono lanciati né missili né droni contro il territorio dell'Arabia Saudita. Gli houthi potrebbero aver esaurito le scorte di queste armi o si pensi di portare avanti trattative che sono sempre in corso, magari in forma segreta.

 DISTRUTTA UNA POSTAZIONE SUL GOLAN


Militari israeliani hanno fatto saltare in aria un posto di osservazione delle forze di Damasco sulle Alture del Golan, proprio sulla Linea Alpha, vale a dire la linea di separazione fra le forze siriane e quelle israeliane. E' il terzo episodio di questo tipo nel giro di circa un anno e probabilmente si riferisce alla distruzione o alla cattura di qualche apparato di sorveglianza. E' strano infatti che l'azione sia stata condotta da truppe di terra quando si poteva facilmente distruggere tutto senza rischio per il personale.

LA SPAGNA NON ARRESTA IL CAPO DEL POLISARIO

 

La Corte Suprema spagnola ha deciso di non dar luogo a procedere alla richiesta d'arresto per il capo del fronte POLISARIO, attualmente ricoverato nel paese iberico avendo contratto il COVID-19. Il ricovero doveva essere segreto (era stato usato un nome falso) ma l'intelligence marocchino lo ha scoperto e i rapporti con Madrid si sono guastati, tanto che la polizia marocchina non si è opposta al fatto che migliaia di persone si siano riversate nell'enclave spagnolo in terra d'Africa di Ceuta, tanto da richiedere l'immediato intervento anche dell'Esercito per bloccare il flusso. Ricordiamo come il POLISARIO si batta dal 1975 per l'indipendenza di quello che fino a quell'anno era il Sahara Spagnolo, remota colonia di Madrid, occupata quell'anno dal Marocco. Il POLISARIO gode dell'appoggio dell'Algeria, dove da sempre si trovano le sue basi. In teoria si dovrebbe tenere un referendum ma non si trova un accordo su chi vi possa partecipare, visto che una parte degli attuali abitanti vi è giunta dopo il 1975.