lunedì 14 giugno 2021

 FINE DELL'OPERAZIONE BARKHANE


Il presidente Macron il 14 giugno ha annunciato la fine dell'Operazioen BARKHANE, condotta in cinque paesi della fascia del Sahel contro le milizie integraliste. I motivi della clamorosa decisione risiedono in vari elementi. Partita nel 2014 l'operazione si è rivelata molto costosa, avendo come spazi interessati un'area immensa che abbraccia 5 paesi, tutte ex colonie di Parigini. Non solo l'operazione si è rivelata lunga e molto costosa per le risorse di Parigi ma gli altri paesi europei hanno veramente disatteso le attese francesi, inviando contingenti minimi e pochi mezzi. Del resto Parigi voleva rimanere alla testa dell'operazione, creando  un diffuso disaccordo.

Sono sorti dei problemi anche politici, fra l'altro nelle ultime settimane, come l'uccisione, in circostanze ancora da chiarire di un alleato di ferro dei francesi come il presidente del Ciad Ydris Deby o il colpo di stato in Mali. Fra l'altro l'11 giugno un attacco aereo francese ha posto fine alla carriera terroristica di Baye-ab-Bakobo, capo integralista di Al-Qaeda Magreb e fra l'altro responsabile dell'uccisione di due giornalisti francesi in Mali nel 2013.

Questo non vuol dire che con la fine di questa fase cessi un intervento militare europeo. Intanto prosegue l'Operazione TAKUBA che vede coinvolte le forze speciali e unità d'appoggio alla loro attività (300 francesi, 140 svedesi, 60 fra baltici e ceki), con 200 militari italiani in afflusso (con 4 NH-90 e 4 MANGUSTA). Poi è molto probabile che parta un'operazione europea non controllata solo da Parigi, con obiettivi simili e più uomini e mezzi.

Di sicuro, con il ritiro dall'Afghanistan (da dove i francesi si erano ritirati da circa un decennio), si tratta di un momento delicato.

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