martedì 30 aprile 2019

ATTACCO DI BOKO HARAM IN NIGERIA


Almeno 25 persone sono state uccise in un villaggio della Nigeria nord-orientale, tradizionale zona d'operazioni del gruppo islamista integralista di Boko Haram.
I villaggi spesso non hanno presidio permanente per cui sono esposti alle incursioni di quei miliziani, sempre con gruppi piuttosto mobili.
Speciale Rivolta in Venezuela
 AGGIORNAMENTO SITUAZIONE IN VENEZUELA
Diamo inizio ad un nuovo speciale, relativo all'Argentina, perché quanto sta accadendo nel paese è troppo importante e riguarda anche l'Italia.
Otto militari dell'Aeronautica, in servizio ancora con Maduro, sono stati catturati dai rivoltosi, dopo che il loro camion è stato bloccato fuori dalla base El Sombrero a Caracas.
Giungono notizie da varie parti del paese che narrano di forze di polizia e della Guardia Nazionale Bolivariana che si rifiutano di attaccare i dimostranti, segno inequivocabile che il regime è in grave crisi, nonostante i suoi proclami. 
Si sono visti in azione anche gruppi paramilitari filo regime, i Comitatos, i quali sparano contro i dimostranti ma con proiettili letali.

Speciale Battaglia per Tripoli

COMBATTIMENTI NEL SOLITO SALIENTE


Si combatte sempre nel saliente di El.Azizihah. Il GNA attacca 10 km a sud dell'aeroporto e i nazionalisti rispondano avanzando 5 km a nord sempre dell'aeroporto.
Prosegue sempre questo scontro in stile libico, con piccoli reparti che si affrontano a cospicua distanza. 
I due contendenti cercano rinforzi e nuovi armamenti, ad un mese quasi dall'inizio dell'offensiva dei nazionalisti, sempre comunque nella periferia meridionale della capitale.
Speciale Battaglia per Tripoli

CLAMOROSO: IL 6X6 PUMA CON MISSILI SA-6!!


In internet circola un'immagine di uno strano veicolo 6x6, colto sembra a Misurata, con un lanciatore per i grandi missili antiaerei SA-6 GAINFUL. Si dice che il mezzo possa essere un RATELsudafricano ma in realtà è niente di meno che uno dei veicoli 6x6 PUMA ceduti dall'Italia alla Libia.
Vi vengono seri dubbi sulle prestazioni del veicolo con questo pesante carico, in quanto l'SA-6 è installato su un semovente cingolato derivato dal carro anfibio PT-76, simile allo scafo del semovente antiaereo ZSU-23-4 SHILKA, con ben altra superficie d'appoggio e potenza. In effetti sulla rampa si vede solo due missili invece dei tre che possono essere sistemati.
Ci viene da pensare a come si sarebbero installati cablaggi e sistemi di puntamento, lasciandoci non pochi dubbi sulla reale operatività del mezzo, che poi ha sempre di bisogno del sistema di tiro, installato su di un altro veicolo. 
Forse è una messa in scena per scoraggiare eventuali velivoli d'attacco nemici.
Breaking News

SITUAZIONE DI ALTA TENSIONE IN VENEZUELA.
LA RIVOLUZIONE E' IN CORSO CONTRO MADURO


Da questa mattina sono in corso violenti scontri a Caracas. In piazza sono scesi i partiti contro Maduro, decisi a abbattere il despota. Maduro utilizza la solita repressione, tantando di resistere.
Addirittura sono state messe in posizioni anche mitragliatrici!
Sarà una giornata lunga e difficile.
Il presidente temporaneo ha lanciato un annuncio per una spallata definitiva facendolo dall'interno di una base aerea dell'Aeronautica,  presso l'aeroporto di La Carlota (l'aeroporto praticamente al centro della capitale), circondato da militari che, evidentemente, sono a lui fedeli.Di sicuro vi sono anche elementi della Guardia Nazionale. Tutti hanno un nastro blu sulla manica.
Forniremo ulteriori informazioni. 

AGGIORNAMENTO DELLE 17.45
La situazione rimane di grande confusione a Caracas. Si stanno creando più colonne di civili ma non sono strutte identificabili. Comunque sembra che la popolazione in maggioranza stia appoggiando il processo di presa del potere, l'Operazione LIBERTA', come è stata indicata.
In questi minuti gli oppositori del regime stanno facendo arretrare le forze di sicurezza ancora fedeli a Maduro, in scontri lungo i grandi viali cittadini. Il forte vento disperde l'effetto dei lacrimogemi e le scorte non saranno infinite.
Resta da capire cosa faranno le altre unità militari nelle capitale e nel resto del paese. Mancano notizie precise. Gli Stati Uniti appoggiano il processo pubblicamente con una dichiarazione ufficiale. 

Aggiornamento delle 18.20.
Sembra che l'insurrezione sia a buon punto. A Caracas i militari fedeli al presidente Guaidà avanzano acclamati dalla folla mentre la Gyardia Nazionale Bolivariana è in diffioltà in altre parti della città.
Vi sono stati probklemi all'interno dell'aereoporto di La Carlota perché un nucleo della Guardia Bolivariana ha provato a resistere alle forze che sono scese contro Maduro. 
Speciale Battaglia per Tripoli

I NAZIONALISTI RIPRENDONO ISBI' 

Questa mattina le forze nazionaliste sono sicuramente in possesso del nodo stradale di Isbì, a sud di Tripoli, attaccato dalle milizie del GNA nei giorni scorsi. Da qui passa quella che attualmente è la principale strada di rifornimento per le forze nazionaliste alla periferia di Tripoli.
L'impressione è che l'estensione del fronte sia così vasto e le forze così ridotte che spesso qualche attacco semplicemente passa dove non vi è nessuno, come avvenuto per l'avanzata dei nazionalisti dal Fezzan alla periferia di tripoli.

lunedì 29 aprile 2019

FORZE IRACHENE IN AZIONE CONTRO DAESH


Le forze di sicurezza irachene sono nuovamente in azione contro le cellule di Daesh che ancora sono operative e che, in questi giorni, hanno portato alcuni attacchi terroristici. Azioni di poco conto, in particolare nell'area di Mosul e Kirkuk, ma che indicano la presenza ancora di terroristi che s'intende scoprire e neutralizzare.
Comunque nel paese si registrano, dopo molti anni difficili o molto difficili, segnali positivi, ad iniziare dal miglioramento della sicurezza per i civili. Anche l'esportazioni petrolifere stanno crescendo. Da segnalare come solo ieri 50 cisterne di petrolio abbiano passato la frontiera con la Siria, in quanto questo paese ha bisogno di carburanti. Ovviamente la cosa non farà piacere a qualcuno ed è stata favorita sicuramente dall'Iran. Del resto qualcosa di simile è avvenuto con il petrolio siriano estratto nei territori sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane.
TENSIONE NAVALE 
FRA INDONESIA E VIETNAM


Una corvetta indonesiana e due pattugliatori vietnamiti si sono scontrati nell'ambito di un confronto navale per le rispettive zone economiche esclusive, in questo caso una ricca area di pesca.
Vi sono delle controversie, sempre complesse in mare e i due paesi si stanno affrontando con sistemi sempre più drastici.
VIDEO CON AL BAGHDADI




Questo pomeriggio Daesh ha messo un rete un filmato dove si vede e si sente Al-Baghdadi .Contrariamente a quanto era sembrato in un primo momento l'uomo, che non appariva in un video dopo la proclamazione del califfato a Mosul nel 2014, forse ha registrato queste immagini in tempi recenti o relativamente recenti, risultando invecchiato, Non più in una grande moschea ma in una stanza anonima, con pochissimi fedeli.
Curiosamente l'uomo ha accanto a se un AKS-74, come in un famoso video di Bin-Laden.
Mistero su come masi il soggetto appaia oggi, dopo che l'immensa area che Daesh controllava è stata interamente occupata e il movimento ha subito perdite spaventose. 
Sopravvivere quando mezzo mondo ti cerca per farti la pelle, non dev'essere stato facile ma oramai la sua influenza è comunque molto ridotta. Sul piano pratico sembrerebbe che lui sia una delle poche cose di Daesh sopravvissute e non è detto che lo sarà ancora per molto.
Vari servizi segreti stanno analizzando il video che potrebbe fornire qualche spunto interessante per neutralizzare questo soggetto, uno dei responsabili di immani crimini. Intanto bisogna andare avanti con la "Fase 2" della neutralizzazione di Daesh, proseguendo nell'azione contro i superstiti e i simpatizzanti.
I SOLITI COMBATTIMENTI IN SIRIA
 
 
Aeri russi che bombardano vari obiettivi, artiglieria di Damasco in azione è qualche reazione da parte delle forze ribelli. Questa un'altra giornata nella Siria settentrionale, ovviamente con un corollario di morti e distruzioni. I ribelli sembrano a corto di missili anticarro, arma che ha dato a loro varie soddisfazioni in anni passati.

Speciale Battaglia di Tripoli
NUOVI SCONTRI A TRIPOLI
Giornata di scontri su tutto l'arco dei fronti che attraversano la città e i suoi dintorni. Oggi sembra che il GNA abbia fatto dei progressi.
Nuova avanzata verso sud del grosso saliente di El-Azaziyah, dove i ribaltamenti della situazione sono continui, con avanzate verso sud e forse anche averso oriente, ma si combatte anche alla periferia sud e sul fronte occidentale, in particolare l'asse di Zatarna. I nazionalisti hanno utilizzati anche elicotteri Mi.35 e hanno ricevuto rinforzi dalla Cirenaica, attraverso linee logistiche molto lunghe che ritardano le operazioni e l'afflusso dei rifornimenti mentre il GNA ha i suoi depositi a pochi chilometri o nella vicina Misurata.



domenica 28 aprile 2019

Speciale Battaglia per Tripoli 

AGGIORNAMENTO SITUAZIONE 
FORSE UN OSPEDALE ITALIANO ANCHE 
IN CIRENAICA 

Le milizie del GNA hanno attaccato a sud-est di Tripoli, arrivando fino a Suq-Al-Ahad, con una avanzata di circa 10 km verso occidente, mirando a minacciare le forze nazionaliste più a nord, alla periferia di Tripoli. Fra le armi utilizzate, almeno un semovente da 155/39 mm PALMARIA, affluito da Misurata nei giorni scorsi.
Calata la notte, sono arrivati subito dei teleguidati che hanno iniziato ha colpire le postazioni del GNA.
I combattimenti sono sempre molto fluidi, con rapidi ribaltamenti del fronte, sempre però con caratteristiche particolari, con l'impiego di armi a fuoco automatico a grande distanza.
Certo il riposizionamento statunitense, e quello italiano, hanno cambiato lo scenario strategico, spostandolo in favore dei nazionalisti. La cosa è stata avvertita anche a Tripoli, dove potrebbero esservi cambiamenti di fronte repentini fra le varie milizie, specialmente quelle non  radicali.
Intanto il flusso di clandestini è completamente sparito in mare. Se non altro l'offensiva nazionalista ha portato questo elemento utile per l'Italia e Malta.
Intanto corrono voci del'apertura anche in Cirenaica di una struttura ospedaliera militare, per operare in favore di civili e militari. Fino ad oggi tutte le attenzioni erano andate alla parte occidentale del paese, in particolare alla Tripolitania.
Si parla anche della riapertura del consolato italiano a Bengasi, abbandonato da tempo.



sabato 27 aprile 2019

Speciale Battaglia per Tripoli

ATTACCHI AEREI NOTTURNI SU TRIPOLI


La scorsa notte un UAV armato delle forze nazionaliste ha attaccato  la caserma 7 Aprile (prima nota come Qaqaa), sulla strada che da Tripoli porta verso Al-Aziziyah, colpendo alcuni bersagli (probabilmente veicoli o un deposito carburante) e provocando un grande incendio, attaccando anche altre zone. Dovrebbe trattarsi di UAV di costruzione cinese, operativi grazie al personale di un paese amico. I risultati di questi attacchi solo molto più precisi che non gli attacchi di velivoli pilotati, in quanto dispongono di armamento guidato di precisione.
Ieri i velivoli del GNAavevano attaccato due volte, una volta a sud della capitale e poi a Tarhuna, circa 50 km a sud-est di Tripoli che le forze del GNA stanno tentando di riconquistare da alcuni giorni.
Probabilmente i droni dei nazionalisti operano soprattutto di notte, per evitare di essere intercettati da velivoli avversari, ricordando che i velivoli del GNA non hanno radar aria-aria operativi.
I velivoli del GNA partano tutti dall'aeroporto di Misurata, accanto a cui si trova il contingente italiano!
I velivoli telecomandati nazionalisti potrebbero causare perdite importanti vista la precisione dei loro attacchi.
La situazione sul terreno rimane piuttosto confusa e sostanzialmente fluida nella parte occidentale del fronte.


venerdì 26 aprile 2019

Speciale Battaglia per Tripoli

IL GOVERNO ITALIANO 
E LA LIBIA



Con una modifica netta rispetto ad anni di politica estera, il presidente del consiglio Conte ha detto che "l'Italia è equidistante fra le fazioni in Libia".
Fino a ieri il governo appoggiava al Sarraj e le milizie del GNA. Non per niente la nostra presenza militare era tutta concentrata in Tripolitania, forse su suggerimento dell'ENI, che in quella regione ha i suoi interessi.
Ora che le forze nazionaliste di Haftar controllano gran parte del territorio libico e sono in alcuni quartieri di Tripoli, qualcuno si è svegliato e, senza dare spiegazioni, ha cambiato nettamente posizione, parlando dalla Cina, dove si cercano capitali da un regime dittatoriale, tanto per spiegare come stanno le cose.
Ora i nazionalisti chiedono il ritiro dell'ospedale da campo perché è all'interno della principale struttura militare della città, vale a dire l'aeroporto, continuo all'accademia aeronautica e a una grande base. Per ora questo importante obiettivo è stato risparmiato proprio per evitare rischi per gli italiani ma le milizie del GNA se ne sono approfittate.
Non crediamo che addestrino quelle milizie del GNA ma dovevano essere ritirate o per lo meno allontanate da legittimi obiettivi militari.
L'impressione è che questo esecutivo non sappia minimamente a che rischio espone i nostri militari. Le milizie di Misurata sono in ottimi rapporti con l'ospedale ma questo in un conflitto può provocare seri problemi, per chi non se ne fosse accorto.
ALTRI 650 SOLDATI DELLA COSTA D'AVORIO IN MALI
Il contingente MINUSMA in Mali vedrà l'arrivo di altri 650 militari della Costa d'Avorio, portando il contributo di questo paese alla missione internazionale a 800 militari.
La missione è in corso dal 2013 ma ancora incontra delle difficoltà legate alle immense dimensioni del paese e alla piccola consistenza delle forze armate locali. 
I paesi africani che partecipano alla mission e in Mali per ora sono cinque: Costa d'Avorio, Mauritania, Ciad, Niger e Burkina Faso.

BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA


I velivoli russi basati in Siria anche oggi sono stati molto attivi nel condurre tutta una serie di attacchi nella parte nord occidentale del paese, colpendo vari bersagli con il solito corollario di vittime civili.
Attiva anche l'artiglieria di Damasco mentre i ribelli hanno rivendicato il lancio di 21 missili GRAD contro la base aerea russa di Latakia anche se non si hanno ulteriori notizie. Potrebbe essere comunque l'effetto della censura.
Invece le forze aeree occidentali non hanno svolto missioni d'attacco dopo il 20 aprile dato che non si sono presentati altri bersagli di Daesh
Speciale Battaglia per Tripoli

LE TRUPPE DI HAFTAR, UTILIZZANDO 
ANCHE DRONI, AVANZANO 

Prosegue l'avanzata delle truppe nazionaliste libiche a sud di Tripoli. Intanto sembra confermato che utilizzino dei droni armati. In uno di questi attacchi questa mattina, sono stati uccisi 9 miliziani del GNA e distrutti dei veicoli.
Altri veicoli sono stati distrutti da moderni missili a guida laser AT-14 SPRIGGAN, di costruzione russa, evidentemente forniti da qualche paese amico.
Gli attacchi con droni si stanno rivelando molto più precisi che non quelli con i velivoli, potendo agire anche di notte. Con i cieli sgomberi da nuvole della Libia, possono colpire senza problemi restando al di fuori del tiro delle armi antiaeree. 
Intanto da alcune ore gran parte di Tripoli è senz'acqua, ricordando che le condutture passano per il territorio sotto controllo nazionalista. Avevamo già segnalato questa situazione e forse in questo modo si vuol fare pressione sul Governo di Accordo Nazionale e sulle sue milizie.

giovedì 25 aprile 2019

STRAGE IN SRI LANKA
 UN ERRORE CLAMOROSO


Ci aveva impressionato il numero ufficiale dei morti annunciati nella serie di stragi avvenute il giorno di Pasqua nello Sri Lanka. Si era arrivati a 369 vittime e ci sembrava un risultato veramente alto, visto le condizioni in cui sono avvenuti.
Oggi i governati del paesi hanno fatto sapere di essersi sbagliati sui conti e i morti non sono 369 ma 253. Non diciamo che sia una buona notizia ma oltre 100 morti in  meno non è poca cosa, seppur in una immane tragedia.
Certo il governo del paese ha dimostrato non solo di recepire certi allarmi (l'India aveva mandato avvertimenti precisi circa attentati alle chiese!!) ma neppure di saper minimamente tenere certi, drammatici conti.
Intanto il numero dei fermati è salito a 40, appartenenti a gruppi islamisti radicali mentre sono state prese tutta una serie di misure.
 
 

Speciale Batatglia per Tripoli

I NAZIONALISTI AVANZANO NUOVAMENTE
La strategica cittadina di Al-Ziziyah è saldamente controllata dalle forze nazionaliste che hanno costretto alla fuga le forze del GNA che, rischiando di rimanere tagliate fuori, sono rifluite di 35 chilometri verso nord in due giorni. Vi sono state anche un paio di incursioni aeree, mentre i velivoli del GNA non si sono visti in azione.
Il saliente dovrebbe essere stato annullato completamente e ora i nazionalisti premono su ampio arco sulla capitale, potendo scegliere dove attaccarla, oppure spingendo verso un altro punto della costa.
Sembra che in città ci siano vasti strati della popolazione che attendino l'arrivo dei nazionalisti perché si sono stufati di molti anni di lotte fra milizie, incluso quelle di matrice religiosa. Lo si è capito anche perché relativamente in pochi si sono schierate con le milizie del GNA mentre Sarraj si è schierato con quest'ultimo ma porta solo una vecchia scelta dell'ONU, rivelatasi inadeguata.

AGGIORNAMENTO CONFLITTO NELLO YEMEN
 
 
Il livello di scontro nello Yemen si è ridotto ma non annullato. Vi sono ancora combattimenti in alcune zone ma senza grandi variazione del fronte. Qualche bombardamento aereo di precisione nel nord e l'annuncio da parte houthi di un attacco con un drone a un comando nemico nell'area di Aden.
Sono in corso trattative ma intanto il blocco navale permane e non si trova il modo di far arrivare rifornimenti umanitari ai contendenti, nonostante l'appoggio della coalizione internazionale. 
La popolazione resiste perché già nelle campagne la vita non era semplice. Il problama maggiore sono le città ancora sotto le milizie houthi. Se non si trova una soluzione, l'estate potrebbe portare a grossi problemi alimentari, maggiori degli attuali, già seri.
Sembra però che l'Arabia Saudita e gli Emirati e l'Egitto vogliano saldare i conti in sospeso con gli iraniani e con i loro alleati.

mercoledì 24 aprile 2019

SALE IL NUMERO DELLE VITTIME IN SRI LANKA 
RAGGIUNTA QUOTA 359
 
 
 
E' salito ancora il numero delle vittime per gli attentati di Daesh nello Sri Lanka. Siamo purtroppo giunti a 359 morti e circa 450 feriti, un indice impressionante di quanto queste esplosioni siano state sanguinose.
La moglie di uno degli attentatori, incinta, si è fatta saltare in aria al momento dell'irruzione, uccidendo tre poliziotti e i suoi due figli.
Questa è gente completamente fuori di testa e va messa in condizione di non nuocere.
Servono normative più efficaci (clamoroso il buco dei servizi di sicurezza locali) e intensificare la lotta ai terroristi, ovunque si trovino. E poi bisogna colpire anche chi da loro ospitalità per tagliarli l'erba sotto i piedi. Colpirli prima che colpiscano loro.

VENEZUELA: CRESCONO LE DISERZIONI
 
 
Sono oramai varie migliaia i rappresentanti delle forze di sicurezza (Forze Armate e Polizia) che hanno abbandonato il servizio in favore del regime.
Una parte si è nascosta nel paese ma una parte ha raggiunto la Colombia e il Venezuela. Una parte di loro si è organizzata in reparti per tornare in patria.
Per il 1° maggio è prevista una grande manifestazione anti-regime e la seguiremo per vedere quello che accade.

KIM IN VISITA IN RUSSIA
 
 
Il dittatore nord-coreano Kim è arrivato a Vladivostock, per una storica visita in Russia, la prima in assoluto dell'ultimo appartenente alla dinastia di dittatori nord coreani.
Poi ci si domanda come fanno a resistere certi regimi. La Repubblica Popolare di Corea ha due confini terrestri, una con la Cina comunista e l'altro con la Russia di Putin, entrambi paesi che non applicano le sanzioni internazionali contro il regime. 
La Russia fornisce a Kim beni di ogni tipo, incluso generi di lusso per la nomenclatura del regime.

PASSAPORTI RUSSI PER ABITANTI DEL DONBAS
 
 
La Russia ha concesso procedure più semplici per i cittadini ucraini provenienti dalle zone sotto controllo dei separatisti e delle forze di Mosca.
La cosa ha fatto scattare la reazione del presidente neo eletto ( e non ancora in carica) Zelensky, il quale ha chiesto sanzioni ancora più forti in risposta a questa decisione.
Anche le reazioni di altri paesi sono state negative.
 

Speciale Battaglia per Tripoli

NUOVO RIBALTAMENTO DELLA SITUAZIONE  


Le forze nazionaliste hanno ricevuto alcuni rinforzi, fra cui almeno un semovente italiano PALMARIA  da 155/39 mm (che qualche fonte ha indicato come "M-109"!), carri T-55 e veicoli per la fanteria di costruzione sudafricana RATEL. Grazie anche a questi mezzi hanno riconquistato il paese di Al-Sawani e il cavalcavia 5 km a sud. minacciando di recidere alla base il saliente di Al-Aziziyah, che comunque si è ridotto in lunghezza sotto la spinta del contrattacco. Sembra che quando il semovente PALMARIA si è messo a sparare, rigorosamente a tiro diretto, le milizie motorizzate del GNA semplicemente siano arretrate di diversi chilometri
In questa fase decisivo si è rivelato l'arrivo delle brigate da Zintan che hanno modificato la situazione sul campo.
Intanto sembra confermata da immagini l'abbattimento ieri di un MIRAGE F-1 utilizzato dalle forze del GNA, uno dei pochissimi ancora operativi, colpito mentre attaccava la base aerea di Al-Watiya, non lontano dal confine tunisino. Ad una verifica delle immagine diffuse potrebbe trattarsi di un MIRAGE F-1 nazionalista ma non si sapeva che le forze del maresciallo Haftar disponesseroi di questi velivoli.
Da segnalare l'arrivo di un Airbus A-320 all'aeroporto di Mitiga, a Tripoli. Si ritiene che abbia trasportato armi inviate d'urgenza da Istanbul equipaggiamenti militari dato che ci sembra una destinazione troppo pericolosa per un volo civile. Qualche volo civile arriva ancora a Misurata, relativamente più sicura.
L'impressione è che i nazionalisti siano in una fase favorevole e che non ci siano grandi possibilità per un cessate il fuoco, ricordando che comunque viene garantito l'afflusso di acqua alla capitale.


AGGIORNAMENTO AFGHANISTAN


La delegazione talebana alle trattative di pace in Qatar per ora si rifiuta d'incontrare quella governativa, per i soliti problemi di procedura, in una trattativa che si delinea lunga e complessa-
Intanto le forze di Kabul sembrano abbiano colto alcuni successi nel corso delle loro operazioni proprio contro le milizie talebani. L'attività complessiva sembra ridotta per ora, nonostante si sia in primavera, classico periodo di maggior attività talebana.

martedì 23 aprile 2019

315 VITTIME DEGLI ATTENTATI IN SRI LANKA


E' salito al ben 315 il numero delle vittime degli attentati avvenuti il giorno di Pasqua nello Sri Lanka. Una carneficina di rara violenza che ora è stata rivendicata da Daesh, anche se mancano prove certe. Colpisce che siano state colpite intere famiglie. Uno degli uomini più ricchi di Danimarca ha avuto uccisi ben tre dei suoi quattro figli!
Una quarantina le persone arrestate per ora. Stanno montando le critiche perché il Governo non ha prese le opportune misure quando è giunto un allarme di attentati nelle chiese.
AGGIORNAMENTO SIRIA
 
 
Anche questa mattina i velivoli russi sono stati attivi nel condurre attacchi contro vari bersagli nella Siria nord-occidentale, nelle aree controllate dai ribelli. Sono state utilizzate anche bombe con spoletta ritardata, per colpire bersagli sotterranei protetti.
Attiva anche l'artiglieria incluso i lanciarazzi campali.
Intanto dozzine di cisterne stanno passando l'Eufrate con il loro carico di petrolio, venduto dalle Forze Democratiche Siriane al governo di Damasco, terribilmente a corto di combustibile e sotto embargo.

IMBOSCATA COMUNISTA NELLE FILIPPINE
 
 
Sei militari filippini sono rimasti uccisi nell'isola di Mindanao dopo essere caduti in una imboscata preparata da guerriglieri comunisti che operano nell'area.
Le truppe di Manila stanno portando avanti una campagna per debellare sia la guerriglia comunista (un tempo maoista) che quella dei gruppi islamici integralisti, entrambe attive nella parte meridionale dell'immenso arcipelago.

AL SISI INCONTRA IL CAPO
DELL'INTELLIGENCE DEL SUDAN 


Il presidente egiziano Al-Sisi ha incontrato oggi il capo dell'intelligence sudanese, per ristabilire una comune collaborazione dopo anni in cui il precedente regime aveva avuto cattivi rapporti con l'Egitto. Il ristabilimento di buone relazione fra i due paesi favorirà il reciproco sviluppo e migliorerà anche l'impegno nel settore della sicurezza.
Egitto e Sudan sono entrambe impegnate nello Yemen contro la componente Houthi e i loro alleati iraniani. Per un periodo, il Sudan aveva avuto buoni rapporti con l'Iran e aveva ospitato anche un certo Bin Laden !

ATTRITI NAVALI FRA COREA E GIAPPONE
 
 
 
Vi sono attriti fra il Giappone e la Repubblica di Corea, dopo un incidente (invero leggero) avvenuto lo scorso 20 dicembre, quando un cacciatorpediniere coreano "illumino" con il proprio radar di tiro un pattugliatore aereo di Tokio.
Ora Seoul ha chiesto ai velivoli giapponesi di non avvicinarsi sotto le 3 miglia dalle proprie unità. Ovviamente si tratta di una misura non amichevole e i vecchi problemi fra i due paesi rimangono, risalenti ancora alla prima metà del secolo scorso, quando il Giappone occupava tutta la penisola coreana.

lunedì 22 aprile 2019

LA CATENA DI ATTENTATI IN SRI LANKA


La lunga catena di attentati che ha insanguinato chiese e grandi alberghi nello Sri Lanka, ha un bilancio aggiornato di 290 vittime e circa 500 feriti. Vi sono le immagini di alcuni attentatori in azione, per esempio mentre entrano in una chiesa con un grosso zaino in spalla. subito prima di farsi saltare in aria.
Si tratta di un gruppo terroristico musulmano integralista che ha sfruttato il fatto che, dopo la fine della guerra civile, nel 2009, la sicurezza si era allentata progressivamente e non vi erano stati atti clamorosi da parte d'integralisti musulmani. I cattolici poi, non si aspettavano niente di simile.
Un allarme vi era stato, l'11 aprile, ma non ha generato misure adeguate.
Il paese subirà un crollo nel turismo, che in quest'ultimo decennio aveva visto decuplicato il numero dei visitatori, arrivato a 2,5 milioni all'anno, con importante conseguenze economiche. 
Speciale Battaglia di Tripoli 

RINFORZI PER I NAZIONALISTI 

 Per contrastare il contrattacco delle milizie del GNA a sud-est di Tripoli, oggi è iniziato l'invio di rinforzi da parte di alcune municipalità della Tripolitania, in particolare Zintan, guidate dal maggiore generale Idris Madi, comandante delle forze nazionaliste nell'ovest della Libia.
Servono altri combattenti in quanto la lotta si prolunga e bisogna dare il cambio al personale dopo settimane di scontri.
Il punto nodale dei combattimenti rimane la zona dell'aeroporto internazionale ma molto dipenderà dall'atteggiamento delle popolazioni della tripolitania; con quale parte si schiereranno se non l'hanno già fatto.
A Sirte le forze nazionaliste sono a ridosso del centro abitato e delle grandi basi militari, a suo tempo occupate anche dai miliziani di Daesh.. La difesa è stata rinforzata da miliziani provenienti da Misurata ma non possono reggere tutti i fronti. 
E' stata avvistata una nave iraniana proveniente da Cipro, il cui armatore è già stato segnalato per contrabbando di armi verso la Libia, diretta a Misurata. Probabilmente l'Iran tenta di immettersi nel conflitto in Libia, schierandosi contro l'Arabia Saudita, l'Egitto e gli Emirati, tre dei suoi nemici più determinati. Ovviamente questo intervento farebbe crescere il livello dello scontro.
Non è escluso che l'unità venga intercettata dalla Marina nazionalista o da altre unità a largo della Libia.

OCCHIO AL PREZZO DEL PETROLIO


Gli Stati Uniti hanno deciso di non rinnovare la deroga alle sanzioni petrolifere che loro hanno imposto all'Iran, in seguito al ruolo di destabilizzazione che l'Iran ha giocato e sta portando avanti, per esempio per la guerra in Siria e nello Yemen. Decisione unilaterale e imposta in modo autonomo. Chi vuol fare affari con gli Stati Uniti deve rispettare l'embargo.
La deroga (sei mesi) era stata data a paesi come Italia, India, Corea del Sud, Giappone, Grecia).
Ora bisogna stare attenti al prezzo del petrolio. Non solo sparisce dal mercato quello iraniano ma si è fermata parte della produzione libica, per le recenti vicende belliche, proseguendo l'esportazione solo di quello che parte dai porti in mano alle forze che si rifanno al parlamento che si riunisce a Tobruch. Da molti anni è sparito quello siriano (che non era molto) e ci sono problemi per quello Venezuelano, anche quello a rischio embargo.
Il prezzo è oggi risalito a 64/65 US$. Non dovrebbero esserci sconvolgimenti ma bisogna che la produzione e l'esportazione riprenda da certe zone, come sta avvenendo dall'Iraq.
L'EGITTO IN FAVORE DI UNA SOLUZIONE
PER LA LIBIA E IL SUDAN
L'Egitto si sta adoperando per una soluzione delle crisi in Libia e in Sudan. Si tratta di un grande paese con forti vincoli storici con questi due vasti paesi confinanti. La crisi in Sudan per ora sembra meno grave ma quella in Libia ha rischi crescenti anche per certi comportamenti di alcuni paesi internazionali, imbarcatisi in favore di un governo appoggiato dall'ONU che non ha dato certo prova di sagacia e imparzialità. 

Speciale Battaglia per Tripoli

LE MILIZIE DEL G.N.A.
PROVANO UN CONTRATTACCO 


Le milizie del GNA premono in direzione dell'aeroporto, a nord del quale sono in corso combattimenti di una certa intensità. Sul fronte est della battaglia, le stesse milizie hanno dichiarato di aver ripreso il paese di Tarhona.
La situazione è resa più confusa anche per la presenza di una tempesta di sabbia sulla capitale libica, tempesta che potrebbe rallentare anche l'afflusso di rinforzi e rifornimenti ai nazionalisti, dato che le linee di rifornimento passano nel deserto. 
La battaglia potrebbe prolungarsi a lungo, diventando di logoramento, ricordando che qui non siamo a Verdun o sul Carso e si contano relativamente pochi caduti ogni giorno, proprio per il modo libico di combattere.

I VELIVOLI RUSSI IN AZIONE IN SIRIA


Anche questa mattina i velivoli russi hanno compiuto diverse missioni d'pattacco nella Siria nord-occidentale. Colòpiti vari centri con un corollario di vittime.
Il fronte è congelato da diversi mesi e si tenta di far pressioneutilizzando l'artiglieria e i velivoli, in cieli dove si sono visti anche i velivoli turchi, con il rischio di pericolosi confronti.

domenica 21 aprile 2019

SALE IL BILANCIO DELLE VITTIME 
DEGLI ATTENTATI IN SRI LANKA


La serie di attentati che hanno insanguinato ieri lo Sri Lanka ha visto salire il bilancio a quasi 300 vittime e a circa 450 feriti. 32 le vittime straniere, turisti.
Vi sono stati 13 arresti ma non ci sono certezze circa gli autori di questi feroci attentati. Per una notte vi sono stati 12 ore di coprifuoco mentre vi sono polemiche circa un allarme che era giunto ai servizi d'informazioni locali dall'estero. 
Oraticamente in un singolo episodio di terrorismo, seppur attuato con più ordigni, sono stati uccisi più persone che non in due settimane di battaglia per Tripoli.
ELEZIONI PRESIDENZIALI UCRAINA:
VINCE, CON OLTRE IL 70%, ZELENSKIJ
Con oltre il 70% dei voti Zelenskij si è aggiudicato il ballottaggio nei confronti del presidente in carica Poroshenko. Il risultato era stato ampiamente previsto dai sondaggi e contro Poroshenko ha giocato il protrarsi della crisi con la Russia e la situazione economica.
Vi sono molte incognite circa il nuovo presidente che, in ogni caso, sarà stato anche un attore ma è una persona sempre con due lauree.
La gente vuole probabilmente provare qualcosa di nuovo.
Per la prima volta dall'indipendenza, uno dei due candidati nel ballottaggio ucraino non vedeva la presenza di un filorusso. Ora bisognerà vedere che strada intraprenderà il nuovo presidente, alle prese con molti e gravi problemi, primo fra tutti il confronto con Putin e la situazione militare.




ATTACCO IN MALI 


Dieci soldati dell'Esercito del Mali stati uccisi nell'attacco condotto da guerriglieri islamisti a Guiré, 270 chilometri a nord di Bamako, la capitale, nella parte centrale del paese, ricordando che i miliziani islamici operano soprattutto nella parte settentrionale.
L'attacco è avvenuto nel cuore della notte e probabilmente ha colto di sorprese i difensori. I difensori sono giunti anche a bordo di motociclette e veicoli 4x4.
Il paese è sempre alle prese con la guerriglia di gruppi integralisti, nonostante la presenza di un contingente straniero, composto da vari paesi, fra cui Francia e Germania.

ATTACCO MISSILISTICO ISRAELIANO IN SIRIA 


La scorsa notte velivoli israeliani hanno attaccato tre siti situati nella provincia di Homs. Si tratta di un laboratorio per lo sviluppo di armi di distruzione di massa, di un sito industriale dove si montavano missili balistici di modello iraniano (FATHE 110, in Siria noto come S-600) e del relativi magazzino di stoccaggio.
Le prime informazioni provenienti dai satelliti civili indicano come 3/4  degli edifici attaccati sono stati distrutti completamente.
Sembra che Israele non abbia nessuna intenzione  affinché siano realizzati missili balistici iraniani in Siria. Sembra che uno dei bersagli distrutti fosse la palazzina in cui si trovavano tecnici iraniani ma anche specialisti nord coreani e bielorussi
L'antiaerea russa presente in Siria non è intervenuta, segno di un accordo con Israele, cosa che non fa piacere ad Assad e all'Iran.

sabato 20 aprile 2019

STRAGI IN CHIESE E 
ALBERGHI NELLO SRI LANKA


Intorno alle 08.30 ora locale tre ordigni esplosivi sono esplose in chiese cattoliche e altrettanti in tre strutture alberghiere nello Sri Lanka. Il bilancio, provvisorio, è di circa cento vittime e varie centinaia di feriti.
Ovviamente si tratta di un attacco a questa comunità, proprio il giorno di Pasqua,minoritaria nel paese. L'ultimi attentati di questo tipo si registrarono circa tre anni or sono. 
Bisognerebbe che anche le autorità cattoliche iniziassero ha pensare a come difendersi da attacchi feroci dopo decenni di continui di violenze di ogni tipo. 

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11.00
Mentre si ha notizia di una settima bomba, il numero delle vittime sembra aver superato le 180 unità, una vera carneficina, di cui si stanno cercando i responsabili. Fra le vittime anche 35 stranieri, colpiti negli alberghi presi di mira.
LANCIARAZZI BM-27 RUSSI IN AZIONE IN SIRIA


Nella notte  le postazioni delle milizie dell'opposizione nel nord-ovest del paese sono state colpite dai lanciarazzi campali da 220 mm BM-27 russi, con munizionamento cluster. Lo testimonia un'immagine dei resti di una testata del razzo, messa rapidamente in rete.
Speciale Battaglia per Tripoli

BOMBARDAMENTO AEREO NOTTURNO SU TRIPOLI 


Dopo la mezzanotte, velivoli nazionalisti hanno attaccato obiettivi militari in una Tripoli che è sempre rimasta perfettamente illuminata, semplificando di molto l'azione dei velivoli che l'attaccavano, consentendo di individuare i bersagli e sostanzialmente impedendo l'impiego dei cannoncini antiaerei e dei missili spalleggiabili a guida infrarossa, che vanno comunque puntati visivamente contro il velivolo che si vuole prendere di mira.
Sembra che oltre che a bombe siano stati utilizzati anche dei razzi. Si è trattato del primo bombardamento notturno di questa fase del conflitto

DAESH ATTACCA A PALMIRIA 


Con le tenebre miliziani di Daesh hanno attaccato un caposaldo della cerchia difensiva di Palmiria. La città è ancora con la sola presenza di militari, dopo gli anni della guerra e le relative distruzioni.
Evidentemente Daesh vuol dare un segnale circa le sue residue capacità operative dopo le recenti sconfitte e l'uccisione e la cattura di molti dei suoi membri.
Le sue capacità operative sono comunque ridotte. Può però muoversi in gradi spazi con una ridotta presenza militare, causa la mancanza di risorse umane adeguate da parte di Damasco. 
Nella Siria nord-occidentale, i consueti bombardamenti d'artiglieria e aerei, con ovvimente vittime fra i civili,

Speciale Battaglia di Tripoli
 
SITUAZIONE INCERTE NEL 
SALIENTE DI AL-AZIZIYAH
 
 
Dovremmo avere un satellite per capire quale sia la situazione nel fondamentale saliente di Al-Aziziyah. Le due rivendicano entrambi il controllo del centro di Al Aziziyah, un elemento fondamentale del fronte per Tripoli. A noi ci sembra molto vulnerabile per il GNA in quanto si tratta di 5/6 km di larghezza per 35 di profondità, con fianchi molto esposti ad un contrattacco e la strada principale alla sua base , in mano ai nazionalisti.
Durante la giornata le due parti hanno effettuato alcune incursioni aeree tattiche ma anche strategiche, per colpire gli aeroporti nemici, sempre con bombe non guidate. Fra l'altro è stata colpita la base aerea di Wataniya, in mano ai nazionalisti, in direzione del confine tunisino.

AFGHANISTAN: ATTACCO AL MINISTERO DELL'INFORMAZIONE
 
 
Stamani tre/quattro (il numero è ancora incerto) terroristi si sono lanciati all'attacco del Ministero dell'Informazione a Kabul, utilizzando il solito schema. Uno si è fatto saltare in aria al posto di controllo e due si sono aperti il passaggio verso l'interno sparando. Uno è stato subito abbattuto e nel giro di cinque ore la situazione è stata riportata sotto controllo dall'intervento delle forze di sicurezza.
Stranamente l'azione non è stata ancora rivendicata e i talebani hanno negato ogni responsabilità. Ancora non accertato il numero complessivo delle vittime.




ELEZIONI IN UCRAINA


Si attendono i risultati del secondo turno delle elezioni presidenziali in Ucraina, scelta che condizionerà anche la situazione sul campo probabilmente. Sul terreno la situazione non è calma ma la conflittualità è relativamente ridotta. Questo non vuol dire che non ci siano morti e feriti.
In Italia si parla pochissimo di queste vicende nonostante il loro rilievo. Basta andare sui canali stranieri per rendersene conto. Da noi non si riesce a coprire, salvo eccezioni, neppure quello che succede in Libia, figuriamoci una vicenda che, in apparenza, ci riguarda meno direttamente.
LA SITUAZIONE IN SIRIA
 
 
Soliti report dai fronti della Siria:
Cannonate nel nord-est, scontri fra fazioni delle milizie e via proseguendo, con i velivoli russi che si fanno vedere, bombardando, anche in cieli dove operano gli aerei turchi, in una situazione decisamente strana.
Intanto si è avuto notizia che la colonna di militari di Damasco attaccata tre giorni or sono da miliziani di Daesh a ovest di Deri-ez-Zor, ha avuto 13 vittime (fra cui un colonnello) e diversi feriti. Quasi tutti provenivano dall'area di Tartus.
Il paese è sempre in una posizione difficile e mancano addirittura i giovani maschi, falcidiati dalla guerra o all'estero.

Speciale Battaglia per Tripoli
 
IL PERICOLO ESTREMISTI
DALLA LIBIA
 
 
Il presidente Trump ha riconosciuto al feldmaresciallo Khalifa Haftar, il suo impegno contro il terrorismo. E in effetti i suoi militari hanno sempre combattuto gli estremisti, sconfiggendoli duramente a Bengasi come a Derna, magari dopo lunghi combattimenti.
Sull'altro fronte le milizie del GNA hanno visto la presenza anche di gruppi radicali, in parte fuggiti dalla Cirenaica e rifugiatisi proprio a Tripoli, rimanendo fuori anche da Misurata. Si tratta di gruppi che si rifanno alla Fratellanza Musulmana e ad altri ambienti radicali, compreso alcuni stranieri, in genere tunisini ma non solo. 
Potrebbe accadere che, magari spacciandosi per profughi, questi elementi tentino di arrivare in Italia. Per questo il dispositivo di controllo italiano si deve chiudere in modo assoluto., onde evitare gran brutte sorprese.
Pochissimi libici abbandonarono la Libia durante il conflitto del 2011 e sicuramente l'Italia può giocare un ruolo importante anche come forza di pace con il relativo intervento armato, checché ne dica il ministro della Difesa che, visto come vanno le cose da diversi anni, potremmo ribattezzare "ministro dell'arrendevolezza"!
Dopo una guerra come in quella in Libia (ed era chiaro a tutti fin dal 2011) era necessario un intervento organico internazionale invece, finita la fase calda, nessuno ha voluto rischiare niente e ci ritroviamo, ovviamente, la situazione attuale.

venerdì 19 aprile 2019

LA SCOMPARSA DI BORDIN:
UN GIORNALISTA CHE TRATTAVA ANCHE GLI ESTERI


Con Massimo Bordin ci dividevano scelte politiche ed etiche ma era un professionista preparato e serio, a differenze di tanti altri. Per Radio Radicale per moltissimi anni ha curato "Stampa e Regime", la trasmissione con cui ci svegliavamo la mattina; una rassegna di qualità, dove si dava spazio anche alle vicende estere, generalmente al margine in un paese come l'Italia, piuttosto provinciale.
E bisogna dire che Radio Radicale ha svolto per decenni parte di quel servizio che non ha mai fatto la RAI, lottizzata all'impazzata e attenta solo ai bisogni di chi comanda, di volta in volta.
Ora vogliono chiudere Radio radicale, tagliandoli i fondi. Quei fondi che non si fanno mancare invece alla RAI, alcune volte parziale in modo clamoroso, da decenni a questa parte.
Bordin è mancato il 16 aprile e ci mancheranno le sue sintesi, in particolare su argomenti esteri, dove lui era ferrato. Non lamentiamoci poi se in politica estera non riusciamo a "toccare palla" dato che non abbiamo chi tenti di fare una cultura di questi argomenti. Meglio parlare di corna e "membri lunghe due spanne" come cantava Battisti.




SUL CREDITO RUSSO AD ASSAD


Circolano voci circa l'ammontare del credito fatto ad Assad da Putin, in correlazione della guerra civile. Qualcuno inizia a riflettere sul fatto che questi soldi non torneranno mai indietro, in un momento non facile economicamente per la Russia. 
Osservazione che ha un fondamento piuttosto solido in quanto la Siria non è mai stato un paese particolarmente ricco ed è stato distrutto dalla guerra civile. Produceva 400.000 barili di petrolio al giorno prima del 2011 ma oggi è quasi a zero perché la gran parte dei pozzi sono a oriente dell'Eufrate, territori sotto controllo delle Forze Democratiche Siriane che, proprio recentemente, hanno iniziato a vendere petrolio a Damasco, dove la gente fa file anche di giorni davanti ai distributori.
Le Forze Armate continuano a consumare non poco ma un altro fattore importante è che quasi tutte le fabbriche sono andate distrutte e bisogna importare moltissimo. Mosca ha alimentato generosamente l'economia siriana ma non può proseguire all'infinito. Parte delle armi inviate in Siria erano datate, così come i ricambi e le munizioni, ma parte sono nuove. Inoltre il contingente russo in Siria non costa poco ogni giorno.  Poi ci sono gli aiuti alla popolazione, dato che l'economia era azzerata.
Dove Assad troverebbe i fondi per ripianare un simile debito, pari a molte decine di miliardi di Euro, è un mistero che riteniamo insolubile.
Chi ha beneficiato economicamente della situazione è il Libano. Ha accolto profughi, incluso cristiani, ma in Libano si trova tutto quello che manca in Siria, compreso case lontano dalle follie della guerra civile.
Speciale Battaglia per Tripoli

TRUMP TELEFONA AD HAFTAR


Solo oggi si è appreso che il giorno 15 il presidente statunitense Trump ha telefonato al feldmaresciallo Haftar, che ha vissuto per 20 anni negli Stati Uniti, per un colloquio diretto.
Gli USA hanno avuto un atteggiamento insolito nelle vicende libiche ma forse ora Trump vuol fare qualcosa per arrivare ad una soluzione della guerra civile.
Certo non è facile con le truppe nazionaliste arrivate alla periferia di Tripoli, vale a dire vicino ad un clamoroso successo contro le milizie del GNA, fra cui anlcuni gruppi integralisti.
Sembra che Trump possa vedere bene una vittoria delle forze nazionaliste in quanto reputa estremiste alcune delle milizie presenti a Tripoli-
Intanto il GNA ha rotto le relazioni diplomatiche con Parigi. Si attribuisce da parte sua alla Francia la responsabilità delle sconfitte strategiche subite in questi mesi, a nostro avviso dovute anche a gravi carenze operative delle sue truppe e al fatto che non hanno un grosso appoggio popolare.
COLPI DI ARTIGLIERIA SU BERSAGLI A GAZA
 
 
L' artiglieria israeliana ha aperto il fuoco contro due bersagli nella Striscia di Gaza, ritenuti obiettivi per l'attività di Hamas. Non è certo una novità e non sarò l'ultima volta. Israele sembra deciso a colpire Hamas, stretto alleato dell'Iran.

VIOLENZE IN IRLANDA DEL NORD
 
 
Una donna, una giornalista, è stata colpita a morte da un proiettile durante violenti scontri a Derry/Londonderry. La situazione si è aggravata nuovamente in Irlanda del Nord, dopo molti anni pacifici. I problemi sono sorti in prospettiva di un'uscita del regno Unito dall'Unione Europea, con il, ritorno di confini con l'Irlanda.

giovedì 18 aprile 2019

AGENTI RUSSI ARRESTATI IN UCRAINA
 
 
Sette agenti russi sono stati arrstati dall'SBU (il controspionaggio di Kiev) in Ucraina mentre viaggiavano sotto falsa identità.
Se sul fronte si spara tutti i giorni (anche ieri sono scoppiati otto conflitti a fuoco), attivissimi sono i rispettivi servizi d'informazione e i relativi controspionaggi. Si utilizzano moderni sistemi di sascolto delle comunicazioni ma anche altri sistemi. Gli Stati Uniti inviano velivoli (pilotati e no) a ridosso della linea di confronto e nel Mar Nero oltre a sfruttare i satelliti. Probabilmente una parte delle informazioni raccolte vengono condivise con Kiev. 
L'apparato russo è molto grande e molto attivo e mira anche ad azioni di sabotaggio, per esempio dei grandi depositi di munizioni retahhio ancora dell'Unione Sovietica.
 
 
 

Speciale Battaglia per Tripoli
 
LA NATURA MILITARE DEL CONFLITTO IN LIBIA 
 
Non è facile comprendere la natura militare del conflitto che si sta svolgendo in Libia. Basta pensare che fra i vari esperti e analisti italiani, ci risulta che nessuno si sia mai recato in Libia durante i combattimenti, a differenza di quanto hanno fatto un certo numero di giornalisti anche se per loro è difficile comprendere certi aspetti tecnici.
Il conflitto in Libia è questione fra gruppi relativamente ridotti che in misura rilevante vede preminente il ruolo delle tribù più che lo schieramento politico. L'Esercito Nazionale Libico ha una struttura più evoluta nel suo nucleo più importante, ma il resto sono gruppi locali che hanno mantenuto le armi catturate nel 2011, di cui quelle più sofisticate sono spesso finite fuori uso. 
L'Esercito Nazionale nel tempo si è relativamente organizzato (ricordiamo che siamo in un paese con vari problemi nonostante le disponibilità petrolifere) mentre anche le milizie di Misurata hanno sempre avuto una discreta organizzazione. Vi sono poi i gruppi radicali che, progressivamente sono stati espulsi prima da Bengasi e poi da Derna, dopo anni di combattimenti, trattative e via proseguendo, concentrandosi tutti a Tripoli
Praticamente i due schieramenti principali si muovono su veicoli 4x4, spesso armati di mitragliatrici, cannoncini qualche cannone senza rinculo. Molto scarsa l'artiglieria (che richiede conoscenze specifiche) mentre sono presenti lanciarazzi da 107 e 122 mm (Tipo 60 e BM-21) oltre a qualche pod aeronautico con razzi da 57 mm adattati per impiego terrestre (con una precisione bassa e puntamento "a occhio"!).
I mezzi blindati e corazzati sono rappresentati da alcuni T-55, pochissimi T-62 e dei T-72, distribuiti fra i contendenti principali e a usurati non poco dalle precedenti vicende. Sono in servizio dei BMP-1 mentre l'operatività dei tanti sistemi d'arma in servizio all'epoca di Gheddafi è alquanto dubbia ed episodica. Poi ci sono diversi "blindati di circostanza", veicoli 4x4 blindati in modo artigianale. Dovrebbero essere operative u veicoli blindati PUMA 6x6 forniti dall'Italia ma soprattutto le forze di Haftar dispongono di blindati costruiti dalla Street negli Emirati Arabi Uniti. Sono armati con mitragliatrici ma sono nuovi e con la meccanica in ordine, fattore non di poco conto in uno scenario dove le distanze sono molto grandi.
Le due aeronautiche hanno pochi velivoli efficienti. Quelli del GNA sono oramai tutti concentrati all'aeroporto di Misurata perché l'aeroporto di Mitiga è sotto tiro dei lanciarazzi avversari. I velivoli delle forze del feldmaresciallo Haftar sono a Waddan e su alcune altre basi fra cui Al Wartiya,, 50 km a sud di Zuara, in direzione del confine tunisino. Questa base sta svolgendo un ruolo importante. I  vecchi sistemi missilistici antiaerei sono tutti fuori combattimento e restano mitragliatrici, cannoncini e missili spalleggiabili, incluso gli IGLA russi.. Le forze aeree nazionaliste dispongono di qualche elicottero da combattimento Mi.35 e i due contendenti allineano elicotteri da trasporto Mi.17 e qualche aereo da trasporto, incluso reattori commerciali adattati allo scopo.
Le due forze navali allineano solo motovedette con cannoncini e mitragliatrici ma a Bengasi vi è un ex pattugliatore irlandese che, comprato disarmato, è stato riarmato.
 
COMBATTIMENTI A DISTANZA
Come già nel 2011, salvo alcune eccezioni, come la battaglia per Misurata, ci si combatte da notevole distanza, tentando di sconfiggere il nemico sparando senza grossi criteri. Per questo il numero dei caduti  è così basso. Si utilizzano armi a tiro teso, fino ai 106 mm M-40 senza rinculo. I collegamenti sono quasi sempre telefonici, tramite la rete GSM, per cui se manca la corrente o il generatore del ripetitore finisce il carburante, si procede con "messaggeri motorizzati". Ci sono piccoli sistemi radio individuali ma non di rado finiscono l'energia delle batterie. Le forze di Hafatar anche in questo sono meno disorganizzate ma la funzione comando e controllo lascia molto a desiderare.
Altro punto drammatico è la logistica. Ognuno si organizza la propria e tutti ritenevano impossibile l'avanzata di Haftar su Tripoli. Invece, appoggiandosi anche alle forze che aveva in zona subito a sud-ovest di Tripoli, a ridosso del confine con la Tunisia, i suoi uomini hanno fatto un'avanzata velocissima, sorprendendo il nemico.
Il discorso è diverso per Tripoli. in quanto il grosso delle milizie rivali si è concentrato nella capitale dove è più difficile avanzare e dove, per ora, vi è segnale GSM!  

Speciale Battaglia per Tripoli


SITUAZIONE DI STALLO A TRIPOLI 
MA SI COMBATTE IN FEZZAN


Oggi i fronti della battaglia di Tripoliu, in corso da due settimane, sembrano abbastanza calmi, salvo che sul lato sud-occidentale, dove le forze nazionaliste hanno ripreso a spingere per impegnare tratti in precedenza non impegnati.
Si sono visti in azione gli elicotteri nazionalisti e questo potrebbe essere un fattore importante, in quanto il loro appoggio è molto più preciso di quello dei velivoli.
Si combatte nuovamente nel Fezzan, dove vi è stato un attacco alla grande base di Tamihint, a 15 km a nord-est di Shaba. Sfruttando l'immensità del deserto, gruppi armati si muovono rapidamente per centinaia di chilometri, spuntando in punti anche molto distanti da una prima linea che non c'é, come facevano lo Special Air Service o il Long Range Desert Group, così come le forze francesi dal Ciad e dal Niger.
L'attacco è stato respinto e ora velivoli nazionalisti danno la caccia alla colonna che ha sferrato l'attacco.
Una conseguenza dei combattimenti è il blocco di tutti i traffici di esseri umani che si svolgevano nell'area e che portavano introiti a gente senza scrupoli. 


mercoledì 17 aprile 2019

Speciale Battaglia di Tripoli

BILANCIO DELLA GIORNATA

La giornata è stata caratterizzata dalle conseguenza dei razzi piovuti su alcune parti della città, fattore inevitabile visto che molti bersagli sono vicini a zone residenziali, e sulla riconquista del cavalcavia di Zarhaa 5 km a occidente dell'Aeroporto Internazionale mentre quello di Mitiga rimane chiuso mentre è ancora aperto quello di Misurata, accanto a cui si trova l'ospedale militare italiano.
Nel pomeriggio sono giunti cospicui rinforzi per il 201° Battaglione, i soliti blindati e i veicoli leggeri 4x4. Probabilmente domani proveranno ha tagliare in saliente di Aziziyah sempre che i miliziani del GNA non si ritirino stanotte.
La Germania ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU ma non pensiamo che questo abbia particolare risvolti sul campo.
A Tripoli si trovano concentrati anche i miliziani di vari gruppi integralisti, un discreto numero. Ma con i nazionalisti vi sono gli uomini della Tripolitania che erano stati costretti all'esilio, dopo l'inizio della guerra civile. 
 
RIPARTE LA CENTRALE DI TABQA
 
 
 
La grande centrale elettrica di Tabqa, a ovest di Raqqa in Siria, ha ripreso a funzionare sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane. In realtà si tratta di un doppio bacino in serie. La cosa non è solo importante per i territori sotto il loro controllo ma per tutta la Siria, dato che la corrente finirà per essere venduta anche ai territori sotto il controllo di Damasco, attualmente alle prese con infiniti problemi anche in fatto di energia elettrica. 
Come abbiamo ricordato più volte, la Siria è un paese praticamente distrutto, con una economia a pezzi e deve poter riprendere le attività produttive.

Speciale Battaglia di Tripoli
RIPRESO IL CAVALCAVIA DI ZARHAA 
Il cavalcavia di Al-Zarhaa, esattamente cinque chilometri a occidente dell'aeroporto internazionale di Tripoli, è nuovamente sotto il controllo delle forze nazionaliste. Questa zona ha già cambiato di mano molte volte nel corso della battaglia. Le truppe del feldmaresciallo Haftar hanno catturato anche un T-55 ancora in condizioni operative, una preda importante visto che i due contendenti non  hanno molti mezzi operativi nelle loro fila.
Ora i nazionalisti controllano la strada principale per il Fezzan e potrebbero tagliare il lungo saliente nemico che si spinge verso sud, decisamente stretto, meno di 10 km.
I combattimenti si svolgono sempre a distanza, almeno qualche centinaio di metri, per questo al grande impiego di armi a tiro teso (leggere e pesanti) fa riscontro un numero ridotto di perdite.
Circa gli 800.000 profughi annunciati da Sarraj se il conflitto proseguirà, vorremmo proprio sapere con che mezzi arriverebbero in Italia, dato che in Tripolitania sono rimaste poche unità navali, pescherecci inclusi.
Si tratta di un'affermazione per spaventare l'Italia e indurla a bloccare l'offensiva delle forze nazionaliste, che sono sempre alla periferia meridionale della città e per ora riescono a mantenere l'afflusso della logistica.
In realtà i combattimenti hanno bloccato le partenze anche perché i trafficanti di persone avevano tutti relazioni con le forze del GNA e temono che le forze nazionaliste facciano scontare quello che hanno fatto. 

ARRESTATO AL-BASHIR
 
 
L'ex presidente del Sudan, al-Bashir, al potere per 30 anni, è stato arrestato questa mattina. Il provvedimento era atteso in quanto erano stati già arrestati tutti i suoi principali collaboratori.

OFFENSIVA SIRIANA CONTRO DAESH
 
 
Le forze di Damasco hanno lanciato stamani una offensiva contro i miliziani di Daesh ancora presenti nelle zone desertiche a occidente di Deir-ez-Zor, che nelle ultime settimane hanno sferrato alcuni attacchi. 
Il problema è individuare queste formazioni che si spostano anche a piedi, praticamente in zone desertiche, dato che nemmeno a Palmiria è tornata la popolazione civile.
In queste zone sono arrivati alcuni miliziani in fuga dall'ultima sacca lungo l'Eufrate, oramai completamente debellata anche se qualche elemento di Daesh potrebbe essere nascosto da qualche parte.

NUOVO MISSILE PER GLI HOUTHI:
DIETRO IL BARD F-1 VI E' L'IRAN


La milizia houthi ha diffuso un video in cui si vede la sperimentazione di un nuovo missile tattico, denominato BARD F-1. Si vede che l'arma esplode in prossimità del suolo, scagliando schegge all'interno (il testo ufficiale parla di circa 14.000 frammenti).
Ora è chiaro come un mattino di primavera che la tecnologia nello Yemen non consentirebbe niente di simile e ora bisogna vedere dove le immagine siano state colte. Non ci sarebbe da meravigliarsi se tutto quanto in realtà sia avvenuto in Iran, che tenta di spaventare l'Arabia Saudita e i suoi alleati.
E' chiaro che proprio minacce di questo tipo spingono l'Arabia Saudita e i suoi alleati a chiudere il conflitto anche con opzioni di tipo militare

martedì 16 aprile 2019

Speciale Battaglia di Tripoli 
 
QUANTO PUO' DURARE LA BATTAGLIA ?
 
 
Difficile fare delle previsioni circa la durata di questo scontro. In circostanze simili (battaglie per Bengasi, Derna e Sirte), si andò avanti per mesi o anni. Si tratta di scontri particolari. Basta pensare che l'acqua per alimentare la capitale, arriva da zone sotto controllo dei nazionalisti. Ma in città ci sono anche i loro simpatizzanti, per cui non si può chiudere. Stesso discorso per la corrente elettrica. Comunque con il porto sotto tiro dei razzi, i rifornimenti alimentari potrebbero divenire un problema.
E' chiaro che la gran parte della popolazione della capitale, una grande città, sta alla finestra, a vedere chi vincerà. Infatti i reparti che si affrontano hanno consistenza modesta, su entrambi i fronti. 
Potrebbero entrare in crisi anche le linee di rifornimento dei nazionalisti, molto lunghe.
E bisognerà vedere anche come proseguiranno le operazioni aeree e quelle navali ma avendo i nazionalisti la gran parte del territorio libico, difficilmente i nazionalisti molleranno la presa.

Speciale Battaglia di Tripoli

RAZZI SU TRIPOLI

Colpi di lanciarazzi BM-21 GRAD hanno iniziato ha colpire alcune zone di Tripoli dove si trovano installazioni militari. Stanno intanto giungendo rinforzi nazionalisti per partecipare alla battaglia, in particolare sul fronte occidentale, dove le milizie del GNA sono all'offensiva, in particolare gruppi radicali, sempre presenti fra le milizie delle capitale. Si tratta di un momento importante e le ultime informazioni parlano di un contrattacco dei nazionalisti.
Intanto è stato accertato che i 13 francesi alla frontiera con la Tunisia erano, ovviamente, personale dell'ambasciata a Tripoli, con i loro mezzi. Il gruppo, chiarita la loro posizione, ha potuto proseguire in Tunisia. probabilmente erano gli ultimi a presidiare l'ambasciata di Parigi a Tripoli.