UOMINI CORAGGIOSI
Alle volte i nostri diplomatici ci sembrano poco dinamici e poco inclini a visitare certi luoghi. L'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo non era di questo tipo, nonostante avesse tre figlie in tenera erà e una giovane moglie. Voleva non solo leggere rapporti ma vedere come stavano realmente le cose, cogliendo elementi che si percepiscono solo in presenza.
Avrà chiesto chi lo voleva scortare, utilizzando un carabiniere giunto di rinforzo, del 13° Reggimento, perché la sede diplomatica nel paese è di quelle a rischio. Luca Attanasio si sarà offerto volontario per quella che era una missione umanitaria, contando sul fatto che il Programma Alimentari Mondiale (PAM) non è un'organizzazione statale ma altamente benefica, conosciuta da tutti. Certo andare in due per il Congo non è cosa semplice. Probabilmente contavano sulle informazioni locali. L'auto non era blindata in quanto a Goma ci sono giunti sicuramente in aereo e hanno utilizzato un veicolo del PAM per spostarsi.
Purtroppo il Congo orientale è percorso da decine di milizie, da milizie-briganti e da veri e proprie formazioni di briganti, ognuna più pericolosa dell'altra. Qualcosa è andato storto e i militari e i ranger del parco sono intervenuti quando gli occupanti delle due aute erano stati catturati. Purtroppo sono stati uccisi i due italiani e il loro autista mentre un terzo italiano si è salvato e da lui presto avremo una versione diretta.
RAIDS onora la memoria di queste persone, uomini coraggiosi, impegnati in una missione umanitaria anche in luoghi dove di umanità ne è rimasta abbastanza poca, dopo decenni di guerra che hanno portato ad una catastrofe umana che colpisce chi è vittima di queste situazioni.
Goma non è lontano da Kindu, dove, nel novembre 1962, vennero uccisi a freddo 13 uomini della 46a Brigata Aerea, impegnati in una missione ONU. Uno dei primi ricordi storici che abbiamo e che ci colpì notevolmente. Sono terre difficili e pericolose dove rischi di essere ucciso anche se porti aiuti a chi rischia di non sopravvivere e dove una società distratta da altre cose preferisce non guardare.
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