sabato 31 luglio 2021

5 MILITARI UCCISI IN EGITTO

 

Troppo spesso parlando di Egitto ci si dimentica che il paese è ancora alle prese con pericolosi gruppi di terroristi. Cinque militari egiziani sono stati uccisi e tre sono stati feriti in un attacco di Daesh nel Sinai settentrionale. Nell'azione sono rimasti uccisi anche tre terroristi. Era diverso tempo che non vi erano attacchi di questo tipo. Le forze di sicurezza egiziane hanno comunque ottenuto dei risultati importanti in questi ultimi mesi di lotta al terrorismo ma evidentemente in Sinai vi sono ancora cellule pericolose.

 UCCISI 4 GIOCATORI DI CALCIO A CHISIMAIO


Quattro giocatori di calcio sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno che era stato posto su di un pulman, a Chisimaio, la città portuale della Somalia meridionale. Probabilmente si tratta di un'attentato di al-Shabab, il gruppo integralista che non sopporta neppure lo sport.

Intanto il generale Townsand, responsabile del Comando Africano statunitense, ha effettuato una visita in Kenia, Somalia e a Gibuti, per fare il punto della situazione nell'area.

Un elicottero Mi.17 etiope è andato distrutto in atterraggio mentre trasportava rifornimenti alla missione internazionale in Somalia.

 ISRAELE PRONTO A COLPIRE


Dopo l'attacco alla petroliera di proprietà israeliana MERCER STREET a largo delle coste dell'Oman, vi è stata una riunione d'urgenza del gabinetto israeliano. Con tutta probabilità è stata data la "luce verde" per una reazione, probabilmente non appena le condizioni saranno favorevoli Fra i possibili bersagli le due petroliere iraniane a largo della Siria, altri bersagli navali iraniani oppure qualche colpo in Iran.

 FORZE SPECIALI INTORNO ALLA PRIGIONE DI KUNDUZ


Il 31 luglio forze speciali di Kabul hanno circondato la prigione di Kunduz, dove sono racchiusi migliaia di prigionieri talebani, circa 5.000. Probabilmente si temeva una qualche azione per farli liberare, come è avvenuto già altre volte. Sarebbe un importante apporto per le milizie integraliste che stanno subendo perdite non sempre colmabili.

Intanto i talebani pattugliano alcuni tratti di frontiera con mezzi blindati statunitensi catturati in precedenza. Forse sarebbe il caso di colpirli subito ma la presidenza statunitense sembra completamente cieca rispetto alla situazione sul campo, perseguendo solo i propri intenti propagandistici.

TREGUA NELLA SIRIA MERIDIONALE

 

E' stato raggiunto un accordo di tregua nella Siria più meridionale, fra le forze di Damasco e i ribelli che hanno preso il controllo di alcune zone. la situazione non è chiara in quanto non si comprende come mai le forze di Assad non abbiano mantenuto il controllo dell'area, magari facendo intervenire i velivoli. E' chiaro che la situazione non era stata risolta dopo la riconquista del 2018 e vecchi nodi sono venuti al pettine.

Intanto stanno scaricando petrolio non raffinato due petroliere iraniane giunte nonostante l'embargo. Senza questo petrolio il paese si fermerebbe completamente. L'embargo era stato dichiarato dall'ONU per ridurre l'impiego delle armi pesanti da parte delle forze di Damasco. Alcuni rifornimenti sono stati fatti anche da Mosca, in particolare per i propri mezzi e velivoli. 

venerdì 30 luglio 2021

 RISALE LA TENSIONE NEL CAUCASO


L'uccisione di tre militari armeni tre giorni fa ha fatto risalire la tensione fra Armenia e Azerbajan, uno scontro che lo scorso anno ha portato ad una guerra, vinta da Baku. Lo scontro si è attivato nella parte più settentrionale dell'area di confronto, vale a dire il confine più settentrionale fra l'Armenia e il Nagorno-Karabach ora occupato dagli azzeri. Ieri gli armeni hanno abbattuto un AUV di Baku penetrato nel suo spazio aereo.

 GLI AFGHANI RESISTONO

 

Le forze afghane, dopo anche alcuni cedimenti, stanno resistendo all'offensiva talebana. Ieri quest'ultimi avrebbero perso 171 elementi in tutto il paese. Da segnalare che in un attacco aereo ne sono stati eliminati, con munizionamento guidato, 39 a Qalat, nel sud del paese, dopo che si erano riuniti per una nuova azione.

Le formazioni di integralisti hanno lanciato attacchi anche contro centri maggiori ma sono andati incontro a sconfitte con perdite sensibili anche per un movimento composto da fanatici come  loro.

L'IRAN INIZIA AD AMMETTERE DI ESSERE 

RESPONSABILE DELL'ATTACCO ALLA PETROLIERA

 

Una televisione iraniana ha trasmesso che l'attacco alla petroliera di proprietà di una società israeliana avvenuto ieri a largo delle coste dell'Oman, è la vendetta per il bombardamento del 22 di luglio, all'aeroporto siriano di Al-Dabaa, dove rimasero uccisi due comandanti legati "all'asse di resistenza iraniana" (in pratica miliziani di Hezbollah). Nell'azione, in cui sono stati uccisi due membri dell'equipaggio, è stato utilizzato un drone, dato che l'Iran ha una grossa esperienza nel settore, dopo anni di loro impiego operativo nel conflitto nello Yemen. 

 L'FBI SULL'ESPLOSIONE DELLO 

SCORSO ANNO A BEIRUTH


L'FBI è stata chiamata ad indagare sull'esplosione che lo scorso anno devastò il porto e parte della città di Beiruth, essendo esploso un magazzino dove si trovava, dal 2013, un carico di nitrato di ammonio. Secondo i calcoli fatti, il carico che esplose il 4 agosto 2020, doveva essere  superiore alle 500 tonnellate (550 tonnellate) mentre quello che era stato sequestrato ammontava a 2.752 tonnellate. L'esplosivistica non è una scienza esattissima ma un errore così grande nei calcoli è abbastanza difficile. Il sospetto è che parte del nitrato di ammonio, che viene utilizzato per realizzare esplosivi, fosse già stato sottratto per scopi militari nel corso dei sette anni precedenti, in particolare da Hezbollah, sempre alla ricerca di esplosivi.

 TUNISIA: ARRESTATO EX PRIMO MINISTRO


L'ex primo ministro fatto dimettere dal presidente Sayed domenica scorsa, è stato arrestato per corruzione.

Intanto sembra calmarsi la situazione dell'ordine pubblico, dopo alcune manifestazioni dei giorni scorsi.

 AFGHANISTA: RESPINTO NUOVO ATTACCO A TALOQAN


Un nuovo tentativo di entrare nella cittadina di Taloqan, nell'Afghaistan settentrionale, da parte dei miliziani talebani, è stato subito respinto dalle forze di sicurezza. I talebani hanno lasciato sul terreno 13 morti e probabilmente hanno avuto diversi feriti. Anche questa è una conferma che contro centri maggiori gli attacchi talebani non hanno successo anche se permane seria la situazione a Kandahar, dove i talebani sono alla periferia sud-occidentale della città anche se anche qui sono stati alla fine bloccati con perdite.

 ATTACCO A NAVE ISRELIANA


Il 30 luglio una unità mercantile di proprietà israeliana è stata attaccata a largo delle coste dell'Oman. probabilmente si tratta di un'azione iraniana ma per ora non si hanno ulteriori particolari che aggiungeremo a questa segnalazione non appena disponibili.


AGGIORNAMENTO DELLE 22.30

Si hanno ulteriori informazioni circa la nave colpita. Si tratta della MERCER STREET, una petroliera battente bandiera libanese ma di proprietà di un israeliano. L'attacco sarebbe stato condotto da un drone e a bordo si registra due vittime, un britannico e un romeno. Al momento l'unità è diretta verso un porto sicuro, scortata da unità statunitensi.

Evidentemente si tratta di un nuovo capitolo della "guerra navale" fra Israele e l'Iran. Molto probabilmente ci sarà una ritorsione che potrebbe riguardare anche le due petroliere iraniane che stanno scaricando greggio in Siria.

 500 SORTITE PER L'AERONAUTICA AFGHANA IN GIUGNO


Nel mese di giugno i velivoli d'attacco afghani A-29 SUPER TUCANO hanno effettuto quasi 500 sortite (491 per l'esattezza) contro le forze talebane, visto il moltiplicarsi degli attacchi. Si tratta di una massa d'interventi non indifferente, condotta quasi sempre con munizionamento guidato, Anche in luglio, seppur non esistono dati ufficiali, l'impegno è stato molto intenso. La partenza dei meccanici statunitensi entro agosto, potrebbe però portare problemi sull'efficienza dei velivoli.

giovedì 29 luglio 2021

 I RIBELLI AVANZANO NELLA SIRIA MERIDIONALE


Le forze ribelle sono avanzate nella Siria meridionale, prendendo il controllo  anche di un importante valico di confine con la Giordania. L'offensiva ha sorpreso tutti in quanto la zona era stata riconquistata, dopo duri combattimenti, dalle forze di Assad e dai suoi alleati stranieri nel 2018. Le forze di Damasco mantengono ancora presidi a Daraa (8a Brigata) e in altre località ma nonostante l'impiego dei carri e dell'artiglieria non sembrano in grado di reprimere l'insurrezione e attendono rinforzi dall'area della capitale. L'impressione è che la rivolta sia stata ben organizzata e non siano estranei sia la Giordania che Israele, che non vogliono l'insediamento di forze iraniane e sciite libanesi nell'area. I ribelli dispongono di armi leggere e lanciarazzi RPG-7 ma se hanno deciso di passare all'azione contano di avere forze sufficienti per fronteggiare un contrattacco. Damasco dovrà richiamare forze da altri settori e il segnale indica come la guerra in Siria sia lontana da una conclusione.

Breaking News

  GROSSA OFFENSIVA DEI RIBELLI NEL SUD DELLA SIRIA

 

Questa mattina forze ribelli hanno lanciato all'improvviso una forte offensiva in tutta l'area meridionale della Siria, a ridosso del confine con la Giordania. In poche ore sono riuscite ad occupare una serie di località, catturando perfino dei carri e facendo decine di prigionieri. Si combatte a Saraa, una delle città dove la rivolta scoppiò nel 2011, e in molte località vicine, fine a Houram 50 km più a nord, sulle colline del Golan. Le forze di Damasco stanno inviando rinforzi e probabilmente interveranno i velivoli.

Fa una certa impressione vedere che dopo 10 anni la situazione non si è normalizzata. L'area non ha mai visto la presenza di Daesh e in questi mesi si erano registrati alcuni attentati e l'uccisione di diverse persone ma non s'immaginava una vera e propria sollevazione.



 ATTACCO A HERAT


Questa mattina miliziani talebani hanno attaccato l'estrema periferia  di Herat, in particolare il distretto di Karckh. L'attacco è stato prima bloccato e poi respinto con successo. Nei combattimenti sono intervenuti anche miliziani filo-governativi. Si tratta di azioni che i talebani lanciano per avere visibilità ma vengono bloccate. Ovviamente con il contingente italiano e soprattutto con i suoi elicotteri all'elioporto cittadino, non sarebbero state neppure tentate in quanto i MANGUSTA avrebbero risolto il problema, rendendo molto pericoloso anche lo sganciamento degli assalitori. La conflittualità nel resto del paese si mantiene ancora bassa.

 305 MILITARI DELLO ZIMBABWE IN MOZAMBICO


Lo Zimbabwe ha inviato 304 militari in Mozambico per contrastare l'offensiva integralista di questi ultimi mesi, nella regione settentrionale di Cabo Delgado. Questi militari non effettueranno operazioni ma si occuperanno di addestramento. Lo Zimbabwe di Mugabe a lungo sostenne con un importante contingente il regime insediato a Maputo dopo l'indipendenza, contro i guerriglieri della RENAMO, durante una dura guerra civile protrattasi per circa 15 anni.

22.000 ATTACCHI TALEBANI IN 4 MESI

 

Nel corso degli ultimi 4 mesi, da aprile, i talebani hanno lanciato 22.000 attacchi, fra piccoli e grandi, inclusa la posa di ordigni lungo le strade. Un comportamento per niente in linea con gli accordi sul cessate il fuoco che sono stati firmati a Doha, in Qatar. E davanti a questa vera e propria offensiva, non certo all'azione di qualche estremista, il ritiro dei contingenti alleati è proseguito; un errore veramente grosso riconducibile al fatto che i politici spesso vogliono tirarsi fuori da certe posizioni scomode costi quel che costi, magari  provando a "salvarsi l'anima" portando via qualche collaboratore locale e lasciando il resto della popolazione in acque difficili.

Comunque al momento l'offensiva talebana sembra essere stata bloccata anche perché hanno avuto circa 2.000 morti, inclusi diversi capi, e anche loro non hanno risorse infinite. Molto dipenderà da cosa accadrà nelle prossime settimane e se ci fosse un certo appoggio aereo, un contrattacco su larga scala potrebbe ribaltare la situazione dato che chi non ha disertato prima oggi ha meno motivi per farlo.     

mercoledì 28 luglio 2021

 LA CINA STRIZZA L'OCCHIO AI TALEBANI


Il governo della Repubblica Popolare Cinese ha ricevuto il capo negoziatore talebano, dichiarando poi di essere pronto ad una collaborazione. La cosa stupisce perché Pechino è durissima con i musulmani che vivono all'interno dei suoi confini (circa 30 milioni), incontrando poi un soggetto oltransista. Le fonti ufficiali parlano addirittura di "talebani preziosi per il processo di stabilizzazione dell'Afghanistan, il che vuol dire che gli integralisti possono fare di tutto per "stabilizzare" il paese, ovviamente ai danni di tutti gli altri. L'atteggiamento è rivolto a creare discredito verso gli Stati Uniti anche perché Washinton oggi è alleata con l'India, uno dei nemici principali di Pechino, troppo grande per farsi spaventare. Il regime cinese è da molti decenni vicino anche al Pakistan. Certo i toni adottati fanno impressione e non lasciano precedere niente di buono.

 SCONTRI FRA ARMENI E AZERI


Nelle scorse ore vi sono stati scontri armati fra reparti azeri e armeni, lungo la linea delle nuove frontiere fissate dopo la guerra dello scorso anno, durante la quale gli armeni hanno subito una dura sconfitta. Le forze di Erevan contano tre morti e due feriti mentre non si conoscono le perdite azere.

martedì 27 luglio 2021

 AFGHANISTAN: AZIONI USA


Se gli attacchi dei talebani andranno avanti, dopo la firma di un accordo e il ritiro statunitense, gli attacchi aerei statunitensi in Afghanistan proseguiranno. L'amministrazione USA ha capito di dover fare qualcosa in sostegno delle forze di Kabul, in difficoltà  sotto gli attacchi dei talebani, dopo un ritiro troppo affrettato, sotto la spinta dei vertici politici. Sono stati abbandonati centinaia di veicoli in condizioni di efficienza (auto e pick-up ma anche mezzi blindati!) invece di trasferirli alle forze locali che pure ne hanno un gran bisogno. Ovviamente gli afghani ne prenderanno il possesso ma non in modo strutturato.

Per quanto concerne l'appoggio aereo si sapeva che era importante e bisognava pensare a come realizzarlo localmente, anche con contractor. Non certo F-16, il cui utilizzo è molto costoso, ma velivoli più semplici, come gli AIR TRACTOR armati. lenti ma gestibili anche da strutture semplici.

lunedì 26 luglio 2021

PROTESTE IN TUNISIA, DIMESSO IL PRIMO MINISTRO

 

A seguito di forti proteste, legate alla grave crisi economica che attanaglia la Tunisia, il persidente della repubblica ha fatto dimettere il primo ministro. Sono in corso consultazioni mentre proseguono le proteste a Tunisi. La Tunisia risente in modo particolare della crisi del turismo, prima conessa al terrorismo e poi al COVID-19. 

domenica 25 luglio 2021

 UCCISI DUE CAPI TERRORISTI IN MALI


Le Forze Armate francesi hanno reso noto che due capi del terrorismo integralista in Mali sono stati eliminati nella regione di Ménaka, nel nord-est del paese. Si tratta di Issa Al Sahraoui, responsabile finanziario dello Stato Islamico del Grande Sahara, e di Abu Abderahmene al Saharoui, responsabile del reclutamento. L'azione è avvenuta nella notte fra il 21 e il 22 luglio ed è stata condotta dalle forze speciali francesi in collaborazione con componenti statunitensi, probabilmente sistemi vari di ricognizione anche satellitare.

 MOZAMBICO: I GOVERNATIVI 

RICONQUSTANO TERRENO

 

Grazie anche al fatto che stanno giungendo i primi contingenti internazionali africani (ma si attendono anche quelli europei) le truppe di Maputo stanno riconquistando terreno nella regione di Capo Delgado, dove era dilagata la guerriglia integralista. L'intervento europeo per addestrare le forze locali è per ora molto lento, troppo lento, anche perché  non si parla di grossi numeri.

 PROSEGUONO LE AZIONI AEREE USA IN AFGHANISTAN


Visto che i talebani proseguono i loro attacchi, i velivoli statunitensi entreranno in azione nuovamente contro talebani, Al-Qaeda e Daesh. Per ora si tratta di velivoli dell'US Navy che decollano da una portaerei e questo complica le cose ma non è detto che si possa tornare a rimettere in funzione la base di Bagram, attualmente sgombera da personale e velivoli di Washington.

sabato 24 luglio 2021

 I SAUDITI ABBATTONO DRONI


Le forze saudite hanno abbattuto 4 droni armati lanciati dalle milizie houthi che controlla cittadina di Khamis Mushait,  a circa un centinaio di chilometri dal confine fra i due paesi. Se il lancio di missili balistici contro l'Arabia Saudita si è quasi azzerato, le milizie houthi continuano a realizzare droni, sempre con l'aiuto iraniano, che lanciano contro le città saudite. Sembra che non abbiano sistemi di guida accurati ma possono sempre colpire, con carichi bellici relativamente ridotti, bersagli di grandi dimensioni, come i centri abitati, con effetti psicologici sulla popolazione.


 BOKO HARAM ATTACCA IN CAMERUN


Almeno 7 militari sono stati uccisi in un attacco contro una piccola base dell'Esercito del Camerun, nella zona di di Sagme, nell'estremità settentrionale del paese, la notte fra il 23 e il 24 luglio. I miliziani sono giunti a bordo di sei veicoli e hanno ingaggiato un combattimento durante il quale è stato ucciso il comandante della base e altri 6 militari ma che si è concluso con la loro ritirata. Boko Haram non è nuovo a queste azioni in Camerun dato che è forte nel territorio nigeriano dall'altra parte della frontiera. In Camerun dal 2014 si sono registrati oltre 2.000 morti durante i suoi attacchi.

DUE COMANDANTI UCCISI IN SIRIA

 

Secondo alcune fonti sarebbero morti in azione in Siria un comandante degli Hetzbollah libanesi e un comandante dei pasdaran iraniani. Probabilmente sono stati vittima di un attacco israeliano anche se mancano informazioni precise. Israele prosegue le sue azioni in Siria contro la presenza iraniana e di milizini filo-iraniani libanesi. 

 IL PAKISTAN SCHIERA TRUPPE AL CONFINE


Il Pakistan sta schierando rinforzi lungo il confine con l'Afghanistan, dato che i talebani hanno preso il controllo di tratti di questo confine. I rapporti fra Pakistan e talebani sono sempre stati ambigui e legati anche a problematiche etniche. La Cina comunista, grande alleato del Pakistan, spinge perché i pachistani blocchino l'avanzata in quanto una vittoria integralista potrebbe portare probelmi ulteriori con i circa 30 milioni di musulmani della Repubblica popolare Cinese.

venerdì 23 luglio 2021

I TIGRINI ATTACCANO A ORIENTE E A SUD

 

Le forze del Fronte Popolare di Liberazione del Tigrai, dopo aver riconquistato Macallé e altre importanti località, hanno attaccato alcune zone a oriente, nel territorio degli Afar, che si stanno mobilitando. La situazione generale del conflitto resta molto complessa e con poche informazioni attendibili. Le forze tigrine sono avanzate anche a sud, prendenedo il controllo delle città di Qorom e Alamata, prendendo il controllo del fondamentale passo dell'Amba Alagi (luogo dell'ultima resistenza del Duca d'Aosta nel 1941 proprio per le caratteristiche orografiche) sulla strada per Dessié e riguadagnando terreno anche a occidente e verso il confine con l'Eritrea. E' stata catturata un'intera batteria di obici/cannone D-30 da 122 mm, esattamente a Mai Ceu, dove avvenne l'ultima grande battaglia della Guerra d'Etiopia del 1936.

Ancora non si è capito bene come abbiano fatto i tigrini, che sembravano scomparsi, a contrattaccare e riprendersi Macallé, conquistata dalle forze di Addis Abeba con l'appoggio anche degli eritrei. Intanto i media sembrano essersi in gran parte dimenticati di questo conflitto, in particolare quelli italiani. Qualcuno forse è molto imbarazzato dal fatto che un paio di anni fa il presidente etiope aveva avuto il Nobel per la Pace, dopo gli accordi di pace con l'Eritrea. Ora sta facendo una guerra per cui in tanti "fischiettano nervosi" e volgono lo sguardo da un'altra parte.

 IL TAJIKISTAN SCHIERA 230 UOMINI ALLA FRONTIERA


Il Tajikistan schiera 230 appartenenti alle forze di sicurezza "alla frontiera con l'Afghanistan", militari e forze di polizia. Forse non sono tutti lungo la frontiera ma comunque il paese si è mobilitato contro la minaccia talebana, venendo appoggiato dalla Russia, ovviamente anch'essa preoccupata per la minaccia dei miliziani integralisti.

Intanto vi è da notare che in Afghnistan stanno nascendo varie milizie locali per affrontare i talebani e anche le donne stanno dando il loro contributo in questo periodo difficile. Sembra che i talebani, ottusi integralisti, siano terrorizzati dall'ipotesi di essere uccisi da una donna in quanto in quel caso non andrebbero nel regno dei cieli.

giovedì 22 luglio 2021

 LE VITTIME IN SUDAFRICA SONO SALITE A 337


I morti negli scontri e nelle violenze susseguenti l'arresto dell'ex presidente Zuma, sono saliti a ben 337 e vi è il rischio che la violenza dilaghi ulteriormente. Un problema che in Italia sembra essere ignorato da tutti. Un fattore sicuramente importante è la grave crisi economica che attanaglia il paese.

 BREAKING NEWS


ATTACCHI AEREI USA IN AFGHANISTAN

 

Di fronte ad una vera e propria offensiva talebana, alla fine gli Stati Uniti hanno deciso di lanciare una serie di attacchi contro vari bersagli. Non si hanno informazioni certe ma si parla di "più di 4 attacchi" (il che potrebbe dire anche solo 5. Due sono stati diretti contro mezzi catturati dalla milizia integralista, Ora bisogna vedere se l'amministrazione USA proseguirà su questa strada oppure si sia trattato di un evento sporadico. Certo i velivoli statunitensi possono creare problemi ai reparti talebani.





ATTACCO TALEBANO CAUSA 100 VITTIME TRA I CIVILI

 

Il Ministero dell'Interno afghano ha comunicato che un attacco riconducibile alle forze talebane avrebbe causato oltre cento vittime tra i civili nell'area di Spin Boldek, al confine con il Pakistan, oltre al saccheggio e distruzione di numerosi edifici.

Le vittime sarebbero state trucidate a sangue freddo prima che le milizia talabena si riterissare dalla zona.

Dal ritiro della coalizione internazionale sono ormai numerosi i casi del genere verificatisi in Afghanistan senza che il governo possa intervenire efficacemente a protezione della popolazione.

mercoledì 21 luglio 2021

MILITARI SUDAFRICANI IN MOZAMBICO

 

Elementi delle forze speciali sudafricane sono giunte nella provincia settentrionale di Cabo Delgado in Mozambico, per partecipare alle operazioni contro il gruppo integralista che ha creato non pochi problemi negli ultimi mesi, bloccando anche l'estrazione petrolifera. Manca ancora l'annunciato contingente europeo per addestrare i militari locali che è stato annunciato a suo tempo. 

 L'INDIA PRONTA AD AIUTARE L'AFGHANISTAN


Il Ministero della Difesa afghano sembra interessato ad una collaborazione con le forze afghane, in particolare per l'addestramento e altri assetti importanti. L'India è già in qualche misura presente nel paese e potrebbe essere coinvolta in modo maggiore visto che il rivale Pakistan ha un certo grado di simpatia verso i talebani, ricordando che questo movimento è nato proprio in Pakistan, nei campi profughi.

L'India ha risorse umane e tecniche adatte alle forze afghane e ora è un alleato degli Stati Uniti, in grado perfino di fronteggiare l'espansionismo cinese.

 SALA COMANDO USA IN ISRAELE


Gli Stati Uniti stanno realizzando una sala operativa presso la base aerea israeliana di Hatzar. Si tratta di una struttura blindata da 700 metri quadrati di superficie dove probabilmente opererà anche personale israeliano. Sarebbe la prima volta che gli Stati Uniti hanno una installazione permanente nel paese.

martedì 20 luglio 2021

 LA POLIZIA IRANIANA SPARA 


L'Iran, che sta passando una grave crisi economica, è scosso sempre da fermenti. Nella serata di ieri a Izh, nella parte sud-occidentale del paese, la polizia ha sparato in aria per disperdere una manifestazione di protesta. Sono 5/6 notti che sono in corso proteste anche per la scarsità di acqua mentre grossi fondi finiscono in armamenti e in aiuti militari a paesi alleati, come il Venezuela o le milizie houthi nello Yemen.

 GRAVE ATTENTATO A BAGHDAD


E' di 30 morti e 50 feriti il bilancio provvisorio del grave attentato che ieri ha colpito la capitale irachena. Erano diversi mesi che non accadeva niente di simile dopo anni di gravi azioni terroristiche. Il fatto che si sia trattato di un attentato suicida indirizza le indagini verso certi gruppi, in particolare legati a Daesh.

SIRIA: BOMBARDAMENTI A SUD DI IDLIB

 

Mentre nel resto del paese le attività belliche sono in calo, sono ripresi intensi i bombardamenti dell'artiglieria siriana e dei velivoli siriani e russi a sud di Idlib. La linea del fronte è comunque sempre ferma anche perché l'area è presidiata da ingenti forze turche che, in ogni caso, non vengono attaccate.

La notte fra il 20 e il 21 luglio vi sono state operazioni aeree israeliane intorno ad Aleppo, con il lancio di missili antiaertei da parte delle forze di Damasco. Di sicuro alla periferia della città è stato colpito un obiettivo, probabilmente riconducibile alle forze iraniane o a quelle di Hezbollah, magari una ritorsione per il precedente lancio di missili dal Libano verso Israele. 

 ERDOGAN SEMPRE MINACCIOSO


Secondo il leader turco Erdogan: "... i greco-ciprioti vogliono massacrare i turco-ciprioti e l'Unione Europea non è onesta nei riguardi della Turchia.". Il despota turco vuole chiaramente agitare lo spettro dei nemici esterni in un momento di grave crisi economica interna, mantenendo alto lo stato di tensione con Atene. Non è certo il primo leader politico che sceglie questa strada  ma ovviamente così facendo crea non pochi e gravi rischi. L'Europa contro atteggiamenti di questo tipo è quasi disarmata a seguito di una fallimentare politica estera e al ricatto dell'invio di masse di immigrati ancora in Turchia.

 SULLA LIBERAZIONE DI UNO STUDENTE  AMERICANO IN NIGERIA LO SCORSO ANNO


Un libro racconta come nel 2020 il TEAM SIX dei SEAL liberò uno studente statunitense di 27 anni che era stato rapito da miliziani nella Nigeria nord-orientale, dove da anni opera il famigerato gruppo di Boko Haram. Gli incursori di questo speciale team, specializzati anche in operazioni di questo tipo, si accorsero che stavano entrando in Nigeria senza averne l'autorizzazione. Il problema fu risolto rapidamente e l'operazione fu portata a termine con successo, eliminando anche diversi miliziani. Ovviamente in questi casi bisogna essere flessibili perché  l'avversario non si cura certo dei confini internazionali e sfrutta anche questo elemento.

 RAZZI DAL LIBANO, IMMEDIATA RISPOSTA


La scorsa notte alcuni razzi sono stati sparati dal territorio libanese verso israele, lanciati da miliziani di Hezbollah. La risposta israeliana è stata, come al solito, rapidissima ma in questi casi spesso i razzi partono da rampe artigianali non presidiate in quanto si usa un temporizzatore. L'incidente a fuoco  precedente risaliva al mese di maggio, durante un confronto armato tra Hamas ed Israele.


KABUL: TRE RAZZI VERSO IL PALAZZO PRESIDENZIALE

 

Tre razzi da 107 mm sono stati lanciati in direzione del palazzo presidenziale a Kabul ma lo hanno mancato completamente anche se le decine di persone che erano in preghiera in quel momento hanno sentito il loro sibilo e la loro esplosione. Dei tanti partecipanti alla preghiera comune, solo uno è apparso esitante. Gli altri hanno proseguito la cerimonia. L'attacco è avvenuto in concomitanza di una importante festività religiosa musulmana. I talebani hanno smentito di essere i responsabili dell'azione anche perché è grave tentare di colpire fedeli durante la preghiera.

Intanto truppe tajike e russe si sono schierate alla frontiera con l'Afghanistan per prevenire infiltrazioni integraliste. 

SCONTRI FRA KAREN IN MYANMAR

 

Si devono registrare scontri fra appartenenti all'etnia Karen in Myanmar. Da una parte vi sono reparti del Fronte di Liberazione Nazionale Karen che lotta da molti decenni per l'autonomia mentre nell'altro schieramento  è la Guardia di Frontiera Karen, che è organizzata e sostenuta dal regime al potere. Questa componente Karen è nettamente minoritaria e sussiste solo grazie alla presenza degli aiuti e della protezione delle forze governative.

Intanto la situazione nel paese rimane di grande tensione, con manifestazioni e scontri. 

lunedì 19 luglio 2021

 LIBERATO IL DISTRETTO DI GAMSIR IN AFGHANISTAN


Prosegue la controffensiva delle forze di sicurezza afghane. Oggi è stato liberato il distretto di Gamsir, nella regione dell'Helmand, una delle più problematiche del paese. Anche questo è un segnale che l'avanzata talebana è stata bloccata. Fra l'altro le perdite fra i miliziani continuano ad essere alte e anche questo è un indice importante.

Intanto i turchi, lungi dal ritirarsi, stanno studiando se e come assicurare l'operatività dell'aeroporto internazionale di Kabul, un approccio pratico alle problematiche del ritiro.

Intanto fanno impressione le immagini dei mezzi e degli equipaggiamenti abbandonati all'aeroporto militare di Bagram, fino a poche settimane prima cuore pulsante delle operazioni. Ma perché i politici spesso riescono a vanificare il lavoro e i sacrifici dei militari. Certo che ci si doveva ritirare ma non in questi tempi e in questo modo e ci riferiamo in particolare agli Stati Uniti.

domenica 18 luglio 2021

AFGHANISTAN: TALOQAN RESISTE

 

Le milizie talebane hanno lanciato un attacco da più direzioni il 18 luglio contro la città di Taloqan, nella parte più settentrionale del paese. I difensori sembrano tener bene di fronte all'azione, infliggendo pesanti perdite agli attaccanti. Questa è la riprova che nonostante i problemi emersi (ma tutti sapevano che sarebbero sorti con il ritiro del contigente internazionale in questo modo), esiste una forte volontà di resistere e affrontare un avversario pericoloso in quanto fanatico e pronto a immensi sacrifici.



 11 ELICOTTERI PER KABUL

LIBERATI 17 DISTRETTI


In questi giorni sono stati consegnati 11 nuovi elicotteri all'Aeronautica di Kabul. Si tratta di di 8 MD-530 e 3 HU-60. Le forze afghane hanno disperato bisogno di nuovi elicotteri, incluso macchine d'attacco per affrontare l'offensiva talebana. Servirebbero molte decine di elicotteri con piloti e specialisti, più semplici da trovare sul mercato che non da formare, processo lungo e complesso.

A conferma di quanto apparso già su questo blog, giunge la conferma che le forze di sicurezza afghane hanno liberato dai talebani 17 distretti, infliggendo perdite. Importante è stato l'apporto dei civili mobilitati per impedire il ritorno degli integralisti che quindi non hanno un sostegno così vasto. Forse il periodo più difficile, anche dal punto di vista psicologico, è stato superato anche se siamo lontani da una soluzione. Le perdite talebane sono state consistenti e anche loro non hanno uomini all'infinito, specialmente comandanti capaci.

sabato 17 luglio 2021

 UCCISO CAPO DI AL SHABAB



Middle Shabelle, uno dei capi principali del movimento integralista al-Shabab, è stato ucciso in combattimento da militari somali. Il terrorista stava cercando di estorcere denari alle popolazioni locali. Il gruppo è caduto in una trappola e sono morti anche una decina di altri miliziani. Il tutto è avvenuto nella parte centrale del paese.

 MISSILE RUSSO ABBATTE DRONE TURCO


Un sistema missilistico russo PANTSIR S1 ha abbattuto, nell'Iraq settentrionale, nel nord dell'Iraq un drone turco TB-2. In precedenza il confronto fra questi due sistemi, avvenuto in Libia, si era risolto in favore dei velivoli turchi che avevano distrutto alcuni semoventi PANTSIR S1, in appoggio alle forze nazionaliste libiche, con i missili turchi che trasportavano. Sembra che i tecnici russi abbiano apportato alcuni aggiornamenti proprio per migliorare l'efficacia di questi sistemi nei riguardi dei velivoli UAV. Anche in Siria vari di questi sistemi missilistici antiaerei erano stati distrutti dall'Aeronautica israeliana.

 L'OFFENSIVA TALEBANA BLOCCATA


Sembra che la grande offensiva di primavera-estate talebana sia stata bloccata, avendo conseguito dei successi ma non essendo riuscita a travolgere le forze di Kabul, che resisistono e contrattaccano. Il motivo è molto semplice. I talebani hanno perso oltre 2.000 miliziani, e non pochi capi, e anche le loro risorse non sono infinite. Puntavano ad occupare Kandahar, loro storica roccaforte ma sono stati bloccati e hanno subito forti perdite. Le forze di sicurezza di Kabul per la prima volta hanno affrontato lo scontro da soli ma hanno sostanzialmente tenuto. Certo, il paese è immenso e con poche vie di comunicazione, per cui certe zone sono difficili da difendere ma hanno tenuto. Ora bisogna vedere se Kabul riceverà i rifornimenti promessi e lancerà un contrattacco, concentrando a sua volta le forze di volta in volta. Certo il supporto aereo è troppo ridotto, in particolare in fatto di elicotteri e droni armati, anche se alcuni operano.

Vi sono evidenze crescenti che gli iraniani forniscono un certo aiuto ai talebani, e lo hanno fatto anche in passato, in fuzione anti-statunitense. Ora bisogna vedere se il governo avrà altri appoggi e proseguiranno i corsi di addestramento, elemento fondamentale per sconfiggere l'aggressione talebana.

venerdì 16 luglio 2021

 212 MORTI IN SUDAFRICA


I disordini in Sudafrica stanno provocando un numero molto alto di vittime. Il bilancio ufficiale è salito a 212 morti e 25.000 militari sono stati schierati per cercare di fermare le violenze. Questa volta il razzismo dei bianchi non c'entra niente e, guarda caso, le notizie su quanto avviene nel paese vengono ignorate o appena accennate.  Sembra che siano riemerse antiche rivalità fra gruppi etnici di colore, con gli zulo che accusano l'ANC di essere sistematicamente emarginati in favore di altre componenti.

 KABUL CONTRATTACCA


Le forze di sicurezza afghane, nonostante i problemi in cui si sono trovati nel fronteggiare l'offensiva talebana dopo il ritiro statunitense (operazione che magari andava fatta il prossimo inverno), stanno anche contrattaccando. Le forze speciali, per esempio, hanno eliminato 10 talebani (fra cui due ceceni) e ferito altri 13 nell'estremità nord-orientale del paese. Nelle stesse ore hanno ripreso il controllo di un importante posto di frontiera con il Pakistan (sulla strada che da Quetta va a Kandahar), ottenendo anche altri successi, dopo aver inflitto forti perdite alle milizie avverse.

 117 MORTI IN SUDAFRICA


Il bilancio delle vittime delle violenze in Sudafrica è salito a 117 vittime e a centinaia di feriti. Con lo schieramento di 25.000 militari la situazione sembra essere tornata sotto controllo ma è stato calcolato che questa ondata di volenze farà perdere un 3% del PIL del paese che già affronta una grave crisi economica.

giovedì 15 luglio 2021

 C-130 ITALIANO A MISURATA


Il 15 luglio un C-130 J italiano è atterrato a Misurata per portare rifornimenti al contingente italiano in loco. Subito dopo è ridecollato verso Pisa. I voli della 46 Aerobrigata proseguono regolarmente e sono proseguiti anche nel momento più difficile del conflitto in Libia.

 AGGIORNAMENTO YEMEN


Le forze della coalizione che si batte contro gli houthi hanno compiuto un'avanzata di circa 30 chilometri nell'area di Rahbah, circa 150 chilometri a sud-est della capitale. L'impressione è che si vogliano saturare le capacità difensive deli miliziani supportati dall'Iran, con attacchi ravvicinati a distanza fra loro, in modo da fissare le forze e rendergli difficile i trasferimenti di reparti. In precedenza l'attacco era stato lanciato circa 100 km più a meridione, puntando a territori che erano stati occupati dagli houthi mesi prima.

AEREI RUSSI SCONFINANO IN DANIMARCA

 

Nonostante i tratti costieri russi del Baltico si siano ridotti molto dopo il 191, i suoi velivoli volano sul Baltico, partendo in particolare dall'enclave di Lalinigrad, già parte della Prussia. In queste settimane varie volte i velivoli di Mosca hanno violato lo spazio aereo danese, in particolare intorno all'isola di Bornhorm. I danesi hanno evitato d'intervenire ma è chiaro che i rapporti fra NATO e Russia rimangono tesi. 

DISORDINI A CUBA

 

Nella crisi di Cuba si registra purtroppo la prima vittima, un manifestante. Il regime ha deciso di fare alcune concessioni sull'acquisto di cibo e medicinali all'estero per cercare di fermare la protesta. Gli Stati Uniti hanno già comunicato che non accoglieranno ondate di profughi da Cuba se si materializzano. Vi sono state manifestazioni di esuli in Florida e in tanti si chiedono se il regime supererà anche questa crisi, senza più la guida carismatica di Fidel Castro e con il successore, il fratello Raul, molto vecchio. 

25.000 SOLDATI SUDAFRICANI 

SCHIERATI PER L'ORDINE PUBBLICO 

 

Per far fronte all'ondata di violenza che ha scosso il Sudafrica negli ultimi giorni, il governo ha deciso di schierare ben 25.000 militari, dato che la situazione stava andando fuori controllo e vi sono problemi anche per i rifornimenti alimentari. E' la prima volta che questo avviene in oltre 30 anni ma anche la struttura dell'ANC traballa dopo l'arresto dell'ex presidente Zuma.

mercoledì 14 luglio 2021

IN VISTA OFFENSIVA ETIOPE NEL TIGRAI?

 

Dopo la clamorosa riconquista di Makallé, capoluogo del Tigrai, tornato sotto il controllo del Fronte popolare di liberazione del Tigrai alla fine del mese di giugno, il governo di Addis Abeba ha fatto sapere di essere pronto a lanciare una nuova offensiva dopo anche la tregua unilaterale che aveva proclamato. Resta da vedere che cosa farà l'Eritrea, l'anno scorso incredibilmente attiva in favore dello storico nemico etiope, con cui ha combattuto per quasi mezzo secolo. Siamo anche dell'avviso che se si vogliano fare offensive si cerca la sorpresa e non le si annuncia.

 ATTENTATO IN PAKISTAN, 9 CINESI UCCISI


Un attentato dinamitardo è stato attuato in Pakistan, contro un autobus che trasportava personale impegnato nella costruzione di una grande diga, nelle montagne più a settentrione del paese. Il mezzo è stato scaraventato in un dirupo. Per ora si contano 13 vittime e decine di feriti. Fra le vittime 9 genieri cinesi che stavano partecipando al progetto. Pechino ha chiesto la punizione dei responsabili che vanno ricercati fra gli integralisti locali.

 ATTACCATA LA DIGA DI SALMA IN AFGHANISTAN


I talebani hanno attaccato a colpi di mortaio la grande diga di Salma, nell'Afghanistan occidentale, a oriente di Herat. Si tratta di un'opera strategica per questa parte del paese. Ovviamente i danni ad un'opera così grande sono stati praticamente nulli ma i miliziani integralisti cercano di creare ulteriori problemi.

Anche se con problemi, le forze di sicurezza di Kabul sembrano reggere alla grande offensiva talebana, ovviamente preparata da tempo e lanciata in corrispondenza del rititro dei contingenti internazionali. Secondo fonti ufficiali, da lunedì 1.369 talebani sono rimasti uccisi in combattimento ma la mancanza di appoggio aereo adeguato ha portato all'abbandono di alcune fette di territorio. Di nuovo lanciamo un appello perché, visto che i miliziani non rispettano gli accordi, sia dato loro una risposta adeguata. Non possiamo correre il rischio che la frenesia di ritirarsi a tutti i costi di qualche politico, mandino in fumo due decenni di sacrifici. Le gravi perdite subite dai talebani hanno portato ad una riduzione dei loro attacchi in questi ultimi giorni.

Intanto corrono voci sempre più insistenti circa l'appoggio che l'Iran ha dato ai miliziani integralisti, in funzione antri-occidentale. Un tema delicato ma che sta emergendo con forza.

martedì 13 luglio 2021

72 MORTI IN SUDAFRICA 

 

In quella che è la pià grave ondata di disordini dagli Anni '80, il Sudafrica registra 72 vittime, concentrate nell'area di Johannesburg, praticamente durante centinaia di saccheggi e tentativi di svaligiare bancomat utilizzando esplosivi. La scintilla è stata l'arresto dell'ex presidente Zuna, coinvolto in vicende di corruzione, ma è chiaro che i motivi sono più profondi e risiedono nella crisi economica che si trascina da anni e nelle vicende della pandemia, ancora fuori controllo.

 FRONTE DI RESISTENZA POPOLARE A HERAT


Le forze anti-talebane della regione di Herat ora possono contare sulla milizia del Fronte di resistenza Popolare, una formazione comandata da Ismail Khan, un ex comandante talebano, che è in grado di mobilitare una milizia che si sta rivelando utile per bloccare l'avanzata degli integralisti, i quali sfruttano la dispersione delle forze di sicurezza di Kabul, facendo massa localmente, dove serve. I disordini sono concentrati nella zona di Johannesburg.

In tanti non vogliono assolutamente il ritorno dei talebani e se adeguatamente sostenuti, potranno sventare la minaccia. Fra i media italiani le notizie provenienti dall'Afghanistan sono ignorate quasi sempre mentre andrebbero presi provvedimenti urgenti.

COMBATTIMENTI IN YEMEN

 

Proseguono i combattimenti in un'area situata 160/180 chilometri a nord-est di Aden. Dopo l'iniziale avanzata delle forze della coalizione, vi è stato un contrattacco houthi volto a bloccare l'avanzata. I combattimenti sono intensi e con diverse vittime. Le montagne dell'area avvantaggiano i difensori ma le forze della coalizione sono riuscite a riprendere il controllo di diversi distretti. Intanto si continua a trattare anche se in modo molto riservato. Sembra che la pioggia di missili balistici di costruzione iraniani verso l'Arabia Saudita, si sia arrestata, forse perché i missili si sono esauriti e non né giungono di altri grazie al blocco navale.

 

 SALE IL BILANCIO DELLE VITTIME IN SUDAFRICA


Il bilancio delle vittime nei disordini in Sudafrica dopo l'arresto dell'ex presidente Zuma, è salito a 32. Sulle proteste per l'arresto, s'innesca anche un forte malcontento diffuso per la situazione economica complessiva. Zuna, successore di Mandela alla testa dell'ANC e oltre che alla presidenza, era accusato di essersi impadronito d'ingenti somme oltre che essersi fatto costruire una villa con denari pubblici.


AGGIORNAMENTO DELLE ORE 23.00

Le vittime degli scontri, che proseguono, sono salite a 45, e la situazioni si sta facendo sempre più delicata con il rischio di gravi sconvolgimenti, complice il clima del paese. La dirigenza dell'ANC, dopo quasi 30 anni di potere, potrebbe essere messa in seria discussione. Centinaia di negozi e attività commerciali sono state saccheggiate ma stranamente queste informazioni non giungono sui media occidentali, quasi si volesse censurare notizie di questo tipo.

UN CRIMINE TALEBANO

 

Sul web circolano le immagini girate lo scorso 16 giugno, nella provincia di Faryab, quando 22 militari di Kabul hanno tentato di arrendersi e sono stati uccisi a freddo, commettendo un ennesimo crimine.

Proprio per la loro natura, l'offensiva talebana va bloccata, aiutando le forze di sicurezza di Kabul che la presidenza statunitense sta abbandonando al loro destino, ben sapendo quale sia la situazione pratica. In 20 anni non sono stati formati reparti di velivoli e corazzati adeguati nonostante si spendessero cifre enormi e oggi si pagano le conseguenze di scelte sbagliate. 

 IL CONTINGENTE DEL RUANDA ARRIVA IN MOZAMBICO

 

Il contingente del Ruanda, che arriverà di una consistenza di 1.000 militari, ha iniziato il dispiegamento in Mozambico, nella regione di Cabo Delgado, per fronteggiare le azioni della milizia integralista che hanno causato seri problemi. E' previsto anche l'arrivo di istruttori europei ma tutto procede con troppa lentezza rispetto alle necessità.

lunedì 12 luglio 2021

 INCENDIO A NASSYRIAH


Un grave incendio è esploso all'ospedale di Nassyriah, in Iraq, una struttura per il cui funzionamento si sono impegnati anche i militari italiani all'epoca della loro missione in questa provincia. L'incendio è stato alimentato anche dall'ossigeno medico presente nella struttura e purtroppo per ora si registrano 52 morti e molti feriti. Un incendio simile, e con più vittime, si era avuto nella capitale lo scorso aprile.

 DISORDINI A CUBA


L'aggravarsi della crisi economica dovuta al COVID, sta mettendo a durissima prova l'economia cubana e il regime. La gente è scesa in piazza in molte località, inclusa la capitale, fatto del tutto nuovo per un paese da oltre 60 anni controllato strettamente dal regime comunista. Vi sono stati saccheggi e scontri con la polizia e il governo potrebbe perdere il controllo. Potrebbe essere l'inizio di un importante rivolgimento, atteso da decenni, specialmente dopo la morte di Fidel Castro.

 DISORDINI IN SUDAFRICA


I sostenitori dell'ex presidente Zuna, condannato e arrestato per corruzione, hanno dato origine a violenti disordini mentre il paese deve affrontare una grave crisi economica. Al momento si contano sei morti e si temono altre violenze.

PRIMO NH-90 SPAGNOLO IN MALI

 

Il primo NH-90 dell'Esercito spagnolo è giunto a Bamako, capitale della Repubblica del Mali, a bordo di un Antonov An.124 ucraino. Si tratta di un importante incremento delle capacità internazionali in quanto in Mali servono elicotteri ed elicotteri potenti, con ampia autonomia.

Da rilevare che gli Antonov 124 ucraini continuano a rivestire un ruolo importante nell'ambito delle missioni europee in quanto offrono capacità di trasporto veramente grandi e preziose dato che neppure i nuovi A400 M possono imbarcare macchine così grandi, ovviamente previo lo smontaggio del rotore principale. 

domenica 11 luglio 2021

KANDAHAR SOTTO ATTACCO 

 

Da tre giorni i talebani sono all'attacco di Kandahar, la seconda cità del paese, in una zona dove sono sempre stati forti. La città è circondata su tre lati e i miliziani integralisti sono riusciti ad entrare in alcuni quartieri occidentali anche se si combatte ancora duramente. Erano settimane che la situazione si era fatta critica nella regione. Un quadro difficile che andrebbe affrontato con decisione anche se nessuno sembra voler intervenire contro i talebani che, mentre i contingenti internazionali si sono ritirati, hanno lanciato più offensive senza che ci fosse una risposta adeguata.

ATTACCO RESPINTO IN NIGER


Alcuni civili sono stati uccisi in un attacco al villaggo di Tchoma Bongua, in Niger al confine fra questo paese e il Burkina Faso. Il villaggio è stato attaccato da un centinaio di miliziani integralisti giunti a bordo di motociclette. Le forze di sicurezza del Niger sono intervenute è hanno inflitto perdite consistenti ai miliziani (si para di 40 miliziani), respingendo l'attacco e catturato armi leggere. Certo basterebbe un elicottero per scompaginare una formazione di questo tipo che continuano nelle azioni nella "zona dei tre confini", attaccando civili inermi. Probabilmente !qualcuno" aveva seguito i movimenti della colonna di integralisti e dato modo di allestire delle difese. Di questi attacchi si parla pochissimo in Italia, nonostante la presenza di nostri militari da alcuni anni.

GOVERNO DI HAITI CHIEDE INTERVENTO MILITARE ESTERO

  Dopo l'attentato al presidente Moise il goveno di Haiti, ormai nel caos, ha chiesto sia agli USA che all'ONU di intervenire militarmente nel paese per proteggere le infreatrutture strategiche del paese dato che il malcontento strisciante della popolazione rischia di diventare una vera e propria violenza armata.

Mentre dalle Nazioni Unite non è ancora giunta risposta, gli Stati Uniti hanno prontamente confermato che un loro intervento militare nel paese è fuori discussione, ma che forniranno ogni aiuto possibile per far si che le indagini sull'omicidio protino a svelare tutti i colpevoli e in particolare i mandanti.

TELEFONATA TRA BIDEN E PUTIN

A pochi giorni dal loro primo incontro, Biden e Putin durante un incontro telefonico hanno discusso della spinosa questione degli hacker russi. Il presidente americano ha chiesto al suo omologo russo di intervenire sulla questione che ormai da anni è motivo di tensione tra i due paesi.

Proprio nelle scorse ore si sono registrati una serie di attacchi cibernetici ai danni di numerose aziende americane e perfino al server della convention nazionale repubblicana.

Sebbene i gruppi responsabili non siano alle dirette dipendenze del governo russo, la maggior parte è composta da personale russo e in alcuni casi è forte il sospetto di un diretto coinvolgimento con Mosca. 

 

venerdì 9 luglio 2021

 

 17 ARRESTI PER L'UCCISIONE DEL 

PRESIDENTE AD HAITI


17 persone sono state arrestate nell'ambito dell'inchiesta sull'uccisione del presidente di Haiti, Mise, e del ferimento della consorte. Si tratta di 15 colombiani e di due cittadini statunitensi originari di Haiti. Complessivamente per ora sono stati fermati 26 colombiani (alcuni ex militari) e 2 cittadini statunitensi. Otto uomini sono ancora in fuga e 3 sono stati uccisi in conflitti a fuoco. Sono state sequestrate armi, inclusi fucili d'assalto in 5,56 e 7,62 mm e pistole mitragliatrici UZI.

Moltissime cose sono da spiegare ancora.

Chi ha organizzato l'operazione e come mai le forze di sicurezza non sono intervenute per proteggere il presidente, giusto per evidenziare i due interrogativi principali.




giovedì 8 luglio 2021

I TRAFFICI DI ARMI IRANIANI

 

I traffici clandestini di armi iraniani sono competenza, così come altre attività delicate, ai Guardiani della Rivoluzione, in particolare all'Unità 190. I destinataridi queste attività illegali, dato che l'ONU ha formalmente bloccato l'esportazioni nel 2007, sono le milizie Houthi nelo Yemen, Hamas a Gaza, Hetzbollah in Libano e molti altri paesi e movimenti come il Venezuela di Maduro o la Corea del Nord. Ci sono sospetti anche nei riguardi di aiuti militari verso le milizie talebane in funzione anti-statunitense anche se, quando i talebani erano al potere, non avevano buoni rapporti con Teheran, visto che entra in ballo la contrapposizione fra sunniti e sciiti.

Per i razzi che si realizzano a Gaza sono state messe a punto tecxnologie che sfruttano componenti civili di libera vendita. Nel caso degli houthi si sfruttano piccole unità che ricevono carichi in alto mare da unità che hanno imbarcato armamenti da piccoi porti iraniani o magari in acque del Kuwait, per sfruggire all'intelligence dei paesi che tentano di controllare questi movimenti. Queste unità si mischiano ai forti traffici che si svolgono davanti alle coste yrmenite sul Mar Rosso, in alcuni casi appoggiandosi a località costiere somale remote.

Il blocco navale si è fatto progressivamente più efficace anche se non è ancora assoluto. Ora anche Israele è attivo nel contrastare queste attività clandestine, nell'ambito dello scontro con il regime di Teheran. 

Si tratta di una lotta senza esclusione di colpi, come testimoniano il fatto che varie unità iraniane, anche all'ancora nei pressi della coste yemenite, sono state colpite da misteriori (ma non troppo) incursori navali. 

 ATTACCO TALEBANO A ISLAM QALA

 

L'8 luglio i talebani hanno preso il controllo di una stazione di polizia a Islam Qala, vale a dire il principale varco di confine fra Afghanistan e Iran, a occidente di Herat. Proseguono gli attacchi dei miliziani integralisti anche se oggi si devono contare decine di vittime fra le loro fila, incluso due importanti comandanti. 

I talebani in questa regione sono all'offensiva anche a Shindad dove esiste una base importante, in cui hanno operato anche i militari italiani a lungo e che era anche una importante e grande base statuitense, con un grande aeroporto che abbiamo avuto modo di visitare più volte.

Un filmato mostra una guardia di frontiera iraniana che parla tranquillamente con miliziani talebani il che lascia intendere un certo tipo di relazione.



 COMPLETATO IL RITIRO BRITANNICO DALL'AFGHANISTAN


Il Governo di Londra ha annunciato che è stato completato il ritiro delle truppe britanniche dall'Afghanistan. Rimangono i militari impegnati nella difesa dell'ambasciata e di altri punti d'interesse per i britannici, come l'aeroporto. Comunque il Regno Unito continuerà il lavoro di appoggio alle forze di sicurezza di Kabul che intanto hanno annunciato di aver ripreso il pieno controllo di Qalinao, attaccata dai talebani, infliggendo forti perdite all'avversario.

HAITI: UCCISI O CATTURATI ALCUNI MEMBRI DEL

COMMANDO CHE HA UCCISO IL PRESIDENTE

 

La polizia di Haiti ha ucciso 4 membri del commando che due notti orsono ha ucciso il presidente di Haiti e ferito gravemente la moglie (ora in una clinica in Florida). Altri due membri sono stati catturati per cui sarebbe possibile non solo individuare chi ha materialmente condotto l'azione ma chi è stato il mandante di questo grave atto terroristico. 

 RIPRENDONO I COMBATTIMENTI IN YEMEN


Dopo un periodo di calma relativa, sono ripresi i combattimenti in Yemen. Le forze governative hanno lanciato un'offensiva nella parte centrale del paese, occupando alcune posizioni strategiche, fra cui il monte Hamlos, 150-180 km a nord-est di Aden, ricevendo appoggio aereo. La milizia Houthi ha risposto con un missile balistico che è caduto presso una moschea, nell'area di Abyan, facendo vittime fra la popolazione.

 SCONTRI NEL KASHMIR


L'India ha annunciato di aver neutralizzato un tentativo d'infiltrazione dal territorio del Kashmir sotto controllo pachistano verso quello tenuto dall'Esercito Indiano. Non sappiamo quanto questo episodio influenzerà la tregua in corso ricordando che quella in Kashmir è la crisi più vecchia dopo la II Guerra Mondiale, oggetto quasi costante di gravi crisi e di cui si parla pochissimo, quasi fosse inevitabile.

mercoledì 7 luglio 2021

 ATTACCO A QALINAO


Nella notte fra il 6 e il 7 luglio, i talebani hanno attaccato di sorpresa la capitale provinciale di Qalinao, ben conosciuta dagli italiani che spesso vi facevano sosta sulla via di Bala Murghab. Complice la defezione di alcuni reparti di polizia, gli integralisti sono penetrati nel capoluogo regionale e hanno fatto fuggire molti detenuti dalla prigione prima di essere respinti con perdite. E' la prima volta che i talebani tentano di occupare un capoluogo regionale in una regione, quella di Herat, dove pur controllando alcune aree marginali, per ora non avevano tentato colpi di questo tipo.

I talebani, sfruttando tattiche tipiche della guerriglia, concentrano di volta in volta le loro forze e mantengono l'iniziativa. Le forze di sciurezza di Kabul risentono pesantemente dell'attuale mancanza di appoggio aereo, in particolare elicotteri d'attacco.

 ASSASSINATO IL PRESIDENTE DI HAITI


Il presidente di Haiti, Jouvell Mose, è stato assassinato nella notte fra il 6 e il 7 luglio, da un commando che sembrerebbe composto da stranieri seppur di lingua spagnola. Anche la moglie è stata colpita ed è in gravi condizioni. Mose era fortemente criticato perché nel 2018 aveva rinviato le elezioni senza stabilire una data. Haiti è uno dei paesi più poveri al mondo e non ha avuto una storia semplice. Resta da capire che cosa sia successo al personale addetto alla sua sicurezza e da dove provengono gli assassini. 

Il primo misistro ha proclamato lo stato d'assedio.

AGGIORNAMENTO SIRIA

 

Due militari sono rimasti uccisi e otto feriti in un attacco nella parte orientale della Siria, probabilmente opera di Daesh, il 6 luglio. Nell'area operano ancora diverse cellule, approfittando della vastità del territorio e del fatto che Damasco non ha abbastanza militari per presidiarlo. Continua il coinvolgimento di Mosca che solo ieri nell'area ha effettuato 30 sortite.

Daesh è attiva anche nei campi profughi. Ieri otto persone sono state uccise in un centro nella parte nord-orientale del paese, sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane, perché avevano respinto l'adesione all'ISIS. Ovviamente s'indaga per individuare gli autori del delitto che comunque conferma la presenza di integralisti in varie realtà del paese. 

Da segnalare che l'Iran prosegue il massiccio appoggio, anche economico, al presidente Assad, ulteriore motivo di attrito nella regione. 

martedì 6 luglio 2021

 ATTACCO ALLA BASE DI ERBIL


Un drone ha sganciato alcuni ordigni  all'interno della base di Erbil, nel Kurdistan iracheno, dove si trovano alcuni contingenti internazionali, fra cui quello statunitense (preso specificatamente di mira) e quello italiano. Per ora non si hanno notizie di danni o vittime. Inseriremo ulteriori informazioni non appena saranno disponibili.


AGGIORNAMENTO

Possiamo confermare che nell'attacco all'aeroporto non ci sono stati danni alle persone, salvo due feriti leggeri, ma si è verificato un incendio, presto domato, tanto è vero che l'aeroporto è stato riaperto al trafficio civile dopo alcune ore d'interruzione.

 ESPLODE UN OLEODOTTO IRANIANO


Un oleodotto iraniano, situato ad Adman Qashi nella parte sud-occidentale del paese, è esploso nel pomeriggio del 6 luglio. Per ora si contano 3 vittime e 4 feriti, segno che l'esplosione è avvenuta in una stazione di pompaggio. Potrebbe trattarsi dell'ennesima azione di agenti israeliani che già hanno compiuto clamorose azioni in Iran e sembrano voler proseguire fino a quando l'Iran sobillerà Hamas e milizie sciite libanesi contro Israele.

19 TALEBANI UCCISI A TOLAQAN

 

La scorsa notte 19 miliziani talebani sono stati uccisi durante un attacco ad una posizione nei pressi di Taloqan, nella parte settentrionale del paese. Fra gli uccisi anche il comandante dell'UNITA' ROSSA, un gruppo particolarmente attivo nell'area. 

Le forze di sicurezza di Kabul, nonostante vari problemi sorti con il ritiro dell'appoggio alleato, stanno dimostrando di saper reagire alle azioni che i talebani stanno portando avanti nonostante gli accordi di pace sottoscritti in Qatar.

Intanto sembra che siano in preparazione azioni, in particolare aree, per ristabilire la situazione, condotte in modo opportuno. Come si dice? A brigante, brigante e mezzo. E anche noi facciamo un appello perché, almeno a livello addestrativo, prosegua l'appoggio al 207° Corpo d'Armata di Herat, con cui abbiamo lavorato molto bene per 15 anni. E ricordiamo sempre la necessità di elicotteri per condurre le operazioni. 

 OFFENSIVA GOVERNATIVA NELLA SOMALIA CENTRALE


Le forze di sicurezza somale hanno preso il controllo della regione del Gulmudig, nella parte centrale della Somalia, da sempre una delle roccaforti delle milizie integraliste locali. Sembra che le nuove unità somale, addestrate dalle missioni straniere e appoggiate dall'intelligence, stiano cogliendo risultati concreti nella lotta contro i gruppi radicali che per molti anni hanno destabilizzato il paese, ostacolandone la ricostruzione. 

lunedì 5 luglio 2021

 4 ARRESTI PER TERRORISMO IN PUGLIA


Quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri ad Andria, in Puglia, nell'ambito di una operazione contro il terrorismo integralista. I quattro sono accusati di aver movimentato circa 1 milione di Euro fra il 2015 e il 2020, proveniente da entità come lo Stato Islamico e diretti in vari paesi, come Serbia, Germania,  Emirati Arabi Uniti, Albania, Russia, in favore di gruppi terroristici, confermando la pericolosità di certe reti che operano anche in Europa. Il denaro passava tramite i money transfer, per renderne meno facile l'individuazione a riprova che il settore va completamente rivisto dandogli finalmente regole meno aleatorie. Le indagini erano partite da una segnalazione a livello europeo.

Da segnalare che nelle stesse ore è giunto un mandato di cattura per terrorismo a un uomo di origine marocchina, attualmente detenuto, in quanto in carcere faceva propaganda per organizzazioni terroristiche, avvalendosi anche di appoggi esterni.

E' evidente che minacce di questo tipo stanno crescendo anche in Italia e vanno prontamente contrastate, dopo anni di non poco lassismo.

150 STUDENTI RAPITI IN NIGERIA

 

Circa 150 fra studenti e studentesse sono stati rapiti dai miliziani di Boko Haram, nella Nigeria nord-orientale. Sembra che il gruppo integralista si accanisca contro le scuole e in particolare contro le studentesse. 

 IL TAGIKISTAN MOBILITA I RISERVISTI


Il presidente del Tagikistan ha nobilitato 20.000 riservisti per fronteggiare l'offensiva talebana che si sta svolgendo sui suoi confini. Alcune centinaia di membri della sicurezza di Afghanistan sono sconfinati nel vicino paese per sfuggire all'offensiva talebana nella parte nord-orientale del paese. I tagiki si sono sempre opposti ai talebani e potrebbero fornire un importante appoggio.

 CHIUSA LA BASE ITALIANA NEGLI EMIRATI

 

L'Italia paga il conto di certe scelte fatte soprattutto alla Farnesina, dove ancora operano personaggi del tutto privi delle caratteristiche indispensabili per gestire non problemi interni ma dossier di politica estera.

Dopo il blocco dell'esportazioni di equipaggiamenti militari verso gli Emirati Arabi e l'Arabia Saudita, gli Emirati giustamente ad un gesto di grande gravità hanno reagito sfrattando i nostri militari dal loro territorio. E servirà del tempo per cercare di rimediare ad un gesto veramente cretino, portato avanti da chi magari tiene rapporti con la Cina comunista, Maduro e altri sogetti di questo tipo, senza fare una piega di fronte ai loro misfatti.

Avevamo un'ottima posizione e ce la siamo giocata per l'inettitudine di gente che dovrebbe andare a giocare alle giostre invece che di atteggiarsi  politici d'esperienza, in grado di muoversi in campo internazionale. 

Il loro peso politico reale è in fase di ulteriore diminuzione e se si votasse ne avremmo la plastica riprova. Invece in tanti tirano a campare sapendo che in caso di voto il loro destino politico sarebbe segnato.



 ATTACCHI CON RAZZI IN IRAQ


Ieri e oggi si sono registarti i lanci di alcuni razzi (da 107 mm) contro basi in Iraq dove si trovano militari statunitensi, in particolare nella parte occidentale del paese. Non si registrano vittime o danni. Dovrebbe trattarsi di azioni di milizie filo-iraniane che operano nel paese, dove comunque la presenza statunitense si è alquanto ridotta.


domenica 4 luglio 2021

 FINE DELLA MISSIONE ITALIANA IN AFGHANISTAN


Il 30 giugno sono rientrati gli ultimi paracadutisti della FOLGORE che hanno chiuso la missione in Afghanistan, Sul numero di RAIDS attualmente in edicola, troverete un articolo con alcune valutazioni su 20 anni d'impegno nel paese asiatico. In due decenni d'impegno i caduti sono stati 54 a cui si aggiungono mutilati e feriti, oltre a tanti sacrifici. Anche per questo bisogna continuare nell'appoggio alla stabilizzazione del paese, anche oggi minacciato dai talebani.

Gli Stati Uniti hanno lasciato la grande base aerea di Bagran, nodo della loro presenza nel paese che, per un certo periodo, ha visto anche una presenza italiana, ai tempi della missione a Khost.

I talebani sono all'offensiva nella parte nord-orientale del paese e proseguire il ritiro è a nostro avviso un grave errore. Se loro non rispettano gli accordi, non si comprende perché dovremmo farlo noi. La colpa in questo caso ricade sul presidente statunitense, che si rifiuta di prendere coscienza della realtà e non lancia risposte adeguate insieme a tutti gli alleati. 

 AEREI RUSSI AGGRESSIVI CON FREGATA OLANDESE


Velivoli russi hanno sorvolato a quota pericolosa la fregata olandese EVERTSAN, in navigazione in Mar Nero, provocando una nota ufficiale del Ministrero della Difesa olandese in cui si ricorda come la navigazione deve essere libera nelle acque internazionali. Si stanno ripetendo simili incidenti in Mar Nero dove sta aumentando l'attività della NATO anche a livello di ricognizioni aeree. Il mar Nero, visto  il protrarsi della crisi in Ucraina e in Georgia, sta diventando sempre di più terreno di confronto con Mosca. I russi si devono rendere conto che un tempo, salvo le coste turche, lo controllavano strettamente mentre oggi la NATO è presente in Bulgaria e Bulgaria e l'Ucraina è ovviamente su posizione di assoluto confronto visto i noti accadimenti di questi anni così come la Georgia.

Fino al 10 luglio sono in corso le manovre NATO in Mar Nero SEA BREEZE 2021  a cui partecipano 30 paesi e che vedono la presenza anche di nave FASAN della Marina Militare. Mosca protesta per queste attività ma forse sarebbe il caso che valutasse la conseguenza della sua politica fortemente aggressiva con invasione di ampie zone di paesi limitrofi, utilizzando solo il potere militare.  Ci sembra giusto che il suo espansionismo venga fronteggiato e che Putin non può fare quello che vuole in politica estera senza pagarne le conseguenze. Per molti anni la NATO ha fatto di tutto per non creare tensioni con Mosca e Putin ha reagito credendo di potersi annettere quello che voleva.

sabato 3 luglio 2021

 LA SITUAZIONE IN SIRIA


Nell'ultima settimana la situazione in Siria ha registrato una certa crescita della conflittualità sul fronte di Idlib con i soliti combattimenti anche fra turchi e kurdi mentre i velivoli statunitensi hanno colpito veicoli cisterna che dalla parte orientale del paese tentavano di contrabbandare carburante verso le zone sotto controllo di Damasco, passando l'Eufrate su di un piccolo traghetto. Ovviamente incidenti maggiori possono accadere da un momento all'altro mentre proseguono anche i pattugliamenti comuni.

I russi hanno testato un missile ipersonico antinave partendo proprio dalla loro base aerea a sud di Latakia, volendo dimostrare capacità operative in Mediterraneo.