NAVALNY IN PRIGIONE
L'oppositore di Putin Navalny, dopo essere stato arrestato al suo rientro in Russia (un gesto di grande coraggio, visto i noti precedenti relativi al suo avvelenamento) è stato condannato a 3 anni e 5 mesi perché, in occasione del suo avvelenamento, si è allontanato, non volutamente (dato che era in coma!!) perché fosse curato all'estero.
Il passo sta generando proteste a livello interno e internazionale, nonostante il mondo sia alle prese con la pandemia. Si distinguono le prime crepe serie nel regime di Putin, alle prese con molti problemi e un malcontento crescente. Anche la Russia è alle prese con una gravissima crisi economica mentre le "conquiste di Putin", come la Crimea e parte del Donbas, stanno creando problemi crescenti. In Crimea, senza l'acqua dal Dniepro, siamo alla siccità. L'agricoltura, un tempo florida, è al collasso e manca l'acqua anche per la popolazione. Nel Donbas occupato praticamente non funziona niente e Mosca vi deve pompare fondi importanti, altrimenti sarebbe alla fame.
La popolazione è alle prese con mille problemi e cresce l'avversione al regime. Non ha fatto bene neppure l'adamento delle operazioni nel Nagorno-Karabak, dove i turchi e i loro alleati azeri, hanno ottenuto una sostanziale vittoria.
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