giovedì 21 marzo 2019

KARADICH CONDANNATO ALL'ERGASTOLO



Il nome di quello che fu il capo politico dei serbo-bosniaci durante il conflitto in Bosnia-Erzegovina, potrà dire poco ai più giovani. Ma all'epoca contava molto ed era anche temuto. L'abbiamo incontrato una volta a Pale e la figlia estiva l'ufficio stampa nella medesima località.
Fu una guerra feroce (non da una sola parte) ma i serbo-bosniaci commisero un numero di stragi tale che alla fine provocarono l'intervento internazionale. Continuarono a massacrare alla grande, sfruttando l'inerzia dell'ONU, fino al 1995, quando erano sorvegliati da molti occhi. Massacrarono anche parte degli abitanti di Srebrenica, nonostante la presenza dei soldati olandesi e i velivoli che solcavano i cieli.
In primo grado al Tribunale Internazionale, aveva preso 40 anni, trasformati oggi, con la sentenza d'appello, in ergastolo.
Il problema è che sono passati qualcosa come 25 anni, quando tutto era piuttosto chiaro fin da quei drammatici mesi. Oggi appare come una "giustizia al rallentatore", qualcosa che serve a poco. L'uomo ha 72 anni e sono invecchiati anche tutti i superstiti. Possibile che sia stato necessario un quarto di secolo per avere una sentenza definitiva?
In questo modo scade anche il valore dell'esempio verso chi potrebbe essere tentato di fare altrettanto. Certo vi furono anche delle gravi responsabilità ONU ma di questo non si parla.

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