giovedì 18 aprile 2019

Speciale Battaglia per Tripoli
 
LA NATURA MILITARE DEL CONFLITTO IN LIBIA 
 
Non è facile comprendere la natura militare del conflitto che si sta svolgendo in Libia. Basta pensare che fra i vari esperti e analisti italiani, ci risulta che nessuno si sia mai recato in Libia durante i combattimenti, a differenza di quanto hanno fatto un certo numero di giornalisti anche se per loro è difficile comprendere certi aspetti tecnici.
Il conflitto in Libia è questione fra gruppi relativamente ridotti che in misura rilevante vede preminente il ruolo delle tribù più che lo schieramento politico. L'Esercito Nazionale Libico ha una struttura più evoluta nel suo nucleo più importante, ma il resto sono gruppi locali che hanno mantenuto le armi catturate nel 2011, di cui quelle più sofisticate sono spesso finite fuori uso. 
L'Esercito Nazionale nel tempo si è relativamente organizzato (ricordiamo che siamo in un paese con vari problemi nonostante le disponibilità petrolifere) mentre anche le milizie di Misurata hanno sempre avuto una discreta organizzazione. Vi sono poi i gruppi radicali che, progressivamente sono stati espulsi prima da Bengasi e poi da Derna, dopo anni di combattimenti, trattative e via proseguendo, concentrandosi tutti a Tripoli
Praticamente i due schieramenti principali si muovono su veicoli 4x4, spesso armati di mitragliatrici, cannoncini qualche cannone senza rinculo. Molto scarsa l'artiglieria (che richiede conoscenze specifiche) mentre sono presenti lanciarazzi da 107 e 122 mm (Tipo 60 e BM-21) oltre a qualche pod aeronautico con razzi da 57 mm adattati per impiego terrestre (con una precisione bassa e puntamento "a occhio"!).
I mezzi blindati e corazzati sono rappresentati da alcuni T-55, pochissimi T-62 e dei T-72, distribuiti fra i contendenti principali e a usurati non poco dalle precedenti vicende. Sono in servizio dei BMP-1 mentre l'operatività dei tanti sistemi d'arma in servizio all'epoca di Gheddafi è alquanto dubbia ed episodica. Poi ci sono diversi "blindati di circostanza", veicoli 4x4 blindati in modo artigianale. Dovrebbero essere operative u veicoli blindati PUMA 6x6 forniti dall'Italia ma soprattutto le forze di Haftar dispongono di blindati costruiti dalla Street negli Emirati Arabi Uniti. Sono armati con mitragliatrici ma sono nuovi e con la meccanica in ordine, fattore non di poco conto in uno scenario dove le distanze sono molto grandi.
Le due aeronautiche hanno pochi velivoli efficienti. Quelli del GNA sono oramai tutti concentrati all'aeroporto di Misurata perché l'aeroporto di Mitiga è sotto tiro dei lanciarazzi avversari. I velivoli delle forze del feldmaresciallo Haftar sono a Waddan e su alcune altre basi fra cui Al Wartiya,, 50 km a sud di Zuara, in direzione del confine tunisino. Questa base sta svolgendo un ruolo importante. I  vecchi sistemi missilistici antiaerei sono tutti fuori combattimento e restano mitragliatrici, cannoncini e missili spalleggiabili, incluso gli IGLA russi.. Le forze aeree nazionaliste dispongono di qualche elicottero da combattimento Mi.35 e i due contendenti allineano elicotteri da trasporto Mi.17 e qualche aereo da trasporto, incluso reattori commerciali adattati allo scopo.
Le due forze navali allineano solo motovedette con cannoncini e mitragliatrici ma a Bengasi vi è un ex pattugliatore irlandese che, comprato disarmato, è stato riarmato.
 
COMBATTIMENTI A DISTANZA
Come già nel 2011, salvo alcune eccezioni, come la battaglia per Misurata, ci si combatte da notevole distanza, tentando di sconfiggere il nemico sparando senza grossi criteri. Per questo il numero dei caduti  è così basso. Si utilizzano armi a tiro teso, fino ai 106 mm M-40 senza rinculo. I collegamenti sono quasi sempre telefonici, tramite la rete GSM, per cui se manca la corrente o il generatore del ripetitore finisce il carburante, si procede con "messaggeri motorizzati". Ci sono piccoli sistemi radio individuali ma non di rado finiscono l'energia delle batterie. Le forze di Hafatar anche in questo sono meno disorganizzate ma la funzione comando e controllo lascia molto a desiderare.
Altro punto drammatico è la logistica. Ognuno si organizza la propria e tutti ritenevano impossibile l'avanzata di Haftar su Tripoli. Invece, appoggiandosi anche alle forze che aveva in zona subito a sud-ovest di Tripoli, a ridosso del confine con la Tunisia, i suoi uomini hanno fatto un'avanzata velocissima, sorprendendo il nemico.
Il discorso è diverso per Tripoli. in quanto il grosso delle milizie rivali si è concentrato nella capitale dove è più difficile avanzare e dove, per ora, vi è segnale GSM!  

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