venerdì 30 ottobre 2020

AGGIORNAMENTO CAUCASO

 

Le truppe azere sembrano essere state arrestate nella loro avanzata anche se hanno conquistato qualche piccolo villaggio nella zona meridionale del fronte, con minimi progressi verso occidente, subendo perdite. Questa è la regione del territorio converso dove la presenza armena era minore. Nello stesso tempo proseguono i colloqui di pace a Ginevra.

giovedì 29 ottobre 2020

 AGGIORNAMENTO SIRIA


I combattimenti sono ripresi con una certa intensità in Siria, in particolare nella parte nord-occidentale. L'artiglieria turca tira sulle posizioni kurde a nord di Aleppo. Le forze ribelli appoggiate dalla Turchia sparano con la propria artiglieria che ha ricevuto anche vecchi pezzi M-114 da 155 mm statunitensi, ceduti da Ankara ovviamente. L'artiglieria governativa risponde e i velivoli russi bombardano come fanno di solito, stando attenti a non colpire i 16.000 turchi presenti nell'area.

Intanto il capo della sicurezza di Assad, il brigadier generale Daas, è sfugito ad un attentato contro di lui a Deir-ez-Zor, condotto da due individui in motocicletta.

GLOBAL HAWK SUL CAUCASO


Un velivolo telecomandato RQ-4 GLOBAL HAWK (nome in codice FORTE 10) decollato da Sigonella (Catania), dove sono basati questi velivoli, ha sorvolato la Georgia meridionale, volendo raccogliere informazioni sul fronte dello scontro fra Armenia e Azerbaigian, per raccogliere dettagliate informazioni sull'andamento delle operazioni fra i due paesi, dove lo scontro prosegue aspro, con oltre cento militari uccisi al giorno. Cercheremo di capire su che paesi è passato nel suo viaggio prima di giungere sul Mar Nero e la Georgia. Probabilmente si tratta di Grecia e Bulgaria.

ATTACCO TERRORISTICO A NIZZA

 

Un terrorista integralista musulmano ha ucciso tre persone (il sacrestano e due donne), all'interno della cattedrale di Nizza. L'azione si è svolta subito dopo le nove di mattina e sembra che almeno una delle vittime sia stata decapitata. La sicurezza, giunta rapidamente, ha reagito colpendo e arrestando l'attentatore, dopo averlo colpito. La tensione è molto alta nel paese anche per altri fatti accaduti nei giorni precedenti. Il presidente Macron si è subito recato sul posto.

Di rilievo il fatto che l'attentatore, ora in rianimazione, era giunto il 9 settembre clandestino a Lampedusa e ai primi di ottobre risultava essere  a bordo di una delle unità navali che ospitano i clandestini in quarantena, per l'esattezza a largo di Bari (a spese nostre). Aveva ricevuto un foglio di via ma ha passato la frontiera con la Francia, sempre illegalmente, e poi si è reso protagonista di questo atto terroristico. Ovviamente questo elemento rinvigorisce la tesi che fra i clandestini che giungono in Italia, anche in piena emergenza virus, vi siano elementi pericolosi, dato che non è la prima volta che ciò accade. E visto che già i "ricollocamenti" non funzionavano, immaginate quante delle persone giunte illegalmente in Italia domani verranno accolte in altri paesi.

Questo esecutivo si sta dimostrando totalmente inadeguato su tutti i piani e dev'essere sostituito al più presto. Non ci sono alternative perché ha dimostrato limiti inconcepibili di cui, si spera, saranno chiamati a rispondere perché causa di danni. 

mercoledì 28 ottobre 2020

I ROYAL MARINES 

RIPRENDONO IL CONTROLLO DI UNA PETROLIERA

 

La Gran Bretagna non è l’Italia e Boris Johnson non è Giuseppe Conte per cui non c’è da stupirsi se il governo inglese ha risposto con una spettacolare operazione di Forze speciali al tentativo di alcuni immigrati di dirottare una nave prendendone il controllo. La petroliera Andromeda era finita sotto il controllo di un gruppo di immigrati ieri al largo dell’Isola di Wight.

Così il governo inglese ha dato il via libera, il 26 ottobre, ad una vera e propria azione militare, condotta con elicotteri e royal marines. Obiettivo: liberare la petroliera che era stata dirottata dagli immigrati, saliti a bordo da clandestini. L'operazione ha avuto completo successo, nessuno è rimasto ferito ed è stato dato un esempio.



martedì 27 ottobre 2020

TENSIONI TRA FRANCIA E TURCHIA

LA LIRA TURCA AI MINIMI STORICI

 

L'autocrate turco Erdogan ha detto pubblicamente che Macron dovrebbe farsi visitare da un buon psichiatra e, nei giorni successivi, è arrivato a dire che; " la Francia tratta i musulmani nello stesso modo in cui i tedeschi trattavano gli ebrei". Ovviamente vi è stata una dura risposta non solo di Parigi ma anche europea (con l'Italia sempre molto defilata).

Erdogan è così aggressivo anche perché l'economia turca va male e in questi giorni la Lira Turca è ai minimi storici. Cosa di meglio che, per distrarre la propria opionione pubblica dai tanti problemi economici, trovare dei "nemici esterni" a cui attribuire le colpe dei problemi del paese? In questo quadro s'innesca anche la richiesta ai turchi di boicottare i prodotti francesi.

I nemici sono i turchi, i nazionalisti libici, il governo in Siria, i kurdi ma anche gli armeni, guarda caso elementi al centro spesso di conflitti plurisecolari, incluso i russi.

Vi è da chiedersi dove vuol trascinare la Turchia con questa politica. Una grave crisi economica potrebbe far traballare il regime, alle prese con molti problemi e troppe ambizioni internazionali. Parigi non sembra farsi impressionare e si prepara a contrastare la politica di Erdogan anche per quanto riguarda lo sfruttamento dei fondali del Mediterraneo, un grosso problema emerso già da tempo che coinvolge anche l'ENI.

domenica 25 ottobre 2020

AGGIORNAMENTO DAL CAUCASO

 

I reparti azeri hanno passato il fiume Hakari e occupato il vilaggio di Qubadli, non lontano dal confine armeno, proseguendo l'offensiva nella parte meridionale del fronte, quella più pianeggiante e meno impervia. Lo scontro prosegue e bisognerà vedere se l'offensiva azera proseguirà anche perché gli armeni hanno realizzato nuove linee difensive e stanno ricevendo nuovi equipaggiamenti.

Si battono anche le strade diplomatiche ma Baku sembra voler sfruttare i successi ottenuti, specialmente nella parte meridionale del fronte. Si sta avvicinando anche il periodo invernale che renderà più difficili le operazioni, specialmente nelle zone montuose. 

 

sabato 24 ottobre 2020

RELAZIONI DIPLOMATICHE FRA SUDAN E ISRAELE

 

Sudan e Israele hanno deciso di stabilire relazioni diplomatiche. Si tratta di un ulteriore paese arabo musulmano a decidere di normalizzare le relazioni con Israele. Un passo importante in quanto per decenni Israele ha appoggiato la guerriglia nel sud del paese, che poi ha condotto alla costituzione, nel 2011, del Sud Sudan. Questo passo avviene un mese circa dopo un passo analogo degli Emirati Arabi Uniti. Tutto è avvenuto dopo che lo scorso anno era stato abbattuto il regime al potere. Un passo importante se si pensa anche che nel 1999 Bin Laden era ospitato nel paese e vi erano buoni rapporti con l'Iran. In tempi più recenti il Sudan ha appoggiato la coalizione che combatte la milizia houthi nello Yemen (alleati dell'Iran), inviando anche volontari. E non crediamo che l'Arabia Saudita, come nel recente caso precedente, sia stata ostile all'accordo.

venerdì 23 ottobre 2020

L'OFFENSIVA AZERA PROSEGUE

 

Dopo essere avanzate lungo il confine con l'Iran fino a raggiungere la frontiera con l'Armenia, ora stanno spingendo verso nord, dove però il terreno diventa più aspro e facilita la difesa, specialmente contro i mezzi corazzati e meccanizzati. L'impressione è che le forze armene, non la milizia locale, ancora non si siano impegnate a fondo, forse attendendo di logorare il dispositivo militare di Baku.

ACCORDO DI TREGUA IN LIBIA

 

Le due delegazioni libiche, quella nazionalista e quella del GNA, riunite a Ginevra sotto l'egida ONU, hanno firmato un accordo pe il cessate il fuoco in Libia. Ora si tratta ovviamente di vedere se entrerà realmente in vigore. Non è il primo di questi accordi che viene siglato in questi 5 anni di conflitto e poi naufraga.

giovedì 22 ottobre 2020

LE FORZE AZERE GIUNGONO VICINISSIME  

AL CONFINE CON L'ARMENIA

 

Le forze azere hanno preso praticamente il controllo di tutta la frontiera fra il il Nagorno-Karabakh e l'Iran, giungendo a pochi chilometri dal confine con l'Armenia, con questa avanzata all'estremità meridionale  del fronte. Per ora non si registrano reazioni armene contro il lungo e stretto saliente che si è venuto a creare, in una zona di colline leggere.

I reparti di Baku sono avanzati anche più a nord e anche qui hanno annunciato di aver raggiunto la frontiera con l'Armenia anche più a nord. Vediamo cosa accadrà ora anche perché sorprende che gli armeni non contrattacchino, pur avendo perso una cinquantina di carri, in gran parte T-72 colpiti da munizionamento di precisione sganciato da droni.

mercoledì 21 ottobre 2020

I KURDI LIBERANO PRIGIONIERI

 

Le Forze Democratiche Siriane, la coalizione a guida kurda che opera in Siria appoggiata dalle forze occidentali, stanno liberando circa 30.000 prigionieri, di cui 19.000 ex combattenti e 11.000 loro familiari (donne e minori). Da tempo avevano fatto sapere che non potevano più gestire questa massa di persone di cui nessuno però si vuole occupare. Ovviamente il rilascio non riguarda i capi mentre pochi elementi sono stati inviati nei paesi da cui provenivano, come nel caso di una cittadina italiana con i suoi figli. In maggioranza si tratta di cittadini siriani (circa 11.000) ma ci sono anche 6.000 siriani e appartenenti ad oltre 50 nazionalità. Vi è anche il problema di dove gli ex prigionieri ed internati andranno. In molti paesi, ad iniziare dalla Siria, rischiano di fare una brutta fine e un discorso simile vale per l'Iraq. Anche i turchi non sembrano entusiasti di vederseli arrivare anche se cercano mercenari per le loro iniziative militari in giro per il mondo. Ovviamente qualcuno cercherà di raggiungere le cellule di Daesh che ancora operano in Medio Oriente. 

PROSEGUE L'OFFENSIVA AZERA 

 

Nelle ultime ore le truppe azere sul fronte sud del conflitto, sono avanzate di una dozzina di chilometri in una zona a circa 30 chilometri a nord del confine con l'Iran. Si tratta di un'area poco popolata che dista però solo 15 chilometri dal confine con l'Armenia, dove si stanno schierando reparti russi. Intanto gli armeni hanno abbattuto alcuni UAV azeri di costruzione turca.

Intanto le perdite salgono fra i due schieramenti. Sono sopra i 700 fra gli armeni e stanno per raggiungere i 1.500 fra le forze azere, numeri non piccoli per paesi e forze armate di quelle dimensioni a cui bisogna aggiungere i morti civili.

AVVISI ISRAELIANI SUL GOLAN

 

Nella notte fra il 20 e il 21 ottobre, un missile israeliano ha distrutto un deposito di armi che si riteneva appartenesse a Hezbollah, posto nella parte settentrionale delle alture del Golan in Siria. Subto dopo dei droni hanno rilasciato dei volantini in arabo in cui si mette in guardia la popolazione locale con il collaborare con le milizie sciite libanesi. Israele sembra determinato nel non fare sistemare le milizie appoggiate dall'Iran in Siria.

Nel resto della Siria, proseguono, seppur su scala meno intensa, i combattimenti. Le forze della coalizione internazionale e delle Forze Democratiche Siriane (SDF) hanno lanciato ieri una campagna per eliminare le cellule superstiti di Daesh, facendo alcuni arresti. I turchi si sono scontrati con le SDF a sud dela zona che occupano all'interno della Siria settentrionale mentre i russi continuano a bombardare alcune posizioni dell'opposizione, ricordando che Putin aveva annunciato il ritiro del contingente di Mosca nel paese all'inizio del 2015. Evidentemente le cose non sono andate tutte come sperava. Di rilievo è il costo che la Russia deve sostenere non solo per la campagna militare ma anche per sostenere il paese. Le sue navi da trasporto (militari e civili) continuano a fare la spola fra i porti del mar Nero e la Siria. 

martedì 20 ottobre 2020

GLI AZERI AVANZANO LUNGO LA FRONTIERA DI 15 km


Prosegue l'avanzata delle forze azere nei territori del Nagorno-Karabakh lungo la frontiera con l'Iran. In queste ore si è registrata una avanzata di una quindicina di chilometri, quindi abbastanza consistente ed è giunta a pochi chilometri dalla frontiera con l'Armenia. Gli azeri sono giunti fino a Zangilan ma sembra che sia in corso un contrattacco armeno. L'area si identifica con la valle di Arak, abbastanza favorevole all'impiego dei mezzi corazzati e blindati. Il saliente meridionale è molto lungo ma è anche stretto ed esposto ad eventuali contrattacchi. Gli altri fronti sembrano relativamente calmi anche se dal salinete sud le forze di Baku spingono verso nord.

SCAMBIO DI PRIGIONIERI NELLO YEMEN

 

Le parti in lotta nello Yemen hanno iniziato a scambiarsi i prigionieri, ricorrendo a voli fra Aden e Sana, come previsto dagli accordi di pace. Nello stesso tempo ci sono però dei combattimenti e delle operazioni militari, inclusi tentativi di colpire l'Arabia Saudita con missili a corto raggio e droni.

Intato vi è stata una polemic  in quanto a Saana è giunto un funzionario dell'ONU iraniano ma quando è giunto a destinazione, passando i vari controlli, ha rivelato di essere il nuovo ambasciatore iraniano presso le milizie houthi. L'Iran sta tntando sempre di aiutare questa milizia ma la sua situazione generale rimane alquanto delicata. 

lunedì 19 ottobre 2020

I TURCHI ABBANDOANO LA BASE DI MOREK

 

I militari turchi hanno abbandonato la base di Morek, a nord di Hama, in Siria, che da molti mesi si trovava ben dietro le linee delle forze governative siriane, in una posizione completamente isolata. Ovviamente lo sgombero è stato oggetto di un accordo, segn che vi sono colloqui fra le parti in lotta. 

GLI AZERI AVANZANO ANCORA

 

I reparti azeri hanno conquistato altri chilometri e occupati alcuni picoli villaggi lungo il confine con l'Iran, dov si sta sviluppando il maggior attacco di Baku che sfrutta anche il terreno relativamente pianeggiante  o debolmente collinoso. Le truppe azere sono giunte fino al limite orientale del lago di Aras che segna una parte del confine fra Nagorno Karabakh e Iran. 

E' precipitato un vecchio biplano Antonov An.2 azero, probabilmente trasformato in teleguidato.

 

 

domenica 18 ottobre 2020

GLI AZERI AVANZANO, OCCUPATA FUZULI

 

    prosegue l'avanzata delle truppe azere in Nagorno-Karabakh. Le truppe di Baku domenica hanno occupato il centro di Fuzuli e sono avanzate di 15-20 chilometri proprio lungo la frontiera con l'Iran. I reparti armeni sembranoin difficoltà mentre sono falliti tutti i tentativi di arrestare lo scontro. 

Le forze armene soffrono per la superiorità azera in aria, soprattutto nel settore dei telecomandati, per il maggior numero di truppe che Baku ha messo in campo m anahce per la presenza di mercenari siriani pagati dalla Turchia di Erdogan. Comunque resistono anora e una avanzata azera in zone montuose non sarà facile. 

 TURCHIA ACCUSA L'USO DI MERCENARI DA PARTE DEL LNA

 

La Turchia per bocca del presidente Erdogan ha accusato l'esercito di liberazione anzionale libico di utilizzare mercenari provenienti dalla famigerata Compagnia Wagner, braccio armato non ufficiale di Mosca.

Da Benghazi è subito giunta una rapida smentita ed anzi si è ribattuto che le forze di tripoli stanno preparando un'offensiva sull'intero Golfo della Sirte per cercare di riunificare il paese sotto un unico governo.  

 NUOVA VIOLAZIONE DEL CESSATE IL FUOCO IN
NAGORNO KARABAKH

Sono state confermate  le voci che nella notte asserivano di scontri tra le forze azere ed armene in violazione del cessate il fuoco. Un conflitto a fuoco è stato registrato nella parte meridionale della regione contesa dai due stati caucasici. Nel resto delle zone contese la tregua sembra aver retto. Ancora una volta i due governi si sono scambiati accuse reciproche sulla responsabilità dello scontro, risulta però difficile allo stato attuale attribuire la colpa ad una delle due aprti.


 

 

 

venerdì 16 ottobre 2020

ATTACCO TERRORISTICO A PARIGI

 

Un insegnate di storia della periferia nord di Parigi è stato decapitato da un genitore di un suo alunno nel pomeriggio della giornata odierna.  

L'assassino è fuggito in una cittadina a pochi chilometri dal luogo dell'accaduto per poi essere ucciso dalla polizia quando ha opposto reistenza. La motivazione del sembrerebbe derivare da un gesto della vittima che, parlando in classe della libertà di espressione, avrebbe mostrato delle vignette satiriche raffiguranti Maometto. Il killer avrebbe quindi rintracciato l'uomo e lo avrebbe ucciso e poi decapitato utilizzando un coltello.

L'episodio riporta alla mente il contesto degli attacchi alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo e riapre il tema spinoso della libertà di espresssione in francia.

 

giovedì 15 ottobre 2020

AVANZATA AZERA SU FUZULI

 

Le forze azere proseguono l'avanzata sulla cittadina di Fuzuli, spingendo verso nord. Chiaramente si punta a questo obiettivo con le avanguardie azere a un paio di chilometri da questo piccolo centro di cui si minacciano anche una delle due strade di accesso da occidente, da dove passano i rifornimenti dei difensori armeni della località.

Stanno affluendo rinforzi armeni anche perché l'avanzata azera su altri punti è stata bloccata. Si rischia un conflitto di media-lunga durata dovendo considerare anche l'orografia del territorio che in molte parte favorisce i difensori e rende difficile o impossibile l'impiego di mezzi corazzati anche se gli azeri hanno aperto nuove piste per i loro mezzi. 

Bisogna tener presente anche le condizioni metereologiche che in questo periodo non agevolo le operazioni terrestri e quelle aeree, incluso l'impiego di droni. 

IMBOSCATA IN SOMALIA

 

Almeno 13 militari somali sono stati uccisi nel corso di una inboscata nell'area di Afghoi, cittadina non lontana dal confine con il Kenia. I guerriglieri integralisti ancora sono una minaccia per il paese e vi sono problemi per la loro eliminazione totale e definitiva, nonostante un certo aiuto internazionale alle forze di Mogadiscio. Certo ora i gruppi alla macchia sono confinate in aree remote del paese.

 

 

    TENSIONE IN LIBIA

 

La tensione rimane alta in Libia. La mattina del 15 ottobre 4 missili GRAD lanciati dai nazionalisti hanno colpito le postzioni del GNA a Buerat, segno che le forze nazionaliste sono a meno di 20 km da questa località ad occidente di Sirte.

Intanto prosegue industurbato l'afflusso di armi dalla Turchia al GNA, utilizzando anche velivoli da trasporto. In teoria ci dovrebbe essere l'embargo ma non è minimamente rispettato e nessuno vuol mettewrsi contro la Turchia di Erdogan.

 

 

mercoledì 14 ottobre 2020

VARATO NUOVO SOTTOMRINO GIAPPONESE

 

Le Forze di Auto Difesa Giapponesi, hanno visto varare il  14 ottobre il nuovo sottomarino TAIGEI (S513), una unità da 3.000 tonnellate di dislocamento (2.005 t standard) a propulsione convenzionale ma primo battello giapponese munito di nuove batterie agli ioni di litio, con capacità maggiore. Il nuovo battello, di cui si conoscono poche caratterirstiche, è lungo 83 metri e andrà a rinforzare il settore subacqueo della Marina nipponica già decisamente robusto, con numerose unità di caratteristiche avanzate.

NAGORNO-KARANAKH: LA TREGUA NON TIENE

 

Nel Naorno-Karabakh la tregua non tiene e le forze azere syanno avanzando, seppur duramente contrastate, in direzione della cittadina Fuzili, tendando d'investirla da sud, magari puntando anche verso Stepanakert. L'avanzata avvine in mezzo a colline e montagne dove anche la logistica non è semplice dato anche il maltempo stagionale. Inoltre le forze azere stanno entrando in una zona dall'orografia più tormentata, dove avanzare sarà più difficile.

L'Aeronautica azera ha distrutto in Armenia una rampa per missili balistici e questo provecherà sicuramente una ritorsione. 

INCONTRO FRA ISRAELIANI E LIBANESI

SULLE ACQUE TERRITORIALI

 

Le acque territoriali fra Israele e Libano sono un annoso problema e si tratta di un problema mai risolti anche perché i due paesi non hanno mai avuto relazioni diplomatiche. Il 14 ottobre vi è stato un incontro, facilitato dall'UNIFIL, attualmente a comando italiano e dall'intervento statunitense, tramite l'ambasciatore in Algeria. Sicuramente siamo lontanissimi dal risolvere i tenti problemi sul terreno ma è stato fatto un passo nella giusta direzione e fa piacere che all'incontro vi fosse i comandante italiano di UNIFIL. 

DUE ELICOTTERI AFGHANI PRECIPITANO

 

Due elicotteri Mil Mi.17 di Kabul sono precipitati nella provincia dell'Helmand, mentre conducevano attività di CASEVAC in favore di truppe in azione sul terreno. Per ora il bilancio  delle vittime è di 9 militari morti. L'incidente è avvenuto per  una collisione aerea in ore notturne.

ISRAELE DISTRUGGE DUE POSIZIONI SIRIANE

 

In una inconsueta azione terrestre, le forze israeliane hanno distrutto due posizione siriane all'interno di quella che dovrebbe essere la fascia demilitarizzata fra i due paesi sulle Alture del Golan, nel corso di una operazione notturna. Possiamo dire che si tratta di un ennesimo avvertimento per bloccare la collaborazione fra Damasco e Teheran e le milizie sciite Ezbllah libanese che è ben insediata in Siria in sostegno alle forze governative. Israele ha molte volte fatto notare, anche conducendo centinia di attacchi dall'aria, che non può tollerare la presenza iraniana in Siria.

Fra l'altro i servizi israeliani ascoltano tutte le comunicazioni iraniane, avvalendosi di ebrei di origine iraniana, espulsi dopo la salita al potere del regime teocratico. 

martedì 13 ottobre 2020

DISTRUTTO UN LANCIATORE HOUTHI

 

L'Arabia Saudita ha diffuso le immagini dall'attatto da parte dell'Aereonatica Reale dell'Arabia Saudita, contro un lanciatore per missili balistici della milizia houthi nello Yemen. Si tratta di lanciatori ruotati generalmente nascosti in caverne o piccole strututre industriali (capannoni), da cui escono rapidamente subito prima del lancio, munite di una rampa per il missile. Si tratta di armi realizzate localmente, ovviamente con alcune componenti tecnologiche iraniane, con l'apporto di personale tecnico appartenenti ai Guardiani della Rivoluzione. La milizia houthi e gli iraniani non riescono più a realizzare armi di questo tipo a medio raggio, come quelle che per anni sono state lanciate contro Ryad e altri obiettivi, ma  armi a più breve raggio.

Nelle medesime ore è stato distrutto, dall'antiaerea saudita, anche l'ennesio drone che stava passando il confine con un carico bellico a bordo.

SCONTRO A FUOCO NEI DINTORNI DI GROZNY

 

La mattina del 13 ottobre vi è stato uno scontro a fuoco fra forze di sicurezza cecene e terroristi integralisti. Il bilancio  ora è di tre appartenenti alle forze di sicurezza uccisi mentre due terroristi sono stati eliminati. Mosca ha affermato che questi elementi provenivano da uno stato straniero. Era diverso tempo che non si aveva notizie di uno scontro a fuoco nella capitale cecena. 

lunedì 12 ottobre 2020

TENSIONI FRA GRECIA E TURCHIA

 

Risale latensione fra Grecia e Turchia dopo che Ankara ha deciso di rirendere le trivellazioni ppetrolifere nei pressi dell'isola freca di Castelrosso, un tempo l'isola più orientale del Dodecaneso italiano. La Turchia preetendedi faredelle attività economiche all'interno di quella che Atene ritiene la sua Zona Economica Esclusiva che va oltre le 12 miglia delle acque territoriali. Situazioni come questa possono far crescere di molto la tensione fra i due paesi, già piuttosto elevata. 

domenica 11 ottobre 2020

ELEZIONI A CIPRO NORD

 

Si sono tenute le elezionia Cipro Nord, la parte dell'isola sotto controllo turco dal 1974, riconosciuta solo da Ankara. Guarda caso ha cinto il cndidato sostenuto da Erdogan, in un clima di acceso nazionalismo che non fa promettere niente di buono per il futuro dell'isola. Cipro Nord vive solo per la presenza di un ingente corpo di spedizione turco (2 divisioni, una brigata e altre componenti) mentre Ankara fornisce anche aiuto economico dato che l'economia di questa parte dell'isola è arretrata.

CONFLITTO NEL NAGORNO-KARABAKH

 

La notte ha visto soprattutto tiri dell'artiglieria dei rispettivi schieramenti. L'avanzata azera a sud, che ha fatto registrare una discreta avanzata, sembra essere stata bloccata mentre alcuni filmati confermano l'efficacia dei droni, in particolare di quelli di costruzione turca, impegnati nel colpire le postazioni avversarie. Il fatto che all'inizio dell'offensiva abbiano distrutto diverse postazioni missilistiche antiaeree armene ha facilitato il loro compito successivo abche se si sono registrate vari abbattimenti. Per i sistemi antiaerei meno recenti è più difficile ingaggiare questi bersagli perché hanno ridotta traccia radar e ridotta traccia infrarossa. 

OFFENSIVA CONTRO BOKO HARAM

 

Le forze di sicurezza nigeriane hanno lanciato una offensiva contro gli integralisti islamici di Boko Haram, nella parte nord.orientale del paese, In queste settimane si erano registrati vari nuovi scontri e attacchi, con dei rovesci per le forze governative, alcune volte colte di sorpresa.

Servono mezi moderni, in particolare elicotteri, per contrastare la minaccia ma molti velivoli sono presenti solo sulla carta, in quanto mancano di manutenzione. 

La Nigeria è un paese molto complesso e con grossi problemi nonostante la disponibilità d'ingenti risorse energetiche. Le sue forze di sicurezza, sulla carta abbastanza numerose, risentono di questo stato di cose e di questa debolezza si avvantaggiano i terroristi integralisti che operano anche nei paesi limitrofi. 

AGGIORNAMENTO SITUAZIONE YEMEN 


Sono alcuni giorni che non scriviamo della situazione nello Yemen, per cui bisogna fornire qualche aggiornamento. Intanto si tratta sempre ma i combattimenti non sono cessati. Vi sono stati scontri nei pressi del porto di Hoddeida, ricordando che la città è divisa in due dal fronte. Si conbatte anche in zone più remote e la milizia houthi, appoggiati sempre dall'Iran, lancia missili a breve raggio ma soprattutto droni, contro il territorio saudita, a cui fanno seguito reazioni aeree. Per ora è bloccato lo scambio dei prigionieri, previsto dall'accordo di cessate il fuoco.

La situazione per la popolazione rimane critica, nonostante la coalizione anti-houthi faccia passare aiuti umanitari. L'Iran tenta sempre d'inviare armi ed equipaggiamenti ai suoi alleati locali ma il blocco si è fatto molto efficace.

Magari ci vorrebbe una missione ONU, con un mandato chiaro, ma per ora sembra un'ipotesi remota.

 

sabato 10 ottobre 2020

NAGORNO-KARABAKH: LA TREGUA NON TIENE

 

Il cessate il fuoco appena firmato a Mosca fra Armnia ed Azerbaigian, sembra non tenere. L'artiglieria è entrata in funzione per tutta la notte e si tirano razzi sulle città. In particolare è stata colpita Ganja, seconda città azera, dive passano oleodotti e gasdotti. I morti sono per ora sette. Anche alcune cittadine armene cosno state colpite, incluso il capoluogo Stepanakert. Gli azeri spingono dalle zone che hanno occupato lungo il confine con l'Iran verso nord, guadagando fino a 7 chiloemtri in profondità ma avendo anche perdite consistenti.

Per ora non si combatte lungo il confine fra azeri e armeni fuori dal Nagorno-Karabakh ma la tensione è alta. 

venerdì 9 ottobre 2020

RILASCIATI DUE ITALIANI IN MALI

 

Due cittadini italiani, un sacerdote e un turista, sono stati rilasciati in Mali, dopo essere stati catturati, in momenti diversi, da miliziani integralisti. Con loro è stata rilasciata una collaboratrice umaniataria francese di 75 anni e un popolare politico locale, già ministro locale.

Si è trattato di un'operazione congiunta fra AISE, Farnesina e strutture straniere. I due connazionali sono giunti a Pratica di Mare. Il primo, il sacerdote, era stato rapito nel 2018 e il secondo nel 2019. 

COLLOQUI DI PACE FRA AZERI E ARMENI

 

Sono in corso a Mosca colloqui di pace fra armeni e azeri, per cercare di bloccare le ostilità. Sul fronte le attività militari proseguono ma si sono ridotte d'intensità anche per il maltempo intenso. Intanto emerge il problema dei profughi, in particolre di quelli armeni ma anche degli azeri. In particolare sono affluiti profughi da Stepanakert, capoluogo della regione contesa. Un conflitto prolungato avrebbe grosse conseguenze per tutti. Trovare un punto di accordo è difficile. 

mercoledì 7 ottobre 2020

GUERRA NEL NAGORNO-KARABAKH

SITUAZIONE FLUIDA

 

La situazione nel conflitto  nel Caucaso per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh, la situazione p fluida. Incerta la situazione su chi controlla la cittadina di Jabrayl, nella parte merionale del cronte  mentre delle 4 linee di penetrazione iniziali delle forze azere, ne rimane solo una e abbastanza piccola, nell'angolo nord-orientale della vecchia linea di armistizio, dove gli armeni hanno ripreso terreno. L'intervento delle forze di Erevan sembra aver bloccato l'avanzata azera nella regione.

Sono stati avvistati dai satelliti 2 F-16 e u velivolo da trasporto turchi sullaeroporto di Ganja, la seconda città per popolazione dell'Azerbaigian, colpita nei giorni scorsi dai razzi dei BM-30 armeni in azione anche nella notte fra il 7 e l'8 ottobre. 

GUERRA NEL NAGORNO-KARABAKH

CONTROFFENSIVA ARMENA

 

E partita una controffensiva azera nella parte meridionale del fronte, a ridosso del confine con l'Iran. Gli armeni hanno ripreso il controllo del nodo stradale di Jabrayl mentre a ridosso del confine con l'Iran sono avanzati di 5-6 chilometri, in un terreno pianeggiante, favorevole ai mezzi corazzati. 

Sugli altri fronti è attiva soprattutto l'artiglieria, in particolare cannoni e lanciarazzi a lunga gittata, che hanno colpit anche il capoluogo del Nagorni-Karabakh, con la popolazione costretta nei rifugi così come in alcune località azere.

 

lunedì 5 ottobre 2020

AVANZATA AZERA LUNGO LA FRONTIERA CON L'IRAN

 

Le forze azere nelle ultime 24 ore hanno conquistato tre villaggi lungo la frontiera fra Nagono-Karanakh e Iran: Shikhali Agali, Sarijali, Mazra, lungo l'asse più meridionale delle quattro linee di penetrazione attraverso la vecchia linea del cessate il fuoco (una è appena accennata). Le forze armene tengono le posizioni sul resto del fronte e utilizzano anche i grandi lanciarazzi campali BM-30 SHMEL per colpire le retrovie avversarie e alcune aree economicamente importanti, in particolare dove passano oleodotti e gasdotti. Le perdite in uomini e mezzi iniziano a salire mentre vi sono vari tentativi di mediazione, incluso uno russo.

E' confermata la presenza di migliaia di combattenti siriani a fianco degli azeri, fatti affluire dalla Turchia, che utilizza questi uomini dove serve, una sorta di legione straniera di radicali musulmani già all'opera con successo in Libia. Qui il conflitto è di altro tipo e si registrano varie perdite.

Assordante il silenzio di gran parte dei media italiani su queste vicende. L'Utalia ha tradizionali rapporti con gli armeni ma con l'Azerbaijan vi sono grossi interessi commerciali legati ai prodotti petroliferi.


domenica 4 ottobre 2020

TIRO SULLE CITTA' NEL CAUCASO 

 

Si deve registrare il fuoco dell'artiglieria (incluso i lanciarazzi) azera e armena contro obiettivi posti all'interno di centri abitati. Questo può provocare un innalzamento del livello di scontro fra i due paesi. Gli armeni fral'altro potrebbero mirare anche alle pipe-line azere che conducono petrolio e gas verso la turchia e che passano ad alcune decine di chilometri dalla linea del fuoco.

Sul fronte terrestre si prevedono sviluppi nelle prossime ore dopo l'avanzata ai una decina di chilometri dei reparti azeri, nell'estremità meridionale del fronte, a ridosso della frontiera con l'Iran, al momento in una posizione neutrale. 

Stiamo tentando anche di capire che rotta seguono i velivli russi diretti in Armenia dato che salvo l'Iran possono passare solo su Turchia (ostile), Georgia (ostile) e Arzebaijan, che non crediamo autorizzerebbe voli di aiuti militari verso un paese con cui combatte.

OFFENSIVA AZERA NEL NAGORNO KARABAKH

 

L'avanzata dei reparti axzeri è ripresa nella parte meridionale del fronte, a ridosso del confine iraniano. Nella giornata di domenica i reparti azeri sono avanzati di una mezza dozzina di chilometri giungendo, secondo le fonti di baku, fin dentro la cittadina di Jabrajil. La situazione rimane in questa zona fluida mentre vi sono sempre le due artiglierie, anche con i lanciarazzi pesanti, in azione.

Per ora la cessazione delle ostilità appare improbabile.  

CONFLITTO AZERBAIJAN-ARMENIA

 

I combattimenti hanno subito un certo rallentamento, seza grossi cambiamenti nella situazione sul campo. Vi sono quattro piccoli punti in cui le forze di Baku sono avanzate nel Nagorno-Karabakh ma per pochi chilometri. Vi sono scambi di colpi d'artiglieria e per la seonda volta è stata colpità la città azera di Gajna, in particolare l'area dell'aeroporto. Alcuni colpi sono caduti anche nel centro urbano. Da Gajna passano tre importanti oleodotti e gasdotti che, attraverso la Georgia, raggiungono la Turchia. La loro importanza è fondamentale in quanto da qui passa molta della ricchezza del paese. 

sabato 3 ottobre 2020

CONFLITTO ARMENIA-AZERBAIJAN;

CONTROFFENSIVA ARMENA

 

Si hanno le prime notizie circa una controffensiva armena nel Nagorno-Karabakh, dopo che per giorni erano gli azeri all'attacco. Si tratta di vedere che cosa accadrà dopo che lo scontro aveva perso d'intensità

Il contingente russo in Armenia e in allarme ma non interviene perché gli scontri riguardano  il Nagorno Karabakh e non il territorio riconsciuto in sede internazionale all'Armenia.

venerdì 2 ottobre 2020

 DALLA LIBIA ALL'AZERBAIGIAN

 

 Nella mattinata del 2 ottobre, un C-130 turco è decollato dalla base di Al-Watya, a sud.ovest di Tripoli, verso Baku, Tutto lascia pensare che si tratti di equipaggiamenti turchi o personale (forse i soliti siriani) inviati prima in Libia precedentemente e ora d'urgenza verso l'Azeirbajgian. Ovviamente questi elementi stanno facendo salire ulteriormente la tensione nell'area.

giovedì 1 ottobre 2020

AGGIORNAMENTO SITUAZIONE IN SIRIA

 

La conflittualità in Siria è diminuita ma tutt'altro che estinta. Solo nella giornata di ieri l'Aeronautica russa ha effettuato quatro bombardamenti (con coppie di velivoli) nell'area di Idlib e anche i velivoli di Damasco sono intervenuti. Ci sono scontri fra varie fazioni presenti nel paese e Daesh non è stato completamente annientato, operando ancora nella parte centrale e orientale della Siria, con cellule clandestine, sfruttando il fatto che le forze del presidente Assad non hanno abbastanza forze per presidiare adeguatamente aree molto vaste, nonostante l'apporto di altre componenti provenienti da Iran e Libano.

AGGIORNAMENTO CONFLITTO CAUCASO

(2 ottobre - ore 05.30)

 

Lo scontro terrestre fra i due paesi sembra essere diminuito d'intensità sul piano terrestre, in particolare a livello di artiglierie, ma prosegue nei cieli a livello di droni. L'antiaerea armena ha abbattuto vari droni avversari, impegnati in azioni di ricognizione ma anche di attacco al suolo. I militari di Baku dispongono di vari di questi velivoli di costruzione turca ma anche israeliana.

L'offensiva azera sembra essere stata bloccata dopo l'avanzata di alcuni chilometri in due punti della linea di confrontazione nel Ngorno Karabakh. Le diplomazia sono al lavoro per tentare di bloccare lo scontro inatto.

Da segnalare il ritiro "per consultazioni" dell'ambasciatore armeno in Israele in quanto Erevan sospetta Israele di aver fornito armi in questi giorni al suo nemico. Un tempo invece le relazioni fra Israele e armenia erano ottime anche a livello militare

LA GdF BLOCCA DUE PESCHERECCI TUNISINI

 

Due pescherecci tunisini sono stati sorpresi a pescare nelle acque della Xona Economica Esclusiva italiana. Uno di loro non solo non si è fermato ,a a colpito l'unità italiana di fianco. Per fermare il secondo si è ricorso a colpi di MG di avvertimento. Ricordiao a tutti come non di rado pescherecci tunisini servano come "mezzo di avvicinamento" per portare clandestini nelle vicinanze delle coste italiane, attività largamente documentata anche grazie ai velivoli attrezzati per questi compiti,

Due punti.

Con anche il più econoico dei GPS oggi si determina la posiziuone in mare con poche decine di metri di sacarto, per cui non ci sono più i margini d'errore di un tempo circa la posizione in mare.

Un tempo erano i tunisini a bloccare i pescherecci italiani, per esempiuo quelli che s'inoltravano nel cosiddetto "Mammellone", sparando non solo in acqua ma anche sui battelli.

Nell'occasione vogliamo ricordare che vi è un gruppo di pescatori italiani bloccati a Bengasi, dopo che sono stati frmati. Il problema è che mentre Di Maio appoggia Tripoli, con tutti i gruppi radicali che vi comandano, è molto meno amichevole verso le forze nazionaliste, che pure controllano gran parte del paese. Anche per questo la vicenda non si risolve.

Dovrebbe essere raccomandato ai pescatori italiani di stare molto attenti e magari distaccare qualche unità navale per proteggere e controllare la loro attività mentre oggi sono in tutt'altre faccende affaccendate.