sabato 31 marzo 2018

INFORMAZIONI CIRCA LE FORZE INTERNAZIONALI OCCIDENTALI IN SIRIA

INFORMAZIONI CIRCA LE FORZE INTERNAZIONALI OCCIDENTALI IN SIRIA


Mentre il presidente Macron ha detto ad una delegazione kurda che in caso di attacco turco alle Forze Democratiche Siriane (su base kurda) è pronto ad inviare rinforzi, filtrano alcune informazioni circa le presenze militari occidentali nel martoriato paese. A RAIDS risulta che nella base aerea di Ayn Issah. a sud di Kobane, si trovano circa 200 militari statunitensi e 70 elementi delle forze speciali francesi, a cui si aggiunge il personale statunitense per le operazioni aeree, Gli USA hanno almeno altre 5 basi nell'area. anche più ad oriente ma abbastanza vicine al confine con la Turchia. Una base è sull'isola (collegata con un ponte) sul grande lago artificiale Assad, ad oriente di Raqqa. Di sicuro nell'area operano anche i militari britannici e quelli di altri paesi, fra cui l'Australia (SAS australiano) mentre non vi sono reparti tedeschi o italiani.

UN INGLESE E UNO STATUNITENSE UCCISI IN SIRIA

UN INGLESE E UNO STATUNITENSE UCCISI IN SIRIA

Si è appreso che che i due militari uccisi ieri in Siria, nell'area di Mambij (la grande testa di ponte tenuta dalle Forze Democratiche Siriane a occidente dell'Eufrate poco a sud del confine con la Turchia, sono stati investiti da un IED fatto esplodere al passaggio del loro convoglio. Non si hanno ulteriori informazioni né sul grado né sull'unità di appartenenza dei due caduti, i primi della forza della coalizione dall'inizio del 2018 nel paese. Potrebbero essere stati elementi legati a Daesh ma anche un gruppo legato a altre componenti siriane. L'area è attualmente sotto forte tensione in quanto le forze che la controllano, fra cui reparti kurdi, temono un'azione da parte della Turchia.

venerdì 30 marzo 2018

SCONTRI AL CONFINE FRA ISRAELE E GAZA, 16 VITTIME. DRONE SGANCIANO GAS LACRIMOGENI

DRONE ISRAELIANO LANCIA LACRIMOGENI A GAZA
DOVE LE PROTESTE FANNO REGISTRARE 16 MORTI


Oggi un drone israeliano ha lanciato granate lacrimogene su un gruppo di palestinesi di Gaza che protestavano nei pressi del confine. A quanto ci risulta è il primo impiego di questo tipo per un UAV. Ricordiamo che Israele fu il primo ad utilizzare droni di ridotte dimensioni in combattimento, in Libano nel 1982I drone si prestano benissimo all'impiego di sorveglianza per le forze di polizia, come già avviene in molti paesi.
Intanto le manifestazioni dei palestinesi si sono scontrate con la reazione delle forze di sicurezza israeliane che hanno causato 16 morti, in una delle ondate di violenze più sanguinose di quest'ultimo anno, scattata da alcuni giorni. I manifestanti si sono avvicinati alla linea di confine da dove è stato aperto il fuoco quando si è tentato di trapassarl.

giovedì 29 marzo 2018

LO SCANDALO FACE BOOK


Ci si deve scandalizzare solo di chi si scandalizza! Era chiaro come un mattino di primavera che Face Book si vendeva informazioni personali messe in rete dai tantissimi utenti di Face Book. Si tratta di una massa enorme di informazioni utili per comprendere idee e gusti dei vari utilizzatori. Il bello è che i dati venivano forniti spontaneamente mentre appositi algoritmi analizzano scelte e gusti di chi naviga in rete e utilizza il sistema.
Siamo ad una versione di controllo globale che ricorda il "Grande Fratello, non il pessimo programma televisivo (sorta di buco della serratura in chiave televisiva), ma l'opera di Orwell che parlava del controllo delle masse.
Face Book ha dichiarato  di correre ai ripari ma in borsa le notizie hanno avuto conseguenze pesantissime, in quanto il titolo ha perso circa l'8% e si è assistito ad una fuga degli inserzionisti.

SMANTELLATA RETE DI TERRORISTI ISLAMISTI IN ITALIA

SMANTELLATA RETE DI TERRORISTI ISLAMISTI IN ITALIA


La Polizia di Stato ha smantellato una rete di terroristi e fiancheggiatori islamisti, che operava in Italia. Arresti sono già stati fatti nel Lazio (agro pontino) e in Piemonte. Si tratta di persone che si erano radicalizzate ma non avevano collegamenti effettivi con Daesh e altre organizzazioni. Cercavano non solo notizie su armi ed esplosivi ma anche su come procurarsi veicoli pesanti, forse per compiere attentati visto che non avevano altra giustificazione.
Intanto è stato denunciato un predicatore che in Puglia faceva propaganda terroristica a bambini che erano affidati alle sue attenzioni.
Per la Pasqua i sistemi di sorveglianza sono stati rinforzati, in particolare a Roma.

TERMINATE LE PROVE D'IMBARCO DELL'F-35 C

TERMINATE LE PROVE D'IMBARCO DELL'F-35 C

L'US Navy ha terninato le prove d'imbarco dell'F-35 C, la versione destinata a  portaerei con catapulta e ganci d'arresto. Il velivolo è ora pronto per essere portato a bordo. Si tratta dell'ultima versione (delle tre previste) a divenire operativa e per ora è destinata solo all'US Navy.
Ricordiamo che l'F-35 ha superato le 100.000 ore di volo senza che si registrassero perdite del velivolo, un vero record nel settore aeronautico militare, a conferma, nonostante quanto affermato da qualcuno non preparato tecnicamente, che il velivolo sia un fallimento tecnico. Anche recentemente ci è capitato di sentire qualcuno in televisione (non certo un esperto aeronautico) che "Trump si occupa dell'Italia solo per vendere F-35". Se mai per vendere "ALTRI" F-35 perché il primo lotto di 9o macchine è già a buon punto della produzione nello stabilimento di Cameri. Qui dovrebbe iniziare presto anche la produzione delle macchine per l'Aeronautica olandese

LA SITUAZIONE NELLA SIRIA ORIENTALE

LA SITUAZIONE NELLA SIRIA ORIENTALE

Nelle zone della Siria orientale lungo il corso dell'Eufrate,, la situazione si sta animando dopo che il raid aereo statunitense  dell'8 febbraio, che aveva colpito postazioni dell'esercito di Damasco e dei contractors russi che forniscono appoggio, oltre che di militari iraniani. Sembra che siano proprio gli iraniani a tentare di guadagnare terreno, sia contro la grande ma desertica sacca di Daesh accidente dell'Eufrate, sia contro le Forze Democratiche Siriane, a maggioranza kurda.
Intanto la piccola sacca di Daesh lungo l'Eufrate a ridosso con il confine iracheno, stranamente non è stata ancora eliminata, estendendosi a oriente del fiume.
Mosca sta facendo affluire altri rinforzi, come i due Sukhoi Su-34 e il velivolo commerciale Tupolev 154 che da Astrakan sono giunti nella base a aerea di Latakia, sorvolando il Caspio, l'Iran e l'Iraq

mercoledì 28 marzo 2018

CELEBRATI I 95 ANNI DELL'AERONAUTICA A FIRENZE

CELEBRATI I 95 ANNI DELL'AERONAUTICA A FIRENZE

L'Aeronautica Militare ha festeggiato il 28 marzo, nella splendida cornice del Piazzale Michelangelo a Firenze, i 95 anni dalla sua costituzione. Nell'occasione hanno giurato anche i giovani allievi della Scuola Douhet, che ha sede proprio a Firenze. Presenti il ministro Pinotti e, il generale Graziani e il generale Vecciarelli, capo di stato maggiore dell'Aeronautica. Nella circostanza è stata decorata la Bandiera dell'Arma, quella del 16° Stormo e vari singoli per attività operative di vario tipo, dal Sud Sudan (evacuazione di personale civile in emergenza) al soccorso della popolazione colpita da varie calamità.
Più tardi pubblicheremo alcune belle immagini dell'evento.

martedì 27 marzo 2018

EVACUATE DUE DELLE TRE SACCHE NELLA GHOUTA ORIENTALE

EVACUATE DUE DELLE TRE SACCHE NELLA GHOUTA ORIENTALE

Due delle tre sacche che ancora resistevano nei quartieri nord-orientali di Damasco, sono state abbandonate dopo il raggiungimento di un accordo. I ribelli non possono trasportare armi leggere (che erano comunque pochissime) e trasportano con loro solo l'armamento individuale, raggiungendo aree nella parte settentrionale del paese, dove ancora operano gruppi a loro vicini.
Resiste solo una sacca, la più settentrionale, in quanto non è stata trovato ancora un accordo. A Damasco rimane ancora un'altra sacca, nella parte più meridionale, lungo la strada per l'aeroporto internazionale,dove operano anche miliziani di Daesh. Probabilmente saranno l'oggetto del prossimo attacco. Nonostante il razzo in un mercato pochi giorni or sono (con oltre 50 vittime), a Damasco si respira un'area decisamente migliore dopo anni di combattimenti urbani

LA POLONIA ORDINA ALTRI 4 M-346 A LEONARDO

LA POLONIA ORDINA ALTRI 4 M-346 A LEONARDO


La Polonia ha ordinato altri 4 addestratori M-346 che si aggiungono alle otto macchine già consegnate in precedenza. Si tratta di una importante conferma per il velivolo italiano che si pone ai vertici della categoria e ricopre anche ruoli d'attacco, oggi esaltati da versioni come la FA mentre si parla anche di una versione monoposto esclusivamente da combattimento, riprendendo la tradizione dell'MB-326 K.
Presto si avranno altre importanti decisioni in altri paesi ma il fatto che l'aereo sia stato scelto da Israele è un fattore che ne conferma le sue qualità dato che da quelle parti  si ha una grandissima esperienza operativa.

lunedì 26 marzo 2018

SEA FUTURE 2018

SEA FUTURE 2018

Dal 19 al 23 giugno, ma i giorni cruciali sono il 20, 21 e 22, si terrà, presso l'arsenale militare di La Spezia, la sesta edizione del SEA FUTURE, momento d'incontro e di dibattiti ma soprattutto una vetrina per l'industria, anche quella minore, italiana.
Organizzata con la collaborazione di  Marina Militare, DLTM, Tecnomar, IAAD, Blue Hub, Liguria International e ITA, vedrà la presenza di molte realtà commerciali e molte delegazioni ufficiali, italiane e straniere. I visitatori potranno visitare anche navi e battelli lungo i moli, avendo una panoramica diretta di quanto realizzato dall'Italia nel settore, incluso quello delle forze da sbarco e delle forze speciali.
Un appuntamento da non perdere a cui parteciperà anche la nostra casa editrice con uno stand dove saranno in esposte le nostre pubblicazioni e quelle che appaiono su Scaffale Militare. 

ELICOTTERI AIRBUS PER L'UCRAINA

ELICOTTERI AIRBUS PER L'UCRAINA

L'Ucraina in precedenza acquistava elicotteri russi, cosa che, ovviamente, oggi non è più possibile. Anzi, i russi dovranno costruire turbine per i propri elicotteri, prima provenienti da Kiev.
E' stato annunciato che la Guardia Nazionale ucraina ha deciso di acquistare 55 nuovi elicotteri, fra H-125, H-145 e H-225, rinnovando completamente il settore. Non è stato dichiarata la quantità dei singoli modelli acquistati ma Kiev si adegua al nuovo quadro strategico, preferendo elicotteri italiani. Leonardo era praticamente fuori causa perché ha in corso grossi ordini, e anche una filiale per la produzione, in Russia.
Ovviamente ci vorrà del tempo perché tutti i velivoli entrino in servizio, dovendo i piloti adeguarsi alle nuove procedure e ai nuovi apparati, decisamente superiori ai precedenti.
Presto anche l'Esercito dovrà fare delle scelte per i nuovi elicotteri.

TRUMP ESPELLE 60 DIPLOMATICI RUSSI

TRUMP ESPELLE 60 DIPLOMATICI RUSSI

Nell'ambito del tentativo di assassinare l'ex colonnello dei servizi segreti russi Skripal e sua figlia, condotto nell'Inghilterra meridionale con il ricorso a gas nervino, il presidente Trump ha deciso oggi di espellere ben 60 diplomatici russi, dopo quelli espulsi dal Regno Unito.
Sale decisamente la tensione ma evidentemente Londra ha presentato prove evidenti del coinvolgimento russo in questo tentativo di assassinio, con rischi anche per la popolazione. Anche l'Unione Europea ha criticato Mosca, salvo un paio di casi, ma mancano misure concrete.
Ovviamente seguirà analoga mossa da parte di Mosca ma i russi hanno molto da perdere da questa nuova situazione.
La posizione di Putin, appena rieletto per in quarto mandato (è comunque al potere dal dicembre 1999) rimane forte all'interno. Ha avuto respiro economico con la ripresa del prezzo dei prodotti petroliferi ma resta impantanato nel Donbas e in Siria, imprese che si stanno rilevando, specialmente la prima, molto lunghe e costose. 

POTREBBE FERMARSI L'OFFENSIVA TURCA IN SIRIA

SI FERMA L'OFFENSIVA TURCA IN SIRIA

Potrebbe fermarsi l'offensiva turca in Siria. Ankara ha annunciato di aver conquistato l'intera provincia di Afrin e la spinta verso le residue aree sotto controllo kurdo è ferma. Erdogan avrebbe raggiunto gli obiettivi che si era posto e probabilmente non vuole spingere troppo il confronto con le forze di Assad. Del resto ora vi è una zona a ridosso della frontiera sotto il suo controllo e di quello delle milizie alleate.
Intanto procede, seppur fra difficoltà, l'esodo dalla Ghouta orientale. Alcuni gruppi di miliziani affermano che non hanno ancora raggiunto un accordo per lo sgombero. Oggi dovrebbero partire su 80 pullman circa 7.000 persone, miliziani inclusi, tutti diretti a nord, verso le roccaforti dei ribelli a sud del confine turco. Probabilmente s'installeranno anche nell'area di Afrin, appena occupata.

domenica 25 marzo 2018

ATTIVITA' A GAZA.

Il 25 marzo un commando palestinese di Hamas ha attaccato alcuni mezzi utilizzati dagli israeliani per contrastare lo scavo di tunnel per collegare il territorio egiziano a Gaza, senza passare per i posti di controllo. Il gruppo è stato respinto. Nella sera vi è stato l'attivazione di un sistema antirazzo IRON DOME israeliano ma si sarebbe trattato di un falso allarme.

MISSILI HOUTHI VERSO RYAD

Nelle prime ore della notte fra il 25 e il 26 marzo, intorno alle 22.30 italiane, sono stati lanciati alcuni missili balistici (sembra sette) da parte delle milizie sciite houthi contro la capitale saudita, Ryad. Sembra che la maggior parte delle armi sia stata intercettata dai missili antimissile PATRIOT della difesa saudita ma si ha notizia di un morto e due feriti- La difesa antimissile saudita si rivela efficace, come in altre circostanze simili e pensiamo sarà ancora potenziata.
Resta da capire da dove vengano fuori queste armi, che riescono a forzare il blocco intorno alle coste e ai cieli nelle aree sotto controllo Houthi, probabilmente utilizzando qualche sistema via mare. I missili sono lanciati con l'ausilio di specialisti iraniani
E' abbastanza evidente che il ripetersi di questi attacchi potrebbe portare a dure reazioni saudite per chiudere la partita nello Yemen, protrattasi già per quasi tre anni, i cui costi si fanno sentire anche sul piano economico anche se la risalita del prezzo dei prodotti petroliferi ha fatto allontanare la crisi economica che aveva creato il crollo dei medesimi parametri.

ATTACCO DI UN UAV STATUNITENSE IN LIBIA

La mattina di sabato 24 marzo un UAV, probabilmente un REAPER statunitense, ha colpito un edificio nella cittadina di Ubari nella Libia meridionale. Nell'azione sono rimasti uccisi due uomini mentre un terzo è rimasto ferito. Sembra che si trattasse di elementi legati ad Al-Qaeda, attiva da diversi anni in tutta l'area del Sahara. In Libia è attivo soprattutto Daesh ma esistono anche altre formazioni e spesso i terroristi vengono in Libia per procurarsi armi. 
Sembra che i capi delle principali fazioni libiche si siano dette favorevoli all'azione, in quanto i terroristi costituiscono un grave pericolo. Da tempo si segnala una forte attività di controllo statunitense (e non solo) in Libia, condotta con vari mezzi. Recentemente le forze del generale Haftar hanno aumentato il controllo sulla parte meridionale del paese, in particolare a Kufra, ma la vastità e i suoi lunghi confini costituiscono un problema.

sabato 24 marzo 2018

MORTO IL T.C. DELLA GENDARMERIA FERITO DA TERRORISTA ISLAMISTA

Nella notte è morto il tenente colonnello della Gendarmeria Arnaud Beltrame (46 anni, con un cognome di chiara origine italiana) che era stato gravemente ferito da un terrorista islamista di origine marocchina, subito dopo eliminato dall'intervento delle forze di sicurezza. Il colonnello si era offerto volontario come ostaggio, in cambio del rilascio di una donna in ostaggio del terrorista, che aveva già ucciso tre persone, fra Carcasonne e Trebes, il piccolo villaggio in cui si è conclusa la tragedia.
Inutile sottolineare il comportamento coraggioso dell'uomo, riconosciuto a tutti i livelli, a cui la Francia intera darà un ultimo omaggio. 
Il nuovo atto terroristico farà intensificare lo sforzo contro i terroristi, inclusi i cosiddetti "lupi solitari", che non hanno particolari contatti e che sono più difficile da identificare. Comunque il terrorista era già stato attenzionato dalla sicurezza francese (era anche un piccolo pregiudicato) ma non erano stati presi provvedimenti a suo carico.

venerdì 23 marzo 2018

CONTINUA LO SGOMBERO DEI RIBELLI DALLA GHOUTA ORIENTALE

Prosegue lo sgombero dalle zone ancora sotto il controllo dei ribelli dei quartieri della Ghouta orientale, in pratica tre piccole sacche (un'altra sacca è più a sud ovest sempre a Damasco). Si tratta in primo luogo di migliaia di civili ma vi sono anche gruppi di miliziani. Su pullman vengono trasferiti molto più a nord, nella grande sacca che si trova a nord della città di Hama. La resistenza è divenuta impossibile anche se non è cessata e un razzo sparato verso il centro di Damasco ha causato 50 vittime e molti feriti. Sotto violentissimi attacchi nei quartieri dove si trovavano i ribelli, si sono avuti in pochi giorni oltre 1.000 vittime, dato che la sacca si è rapidamente ridotta di estensione.

NUOVO SISTEMA NAVALE DA 40 MM DI LEONARDO

Leonardo ha presentato il nuovo sistema navale da 40 mm denominato MERLIN. Si tratta di una cupola con un pezzo da 40/70 mm di nuova concezione, il  tutto posto sopra il ponte dell'unità navale, in modo da non doverlo penetrare per l'installazione. Il pezzo ha una cadenza massima di tiro di 300 colpi e una riserva  di 200 proiettili. Ha un brandeggio estremamente veloce, pari a 120° al secondo, per cui la cupola può effettuare un giro completo in 3 secondi, molto più veloce di altri pezzi oggi in servizio. Il pezzo può essere collocato a vari tipi di direzione di tiro ed è in grado di svolgere anche un ruolo antimissile, utilizzando speciale munizionamento con munizionamento a frammentazione. Non sono stati divulgati dati circa la gittata massima che comunque dovrebbe essere adeguata alle necessità, potendo ingaggiare anche bersagli a breve distanza, operando con la canna in depressione, come nel caso di piccole imbarcazioni con attentatori suicidi o telecomandate. Il pezzo dovrebbe trovare posto su alcune delle nuove realizzazioni della cantieristica militare italiano, come i Pattugliato (corvette) Polifunzionali d'Altura e su unità per le marine straniere.
Leonardo ha ripreso la lunga tradizione di Breda, che dal 1950 ha realizzato 850 impianti da 40 mm imbarcati su molte unità navali.

ATTACCO TERRORISTICO IN FRANCIA

Un cittadino francese di 26 anni di origine marocchina, ha attaccato a colpi di arma da fuoco un gruppo di poliziotti nella città di Carcarsonne, nel sud-ovest della Francia. Poi si è impossessato di una macchina, ferendone il conducente e uccidendo il passeggero. Ha raggiunto la vicina cittadina di Trebes, entrando in un supermarket, uccidendo altre due persone e ferendo altre persone, prendendo un ostaggio. Un ufficiale della Gendarmeria si è offerto di prenderne il posto. Intorno alle 14.30 sono intervenuti specialisti delle Gendarmenria che lo hanno neutralizzato. 
A quanto sembra, l'umo era già noto ai servizi d'informazione come un soggetto radicalizzato. Aveva chiesto il rilascio dell'unico terrorista sopravvissuto alla banda autrice delle azioni a Parigi del gennaio 2015. Nelle sue minacce ha fatto riferimento all'intervento francese in Siria, dichiarando di essere un membro dell'ISIS. 
La Francia continua ad essere nel mirino dei terroristi. Nello stesso tempo si è avuto un allarme a Londra per un'auto sospetta.

giovedì 22 marzo 2018

F-15 SAUDITA DANNEGGIATO DA UN MISSILE ANTIAREO SOPRA SAANA

Il 20 marzo un missile aria-aria di origine sovietica R-27, lanciato da una postazione nei pressi dell'aeroporto di Saana, ha danneggiato un F-15 E saudita. L'R-27 R era in origine un missile aria-aria, simile al SIDEWINDER statunitense, e sono noti in occidente come AA-2 ATOLL. Localmente, probabilmente con l'aiuto iraniano, è stato trasformato in un vettore antiaereo, sfruttando il sistema di ricerca infrarosso di cui è dotato. Non è la prima volta che questo accade, dato che ci ricordiamo una simile trasmissione schierata dai serbi di Croazia, su di un lanciatore binato autocarrato.
Il velivolo saudita è riuscito a rientrare alla base ma l'episodio ha fatto salire la tensione nella zona, dove dal 2015 si volge una diurna guerra civile, con il coinvolgimento straniero. Da tempo le forze houti (sciiti integralisti) avevano esaurito le scorte di missili antiaerei mentre nelle loro mani dovrebbero essere vari R-27, già in dotazione all'Aeronautica yemenita.

NUOVA VERSIONE DEL MISSILE ANTINAVE OTOMAT Mk.2

La società MBDA ha annunciato lo sviluppo della versione Mk.2/E, indicata anche come Mk.2 Block IV, del suo missile antinave a lunga gittata OTOMAT, arma che nelle versioni precedente è in servizio in una decina di marine. Ovviamente l'arma, che ha una velocità altamente subsonica e una grande portata, avrà caratteristiche migliorare e probabilmente sarà in grado anche di colpire bersagli terrestri di particolare valore (anche protetti, visto che possiede una testata semi-perforante), incrementandone la flessibilità operativa. Le versioni più avanzate dell'OTOMAT si caratterizzano per la possibilità di essere guidate da velivoli in posizione avanzata.
La MBDA ha da pochi giorni, durante il salone DIMBEX, annunciato che gli elicotteri NFH-90 per impieghi navali ordinati dal Qatar saranno dotati anche di missili aviolanciabili MARTE ER, la più recente versione del missile, con un raggio operativo di oltre 100 km, installabile anche a bordo di velivoli TYPHOON.

mercoledì 21 marzo 2018

Israele ammette distruzione reattore nucleare siriano

Il governo israeliano ha ammesso per la prima volta di aver bombardato e distrutto un reattore nucleare siriano nel 2007. L'operazione svoltasi nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2007 è stata portata a compimento da 4 F-16 e 4 F-15 che hanno colpito quello che l'intelligence israeliana aveva identificato nei mesi precedenti come un reattore nucleare in fase di ultimazione nei pressi di Al Kibar lungo l'Eufrate. Nonostante si fosse a conoscenza dell'azione israeliana, il governo e le forze armate israeliane avevano sempre negato l'avvenimento, mentre il governo siriano continua a negare si trattasse di un reattore. Secondo le prove raccolte prima della sua distruzione il reattore sarebbe stato costruito grazie alla collaborazione della Corea del Nord. La zona di Al Kibar si trovava sotto controllo dell'ISIS dal 2014, finchè le forze curde supportata dagli aerei della coalizione non l'hanno liberata.
Israele manda un chiaro segnale desegretando i fatti di più di 10 anni fa: non verranno ammesse alcune attività che possano mettere a rischio la sicurezza di Israele, con un chiaro riferimento alle attività iraniane sul suolo siriano, anche a costo di intervenire militarmente.

martedì 20 marzo 2018

AGGIORNAMENTO SITUAZIONE IN SIRIA

Dopo la conquista di Afrin continuano i combattimenti nell'area, con le forze turche e i loro alleati siriani che proseguirono l'avanzata verso sud-est mentre milizie fedeli ad Assad stanno penetrando  in aree già tenute dai kurdi, con al seguito anche armi pesanti che mancavano alle forze dell'YPG e che hanno reso vana la loro resistenza. Probabilmente l'Esercito siriano e quello turco non vogliono entrare in contatto direttamente ma solo tramite le rispettive milizie, cosa che non esclude l'ipotesi di gravi incidenti se non di uno scontro. I profughi kurdi stanno affluendo ad Aleppo e in altre località e sembra che Erdogan voglia lanciare attacchi anche in altre aree di confine con Siria e Iraq, come in parte sta già facendo.
Da notare come l'attività del PKK in Turchia sia alquanto ridotta, probabilmente proprio per evitare attacchi contro le zone in mano ai kurdi fuori dalla Turchia, ricordando che gruppi vicino al PKK operano in Iraq e Siria, dove sono stati attaccati in precedenza, in genere dall'aria.Intorno a Damasco, si segnalano la fuga di decine di migliaia di civili dalla sacca di Ghouta (dovremmo essere oramai intorno alle 80.000 persone) mentre nella grande sacca a 50 km a nord-est di Damasco,il giorno 18 un missile antiaereo delle forze ribelli ha abbattuto un Su.24 siriano, I due membri dell'equipaggio probabilmente si sono salvati lanciandosi con il paracadute all'interno delle proprie linee.
Il presidente Assad si è fattio riprendere mentre al volante di una macchina (ovviamente blindata) si recava sul fronte alla periferia di Damasco, in apparenza senza misure di sicurezza, per dimostrare di avere il controllo assoluto in gran parte della capitale.
Stabile è il fronte lungo l'Eufrate, dove però resistono ancora delle sacche di resistenza, seppur marginali, di Daesh. I suoi miliziani stanno subendo forti perdite ulteriori, incluso vari combattenti stranieri, alla cui caccia si dedicano anche elementi dei servizi d'informazione occidentali presenti sul posto (statunitensi, francesi, inglesi, solo per citarne alcuni).

domenica 18 marzo 2018

COMBATTIMENTI ALL'INTERNO DI AFRIN, LE FORZE TURCHE ALL'INTERNO DELLA CITTA'

Dopo violenti combattimenti le forze turche e i loro alleati siriani, asono penetrate all'interno della cittadina di Afrin, nonostante la forte resistenza kurda. Combattimenti sono ancxora in corso ma i reparti dell'YPG hanno abbandonato anche il vasto territorio a nord-ovest della località, in quanto vi era il rischio che rimanessero completamente accerchiati.
I difensori non avevano assolutamente armi e mezzi per resistere a forze regolari, dotati di carri LEOPARD 2, obici semoventi anche da 203 mm e appoggiati da velivoli F-16 ed elicotteri d'attacco T-129. I combattimenti si svolgono intensi da circa un mese ed era chiaro che la resistenza non sarebbe potuta durare a lungo, dato che l'orografia del territorio. I kurdi probabilmente ripiegheranno verso Aleppo ma i reparti di Assad e quelli turchi saranno faccia a faccia  anche in questa zona, con il grave rischio di n uovi scontri.

mercoledì 14 marzo 2018

IL QATAR ORDINA 28 ELICOTTERI NH-90


Nell'ambito del salone DIMDEX, che si è chiuso oggi, il Qatar ha annunciato l'ordine per 28 elicotteri NH-90, di cui alcuni per operazioni navali, per un valore complessivo di oltre 3 miliardi di €. Prime contractor è l'italiana Leonardo che si curerà del montaggio finale. Si tratta di un ordine molto importante che rafforza la posizione dell'industria aeronautica italiana. Le prime consegne si avranno nel 2022. 
L'Italia sta fornendo al Qatar unità navali e la Beretta ha siglato un accordo per una joint venture per la produzione di armi leggere. Ottimi risultati ma che possono creare risentimento in altri paesi della zona, con cui in Qatar ha attualmente problemi che però potrebbero risolversi, magari proprio con la mediazione italiana.
L'NH-90 è uno dei migliori medi elicotteri oggi disponibili e oltre da Leonardo è realizzato da un consorzio di ditte che vede la presenza anche di Atlas Elicotteri e Fokker. Per Leonardo è un ordine importante per rilanciare il settore elicotteri, reduce da una crisi di ordini dovuto a vari fattori, in primo luogo il crollo del prezzo del petrolio e la riduzione delle spese militari in Europa.
TRUPPE DI ASSAD E HETZBOLLAH AVANZANO VERSO AFRIN

Reparti regolari di Damasco stanno avanzando verso Afrin, mentre l'artiglieria e i velivoli turchi cercano di bloccarne la marcia. Nella zona vi sono anche reparti delle formazioni Hetzbollah libanesi, le cui insegne sono state mostrate durante una cerimonia funebre nell'area. Il rischio di uno scontro con i reparti turchi permane molto alto mentre tutta l'area è oggetto di violenti combattimenti.
Nella Ghouta orientale, la periferia nord-orientale di Damasco, le tre sacche rimaste, sono sotto attacchi meno forti che non nei giorni precedenti, forse per le pressioni mondiali, visto il gran numero di civili che vi si trovano. Non i 450.000 citati da qualcuno (dato che si riferisce a prima della guerra) ma comunque un numero congruo, di cui pochissimi sono stati evacuati in questi giorni.

lunedì 12 marzo 2018

IN ARRIVO CONTRATTO SAUDITA PER 48 TYPHOON

 L'Arabia Saudita dovrebbe essere prossima a firmare con il consorzio Eurofighter un contratto per 48 velivoli da combattimento TYPHOON. La notizia giunge dopo anni di trattative, dopo un primo ordine per 72 velivoli firmato nel 2007. Il valore della commessa è di circa 11.3 miliardi di Euro, un fattore importante anche per l'italiana Leonardo, che si occupa del 36% del programma e che quindi avrebbe un carico di lavoro di circa 1 miliardo di Euro, non poco, il 7,8% di quanto si prevede in ordini per il 2018.
Con questo ordine si rafforza la già forte presenza del velivolo europeo sul mercato del Medio Oriente, dato che l'aereo è in linea o in fase di acquisizione in paesi come il Kuwait e l'Oman, oltre che in Arabia Saudita. I velivoli per l'Arabia Saudita avranno caratteristiche avanzate, nuovo radar a scansione elettronica e capacità migliorate di attacco al suolo. Il paese ovviamente è preoccupato per il potenziale aereo iraniano che costituisce una minaccia concreta.
ACCORDO DI BERETTA IN QATAR

Durante il salone internazionale DIMDEX 2018, in corso in Qatar, la holding italiana Beretta e quella catarina Barzan, hanno annunciato un grosso accordo per la realizzazione a Doha di un grosso sito per la produzione di armi leggere, con la creazione di una joint venture denominata Binding.
Non sono state rivelate cifra ma si tratta di un accordo molto importante. Inizialmente il Qatar riceverà prodotti italiani direttamente, in attesa che il sito produttivo sia pronto. Beretta ha una serie di prodotti molto interessanti e moderni come la pistola APX, la pistola mitragliatrice MPX o i fucili ARX-160 e ARX-200, in grado di coprire una gamma vasta di necessità nel settore. Inoltre della holding fanno parte vari marchi che vanno dalle granate tipo "flash bang" fino ai fucili di alta precisione come quelli della Victrix, recentemente affermatesi ai vertici della categoria.

PROSEGUE L'AVANZATA TURCA SU AFRIN
E LA BATTAGLIA PER IL SOBBORGO DI GHOUTA

Continuano i combattimenti nella regione di Afrin, fra forze kurde e quelle regolari turche (appoggiate dall'aria) e i loro alleati siriani. Le due tanaglie su Afrin, da nord-est e da sud-ovest. stanno per raggiungere Afrin, tagliandfo fuori una vasta regione a nord -ovest. La popolazione kurda è in fuga e i miliziani dell'YPG stanno abbandonando alcune postazioni, passandone anche alcune, in particolare a nord di Aleppo, alle milizie vicino ad Assad.
L'avanzata delle forze turche è sorretta da mezzi  pesanti in numero molto alto e anche dall'aria, con l'intervento di elicotteri d'attacco T-129, rivelatisi molto efficace. L'area degli scontri è caratterizzato da colline abbastanza dolci e spesso con coltivazioni. I kurdi sono a corto di equipaggimenti per contrastare la superiorità turca.
Nella Ghouta orientale, il sobborgo nord-orientale di Damasca, la sacca dei miliziani ribelli è stata divisa in tre parti mentre i combattimenti proseguono molto intensi, con un numero di vittime civili che ha superato le 1.000 unità dall'inizio dell'offensiva. La situazione per i civili rimane veramente critica, avendo sempre meno spazio a disposizione, oggetto di continui attacchi, nonostante sdiano giunti autocolonne di rifornimenti.
I fronti rimanenti in Siria sono relativamente calmi.

domenica 11 marzo 2018

AVASNZATA FORZE DI ASSAD NELLA GHOUTA

Quello che rimane della sacca della Ghouta, alla periferia nord-orientale di Damasco, è stato diviso in tre parti, dall'Azione continua delle forze di Assad. in particolare dal Reparto Tigri e da elementi della 4a Divisione Corazzata, appoggiata dall'artiglieria e dall'aria. Le residue resistenze potrebbero essere neutralizzate nei prossimi giorni, magari con un accordo come già avvenuto in casi simili.
Intanto prosegue l'avanzata delle forze turche e dei loro alleati a nord-est di Afrin, ormai a pochissimi chilometri dalle avanguardie di Ankara.
Forti in entrambi i casi, ma specialmente nel primo, le perdite fra i civili. Non sembra probabile un intervento internazionale per fermare il massacro.
Intanto bisogna ricordare che il 5 marzo è precipitato in atterraggio nella base aerea di Latakia un biturbina Antonov An.26, con 29 militari russi a bordo, fra cui un colonnello, che sono tutti morti, facendo salire il bilancio delle vittime russe nel conflitto.
La stessa base è stata attaccata per la terza volta da velivoli teleguidati, che sembra siano  stati neutralizzati questa volta.

sabato 10 marzo 2018

+++BREAKINg+++ Esercito turco alle porte di Afrin



Nella mattina di sabato 10 marzo le prime forze turche si sono avvicinate alle posizioni difensive curde di Afrin. Conquistati i villaggi di Maryamayn e Inab, a nord-est di Afrin, la strada per la roccaforte curda sembra ormai spianata per i membri dell'operazione OLIVE BRENCH. I primi bombardamenti di artiglieria hanno colpito il centro di Afrin. Non sembrerebbe che le difese curde siano in grado di rallentare l'avanzata turca. Non è chiaro invece il comportamento delle truppe governative siriane che  continuano ad accumulare forze nella regione, probabilmente per evitare un ulteriore exploit delle forze turche nella regione dopo la resa delle forze curde.

_____________________________________________________________________________________

A Ghouta continua l'avanzata delle truppe governative siriane supportate dall'azione russa. Mentre i camion ONU faticano a raggiungere la sacca approfittando della fragile tregua concessa nei giorni scorsi, le truppe del FSA (Free SSyrian Army) presenti nel villaggio di Dumayr, rimasto isolato dal resto della sacca, si sono arrese all'esercito di Assad. Il collasso della sacca risulta ormai prossimo ed inevitabile.

lunedì 5 marzo 2018

AVANZANO LE FORZE TURCHE E FILO TURCHE NELL'AREA DI AFRIN

Anche oggi è proseguita l'avanzata delle forze turche e filo turche nell'area di Afrin in Siria, in particolare nell'angolo nord-orientale della zona, lungo la sponda orientale di un grande bacino artificiale. Le forze kurde ancora offrono una forte resistenza ma non fissa in quanto non hanno armi pesanti per opporsi a quelle dell'avversario, che impiega anche semoventi da 203 mm M-110 A1 , velivoli da combattimento ed elicotteri T-129.
Stanno affluendo rinforzi dalle zone sotto il controllo delle forze di Assad ma ancora senza armi pesanti.
Nell'area di Ghouta, alla periferia nord-orientale di Damasco, procedono duri combattimenti contro la sacca di ribelli, dopo la conquista di zone meno urbanizzate e industriali. Procedono forti bombardamenti con artiglieria e velivoli. Per ora è calma la situazione su altri fronti.

domenica 4 marzo 2018

RICOGNITORI SUL BALTICO

Se i velivoli russi eseguono ricognizioni sul baltico, senza comunicare le loro rotte, con problemi per i traffici commerciali, anche i ricognitori della NATO sono attivi. Oggi si segnala la presenza di un RQ-4 GLOBAL HAWK, proveniente addirittura dalla lontana base di Sigonella, e quella di un GULFSTREEM  svedese da ricognizione elettronica a largo dell'enclave russo di Kalinigrad.
La tensione è presente nell'area e anche la Svezia sta prendendo nuove misure militari anche se la situazione è ben diversa rispetto a quella che si viveva all'epoca della Guerra Fredda.
Sembra che anche l'attività subacquea russa sia cresciuta, con il ritorno a ricognizioni anche in acque costiere.

sabato 3 marzo 2018

Break News

IN GRAVE CRISI LA DIFESA DEL SOBBORGO DI GHOUTA

Nel corso della giornata del 3 marzo, le forze dell'Esercito Siriano, sempre appoggiate dall'aria, hanno ottenuto importanti successi nella parte occidentale della grande sacca di Ghouta, a nord est del centro di Damasco. I reparti scelte delle Tigri, oltre che a milizie hetzbollahm hanno occupato varie posizioni, sfruttando l'enorme divario tecnico sul campo. I difensori, accerchiati da anni, hanno poche armi e ancor meno munizioni e tenteranno di resistere nella parte più urbanizzata della sacca, dove si trova molta della popolazione.
Il presidente Trump ha lanciato un  monito per evitare un  ulteriore massacro, consultandosi anche con alcuni leader europei, in particolare quelli di Francia, Regno Unito e la Merkel (che è ancora in una situazione particolare però).
Ovviamente altri morti non semplificano la situazione anche perché bisogna vedere come reagiranno altri attori dell'immane dramma siriano, che compie questo mese i sette anni dall'inizio.

venerdì 2 marzo 2018

COMBATTIMENTI MOLTO DURTI NELL'AREA DI GHOUTA

Nelle 24 ore si sono avuti combattimenti molto duri nell'area di  Ghouta, alla periferia nord-orientale di Damasco, una delle zone dentro o intorno alla capitale siriana ancora in mano a gruppi ribelli. Le forze di Assad, con l'aappoggio anche di velivoli russi, utilizzando le armi pesanti, hanno guadagnato terreno, pur subendo alcune perdite, fra cui, in serata, il comandante dei commandos di Homs. Niente tregua ma ancora combattimenti in quanto Assad vuole chiudere anche qui la partita, sfruttando il fatto che i ribelli non possono ricevere rinforzi e rifornimenti. I combattimenti urbani sono sempre problematici per cui difficile fare una stima di quanto potrà proseguire la resistenza, mentre l'ONU ha dimostrato per l'ennesima volta che serve a molto poco.
I turchi e i loro alleati sono sempre all'offensiva nell'area di Afrin ma solo ieri i reparti regolari di Ankara hanno avuto 8 caduti. Per Forze Armate come quelle turche è poco ma l'offensiva non si sta dimostrando facile e, soprattutto, è carica di conseguenze politiche e internazionali.

giovedì 1 marzo 2018

PUTIN ANNUNCIA PROGRAMMA DI RIARMO

Il 1° marzo, davanti alla nomenclatura del paese, il presidente Putin ha presentato, ha 3 settimane dalle elezioni che lo porteranno per la quarta volta alla testa del paese, le nuovi armi in fase di messa a punto. Diciamo che ha voluto mostrare i  muscoli, anche se l'evento, con mega schermi e altri accorgimenti un tempo impensabili, ha lasciato dubbi. L'arma più esaltata nel discorso è stato il missile balistico intercontinentale a due stadi RS-28 SARMATA (SATAN 2 in codice NATO), 200 tonnellate di massa, 10 tonnellate di carico bellico, fino a 15 testate di rientro autonome, con propulsione atomica. La propulsione atomica è un vecchio sogno già inseguito nel dopoguerra e mai divenuto operativo, con clamorosi fallimenti. Un simile propulsore dovrebbe dare un'autonomia praticamente illimitata ma sembra che in realtà per ora anche i russi abbiano avuto dei fallimenti. L'arma avrebbe fatto registrare solo dei test fallimentari. Staremo a vedere ma Putin voleva dare un'immagine di primato nazionale, magari esaltando progetti in corso. Ha presentato anche un nuovo missile da crociera e la versione navale del missile antiaereo THOR, denominata 3K95, certo non un sistema nuovissimo. 
L'impressione è che abbia voluto giocare la carta della propaganda, per giustificare la crisi economica del paese che colpisce non certo gli oligarchi ma la classe media e quelle con bassi salari, che fanno molta fatica.
Lo sapete se domani scoppia una crisi quante portaerei può inviare Putin per gestirla? Zero, perché l'unica in inventario è ai grandi lavori, indispensabile dopo 34 anni di servizio e non pochi problemi durante l'ultima crociera in Mediterraneo. I nuovi carri T-14 ARMATA sono stati ordinati in numero limitato perché non vi sono fondi e si è deciso di acquisire i precedenti T-90, certo non mezzi di concezione moderna.
Il problema è che Putin è lesto nell'adoperare in modo spregiudicato quello di cui dispone mentre altri sono inerti e tremolanti, sempre pronti a sperare che Washington offra il proprio apporto alla soluzione dei problemi, ovviamente facendo in primis il suo interesse, come ci sembra logico, gigante fra nani, in primo luogo politici..