domenica 31 marzo 2019

LA GUARDIA NAZIONALE BOLIVARIANA
SPARA PER LE STRADE
I continui guasti elettrici stanno portando la popolazione al limite. Nascono spontaneamente delle proteste (alcune volte la mancanza di corrente si abbina alla mancanza di acqua, visto che le pompe sono elettriche) e oggi la Guardia Nazionale sta procedendo a reprimerle sparando in pieno centro a Caracas.
La situazione è sempre più difficile e lo scontro si avvicina sempre di più e pare inevitabile nonostante tutti i rischi del caso, incluso un coinvolgimento internazionale.

RUSSI IN VENEZUELA PER RIPARARE GLI S-300
Almeno una parte dei 99 militari russi giunti la scorsa settimana in Venezuela sono impegnati nel tentantivo di ripristinare l'efficenza dei sistemi missilistici S300 VM (la versione più moderna di questo missile antiaereo), consegnati ad iniziare dal 2013.
Lo affermano fonti statunitensi, evidenziando un problema per i venezuelani nel mantenere operativo un sistema sempre piuttosto complesso. Sembra che da tempo l'intelligence statunitense si fosse accorto che i sistemi S300 VM, schierati in occasione della crisi in corso, non erano operativi.Sembra che anche il black-out ripetuti che stanno colpendo il paese, abbiano creato dei problemi ma la cosa appare poco credibile in quanto le batterie sono fornite, ovviamente, di propri generatori.

ATTENTATO AL GENERALE DOSTUM
 
 
Iri un gruppo di talebani ha lanciato una imboscato al convoglio in cui si trovava il generale Dostum, uno storico leader dell'Afghanistan settentrionale.
Il generale è rimasto illeso ma ci sono morti e feriti fra la sua scorta. Il generale si stava recondo ad una riunione di capi locali.

sabato 30 marzo 2019

SCONTRI AL CONFINE DI GAZA 


Da stamani sono in corso scontri al confine di Gaza, nella ricorrenza del primo anniversario dell'inizio di queste manifestazione, durante le quali sono rimaste uccise 300 persone. Le forze israeliane tirano lacrimogeni ma vi è sempre il rischi che la situazione precipiti se vi saranno dei tentativi di oltrepassare le barriere di confine. Imponente lo schieramento israeliano lungo la corta linea di confine, sempre con il timore che gruppi armati tentino qualche azione. I confine è difeso da una sofisticata barriera elettronica, con sensori ottici (anche infrarosso) e tellurici.

GUERRIGLIA IN ARAKAN


Le Forze Armate birmane proseguono la lotta contro i guerriglieri dell'Esercito dell'Arakan, la formazione musulmana che si batte contro il governo di Rangoon.
Si tratta di una lotta in fitte foreste e che coinvolge la popolazione come sempre accade in questi casi. Molte decine di miglia di civili della zona hanno cercato rifugio in Bangladesh.
LA SITUAZIONE IN KASHMIR
 
 
Proseguono le sparatorie con armi leggere fra le posizioni indiane e quelle pachistane sulla linea di contatto in Kashmir anche se non vengono più utilizzate, almeno per ora, le armi pesanti.
Intanto proseguono gli scontri fra le forze indiane e i miliziani musulmani, con morti e feriti da entrambe le parti.

UCCISA LA COOPERANTE ITALIANA IN KENIA?


Dopo quattro mesi dal rapimento, si nutrono serie preoccupazioni per la vita della cooperante italiana rapita in Kenia a dicembre. Non si hanno notizie né si hanno tracce della sua presenza, nonostante le autorità di polizia locali fossero state all'inizio molto tranquillizzanti, certe, a loro dire, di risolvere rapidamente il caso.
Se fosse finita nelle mani di Al Shabab, che opera anche in Kenia, vicino alla frontiera con la Somalia, sarebbe già giunta una rivendicazione e la richiesta di un riscatto.
Da queste parti la presenza di una donna bianca da sola non passa certo inosservata. Chi l'ha rapita potrebbe averla uccisa per cancellare ogni prova, magari quando si è accorto che la donne rallentava la loro fuga.
Del caso si sta occupando l'AISE. Purtroppo la donna non ha voluto seguire i consigli dei suoi colleghi, compiendo un azzardo andando a dormire da sola in un villaggio. Alle volte questi personaggi hanno comportamenti troppo confidenti, pagandone poi le conseguenze.
SI SNIDANO I SOSTENITORI DEL CALIFFATO
 
 
 
Intorno a Baghouz si stanno snidando i miliziani del califfato che hanno cercato rifugio sotto terra, in grotte e tunnel artificiali. 
Quando questi nascondigli vengono scoperti, dato che è pericoloso avvicinarsi, le forze speciali della coalizione chiamano l'intervento aereo, con bombe che distruggono i vari ingressi. Peccato che non si riesca a scoprire l'identità dei miliziani che vi vengono sepolti. Comunque Daesh ha avuto perdite altissime.
Non si hanno notizie degli ostaggi stranieri che Daesh aveva annunciato di avere. Probabilmente sono stati uccisi da anni, quando il movimento era vittorioso e forte sul territorio e la loro presunta presenza era un trucco per limitare l'azione militare della coalizione.

LA SITUAZIONE IN VENEZUELA
 
 
Nella notte ancora un grande black-out nel paese e in particolare a Caracas (il quinto in due settimane).
Oggi nella capitale due grandi manifestazioni contrapposte.
Stanno arrivando aiuti umanitari cinesi che Maduro fa entrare mentre vengono bloccati quelli che provengono da paesi a lui non graditi, come se la pancia potesse distinguere.
Questa sua resistenza davanti all'evidenza di un paese un tempo florido e ora alla fame sta facendo salire la tensione alle stelle, con rischi crescenti di scontri e forse anche peggio.

venerdì 29 marzo 2019

AVANZATA UCRAINA



Le forze ucraine hanno assunto il controllo di un'area nei pressi di Horlivka, dove non si trovavano stabilmente forze delle milizie ostili.
Secondo i più qualificati osservatori, è chiaro che Kiev potrebbe oggi rapidamente eliminare le milizie separatiste ma il problema è un eventuale intervento russo, rivelatosi determinante fin dai combattimenti dell'estate del 2014. I russi hanno reparti nel Donbas e a ridosso del confine e con tutta probabilità entrerebbero in battaglia, aprendo un conflitto su larga scala.
Le capacità operative di Kiev sono cresciute in modo veramente notevole ma uno scontro in grande stile sarebbe sicuramente un momento traumatico, che si cercherà di evitare anche se vi sono seri dubbi che non si tornerà al ricorso su larga scala delle armi.
13 MILITARI NIGERIANI
UCCISI DA UN IED


13 militari nigeriani sono morti e altri sono rimasti feriti quando il camion, in viaggio nella parte meridionale della provincia di Borno, è stato investito dall'esplosione di una o più mine o da una mina abbinata ad ulteriore esplosivo.
Il veicolo è stato ridotto in pessime condizioni, a conferma della potenza dell'esplosione.
L'azione è da farsi risalire ai miliziani di Boko Haram che operano nella parte nord-orientale del paese.

POMPEO SPINGE PER PIU' AIUTO NATO ALL'UCRAINA
 
 
Il Segretario di Stato statunitense Pompeo sta facendo pressioni perché tutti i paesi della NATO diano maggior aiuto all'Ucraina, impegnata nel confronto conseguenza dell'occupazione della Crimea e di parte del Donbas.
Alcuni paesi lo fanno ma altri sono più cauti. In particolare la Marina ucraina ha bisogno di aiuti visto che dispone di poche unità navali e gli Stati Uniti non hanno nel loro inventario unità particolarmente adatte, in quanto sono tutte molto grandi e complesse.
A nostro avviso servono anche nuovi velivoli, per esempio F-16 di seconda mano, presto disponibili in un numero decisamente elevato con l'entrata in servizio dei nuovi F-35.

AFGHANISTA: ATTACCO A GHAZNI E 
ALLUVIONE A HERAT
 
 
I talebani hanno attaccato un posto di polizia nell'area di Ghazni. uccidendo alcuni poliziotti, fra cui il capo della Polizia Locale che stava accorrendo per soccorrere i suoi uomini.
Nell'Helmand l'ANA ha ucciso 8 talebani durante un'azione di ricerca.
A Herat alluvione con due morti  vari edifici danneggiati

"TRANQUILLA" GIORNATA DI GUERRA IN SIRIA
 
 
Bombardamenti di artiglierie in varie parti delle zone in mano ai ribelli nella parte nord-occidentale del paese; scontri fra Esercito della Siria Libera e Forze Democratiche Siriane a nord di Aleppo, vari attentati, caccia ai sopravvissuti di Daesh nella parte orientale del paese; l'arrivo di rinforzi turchi nel paese e gli israeliani sul Golan pronto a colpire la presenza iraniana. Questo il quadro di una "tranquilla" giornata in Siria, appena conclusa.
Lo scenario rimane un paese devastato e una pace ancora molto lontana.

LA LIBIA E L'ATTO DI PIRATERIA


La Libia chiede che gli autori dell'atto di pirateria siano posti davanti alle loro responsabilità e non vengano trattati come migranti. La nave turca con questi personaggi a bordo, aveva ricevuto l'ordine di dirigersi su Tripoli quando è stata dirottata, fino a giungere a Malta.
Ci manca solo che certi gesti trovino appoggi per rendere ancora più difficile la situazione.
Ci stupisce che il vaticano abbia addirittura avvallato la pratica, dimostrando che in questi anni vi è al suo interno una corrente pronta a giustificare di tutto. Qui non si tratta di gesti alla "buon samaritano" ma di atti illegali estremamente gravi. Sembra impossibile ma il Vaticano accetta lo spopolamento dell'Africa, senza denunciare le gravissime responsabilità di intere generazioni di politici locali, con a volta anche il clero cattolici, come in Burundi, coinvolto in massacri, giusto per ricordare un elemento che si vuol far dimenticare.
PROSEGUE LA REPRESSIONE CONTRO 
I TARTARI DI CRIMEA


Prosegue la repressione contro i tartari di Crimea, vale a dire una popolazione originaria della penisola, interamente deportata da Stalin in Asia nell'estate del 1944 e ivi esiliata addirittura fino al 1991, caso unico nella pur travagliata storia dell'URSS.
I russi stanno facendo di tutto per rendere difficile la vita ai tartari che sono tornati nelle loro terre, senza che il mondo trovi molto da ridire. La loro guida si trova in esilio a Kiev e da qui lancia appelli, per ora ascoltati in paesi musulmani e in poche altre realtà. 
Proseguono le perquisizioni e gli arresti arbitrari nel tentativo di costringerli ad allontanarsi dalla Crimea. Praticamente i primi russi giunsero in Crimea nell'Ottocento, quando fu costruita la base di Sebastopoli e la penisola divenne anche meta turistica. Lo zar emarginò questa componente musulmana per far spazio a una popolazione cristiana, nell'ambito di lotte secolari.

 
DAESH IN SOMALIA


Purtroppo dopo Al-Qaeda, in Somalia sono apparse formazioni, per ora di forza limitata, che si rifanno a Daesh. Bisogna ricordare che questi due gruppi di terroristi non solo non collaborano ma si combattono, come accade in Afghanistan. 
Ieri un IED ha ucciso tre poliziotti somali vicino ad Afghoi, nel sud del paese e l'atto è stato rivendicato dallo "Stato islamico".
Questo è un motivo in più per intensificare la lotta contro i gruppi integralisti. Servono elicotteri con cui bloccare e distruggere queste formazioni molto mobili che reclutano nella disperazione che ancora contraddistingue molte zone del paese.

giovedì 28 marzo 2019

L'A.N.A. AL CONTRATTACCO A BALA MURGAB 


Da tre giorni l'Esercito Nazione Afghano  sta contrattaccando nell'area di Bala Murgab. Le milizie talebane hanno sofferto forti perdite durante la loro offensiva e ora sembrano in difficoltà dopo aver subito anche alcuni attacchi aerei. Sono giunti dei rifornimenti e l'andamento delle operazioni ha subito una svolta.
Bisogna dire che i militari di Kabul si battono quasi sempre con una grande determinazione e se fossero adeguatamente supportati,   potrebbero infliggere colpi molto duri ad un avversario che pure è spesso animato da fanatismo religioso.
Causa la mancanza assoluta di notizie circa l'andamento delle operazioni (eppure qualcuno in via XX Settembre e al COI se ne occupa), scelta adottata dai politici, di queste vicende non si sente assolutamente parlare in Italia.

MESSA A TERRA LA FLOTTA DEI B-1 B
 
 
L'intera flotta di bombardieri statunitensi B-1 B è stata messa a terra perché si devono effettuare dei controllo al sistema dei paracadute frenanti che potrebbe presentare dei problemi. Non appena conclusa l'ispezione, i velivoli torneranno operativi per cui il fermo dovrebbe avere durata limitata.

ATTENTATO A MOGADISCIO


Al Shabab ha compiuto un nuovo attentato terroristico nel centro della capitale somala, colpendo un albergo e un ristorante. Per ora il  bilancio parla di 18 vittime e decine di feriti.
Il gruppo integralista tenta di far salire la tensione in città, con atti terroristici, e compiendo veloci attacchi anche nell'area.
E' giunto il tempo di chiudere la questione eliminando un elemento che rallenta la ripresa del martoriato paese, dopo ben 30 anni di caos.
MADURO TENTA DI DIMETTERE GUAIDO'
 
 
 
Maduro ha dichiarato che Guaidò dalla carica di presidente del Parlamento, un gesto che ovviamente non ha valore in quanto non né ha diritto e l'assemblea è dominata dall'opposizione.
La situazione è sempre più critica, anche per lo sfascio del paese, palesato anche dai continui black-out elettrici, che hanno bloccato l'attività del paese. 
Una nuova, importante prova di forza si avrà il prossimo 6 aprile, con una grossa manifestazione dell'opposizione mentre continuano le diserzioni fra le file delle forze di sicurezza del regime.

LA SITUAZIONE IN SIRIA
 
 
Tanto per cominciare a est di Deir-ez-Zor vi è stato un attentato contro le forze di Assad, rivendicato non da Daesh ma dal gruppo  H.T.S., inattivo nell'area di circa cinque anni, in quanto Daesh l'aveva eliminato.
Ci sono stati i soliti cannoneggiamenti nel nord-ovest del paese ma meno intensi rispetto ai giorni precedenti.
Per quanto riguarda il bombardamento israeliano dell'altra notte, risulta colpito anche la località di Tell Shugheib. a sud.est di Aleppo, dove vi erano alcuni campi dei Guardiani della Rivoluzione.

BREAKING NEWS


LA MARINA MALTESE PRENDE IL CONTROLLO DELLA  NAVE TURCA DIROTTATA



La Marina maltese, con a bordo elemti delle fore speciali locali, ha abbordato e preso il controllo della nave turca che era stata dirottata da un gruppo di clandestini. L'operazione è stata rapida e senza spargimento di sangue ed è stata effettuata dalle forze speciali maltesi. Nei pressi operavano assetti italiani, pronti ad intervenire se fossero insorti dei problemi. L'unità era stata "ombreggiata" anche nella notte da velivoli ATR italiani, dotati di camere termiche.
Ora bisognerà accertare le responsabilità penali individuali e sarebbe bene rimandare tutti indietro, facendo capire che chi pensa di entrare in Europa di forza, non avrà che problemi.

mercoledì 27 marzo 2019

MERCANTILE TURCO DIROTTATO 
ARRIVATO IN ACQUE MALTESI



Il mercantile turco dirottato ieri dopo che aveva raccolto in mare i 108 clandestini che aveva trovato in mare, è giunto stamani in acque territoriali maltesi. 
Davanti a questo atto di pirateria, l'Italia ha attivato un adeguato dispositivo ed è pronta ad intervenire per far fronte ad ogni evenienza e salvaguardare le vite dei membri d'equipaggio.
Ovviamente un atto di questo tipo rende ancor più chiara la necessità di bloccare le partenze dalla Libia, ora che il flusso si è ridotto al minimo. 
Per bloccare  traffici e ridurre i morti, basta pattugliare  le acque antistanti la Libia, riportando a terra i clandestini, facendo capire la nuova strategia e prevenendo nuove partenze.
Sembra che le forze del generale Haftar stiano effettuando un buon filtraggio nel Fezzan, da dove passava questo flusso immenso e dove morivano in tanti
ATTACCO ISRAELIANO AD ALEPPO 



Come avevamo intuito, la reazione israeliana per il lancio di razzi a lunga portata non è proseguita a Gaza ma ha colpito il dispositivo iraniani in quel paese.
Intorno alle 02.30 locali, velivoli israeliani hanno lanciato un attacco all'aeroporto di Aleppo, colpendo un settore dove si trovava un campo dei Guardiani della Rivoluzione. Sembra che i danni siano stati ingenti e molti gli iraniani rimasti uccisi. E non crediamo neppure che sia finita qui in quanto si vuole espellere i militari del regime di Teheran dalla Siria ricorrendo anche a metodi molto decisi. 
Vi è stata una certa reazione siriana, con il lancio di missili ma le batterie russe sono rimaste assolutamente immobili.

CALMA A GAZA,
 PER ORA!
 
 
Notte per ora calma ma di alta tensione a Gaza, almeno fino alle 01.30. Ancora non ci siesce a capacitare che la nottata di ieri non abbia fatto vittime, visto che le azioni a Gaza avvengono quasi tutte in aree fittamente popolate.
Le truppe israeliane sono sempre a ridosso del confine e attendono ulteriori ordini.

BREAKING NEWS


CLANDESTINI DIROTTANO NAVE
DAVANTI ALLE COSTE LIBICHE


E' in corso un dirottamento navale, un vero atto di pirateria. Un gruppo di clandestini a bordo di un mezzo navale, sono stati trasbordati in mare a bordo di una piccola unità mercantile turca, la Elhiblu 1, in Rotta su Tripoli.
Quando i 101 imbarcati hanno capito che l'unità stava proseguendo per la capitale libica, si sono impadroniti della nave e hanno obbligato l'equipaggio a puntare su Malta e l'Italia.
Davanti a un atto di vera e propria pirateria, è il momento di dare una risposta adeguata, facendo intendere che certi atti illegali non saranno tollerati.
Forse è il caso di dimostrare che non ci pieghiamo ai ricatti e siccome le carceri italiane sono, come al solito, affollate, questi dirottatori invece che essere mantenute in prigione per anni (il sequestro di persona è un reato grave), dovranno ritornare da dove sono venuti.



Speciale Battaglia per Tripoli

IL GENERALE HAFTAR IN ARABIA SAUDITA
Il generale Haftar e il suo capo di stato maggiore sono stati ricevuti oggi da re Salman dell'Arabia Saudita per dei colloqui. Probabilmente si è discusso del destino della Libia e di una eventuale offensiva su Tripoli.
E' sempre in corso una mediazione ma Haftar sembra in una posizione di forza.
Intanto è stato sospeso il pattugliamento delle unità dell'U.E. a largo delle coste libiche dato che nessuno vuole imbarcare persone senza sapere dove sbarcarle.

SCHIERAMENTO MILITARE INTORNO A GAZA
 
 
 
Almeno due brigate israeliane sono schierate intorno a Gaza, pronte a intervenire. Si tratta di carri MERKAVA IV e di veicoli per la fanteria pesanti, ottenuti trasformando vecchi carri o dallo scafo dei MERKAVA. 
Il problema è che Gaza è fortemente popolate e qualsiasi intervento massiccio avrebbe pesanti ripercussioni sulla popolazione.
Sembra che si sia attivata anche l'Arabia Saudita e altri paesi arabi anche se Hamas fa capo principalmente all'Iran, con tutto quello che ne consegue. 
Si ipotizza anche un'azione israeliana contro elementi iraniani presenti in Siria.

TERZO BLACK OUT IN VENEZUELA
 
 
 
In meno di 70 ore il Venezuela ha registrato il terzo black-out a livello nazionale. Il sistema elettrico sta avendo una serie di collassi e il paese è praticamente bloccato, con le fabbriche e le scuole chiuse. 
La popolazione, già duramente provata, sta veramente perdendo la pazienza e la credibilità del regime è azzerata. Resiste solo sulla punta delle baionette ma non si conosce per quanto ancora.

ATTACCHI AEREI NELLO YEMEN



I velivoli sauditi hanno colpito un distributore di benzina accanto al quale era stato creato un ospedale, non sappiamo con quanta malia. Sta di fatto che l'impianto si è incendiato e ci sono stati 7 morti, incluso quattro minori.
Si sono levate delle proteste, proteste che però non ci sono state quando gli houthi tiravano missili balistici si centri abitati, incluso Ryhad.
Questo "strabismo" è alquanto sospetto anche perché l'Iran ha pesanti responsabilità sull'inizio dello scontro e sulla fornitura di missili balistici.
AGGIORNAMENTO SCONTRO HAMAS/ISRAELE


Incredibilmente nonostante il lancio di razzi e la forte risposta israeliana, tutte queste azioni non hanno portato a vittime. Gli israeliani avvisano i civili quando stanno per colpire certe strutture mentre altre sono state già evacuate.
La prossima settimana sarà un anno da quando è iniziato questo ciclo di violenze, spesso scoppiate il venerdì, dopo la preghiera.
Per ora i palestinesi hanno denunciato 380 vittime, miliziani e civili.
L'Egitto si sta adoperando per trovare una soluzione, tutt'altro che semplice.

SALE A 160 IL NUMERO DEI MORTI IN MALI
 
 
 
E' salito a 160 il numero dei morti negli scontri fra gruppi rivali nel Mali centrale. Non sembra il massacro abbia origine religiose ma bensì lo scontro fra pastori e agricoltori, un vecchissimo problema che ogni tanto riemerge drammaticamente in Africa.
Ovviamente la comunità che è stata aggredita medita la vendetta.

BOUTEFLIKA VERSO LE DIMISSIONI



L'attuale presidente algerino Bouteflika non solo è stato costretto a no presentarsi per un quinto mandato presidenziale ma forse darà le dimissioni.
L'uomo non solo ha 82 anni ma è gravemente ammalato. E' stata una figura di spicco dell'Algeria indipendente, tanto che lo trovavamo già ministro degli Esteri negli Anni '60!
Servono forze nuove anche per affrontare non solo l'integralismo arabo ma la crisi economica del paese.

martedì 26 marzo 2019

LA  SITUAZIONE A GAZA
 
 
 
L'alba è sorta su Gaza dopo una notte di fuoco a base di attacchi con i razzi di Hamas e reazioni, con vari mezzi, di Israele. Sembra che una pattuglia israeliana sia penetrata nel territorio di Hamas, per distruggere dei tunnel ma soprattutto sono state colpite vari edifici ma anche strutture sotterranee. Non si hanno indicazioni circa le perdite palestinesi, anche per i civili.
Non tutti i razzi sono stati intercettati dal sistema IRON DOME ma non hanno fatto vittime. Alcuni razzi sono stati colpiti ma i detriti sono caduti sul territorio. Questa volta ad essere prese di mira sono state località vicino al confine.
Si tratta ancora con la mediazione egiziana ma Israele è preoccupato circa i possibili sviluppi della campagna con razzi a lunga portata, avendo nel mirino anche l'Iran che ha fornito la tecnologia e i materiali per la loro realizzazione. Si tenta di capire come il materiale sia giunto a Gaza. 

ALTRA NOTTE DI FUOCO FRA ISRAELE E HAMAS
 
 
 
Sono stati lanciati altri razzi da Gaza verso Israele, sembra per ora senza causare vittime anche perché tutta la popolazione di una vasta area è nei rifugi.
Gli israeliani rispondono con bombardamenti contro obiettivi individuati in precedenza. In alcuni casi si hanno esplosioni secondarie successive, cosa che indica nel sito la presenza di munizioni. Sembra che alcune strutture di Hamas sian in tunnel profondi anche 30 metri sotto zone fittamente abitate.
Il Gabinetto di Sicurezza israeliano è sempre in riunione e segue la situazione pronto ad ordinare ulteriori interventi. 

PREPARATIVI PER UN ATTACCO A TRIPOLI 



Giungono segnalazioni circa un possibile attacco a Tripoli. Sarebbe stato creato un comando apposito, affidato al generale  Al-Hassi, vale a dire colui che ha guidato la recente conquista della parte del Fezzan ancora in mano alle milizie di Tripoli.
Vi sono report circa l'arrivo nel Fezzan e più a nord di velivoli e rifornimenti di carburante. Sembra che dall'Egitto sia giunti mezzi e anche personale istruttore nonché pezzi di ricambio per i velivoli e i mezzi corazzati e blindati.
Sotto assedio la capitale non potrebbe resistere a lungo in quanto vi si ammassano troppe persone, parte delle quali si è stufato delle scorribande delle molte milizie e vorrebbero un ritorno alla stabilità, in qualsiasi modo questo avvenga.

RAZZI DA GAZA, 
BOMBE SU GAZA
Dopo il lancio di alcuni razzi verso Israele, sono ripresi gli attacchi sul territorio controllato da Hamas, nonostante la mediazione egiziana.
Piovono bombe su strutture situate in normali edifici e spesso mimetizzate, con gli israeliani che danno l'idea di dove colpire, sempre con munizionamento guidato, almeno dall'aria. Colpito anche un porticciolo lungo la costa.
Il timore è che da un momento all'altro scatti l'azione terrestre. Ma lo Stato Maggiore israeliano potrebbe rinviare l'operazione per tenere sulla corda l'avversario.
I sette civili israeliani feriti ieri, si sono salvati perché erano appena entrati nel rifugio dell'edificio.

FORZE SPECIALI RUSSE IN VENEZUELA



I circa 100 militari russi giunti ieri in Venezuela con due voli, incluso un Antonov An.124, secondo fonti statunitensi apparterrebbero alle forze speciali e reparti specializzati in guerra informatica.
Ovviamente la cosa preoccupa perché Mosca tenta di puntellare il regime temendo di perdere un prezioso alleato e un debitore che sta diventando insolvente. Una vera catastrofe.
Sembra che i russi siano furibondi per l'incapacità del regime d Maduro. Non solo anche domani scuole e posti di lavoro resteranno chiuse ma bisogna ricordare che le installazioni elettriche principali sono presidiate dall'Esercito. Eppure, ovviamente, si ripetono i guasti che poi si tenta di far passare per "sabotaggi", come se le sentinelle non servissero a niente. Il problema è che la rete è vecchia e in pessime condizioni, vale a dire il livello medio a cui è stato ridotto il paese.

 
 
 

ANCORA RAIDS A BAGHUZ
IMBOSCATA A COLONNA IRANIANA



Vi è stato nel primo pomeriggio un raid aereo della coalizione anti-Daesh nella zona di Baghuz quando o militari delle Forze Democratiche hanno individuato un nucleo di miliziani appartenenti a dash che nn si voleva arrendere. Sicuramente vi sono altri gruppi di integralisti che cercano di proseguire la lotta, nascondendosi nei luoghi più impensati. Ma l'assenza di civili rende più difficili i loro tentativi.
Intanto è stato comunicato che fra il 10 e il 23 marzo i velivoli della coalizione (elicotteri inclusi) hanno effettuato 193 sortite.
Intanto nel nord del paese militari turchi hanno iniziato oggi pattuglie separate per controllare il cessate il fuoco in alcune zone. 
Da Damasco intanto giungono inevitabili protete per il riconoscimento statunitense delle alture del Golan, appena sancito da Trump. 
Da segnalare anche un fatto importante. Una colonna di miliziani iranian che dall'Iraq era entrata in Siria, è caduta in una imboscata e si soono persi i contatti. probabilmente si tratta di un attacco di Daesh.
E' la riprova che membri dei Guardiani Dalla Rivoluzione transitano dall'Iran all'Iraq e poi in Siria, avendo stabilito un'asse operativo in un paese dove operano anche moltre forze, fra cui reparti statunitensi, una convivenza molto pericolosa. La presenza iraniana non semplifica la situazione militare e politica in Siria e una soluzione appare molto lontana.

GLOBAL HAWK INTORNO A KALINIGRAD
 
 
 
Per la prima volta un ricognitore teleguidato RQ-4 B GLOBAL HAWK proveniente dalla lontana Sigonella su è spinto ai confini con l'enclave di Kalinigrad (già tedesca Koeingsberg, annessa dopo il 1945), per sorvegliare la situazione.
I teleguidati statunitensi sono sempre più attivi, non solo in Ucraina e sul Mar Nero ma anche verso l'Africa. Questi mezzi, che hanno oltre 24 ore di autonomia pur utilizzando un reattore, possono portare a compimento prolungate missioni di ricognizione anche a livello elettronico.
Mosca ha rinforzato notevolmente la presenza militare nell'area, dispiegandovi anche missili balistici.

PRONTA UN'AZIONE SU GAZA
 
 
Colonne di carri MERKAVA IV e di mezzi per la fanteria pesante, oltre ad artiglieria, sono pronte a penetrare nella Striscia di Gaza se le trattative in corso con la mediazione dell'Egitto non avranno successo.
Il territorio sotto controllo della milizia di Hamas è fittamente popolato e piccolo, per cui ogni intervento creerebbe dei grossi problemi con la popolazione.
Del resto Hamas tira i razzi da zone fittamente abitate e molte sue strutture sono all'interno o sotto edifici abitati, cercando in quest modo di evitare di essere colpiti, E' già successo che gli abitanti palestinesi si siano visti arrivare sul telefonino perentori inviti a uscire da determinati edifici, annunciando che entro pochi minuti sarebbero stati colpiti.
La tensione è molto alta e aggiorneremo i nostri lettori.

Speciale Battaglia per Tripoli

IN VISTA UNA BATTAGLIA PER TRIPOLI? 



Miliziani della Forza di Difesa di Tripoli, insieme di milizie locali, si stanno schierando a sud della capitale in quanto corrono voci di un possibile attacco dell'Esercito Nazionale Libico verso la la città.
Qualcuno aveva scritto che questa era un'ipotesi remota ma sembra possa essere smentito dai fatti. 
Nei pressi della capitale da sempre vi sono anche elementi legati all'Esercito Nazionale Libico, per cui un collegamento fra queste forze e quelle che avanzano da sud, porterebbero ad una minaccia diretta. Non esistono ostacoli orografici all'avanzata e si tratta solo di un problema logistico in spazi estremamente vasti.

NUOVO BLACK OUT IN VENEZUELA



Il sistema elettrico venezuelano non è stato aggiornato ed è al collasso. Mauro e i suoi collaboratori gridano al "sabotaggio" ma qualcuno dovrebbe spiegare loro che il sistema elettrico venezuelano è arretrato e funziona in modo analogico, per cui non esiste computer che lo possa bloccare, in quanto si tratta ancora di azioni manuali.
Ovviamente l'economia e la situazione sociale del paese vanno ancora più a picco e la gente è stufa di avere i frigoriferi spento, gli ospedali senza energia e via proseguendo.
E qualcuno pensa che i 100 militari russi sbarcati ieri servono per sostenere il regime e non per far fronte alle varie emergenze. 
Gli Stati Uniti hanno lanciato segnali chiari contro eventuali interventi militari esterni,
RICORDIAMO AI NOSTRI LETTORI

CHE NEL BLOG RAIDS ITALIA

SONO DISPONIBILI LE NOTIZIE

MILITARI CHE NON RIGUARDANO I CONFLITTI

VISITATELO !
GAZA-ISRAELE:
NOTTE DI FUOCO



Fino alle 03.00 ora locale si sono susseguiti i bombardamenti dall'aria (aerei ed elicotteri) da terra e dal mare sul territorio di Gaza, verso probabili bersagli di Hamas, ad iniziare da comandi e strutture varie, ovviamente tutte dissimulate da attività civili e a ridosso delle medesime. Colpiti anche tunnel sotterranei.
Hamas ha risposto con una quarantina di razzi.Stanno affluendo nuove truppe israeliane e la netta sensazione è che lo scontro andrà avanti anche nelle prossime ore.

lunedì 25 marzo 2019

MORTI I TRE RUSSI DISPERSI IN 
SIRIA DA FEBBRAIO


Il nostro blog aveva annunciato in febbraio che tre militari russi in Siria erano stati dati per dispersi a febbraio, nell'area a occidente di Deir-ez.Zor. Ora è stato accerta che i tre sono morti e le loro uniformi sono state recuperate. 
Vi erano pochi dubbi circa il destino dei tre militari, caduti in una imboscata di Daesh, al ritorno da una missione. Anche per Mosca il conto dei morti sale ancora ma soprattutto aumenta il costo della missione, iniziata nel settembre del 2015 e ancora lungi dall'essere conclusa, come dimostrano le incursioni aeree di questi giorni.
INIZIATA LA REAZIONE ISRALEIANA


Dopo il missile di Hamas che ha colpito un edificio a nord di Tel Aviv, è iniziata l'attesa risposta israeliana. In questi minuti stanno intervenendo sia l'Aviazione che l'artiglieria, e vi è da attendersi una lunga serie di bersagli colpiti.
Non appena disponibili forniremo ulteriori informazioni.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 22.00
Da Gaza si stanno lanciando verso Israele dei razzi, molti dei quali sono intercettati dal sistema IRON DOME. Dal mare hanno aperto il fuoco unità navali israeliane e la situazione sembra decisamente preoccupante.



20 ANNI FA INIZIAVANO O 
BOMBARDAMENTI DELLA NATO SULLA SERBIA



Il 24 marzo 1999 iniziarono i bombardamenti della NATO sulla Serbia, in relazione alla crisi in Kosovo.
Forse qualcuno aveva la coscienza sporca per aver fatto veramente poco per bloccare i precedenti massacri in Croazia e Bosnia-Erzegovina, per cui a quel giro, dopo vari tentativi di accordo, ci si spinse avanti presto. Seguirono 78 giorni di raids fino a quando Milosevic non fu costretto a piegarsi.
Si trattò del primo conflitto voto solo utilizzando i mezzi aerei, causando forti distruzioni alla componente militare, con il largo ricorso al munizionamento guidato.
BREAKING NEWS


RAZZO SU TEL AVIV



Un razzo proveniente da Gaza ha colpito Tel Aviv, cadendo nei pressi di alcuni edifici e causando sette feriti.
Il primo ministro israeliano, che si trovava negli Stati Uniti, ha interrotto la visita per rientrare subito.
Ora bisognerà capire come mai il sistema antirazzo IRONE DOM non avvia funzionato mentre Hamas ha confermato di poter disporre di razzi a lunga gittata, cosa che altera il quadro complessivo strategico.
Di sicuro ci sarà una risposta ma bisogna vedere quanto forte. Di sicuro però la situazione dovrà essere risolta in qualche modo, con tutti i problemi del caso.

AGGIORNAMENTO
Il razzo è caduto in un insediamento a 30 km a nord della città dimostrando una grande gittata anche se una precisione bassa. Il problema è che ora almeno metà di Israele è sotto il tiro di armi di questo tipo, cosa che provoca un drammatico cambiamento del quadro strategico.
Intanto si cerca di capire come ha fatto Hamas a realizzare un'arma così potente.



domenica 24 marzo 2019

TRUPPE RUSSE IN VENEZUELA


A bordo dei due velivoli russi giunti a Caracas dalla Siria, vi erano militari, un centinaio, oltre a camion.
La cosa non fa che innalzare la tensione nel paese.
Forse Mosca tenta di puntellare il regime visto anche che avanza circa 15 miliardi di US$ dal Venezuela e un cambiamento di regime potrebbe far perdere tutto o parte del credito.
ATTACCO INTEGRALISTA NEL MALI CENTRALE 
UCCISE OLTRE 100 PERSONE




Ieri, durante un attacco da parte d'integralisti musulmani, nella parte centrale del paese, sono stati uccise oltre 100 persone e varie altre sono state ferite. Nel paese operano gruppi di miliziani lega a Al-Qaeda, che si muovano a bordo di veicoli, in ampie regioni.
In Mali opera una missione straniera di stabilizzazione, con un impegno non da poco visto che si tratta d posti dove la sopravvivenza è difficile, ci si muove in spazi immensi e le forze locali sono molto deboli.

AGGIORNAMENTO
In seguito a questo attacco, il capo di stato maggiore della Difesa e altre figure apicali delle Forze Armate del Mali, sono state destituite, in quanto ritenute responsabili della sorpresa del gruppo integralista.
Speriamo che i sostituti si dimostrano più capaci e si coordino meglio con la missione internazionale.

sabato 23 marzo 2019

ALTRI SCONTRI FRA INDIA E PAKISTAN, 
LA CINA SCHIERA TRUPPE



Si susseguono gli scontri sulla linea di contatto fra Pakistan e India nel Kashmir. La cosa è ricorrente da oltre 70 anni, con nel mezzo anche alcuni conflitti convenzionali.
Ora si registra anche il movimento di truppe cinesi verso i confini con l'India (contestati in alcune zone), ricordando che Pechino è alleata con il Pakistan e che negli Anni '60 India e Cina si affrontarono sull'Himalaya.
Farsi la guerra oltre i 5.000 metri d'altezza, visto alcune altezze delle zone di confine, non è semplice, per cui esistono delle limitazioni oggettive ma alcune zone di confine sono relativamente più basse e poi vi è sempre l'aviazione. Con i recenti incidenti con il Pakistan, si sono palesati alcuni gravi limiti di quella indiana, ancora dotata anche di vecchi MiG.21.
Ricordiamo anche che il Giappone si sta avvicinando all'India proprio in funzione di contenimento dell'India, così come vari altri paesi, minacciati direttamente, senza dimenticarsi che Repubblica Popolare Cinese, India e Pakistan sono, seppur a diversi livelli, potenzi nucleari, con tanto di missili balistici.
Vi è anche la possibilità di attività cover, per esempio appoggiando le minoranze in Cina e in India, due realtà etniche e politiche molto complesse.
SI SPARA SEMPRE NEL DONBAS


Anche se non vi sono fatti clamorosi, si spara sempre sul fronte del Donbas. Oggi, per esempio, un cecchino russo con un'arma da 12,7 mm ha ucciso un medico che stava effettuando delle visite in un villaggio posto proprio sulla prima linea. 
Vi sono giorni in cui entra in funzione anche l'artiglieria e le notti sono decisamente movimentate.
L'impressione è che a Kiev si attendono le prossime e imminenti elezioni presidenziali per decidere cosa fare.
MINE ITALIANE ANCORA IN AFGHANISTAN


Oggi le forze di sicurezza afghane hanno individuato e rimossa una mina anticarro di costruzione italiana Tecnovar TC-6 che era stata disposta per esplodere con un comando esterno, rinvenute vicino ad Asdrakan, a sud di Herat. Le mine di costruzione italiana giunsero in Afghanistan negli Anni '80, provenienti da paesi arabi, all'epoca dell'occupazione sovietica del paese, per armare la resistenza. Alcuni di questi ordigni sono visibili nel Museo Militare di Kiev.
Alcune sono rimaste operative e vengono impiegate ancora oggi. Le mine italiane sono una minoranza perché la stringer maggioranza delle mine rintracciate sono di costruzione sovietica. Per fortuna le forti piogge hanno portato via quasi tutte le piccole mine antiuomo aviolanciabili seminate dai sovietici a suo tempo, spesso distrutte dall'azione della corrente nei torrenti in quanto predisposte per esplodere con marchi di pressione bassi.
DUE AEREI RUSSI VERSO CARACAS



In queste ore due velivolo russi, un gigantesco Antonov An.124 CONDIR w un Iliuyshin Il.62, sono in volo da Latakia verso Caracas, con scalo a Dakar per entrambi, Non è noto il carico trasportato ma facile immaginare che si tratti di componenti militari o per la sicurezza e di personale specializzato per l'Iliushin.


AGGIORNAMENTO
I due velivoli sono arrivati in Venezuela.
GRANDE MANIFESTAZIONI PER LA FINE DI DAESH


La caduta dell'ultima roccaforte di Daesh in Siria era attesa e le Forze Democratiche Siriane hanno realizzato una grande manifestazioni a cui ha partecipato anche un ex ambasciatore statunitense a Damasco.
Questa componente controlla circa 1/3 del paese, fra cui la maggior parte dei giacimenti petroliferi. Ora si presenta una nuova fase della situazione in Siria.
Nel nord-est del paese vi è una zona sotto il controllo delle altre opposizioni, con la presenza massiccia di truppe turche, un fronte che arriva alla periferia d Aleppo, in un gioco a tre componenti ora, dopo la fine delle forze convenzionali di Daesh (importante il bottino di armi fatto dalle FDS).
Trattative segrete sono sempre in corso anche quando infuriano i combattimenti mentre la presenza israeliana sul Golan riporta allo scontro con l'Iran, fondamentale nella controffensiva delle forze di Assad nel paese, insieme agli aiuti e al contingente russi.
ESPLODONO DUE ORDIGNI A MOGADISCIO



Attacco suicida questa mattina, contro un edificio del Ministero del Lavoro a Mogadiscio, con tutta probabilità organizzato da al-Shabab.
Questi miliziani tentano di mantenere alta la tensione in città dopo le sconfitte subite in questi anni. Ovviamente servono difese passive migliori e maggiori controlli ma è proprio la milizia integralista somala a dover essere spazzata via una volta per tutte.

AGGIORNAMENTO DELLE 15.00
In realtà ci sono stati due attacchi, contro due ministeri diversi, con i terroristi che hanno tentato di presentare all'interno delle strutture ma non ci sono riusciti. Per ora il bilancio provvisorio parla di 15 persone uccide e diverse ferite.
CADE UN TELEGUIDATO NELLO YEMEN



Un grosso teleguidato è precipitato nello Yemen, nei pressi della capitale Sanaa. Fonti locali indicano il velivolo come un PREDATOR ma non siamo ancora in grado di confermarlo.
Nel paese si registrano ancora combattimenti in diverse zone e proseguono anche quelli all'interno del gruppo a guida houthi, accusati di voler proseguire la guerra a tutti i costi, nonostante i gravissimi problemi per la popolazione.
Proseguono anche i contatti diplomatici ma sembra che per ora non facciano passi in avanti.
BREAKING NEWS


RIPULITA LA SACCA DI BAGHOUZ 
LA SCONFITTA DI DAESH 



Questa mattina una grande bandiera delle Forze Democratiche Siriane sventola subentro di Baghouz, rastrellato dopo mesi di duri combattimenti. Probabilmente gruppi di miliziani o singoli elementi sono ancora nascosti in zona, ma la sacca è stata eliminata. Le perdite fra le file del gruppo integralista sono state molto elevate e molto alto è il numero dei prigionieri, incluso non pochi stranieri che ora bisognerà interrogare e tenere al sicuro perché si tratta di elementi molto pericolosi.
All'appello mancano molti capi, incluso al-Baghdadi, l'autoproclamato emiro di Daesh, di cui mancano notizie certe da molto tempo. A nostro avviso e grazie a fonti coinvolte in queste vicende, molti capi sono stati uccisi e sepolti in segreto, per non dare modo alla propaganda di annunciare la loro morte.
Ancora rimangono molte cellule segrete di Daesh in Siria e in Iraq ma l'esperienza del califfato sembra essere al termine, dopo immani massacri, visto i caratteri integralisti del movimento. Sembra anche che la sconfitta in campo aperto abbia fatto calare il coinvolgimento di tanti giovani in questa impresa. Il cosiddetto "raro islamico" aveva raccolto non poche adesioni nel mondo musulmano, avendo sfruttato, dal punto di vista della propaganda, con abilità i successi ottenuti. 
Vogliamo far notare che la sconfitta di una organizzazione di questo tipo, sarebbe stata ancora più difficile se avesse potuto contare sulla presenza di zone montuose o di foresta invece di dover agire in aree anche desertiche, poco adatte al confronto contro nemici molto più potente militarmente.
Ora bisognerà vedere che cosa accadrà della Siria, un conflitto tutt'altro che risolto, visto il gran numero di parti in lotta.

venerdì 22 marzo 2019

AGGIORNAMENTO SIRIA



Mentre si attende la notizia che l'ultima resistenza di Daesh è stata annientata (ma a questo punto sorge il sospetto che si voglia mandare la cosa per le lunghe di proposito), nella Siria nord-occidentale, si è visto il solito copione, con i bombardamenti terrestri e aerei. Quest'ultimi condotti anche con i nuovi Sukhoi Su.34 biposto. Ovviamente le missioni sono facilitate dalla mancanza di una adeguata contraerea.
Contro le residue posizioni di Daesh sono intervenute anche le micidiali cannonieri colanti AC-130 HERCULES. Il problema residuo è la rete di tunnel sotterranei dove ancora si celano dei miliziani.
Intanto il presidente Trump ha riconosciuto ufficialmente l'occupazione israeliana delle Alture del Golan, prese da Israele nel 1967.
DUE CADUTI STATUNITENSE IN AFGHANISTAN 


Due militari statunitensi sono rimasti uccisi in Afghanistan. Ancora non si hanno ulteriori informazioni. Le perdite statunitensi nel paese si sono ridotte a pochi elementi all'anno ma i rischi sono sempre presenti, ricordando che gli Stati Uniti s'impegnano ancora energicamente anche nelle operazioni dirette.



giovedì 21 marzo 2019

GAZA-ISRAELE


Anche se non lo riportiamo, non passa giorno senza che qualche incidente non accada lungo il confine fra Gaza e Israele, ricordando che a Gaza da diversi anni il potere è controllato dalla milizia Hezbollah, strettamente legata (e fortemente appoggiata militarmente) all'Iran.
La zona di separazione è disseminata da tempo di sensori, telecamere e via proseguendo e Israele ha appena finito di rinforzare la protezione anche della zona costiera.
La situazione si è indubbiamente aggravata da quando Hamas ha lanciato per la prima volta due razzi di Tel Aviv mentre prima erano state colpite località molto più prossime a Gaza. 
La situazione è resa complessa dalla presenza di molti insediamenti israeliani anche a brevissima distanza dal confine e dal fatto che il piccolo territorio di Gaza è  affollatissimo, per cui ogni azione militare ha inevitabilmente conseguenze sula popolazione, che non vive certo in una situazione facile.
Mentre con l'OLP si tratta, con Hamas lo scontro è durissimo ed è veramente duro ipotizzare una qualche soluzione.
RAI TRE FA ACCUSE 
FALSE SUL CASO ALPI



In occasione dei 25 anni dell'uccisione di Ilaria Alpi e del suo operatore, RAI 3, nel programma "Chi l'ha visto" (che si dovrebbe occupare di altro, ha lanciato le solite pesanti accuse contro i militari e i servizi d'intelligence italiani, un mare di chiacchiere che non portano mezza prova. Come al solito.
Noi ribadiamo che propri i militari, a bordo di nave GARIBALDI, fecero pressioni perché i servizi d'intelligence segnalavano rischi per gli italiani. I militari avevano le loro armi e rimanevano solo i giornalisti. Chi seguì questi reiterati consigli tornò vivo in Italia, altri si vollero prendere dei rischi, non valutando correttamente la situazione e pagando il prezzo più alto.
Che responsabilità avessero i militari lo vorremmo propri sapere, avendo fornito il consiglio giusto, visto come è andata a finire. dare a loro la colpa dell'omicidio, è una follia e un tentativo di scaricare su di loro colpe che non hanno. 
Cose molto pericolose le abbiamo fatte anche noi, come una passeggiata a piedi fra l'ambasciata italiana e il Parlamento presidiato dai pachistani e ritorno. Autentici azzardi nei giorni di Black Hawk Down, ma non bisogna far ricadere su altri la responsabilità di certe scelte, volendo adombrare complotti per coprire chissà che cosa.
KARADICH CONDANNATO ALL'ERGASTOLO



Il nome di quello che fu il capo politico dei serbo-bosniaci durante il conflitto in Bosnia-Erzegovina, potrà dire poco ai più giovani. Ma all'epoca contava molto ed era anche temuto. L'abbiamo incontrato una volta a Pale e la figlia estiva l'ufficio stampa nella medesima località.
Fu una guerra feroce (non da una sola parte) ma i serbo-bosniaci commisero un numero di stragi tale che alla fine provocarono l'intervento internazionale. Continuarono a massacrare alla grande, sfruttando l'inerzia dell'ONU, fino al 1995, quando erano sorvegliati da molti occhi. Massacrarono anche parte degli abitanti di Srebrenica, nonostante la presenza dei soldati olandesi e i velivoli che solcavano i cieli.
In primo grado al Tribunale Internazionale, aveva preso 40 anni, trasformati oggi, con la sentenza d'appello, in ergastolo.
Il problema è che sono passati qualcosa come 25 anni, quando tutto era piuttosto chiaro fin da quei drammatici mesi. Oggi appare come una "giustizia al rallentatore", qualcosa che serve a poco. L'uomo ha 72 anni e sono invecchiati anche tutti i superstiti. Possibile che sia stato necessario un quarto di secolo per avere una sentenza definitiva?
In questo modo scade anche il valore dell'esempio verso chi potrebbe essere tentato di fare altrettanto. Certo vi furono anche delle gravi responsabilità ONU ma di questo non si parla.
ROBERTO MARRERO ARRESTATO 
DALLE FORZE CHAVIATE



Roberto Marrero, responsabile dell'ufficio di presidenza del presidente provvisorio Guaidò', è stato arrestato dalle forze caviate che fanno capo a Maduro.
La cosa sta provocando una forte reazione anche a livello internazionale e rischia di far precipitare la situazione nel paese, dove la tensione rimane sempre molto alta. E' chiaro che lo stallo non potrà durare in eterno anche perché Maduro vede il suo potere militare in fase di progressiva disgregazione.
RASTRELLAMENTI A BAGHOUZ



Sono sempre in corso le operazioni per bonificare l'area dove ancora si trovano dei combattenti di Daesh lungo l'Eufrate. Avevano scavato complesse trincee e molti tunnel e tendano a emergere dai nascondigli dopo che le prime truppe sono passate senza individuarli.
Per questo si tende a spianare con i bulldozer le aree dove si sospetta vi siano dei nascondigli, all'interno dei quali vengono anche fatte esplodere cariche esplosive.
Nella Siria nord-occidentale, ennesima giornata a base di cannonate a attacchi aerei. La novità è che gli F-16 turchi sono apparsi nei cieli di Iblid, ovviamente per fare da deterrente alle incursioni aeree, in particolare a quelle russe, decisamente più potenti. Oramai l'Aeronautica di Damasco è ridotta a ben poca cosa rispetto a quella che era all'inizio del 2011. Mancano i nuovi piloti e le perdite sono state alte, per cui scarseggiano i piloti.
LA MINACCIA TERRORISTICA DIFFUSA



Fa anni dalle pagine di RAIDS ripetiamo che le società moderne, inclusa quella italiana, sono vulnerabili. Quanto accaduto ieri a Milano ne è l'esempio emblematico anche se l'attentatore è stato bloccato.
Una scuola, un remoto istituto religioso e via proseguendo, nella mente di terroristi più o meno organizzati, potrebbero divenire un "obiettivo", per cui una difesa diretta è impossibile.
Molto meglio utilizzare i servizi d'informazione e colpire le basi mondiali del terrorismo.
Anche gli accessi dall'esterno devono essere controllati.
Ci scappa da ridere quando leggiamo che "i clandestini sono stati identificati". Cosa vuol dire, che è stata data loro una identità certa? Nulla di tutto questo. Un terrorista potrebbe arrivare e, se non figura nei data base, le sue semplici dichiarazioni basterebbero a farli assumere una identità oltre a ricevere il modo d'infiltrarsi in Europa.
Una follia che rischia di costarci molto caro.

mercoledì 20 marzo 2019

L'ESERCITO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL VENEZUELA LANCIA ATTACCO



Una formazione dell'Esercito di Liberazione Nazionale, la resistenza armata del Venezuela, ha lanciato un attacco nella parte orientale del paese, uccidendo un militare e ferendone altri quattro, catturando alcune armi leggere.
La formazione sta prendendo forza e potrebbe essere un ulteriore problema per il regime.
Intanto la situazione drammatica per la fornitura di energia elettrica non è risolta, in quanto si susseguono i balli-out, anche nella capitale, bloccando praticamente ogni attività.
RINFORZI A KOBANE



Circa 200 autocarri con rifornimenti civili e militari sono giunti oggi nell'area di Kobane, con aiuti per la popolazione e le milizie locali.
Il convoglio è arrivato dal Kurdistan iracheno. Intanto Trump fa sapere che lascerà 400 militari in Siria.
Potrebbe essere l'ultima notte di Daesh nel piccolo fazzoletto di terra che ancora controlla a ridosso dell'Eufrate.
I MISSILI ITALIANI IN TURCHIA:
TEMPO DI RIENTRO?


Da diversi anni l'antiaerea italiana ha dislocato in Turchia, un distaccamento di missili. Ankara si era detta minacciata dai velivoli siriani e prima erano giunti i tedeschi, poi italiani e spagnoli (con SAMP-T e PATRIOT rispettivamente).
Di questa missione si è parlato pochissimo Né tanto meno vi sono state visite di giornalisti. 
Dato che la minaccia aerea siriana è calata a livelli molto bassi e visto che Ankara ha uno strumento militare molto sviluppato (per giunto anche in Siria) forse sarebbe il tempo di ritirare il dispositivo visto anche tutta una serie di valutazioni politiche. Come appaiono sui radar i velivoli sovietici, anche i più moderni, è stato motivo di studio per annientare vi è anche il rischio di finire nel mirino del PKK che opera giusto da queste parti, nonostante il dispositivo difensivo turco che circonda l'installazione.
A PROPOSITO DELL'UCCISIONE DI 
HROVATIN E ALPI


Sono passati 25 anni dall'uccisione a Mogadiscio di Ilaria Alpi e dell'operatore Hrovatin. Dopo 25 anni e dopo che un somalo, poi risultato innocente, si è fatto 17 anni di reclusione, ancora si adombrano responsabilità e minacce oscure. Si lascia intendere chiaramente che i due inviati di RAI 3 siano stati eliminati perché avevano scoperto elementi clamorosi.
Più volte abbiamo fatto notare che i due erano, con altri giornalisti, a bordo di nave GARIBALDI, quando erano stati avvisati che era molto meglio non andare a terra in quanti una parte dei somali era arrabbiato con gli italiani in quanto si erano ritirati mentre loro avanzavano fantasiose richieste economiche.
Se, come tutti gli altri, fossero rimasti a bordo dell'unità navale, probabilmente sarebbero stati ancora in vita. 
Mogadiscio era il posto più pericoloso al mondo e sembra che i due giornalisti avessero avuto un contrasto con una scorta per motivi economici (le richieste di denari erano continue, anche dopo accordi precisi precedenti!), elementi che poi hanno colpito i due o hanno fatto fare ad altri il lavoro, senza che la scorta muovesse un dito.
Tutto il resto sono chiacchiere e ricostruzioni fantasiose.
BREAKING NEWS


GRAVE ATTO TERRORISTICO A MILANO


Un autista di autobus nato in Senegal ma cittadino italiano dal 2004, ha dirottato l'autobus con 51 bambini  12 anni, minacciando loro e i loro accompagnatori che dovevano essere trasportati dalla scuola alla palestra. Per fortuna è stato dato l'allarme e, sulla Paulense, sono intervenute tre auto dei carabinieri che sono prontamente intervenuti, nonostante il terrorista tentasse di forzare il blocco. 
Alcuni degli uomini dell'Arma sono intervenuti iniziando a far scendere i bambini, utilizzando i finestrini posteriori. L'uomo ha dato fuoco ad una tanica quando a bordo vi erano ancora dei piccoli e solo l'intervento dei carabinieri ha evitato il peggio, arrestando il criminale. 
Il bilancio è di alcuni feriti leggeri ma il fatto è gravissimo, in quanto l'arrestato ha più volte annunciato di voler vendicare i morti in Mediterraneo.
Clamoroso il ritardo con cui certi mezzi d'informazione hanno dato la notizia, con l'eccezione di Sky. Probabilmente in tanti preferivano raccontare di altro!
Più volte abbiamo scritto della vulnerabilità delle nostre società e questo è l'esempio emblematico, per fortuna (e per l'intervento dei Carabinieri) non portato all'estreme conseguenze. Il criminale aveva anche dei precedenti. 
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martedì 19 marzo 2019

GENERALE VENEZUELANO SI RIFUGIA IN COLOMBIA 



Il generale venezuelano Carlos Rotondaro ha abbandonato il regime di Maduro e si è rifugiato in Colombia, dove si trovano già circa 1.500 fra ex appartenenti alle forze di polizia e militari venezuelani.
Questo erosione continua porterà di sicuro a un punto di rottura, in quanto molti hanno abbandonato Maduro ma sono rimasti in Venezuela, nascondendosi in attesa di ulteriori sviluppi.
Intanto la situazione economica e sociale del paese continua a peggiorare.