venerdì 26 aprile 2019

Speciale Battaglia per Tripoli

IL GOVERNO ITALIANO 
E LA LIBIA



Con una modifica netta rispetto ad anni di politica estera, il presidente del consiglio Conte ha detto che "l'Italia è equidistante fra le fazioni in Libia".
Fino a ieri il governo appoggiava al Sarraj e le milizie del GNA. Non per niente la nostra presenza militare era tutta concentrata in Tripolitania, forse su suggerimento dell'ENI, che in quella regione ha i suoi interessi.
Ora che le forze nazionaliste di Haftar controllano gran parte del territorio libico e sono in alcuni quartieri di Tripoli, qualcuno si è svegliato e, senza dare spiegazioni, ha cambiato nettamente posizione, parlando dalla Cina, dove si cercano capitali da un regime dittatoriale, tanto per spiegare come stanno le cose.
Ora i nazionalisti chiedono il ritiro dell'ospedale da campo perché è all'interno della principale struttura militare della città, vale a dire l'aeroporto, continuo all'accademia aeronautica e a una grande base. Per ora questo importante obiettivo è stato risparmiato proprio per evitare rischi per gli italiani ma le milizie del GNA se ne sono approfittate.
Non crediamo che addestrino quelle milizie del GNA ma dovevano essere ritirate o per lo meno allontanate da legittimi obiettivi militari.
L'impressione è che questo esecutivo non sappia minimamente a che rischio espone i nostri militari. Le milizie di Misurata sono in ottimi rapporti con l'ospedale ma questo in un conflitto può provocare seri problemi, per chi non se ne fosse accorto.

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