domenica 28 febbraio 2021

18 VITTIME IN MYAMAR

 

Purtroppo il 28 febbraio durante le grandi manifestazioni di piazza contro il colpo di stato dei militari del 1° febbraio, le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco contro i dimostranti. Il bilancio parla di 18 morti e molti feriti in varie città. I militari tentano di stroncare queste grandi proteste, che stanno fermando l'attività del paese e tentano la strada della mano dura, cercando d'impaurire i contestatori. 

RAZZI ISRAELIANI SU DAMASCO

 

Intorno alle 19.30 ora locale, una serie di razzi campali israeliani, lanciati dalle Alture del Golan, hanno colpito una struttura nella parte meridionale di Damasco, probabilmente perché si riteneva che vi si trovassero elementi iraniani  di Hetzbolla. La zona è stata isolata e non si hanno dati circa i danni arrecati. E' entrata in azione l'antiaerea senza riuscire a colpire i razzi.

Evidentemente gli israeliani proseguono nella loro politica contro le formazioni iraniane nel paese e quelle dei loro alleati, per impedire che s'installino in Siria.

sabato 27 febbraio 2021

CENTINAIA DI STUDENTESSE RAPITE IN NIGERIA

 

In due apisodi avvenuti a circa una settimana di distanza, sono stati rapiti oltre 300 studenti (ragazzi e ragazze) da due istituti nel nord del paese, da parte i miliziani integralisti di Boko Haram. Non è certo la prima volta che avviene ma oramai la situazione ha raggiunto il limite. La chiesa cattolica nel frattempo ha fatto sapere che non pagherà più il riscatto per i sacerdoti rapiti. I sequestri sono  divenuti una importante forma di finanziamento per i guerriglieri integralisti e la Nigeria non sembra in grado di venire a capo della situazione nonostante la sua grande popolazione e le ingenti entrate petrolifere. 

venerdì 26 febbraio 2021

PROSEGUE L'ATTACCO HOUTHI

 

Sta proseguendo l'offensiva houti a oriente di Sahana, con obiettivo la città di Marib. Le forze attaccanti hanno sottratto del terreno ai loro avversari dell'Esercito Nazionale Yemenita, nell'ambito di intensi combattimenti. Gli houthi tentano di approfittare del fatto che l'Arabia Saudita  è sotto pressione internazionale per una offensiva ora che si è sulla strada di un accordo di pace. Alle spalle vi è sempre l'ombra incombente dell'Iran. Eventuali attacchi aerei intensi potrebbero causare ulteriori problemi all'Arabia Saudita, specialmente ora che il nuovo presidente statunitense Biden sembra intenzionato a ridurre l'appoggio allo sforzo militare saudita anche se dubitiamo che vi potrà essere un capovolgimento totale dell'atteggiamento di Washington.

Resta da vedere come la situazione potrà essere risolta ricordando che in Medio Oriente si tratta sempre anche quando sembra il contrario e che gli houthi sono sempre in una posizione molto delicata.



 COLPITA NAVE ISRAELIANA NEL GOLFO DI OMAN


Una nave che operava per un vettore israeliano, pur battendo bandiera delle Bahamas, ha registrato una forte esplosione a bordo, intorno alle 20.40 ora locale. L'unità, la Helios Ray, addetta al trasporto di veicoli, era nelle acque del Golfo di Oman. Non si può escludere che si tratti di una qualche azione di matrice iraniana, cosa che porterebbe a sicure conseguenze. L'armatore si è rifiutato di commentare l'accaduto. Già in passato l'Iran ha lanciato attacchi contro unità mercantili in transito in quelle acque.

giovedì 25 febbraio 2021

 ATTACCO AEREO USA IN IRAQ


Velivoli statunutensi hanno colpito una base nella Siria orientale, dove opera un gruppo sciita siriano, legato molto da vicino all'Iran. Probabilmente si tratta della reazione all'attacco effettuato giorni prima contro la base di Erbil e a quello successivo contro la Green Zone a Baghdad. L'attacco si è svolto il 25 febbraio nelle prime ore della sera e non se ne conoscono ancora le conseguenze.


AGGIORNAMENTO

L'azione si è svolta nei pressi di Abu Kamal, l'ultima cittadina prima del confine iracheno lungo l'Eufrate, dove proprio ieri si era tenuta la dimostrazione di un missile anticarro iraniano, alla presnza anche di non siriani. Sembra che le vittime dell'attacco siano state 21 oltre i feriti. Washington ha confermato che si è voluta colpire la stessa organizzazione che aveva condotto attacchi contro le forze statunitensi in Iraq. E' chiaro che si tratta di una pressione contro l'Iran e contro la sua vasta presenza militare in Siria, oggetto anche di attacchi israeliani da anni.

TENSIONE IN ARMENIA

 

Secondo le autorità armene, sarebbe in corso un tentativo di colpo di stato. Il primo ministro ha invitato i suoi sostenitori a concentrarsi in piazza della Repubblica per contrastare il sollevamento. La sconfitta subita contro le forze azere supportate dalla Turchia, ha lasciato pesanti strascichi fra la popolazione. 

 

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 19.00

La situazione rimane confusa ad Erevan, la capitale dell'Armenia. Alcuni dei viali principali sono bloccati da barricate mentre 40 alti ufficiali hanno chiesto le dimissioni del primo ministro. L'accusa è di aver compiuto gravi errori durante il recente confltto. 

CALA LA TENSIONE FRA INDIA E CINA

 

In queste ultime settimane dobbiamo registrare un calo della tensione fra India e Cina, dopo una serie di scontri. I motivi sono legati a dispute di confine dato che questi non erano mai stati determinati con certezza ma, più in generale, ad un confronto a livello regionale dato che questi due paesi rappresentano le realtà maggiori. Già in passato vi sono stati diversi scontri, limitati solo dall'ambiente di alta montagna in cui avvengono.

L'India ha appena avviato un programma pluriennale di potenziamento militare del valore di 3,2 miliardi di US$, in più rispetto al bilancio ordinario, proprio per far fronte ai crescenti impegni e puntando all'autosufficienza militare almeno parziale, avendo sempre un grave contenzioso aperto con il Pakistan, con questo paese alleato proprio con Pechino. 

mercoledì 24 febbraio 2021

PERDITE TALEBANE

 

Da diversi giorni le forze di Kabul stanno lanciando operazioni contro le formazioni talebane che non rispettano gli accordi di pace, cogliendo diversi successi e infliggendo da 35 a 50 perdite al nemico, più i prigionieri, utilizzando anche le forze aeree, sostanzialmente turboelica da attacco leggero TEXAN II muniti però di armamento di caduta a guida laser. Questi successi stanno migliorando anche il morale dei reparti e la sicurezza nel condurre operazioni in modo autonomo.

martedì 23 febbraio 2021

UOMINI CORAGGIOSI

 

Alle volte i nostri diplomatici ci sembrano poco dinamici e poco inclini a visitare certi luoghi. L'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo non era di questo tipo, nonostante avesse tre figlie in tenera erà e una giovane moglie. Voleva non solo leggere rapporti ma vedere come stavano realmente le cose, cogliendo elementi che si percepiscono solo in presenza.

Avrà chiesto chi lo voleva scortare, utilizzando un carabiniere giunto di rinforzo, del 13° Reggimento, perché la sede diplomatica nel paese è di quelle a rischio.  Luca Attanasio si sarà offerto volontario per quella che era una missione umanitaria, contando sul fatto che il Programma Alimentari Mondiale (PAM) non è un'organizzazione statale ma altamente benefica, conosciuta da tutti. Certo andare in due per il Congo non è cosa semplice. Probabilmente contavano sulle informazioni locali. L'auto non era blindata in quanto a Goma ci sono giunti sicuramente in aereo e hanno utilizzato un veicolo del PAM per spostarsi. 

Purtroppo il Congo orientale è percorso da decine di milizie, da milizie-briganti e da veri e proprie formazioni di briganti, ognuna più pericolosa dell'altra. Qualcosa è andato storto e i militari e i ranger del parco sono intervenuti quando gli occupanti delle due aute erano stati catturati. Purtroppo sono stati uccisi i due italiani e il loro autista mentre un terzo italiano si è salvato e da lui presto avremo una versione diretta.

RAIDS onora la memoria di queste persone, uomini coraggiosi, impegnati in una missione umanitaria anche in luoghi dove di umanità ne è rimasta abbastanza poca, dopo decenni di guerra che hanno portato ad una catastrofe umana che colpisce chi è vittima di queste situazioni. 

Goma non è lontano da Kindu, dove, nel novembre 1962, vennero uccisi a freddo 13 uomini della 46a Brigata Aerea, impegnati in una missione ONU. Uno dei primi ricordi storici che abbiamo e che ci colpì notevolmente. Sono terre difficili e pericolose dove rischi di essere ucciso anche se porti aiuti a chi rischia di non sopravvivere e dove una società distratta da altre cose preferisce non guardare.

lunedì 22 febbraio 2021

 BREAKING NEWS


UCCISO L'AMBASCIATORE ITALIANO IN CONGO

E UN CARABINIERE DELLA SCORTA


La mattina del 22 febbraio è stato ucciso l'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), Luca Attanasio, insieme a un carabiniere della scorta e all'autista locale. Il veicolo su cui si trovavano è stato attaccato da armati mentre si trovava in un convoglio ONU nell'area di Goma, nella parte orientale del paese, dove la situazione è molto problematica da decenni.

Forniremo ulteriori notizie con aggiornamenti.


Il carabiniere, Vittorio Iacovacci, era in servizio al 13° Battaglione FRIULI VENEZIA GIULIA di Gorizia, inviato di rinforzo all'ambasciata. Il convoglio era costituito da soli due mezzi ed è stato bloccato dopo essere partito da Goma.

venerdì 19 febbraio 2021

 SPARATORIE A MOGADISCIO


E' di 4 morti e 7 feriti il bilancio di alcune sparatorie scoppiate nella zona dell'aeroporto, fra le forze di sicurezza somale e le guardie del corpo di uno dei candidati alla presidenza della repubblica la notte fra il 18 e il 19 febbraio. Le sparatorie sono proseguite anche la mattina successiva. Ovviamente si sono attivati anche i clan e questo potrebbe portare ad ulteriori violenze. Ricordiamo lo stato di gravissima crisi in cui permane il paese che non si è più ripreso negli ultimi 30 anni causa anche la presenza delle milizie integraliste di al-Shabab. Queste ultime hanno provato subito a lanciare un attacco con un'auto carica di esplosivo ma il mezzo è stato bloccato e distrutto, nei pressi della rotonda del Chilometro 4.

OFFENSIVA HOUTHI NELLO YEMEN CENTRALE

 

Dal 15 febbraio è in corso nello Yemen centrale, circa 60 chilometri a occidente della capitale. Sembra che le milizie houthi abbiano guadagnato del terreno ma i combattimenti sono ancora in corso e stanno affluendo rinforzi. Ovviamente la cosa avrà ripercussioni sui colloqui di pace in corso e potrebbero portar anche a ripercussioni sul blocco dei rifornimenti dei territori in mano houthi.

Intanto si hanno evidenze che gli Emirati Arabi Uniti stanno riducendo la presenza in Eritrea, inclusa quella aerea e navale ad Assab. 

DAESH RIVENDICA L'UCCISIONE DI 4 MILITARI TUNISINI

 

Daesh, seppur con ritardo, ha rivendicato l'uccisione di quattro militari tunisini che stavano operando, lo scorso 3 febbraio, nell'area del monte Chaambi, a ridosso della frontiera con l'Algeria, dove i terroristi integralisti operano. Il gruppo di militari è stato investito da tre esplosioni di IED. La grave crisi economica ha provocato nel paese, dopo il 2011, molta disoccupazione, humus in cui i terroristi reclutano.

Non solo è necessario aiutare tecnicamente il paese ma bisogna vedere cosa fare per la sua economia. Ricordiamo che forse la Tunisia è il paese più laico della regione, avendo una lunga tradizione in questo campo che risale ai tempi dell'indipendenza. Il paese risente anche dei riflessi negativi di quanto accade dal 2011 in Libia. 

GUERRIGLIA IN BELUCISTAN

 

Se ne parla pochssimo ma da molti anni in Belucistan regione in Pakistan a confine con l'Iran, è in corso una guerriglia. Ieri, per esempio, sono stati uccisi in un agguato 5 militari pakistani. I Guerriglieri mirano all'autonomia della regione, in gran parte desertica. 

giovedì 18 febbraio 2021

 STRIKE INGLESI CONTRO DAESH


Il 18 febbraio velivoli TYPHOON della RAF hanno condotto degli attacchi contro una formazione di Daesh operante fra l'Eufrate e il confine con l'Iraq. Nell'azione sono state utilizzate bombe a guida laser PAVEWAY IV che hanno ottenuto buoni risultati. La RAF nei cieli siriani conduce l'Operazione SHADER, in corso da anni, ora impegnata nello scoprire e nel colpire quel che resta delle formazioni integraliste.

martedì 16 febbraio 2021

COMBATTIMENTI FRA PPK E TURCHI

 

Proseguono i combattimenti fra miliziani del PPK e forze turche nell'Iraq settentrionale. Le forze turche fanno impiego anche di artiglieria e velivoli da combattimento mentre il PPK ha utilizzato anche piccoli UAV con cariche esplosive sganciabili oltre che razzi campali e armi leggere. Ankara colpisce le formazioni del PPK anche in Iraq e Siria, dove controlla fasce di territorio, Si tratta di uno scontro che prosegue da molti decenni, con varie fasi.

 ATTACCO ALLA BASE DI ERBIL


Nelle prime ore della note fra il 15 e il 16 febbraio, razzi sono stati sparati contro la base internazionale di Erbil, nel Kurdistan iracheno. Una parte dei razzi sono caduti anche sulle abitazioni mentre un contractor civile risulta ucciso. Nessuna conseguenza per il contingente ialiano che opera nella stessa base e per i suoi mezzi. Sembra che a lanciare l'attacco sia stato un gruppo legato all'Iran. 

Forniremo ulteriori informazioni non appena disponibili.


AGGIORNAMENTO

Contro la base sono stai lanciati t razzi da 107 mm (altri 3 non sono partiti), tirati da un camioncino fermo (poi fatto esplodere) nella zona del mercato, dove i movimenti di mezzi commerciali sono intensi. Solo tre sono impattati all'interno della base. Il contractor civile rimasto ucciso da una delle esplosioni non è statunitense mentre ci sono 6 feriti, 5 contractor e un militare statunitense. probabilmente è stata colpita un'area alloggi. L'aeroporto è stato riaperto dopo poche ore ai traffici commerciali mentre i kurdi hanno intensificato la sorveglianza.

lunedì 15 febbraio 2021

ATTACCO AEREO NELL'AREA DI DAMASCO

 

Nella note fra il 14 e il 15 febbraio, velivoli israeliani hanno colpito con missili a lunga portata, obiettivi situati nella parte occidentale della città. L'antiarea siriana è entrata in funzione ma non si conosce l'esito del suo intervento. Tutto lascia intendere che l'obiettivo preso di mira avesse a che fare con la presenza iraniana nel paese. Un bilancio non ufficiale parla di sei cittadini stranieri uccisi.

Intanto poche ore dopo un B-747 militare iraniano (che ancora vola nonostante oltre 40 anni d'embargo) è atterrato a Beiruth. Ignoto il carico trasportato. Questo tipo di velivolo spesso vola con destinazione Damasco.



domenica 14 febbraio 2021

PARTE LA MISSIONE TAKUBA DELLE FORZE SPECIALI

 

In queste settimane è rinetrata dal Mali una missione di ricognizione delle forze speciali italiane. Il loro compito era quello di effettuare una ricognizione in Mali per studiare le possibilità di sistemazione del personale e dei mezzi per l'Operazione TAKUBA, vale a dire l'intervento delle forze speciali italiani nel Sahel, in particolare in Mali ma con possibilità d'azione anche in altri paesi limitrofi, dove operano pericolosi gruppi integralisti.

Ne faranno parte le ben conosciute componenti del COFS, vale a dire 9° Reggimento COL MOSCHIN, Gruppo Operativo Incursori, Gruppo Intervento Speciale e incursori del 17° Stormo. A queste forze si aggiungeranno elementi del 4° Reggimento Alpini paracadutisti MONTE CERVINO e del 1° Reggimento Alpini Paracadutisti TUSCANIA. Potrebbero aggiungersi anche squadre del 185° Reggimento Acquisizione Obiettivi. La mobilità verticale, fattore decisivo vista la vastità e le caratteristiche del territorio, sarà assicurata da elicotteri NH-90 e CH-47 F del 3° REOS di Viterbo. Ovviamente i collegamenti aerei da e per l'Italia saranno assicurati da velivoli della 46a Brigata Aerea e del 15° Stormo ed è probabile che velivoli C-27 J e C-130 J possano operare sul posto. Fra l'altro potrebbe essere lo scenario ideale per testatre le capacità operative dei velivoli C-27 J armati con cannoncino ATK da 30 mm, molto adatti per colpire i piccoli gruppi motorizzati avversari e fare lunghi voli di protezione delle colonne in movimento, che richiedono ampie autonomie.

Il personale addestrerà le forze locali ma sicuramente sarà in grado di risolvere molte situazioni, cooperando con i reparti (terrestri ed aerei, già presenti sul territorio. Per ora una parte consistente dello sforzo nella regione è stato sostenuto dalla Francia (Operazione BARKHANE, iniziata nel 2014) ma Parigi (visto i costi) vorrebbe ridurre il proprio impegno e da tempo chiede aiuto agli alleati occidentali, diversi dei quali esitano.

Non si può escludere neppure l'impiego dei velivoli AMX GHIBLI, per operazioni di ricognizione attacco al suolo ma questo implica scelte politiche e costi aggiuntivi.   

ALTRI TRE MILITARI UCRAINI UCCISI NEL DONBAS

 

Risale la tensione nel Donbas, Dopo i due militari uccisi nei giorni precedenti, 3 soldati ucraini sono stati uccisi da una esplosione il 14 febbraio, sulla linea del fronte subito a nord del centro minerario di Horlivka, nelle mani dei russi. Si cerca di comprendere i motivi di questa rinnovata tensione.

Intanto nei giorni scorsi gli ambasciatori europei a Kiev (quello italiano ha rinunciato) sono stati accompagnati dal presidente ucraino sul fronte del Donbas, perché si rendessero conto della situazione nella regione. Intanto nelle zone sotto controllo russo la situazione permane pessima, con una feroce crisi economica e gran parte della popolazione al limite del sostentamento, er il semplice fatto che quasi tutte le attività economiche sono bloccate.

 VALLO AL CONFINE FRA TUNISIA E LIBIA


Pochi sanno che dal 2015 è in costruzione un sistema di sorveglianza elettronica al confine fra Tunisia e Libia, iniziato dal Mar Mediterraneo e ora in espansione verso l'interno. L'opera è finanziata in larga misura dagli Stati Uniti e dalla Germania. I tunisini stanno stendendo anche una barriera fisica, sempre con l'apporto internazionale. La parte più meridionale del paese, praticamente desertica, è stata chiusa ai civili per facilitare l'azione contro i gruppi terroristici che operano nell'area e la impiegano come zona di passaggio. E' chiaro che bisogna proseguire anche nell'opera di rafforzamento delle forze di sicurezza di Tunisi ma bisogna anche puntare a risolvere la crisi economica che attanaglia il paese, fra l'altro con l'attività turistica bloccata dal COVID.

SCONTRI FRA TURCHI E PPK NEL NORD DELL'IRAQ

 

Nella seconda decade di febbraio si stanno ripetendo scontri fra elementi del PPK e forze turche nel nord dell'Iraq. Sono stati utilizzati da Ankara anche elicotteri e aerei da combattimento. I turchi hanno ammesso di aver  perso in un solo combattimento 13 fra militari e membri dell'intelligence. Evidentemente il PPK in Iraq ha ancora una sua forza. In una operazione, sempre nel Kurdistan iracheno, sono stati individuati degli ostaggi, tenuti in una cava. L'intervento delle forze turche si è conclusa con l'uccisione di tutti i 13 sequestrati e  di tutti i sequestratori.

L'Iraq ovviamente mal tollera l'occupazione turca di questa zona ma ancora non ha la forza per impedirla. 

ELIMINATO CAPO DI DAESH IN IRAQ E SIRIA

 

Prosegue l'attività della missione internazionale in Siria contro le milizie integraliste. Il 14 febbraio un UAV ha colpito la riunione di miliziani che si stava tenendo a occidente di Deir-ez-Zor, a ridosso del confine con l'Iraq. Sarebbe stato eliminato uno dei capi locali di daesh, vale a dire l'"emiro" Abu Yassin, un iracheno molto attivo nell'area, insieme a diversi dei suoi sostenitori. 

Daesh ha oramai solo cellule piuttosto piccole che però ancora resistono anche se la loro forza si sta riducendo progressivamente. 

sabato 13 febbraio 2021

NIENTE STATO D'ACCUSA PER TRUMP

 

Il Senato statunitense ha respinto la richiesta di messa in stato d'accusa contro l'ex presidente Trump, per i fatti dello scorso 6 gennaio. I democratici hanno tentato di sfruttare quanto accaduto per colpire Trump in via giudiziaria ma il tentativo è fallito anche questa volta, dato che avevano già provato qualcosa di simile durante il suo mandato presidenziale. La "via giudiziaria" allo scontro politico non è praticata solo in Italia ma, nonostante l'appoggio di molti media, non ha funzionato. Anche un imbecille capirebbe che i dimostranti non immaginavano di poter entrare a Capitol Hill, per via di falle enormi nella sicurezza, e non avevano un piano d'azione. Ora bisognerebbe capire cosa non ha funzionato anche se alla fine pagheranno chi si è esposto maggiormente. 

30 TALEBANI UCCISI DA UNA ESPLOSIONE

 

Secondo un comunicato del 209° Corpo d'Armata afghano, 30 miliziani integralisti (24 afghani e 6 stranieri) sono rimasti uccisi mentre stavano preparando ordigni all'interno di una moschea nell'Afghanistan settentrionale, nella provincia di Balkh. La tensione sta crescendo nuovamente nel paese e gli scontri si stanno moltiplicando, con i talebani che lanciano provocazioni e attacchi in varie parti del paese. 

Anche oggi vi è un attentato da registrare a Kandahar, che ha causato alcuni feriti (sette) fra le forze di polizia. 

ATTENTATO SUICIDA A MOGADISCIO

 

Il bilancio di un attacco suicida avvenuto nella mattinata del 13 febbraio, è di tre morti e vari feriti. Un attentatore suicida con un veicolo con esplosivo a bordo, ha tentato di forzare un posto di blocco nei pressi del palazzo presidenziale ma è stato fermato. L'auto è esplosa ma i danni sono stati relativamente ridotti. Sicuramente si tratta di un tentativo di strage condotto da Al-Shabab, che sembra non voler demordere dalle sue azioni. Il movimento integralista ha subito vari rovesci ma è ancora una milizia consistente.

ATTENTATI A BAGHDAD

 

In due attentati nel centro della capitale irachena si sono registrati 28 vittime. Dopo una pausa, stanno ripetendosi stragi di questo tipo che, evidentemente, vogliono far deragliare il processo di stabilizzazione del paese, ancora alle prese con grossi problemi. 

venerdì 12 febbraio 2021

OFFENSIVA NELLA REPUBBLICA CENTRO AFRICANA

 

Le truppe della repubblica centro Africana proseguono l'offensiva nella parte occidentale del paese, a ridosso della frontiera con il Camerun, contro i miliziani che fanno capo alla Coalizione dei patroti per il cambiamento, un gruppo d'opposizione armato.

Il paese africano è alle prese con seri problemi di sicurezza, legati in primo luogo con lo scontro fra cristiani e musulmani, in particolare nella parte orientale della nazione, una delle più povere al mondo.  

DRONI CONTRO L'ARABIA SAUDITA

 

Prosegue il lancio di droni di concezione iraniana dalle aree ancora sotto controllo della milizia houthi verso l'Arabia Saudita. Le difese antiaeree ne hanno abbattuti diversi ma è chiaro che il ripetersi di questi attacchi non semplifica la trattativa di pace di un conflitto iniziato nel 2015 e che ha radici profonde e vede il pesante coinvolgimento dell'Iran, alla ricerca di strade con cui dare problemi ad alcune delle monarchie della regione, per giunta di fede diversa pur se nell'ambito del mondo musulmano.

Gli houthi dovrebbero essere quasi privi di missili balistici, già forniti a suo tempo dall'Iran, mentre dispongono ancora di droni armati che utilizzano anche contro bersagli civili. 

RAIDS CAUSA PERDITE A MILIZIA FILO IRANIANA 

 

Nella notte fra l'11 e il 12 febbraio, un raids di velivoli probabilmente statunitensi (ma potrebbero essere stati anche israeliani) ha colpito una base di una milizia sciita filo iraniana nella Siria orientale. Fonti locali parlano di 12 morti e vari feriti oltre che di vari depositi e veicoli distrutti. Appare abbastanza strano che Washington attacchi in Siria bersagli legati all'Iran dato che Washington prende di mira le forze di Daesh mentre è israele che colpisce le milizie e le basi legate all'Iran.

La notizia dell'attacco statunitense è di fonte iraniana e potrebbe puntare ad un innalzamento della tensione fra i due paesi. 

TENSIONE FRA TURCHIA E RUSSIA IN SIRIA

 

Il 9 febbraio,  nell'area di Mambij (Siria settentrionale) militari turchi hanno aperto il fuoco con mortai e mitragliatrici contro una pattuglia motorizzata russa, di quelle che da mesi pattugliano la zona. Non vi sono stati feriti o vittime ma in 48 ore Mosca ha fatto affluire rinforzi (una decina di veicoli, provenienti da Latakia) in quella che è una situazione veramente molto complessa e rischiosa, per la presenza di molteplici componenti non siriane: turchi, russi, iraniani, statunintensi, con ampie zone di sovrapposizione e il rischio continuo d'incidenti, problema che riguarda anche le operazioni aeree.

Nella zona oggetto dell'incidente si svolgono anche pattuglie miste fra russi e turchi, per cui non è chiaro il motivo del ricorso alle armi, forse dovuto ad un errore di valutazione.

giovedì 11 febbraio 2021

SCONTRI FRA SUDAN ED ETIOPIA E NEL TIGRAI

 

Proseguono gli scontri fra Sudan ed Etiopia. Il bilancio del 10 febbraio ha visto l'uccisione di 5 militari etiopi e di un sudanese. La ripresa di questa tensione è connessa alle vicende nel Tigrai e a problemi inerenti lo sfruttamento delle acque del Nilo Azzurro, su cui gli etiopi hanno costruito una grossa diga. Queste acque sono fondamentali per l'economia del Sudan e dell'Egitto. La tensione rimane alta lungo la lunga frontiera fra i due paesi.

Non si hanno che frammentarie notizie dal Tigrai, dove la situazione non è chiara. Vi sono pressioni internazionali per far rientrare nei confini le forze eritree che hanno appoggiato l'offensiva di quelle di Addis Abeba, in una situazione ribaltata dal punto di vista strategico, dato che fra i due paesi i rapporti non erano mai stati buoni fin dall'epoca storica. Si ha notizie di combattimenti, con l'impiego di armi pesanti a nord di Makallé mentre i capi tigrini sono ancora in armi, rifugiati in zone montuose.

REPORT IRANIANO CIRCA L'ELIMINAZIONE 

DEL Dr.  FAKHRIZADEH

 

L'Iran ha fatto circolare un rapporto circa le indagini che hanno condotto all'eliminazione del Dr.  Fakhrizadeh, capo del programma nucleare militare iraniano, lo scorso 27 novembre.

Ovviamente non è detto che quanto divulgato corrisponda al vero ma è uno spunto interessante.

Intanto nell'operazione sarebbero state coinvolte una ventina di persone. L'azione sarebbe stata condotta solo dal Mossad, senza l'appoggio statunitense. Fra i partecipanti vi sarebbero stati anche alcuni cittadini iraniani, incluso un militare. Gli agenti hanno fatto entrare in Iran in modo clandestino circa una tonnellata di equipaggiamenti, magari smontati per non creare sospetti.

A nostra memoria si tratta di una delle azioni più sofisticate che si siano mai viste e dimostrano grande capacità operativa e una rete di contatti locali. Del resto da molti decenni gli israeliani hanno infiltrato gruppi a loro avversi, nonostante operino in ambiti molto più ristretti e controllabili, come quelli palestinesi.

Il fatto che il tutto sia avvenuto in un regime dove le forze di sicurezza hanno poteri immensi, ha lasciato tutti piuttosto sorpresi, ad iniziare da certi ambienti politici iraniani che ora si stanno dando alla caccia di eventuali altre cellule dell'intelligence israeliano, visto anche il grado di sofisticazione dell'attacco, con un'arma comandata a distanza invece del solito ordigno esposivo, proprio per ridurre al massimo il rischio di danni collaterali.

mercoledì 10 febbraio 2021

ATTACCO A CONVOGLIO IN SIRIA

 

Nella notte fra il 9 e il 10 febbraio, i lanciarazzi a lunga gittata dell'Esercito siriano hanno colpito un convoglio che trasportava carburanti, probabilmente a formazioni di miliziani appoggiati dalla Turchia. Damasco ha parlato di cisterne con petrolio dirette in Turchia ma non si capisce da dove verrebbe il carburante, dato che nella zona non vi sono risorse di questo tipo. Damasco ha rivendicato l'uccisione di 28 miliziani ma per ora si sa per certo che vi sono state vittime. 

Il fronte nella Siria nord-occidentale è fermo da circa un anno ma non mancano i duelli con l'artiglieria e gli attacchi aerei anche se l'intensità complessiva si è ridotta. 

Intanto i velivoli russi stanno portando avanti una serie di attacchi aerei contro le cellule di Daesh che ancora operano nella Siria centrale, un territorio il cui controllo effettivo è molto aleatorio vista la sua vastità e le forze disponibili. 

martedì 9 febbraio 2021

UN SEGNALE IMPORTANTE IN LIBIA

 

Risulta a RAIDS che nella giornata del 9 febbraio è iniziata la rimozione dei blocchi che fisicamente sbarravano la strada costiera fra Sirte e Misurata. Ci sembra un segnale importante e concreto riguardo la ripresa dei collegamenti fra le due parti della Libia.

Ricordiamo che tre giorni or sono, in Svizzera, è stato votato da tutte le componenti un nuovo esecutivo, per cercare di portare avanti il processo di pace. Per ora sono previste elezioni generali per il prossimo dicembre.



 

 

QUATTRO MORTI AD HERAT

 

Quattro appartenenti alle forze di sicurezza afghane sono rimasti uccisi e un quinto è ferito per l'esplosione di un ordigno (IED) a fianco di una strada fuori la città di Herat. I governativi hanno accusato i talebani dell'azione, in una zona relativamente tranquilla del paese, dove opera anche il contingente italiano.

Intanto, dopo tre anni sono ripresi i lavori della diga a 25 km da Herat, che consentirebbe d'irrigare una vasta zona, trasformandone l'agricoltura e fornendo anche energia elettrica a basso costo, riducendo anche l'impatto delle alluvioni. Servirebbero ancora tre anni per il completamento dell'opera che rappresenterebbe un elemento importante per la popolazione dell'area. 

domenica 7 febbraio 2021

DUE MILITARI UCRAINI UCCISI NEL DONBAS

 

Tre militari appartenenti alla 28a Brigata Meccanizzata ucraina, sono stati investiti da una esplosione, forse una mina. Due sono rimasti uccisi e il terzo ferito. L'episodio è accaduto sulla linea del fronte circa 40 km a sud di Donietsk.

La situazione nel Donbas rimane di costante tensione. In particolare nelle zone sotto il controllo dei russi l'economia è completamente allo sbando e le condizioni complessive risultano molto difficili, dato che le attività produttive si sono quasi tutte bloccate.  

ELIMINATI 42 TALEBANI

 

Nelle ultime 24 ore sono stati eliminati 42 miliziani talebani, nel corso di una serie di operazioni condotte dalle forze di sicurezza afghane. Un altro elemento è stato ferito e catturato. Queste operazioni si sono svolte in risposta a vari attacchi condotti dai talebani in violazione al ripetersi di attacchi e attentati condotti in varie parti del paese.

E' facile comprendere che siamo in una fase importante per il paese, con alcuni capi talebani che non accettano l'accordo di pace e tentano di far deragliare il processo. Per questo è importante che il contingente internazionale, anche se ridotto, rimanga nel paese, impegnato in settori come l'addestramento, le comunicazioni, la ricognizione e via proseguendo.

CRITICHE A PUTIN

 

Il modo con cui reprime l'opposizione, in particolare con il caso Navalny e con le vicende connesse, stanno attirando critiche contro il regime di Putin, in particolare dall'Europa e dagli USA. Queste vicende si sommano all'occupazione di vasti territori dell'Ucraina e all'appoggio dato al regime di Lukashenko, al punto da far pensare che vi potrebbero essere ulteriori conseguenze.

SACCA RIBELLE NEL SUD DELLA SIRIA

 

Le forze ribelli hanno ripreso il controllo di una piccola sacca a ridosso con il confine con la Giordania, nella provincia di Daraa. Contro questa enclave stanno arrivando rinforzi, in larga parte milizie iraniane e Hezbollah. Il problema per le forze di Damasco è controllare un'area molto vasta con i reparti disponibili, ricordando che molti uomini o sono con i ribelli o sono comunque all'estero. Le risorse umane residue sono logore dopo qualcosa come 10 anni di guerra, uno sforzo immane che ha distrutto il paese.

Intanto segnaliamo che i russi stanno allungando di 300 metri una delle due piste della base aerea di Kheimimim, nei pressi di Latakia, mentre oggi sono stati segnalati ben 7 UAV turchi TB2 in volo contemporaneamente, 5 sulla Siria e 2 a largo di Cipro, segno che ne sono operativi molti. 

sabato 6 febbraio 2021

PROSEGUONO LE PROTESTE IN MYAMAR 

 

Proseguono le proteste popolari nel Myamar, dopo il recente colpo di stato dei militari. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non ha approvato una risoluzione contro il golpe perché Pechino e Mosca si sono opposte, giusto per ricordare come stanno le cose. I militari sicuramente si attendevano proteste di questo tipo all'interno e all'esterno, per cui sembrano decisi a mantenere il potere.

PATTUGLIA MISTA USA-RUSSIA IN SIRIA

 

Il Medio oriente è pieno di sorprese e contraddizioni. proprio mentre i rapporti fra Stati Uniti e la Russia di Putin non sono buoni, in Siria, dove entrambi i paesi operano, si svolgono pattuglie congiunte lungo il confine con la Turchia, in un contesto decisamente complesso. Lo scopo delle pattuglie è contrastare l'attività del PPK contro le forze turche e assicurare l'integrità del confine turco-siriano oltre che la protezione dei civili. In passato fra i due contingenti non sono mancate le tensioni. 

venerdì 5 febbraio 2021

RETTIFICHE NELLA POLITICA ESTERA STATUNITENSE

 

Il nuovo presidente statunitense Joe Biden sembra intenzionato a modificare la politica estera statunitense. Non più disimpegno ma coinvolgimento mondiale, un fenomeno ben noto nella politica dei democratici statunitensi, da Roosvelt a Kennedy, con l'eccezione di Obama che invece volle rivedere la strategia successiva al 2001 dei repubblicani.

Sembra che Biden non voglia ridurre il contingente statunitense in Germania e si tratta di vedere cosa sceglierà in altri teatri. Ha annunciato scelte di contenimento con la Cina e di contrasto di regimi come quello russo, accusato di non rispettare (in entrambi i casi) i diritti umani. Poi bisognerà vedere le misure pratiche che prenderà realmente.  Nel mirino anche l'Arabia Saudita e, di conseguenza, altri paesi arabi mentre è incerta la strategia verso l'Iran o la Turchia di Erdogan.

 

16 UCCISI DAI TALEBANI

 

I talebani hanno rivendicato l'uccisione di sedici appartenenti alle forze di sicurezza durante uno scontro nell'area di Kunduz, nei pressi di Khan-Abad. Risulterebbe che sono rimasti uccisi almeno una ventina dei loro miliziani. La tregua in Afghanstan mostra i suoi problemi anche se le forze di Kabul sembrano in grado di tenere la situazione anche se i contingenti internazionali si sono ridotti al minimo. Il problema riguarda l'appoggio aereo e la disponibilità di elicotteri, viste le caratteristiche e l'estensione del paese. 

giovedì 4 febbraio 2021

SCONTRI ALLA FRONTIERA FRA ETIOPIA E SUDAN

 

Nella giornata del 4 febbraio si sono registrati scontri alla frontiera fra Etiopia e Sudan. Fonti sudanesi parlano di un attacco etiopie alla base di al-Fashaqa, nei pressi della frontiera, respinto infliggendo dozzine di perdite alle forze attaccanti.

Le relazioni fra i due paesi si sono deterriorate all'epoca del recente conflitto in Tigrai. In questa regione negli ultimi giorni si sono registati scontri con le forze di Addis Abeba.

 AVVICENDAMENTO NELL'OPERAZIONE LEONTE


In data 3 febbraio la Brigata Alpina TAURINENSE ha rilevato la Brigata SASSARI nell'ambito dell'impegno connesso all'Operazione LEONTE, nel Libano meridionale, in atto dal 2008, con la componente elicotteristica presente nell'area addirittura dal 1978.

La situazione sul territorio in questi anni d'impegno è migliorata ma l'incidente, se non di peggio, è sempre in agguato. La situazione in Libano è difficile per la grave crisi economica e per le conseguenze dell'immane esplosione avvenuta nella capitale lo scorso anno.

QUATTRO MILITARI UCCISI IN TUNISIA

 

Quattro militari tunisini sono rimasti uccisi in uno scontro avvenuto il 4 febbraio nell'area di Kasserine, a ridosso della frontiera con l'Algeria. Da alcuni anni in questa zona operano dei gruppi terroristici integralisti, non molto grandi ma pericolosi per un paese alle prese con gravi problemi economici.

Ricordiamo come in Tunisia operi anche una missione militare italiana, per l'addestramento delle forze locali. 

mercoledì 3 febbraio 2021

 ATTACCO DI DAESH IN SIRIA


Daesh sta dando segnali della sua presenza in Siria. L'ultimo attacco è stato lanciato oggi, nell'area della città di Hama, con un assalto che ha causato 19 vittime fra le forze governative, oltre ai feriti. Gli integralisti, anche se duramente battuti in precedenza, hanno ancora proprie cellule in Siria e sono in grado anche di lanciare attacchi utilizzando armi leggere oltre a piazzare ordigni esplosivi. 

A dieci anni dall'inizio della guerra civile, i combattimenti proseguono anche nella parte settentrionale del paese.

Intanto vi è stato un altro attacco aereo israeliano contro installazioni iraniane in Siria.

 NAVALNY IN PRIGIONE


L'oppositore di Putin Navalny, dopo essere stato arrestato al suo rientro in Russia (un gesto di grande coraggio, visto i noti precedenti relativi al suo avvelenamento) è stato condannato a 3 anni e 5 mesi perché, in occasione del suo avvelenamento, si è allontanato, non volutamente (dato che era in coma!!) perché fosse curato all'estero.

Il passo sta generando proteste a livello interno e internazionale, nonostante il mondo sia alle prese con la pandemia. Si distinguono le prime crepe serie nel regime di Putin, alle prese con molti problemi e un malcontento crescente. Anche la Russia  è alle prese con una gravissima crisi economica mentre le "conquiste di Putin", come la Crimea e parte del Donbas, stanno creando problemi crescenti. In Crimea, senza l'acqua dal Dniepro, siamo alla siccità. L'agricoltura, un tempo florida, è al collasso e manca l'acqua anche per la popolazione. Nel Donbas occupato praticamente non funziona niente e Mosca vi deve pompare fondi importanti, altrimenti sarebbe alla fame. 

La popolazione è alle prese con mille problemi e cresce l'avversione al regime. Non ha fatto bene neppure l'adamento delle operazioni nel Nagorno-Karabak, dove i turchi e i loro alleati azeri, hanno ottenuto una sostanziale vittoria.

REAZIONI AL COLPO DI STATO IN MYAMAR

 

Salvo che la Repubblica Popolare Cinese e pochi altri paesi, le reazioni al colpo di stato in Myamar sono state negative anche se per ora mancano reazioni concrete. Il fatto è che i militari continuano a controllare il paese e che questo accade praticamente dal momento dell'indipendenza. Il fatto che questi militari siano legati alla Cina ha fatto sì fino ad oggi che fossero trattati in modo ben differente rispetto ad altri casi simili. 

martedì 2 febbraio 2021

ATTERRAGGIO D'EMERGENZA PER UN DRONE

 

Il 24 gennaio un drone statunitense MQ-1 C GREY EAGLE, realizzato dalla statunitense General Atomic, ha effettuato un atterraggio d'emergenza nei pressi della città di Agadez, in Niger. Probabilmente il velivolo ha avuto un problema serio al propulsore tanto che si è deciso di tentare un atterraggio d'emergenza. Grazie alle condizioni del terreno, la difficile manovra ha avuto successo, praticamente senza che si riscontrassero danni significativi, consentendone l'immediato recupero.

Il velivolo stava operando contro milizie integraliste nel paese ed era armato con missili HELLFIRE. L'episodio è significativo in quanto questi velivoli sono certificati per operare solo da piste pavimentate mentre, probabilmente, entro certi limiti possono operare anche da piste a fondo naturale purché con certe caratteristiche.

lunedì 1 febbraio 2021

COLPO DI STATO IN MYAMAR

 

La scorsa notte i militari del Myamar (noto anche come Birmania), hanno preso il potere. Oggi si doveva insediare il nuovo parlamento ma il colpo di stato ha sconvolto la situazione. Il primo ministro, la signora San Suu Kyi (già premio Nobel per la Pace) è agli arresti domiciliari. I poteri sono tutti nelle mani del capo di stato maggiore, ricordando che i militari del paese sono strettamente legati al regime cinese. Nel paese operano vari gruppi di resistenza armata, incluso quello dei Karen. Negli ultimi anni, con il governo San Suu Kyi, vi erano stati scontri armati anche con la minoranza musulmana.