lunedì 14 giugno 2021

 LA NATO VERSO CINA E RUSSIA


Dopo il vertice dei G7, il primo con Biden, è seguito subito il vertice della NATO, importante visto il quadro complessivo e la nuova amministrazione statunitense. Si è parlato della minaccia militare rappresentata dal regime di Putin, sempre più autocrate e ora supporter totale di Lukashenko, altro soggetto attenzionato per come mantiene il potere dopo 26 anni. La potenza di Mosca non è certo quella di un tempo, nonostante le vanterie, ma Putin la utilizza in modo spregiudicato, avendo approfittato proprio della debolezza della NATO (fino dai tempi di Obama) e dell'Europa in particolare. La Russia non è una grande potenza commerciale ma condiziona parzialmente l'Europa per le sue risorse energetiche.

La Repubblica Popolare Cinese è un regime, è una grandissima potenza economica (anche se diversa da quelle capitaliste) e ha forze armate sempre più potenti, non solo impegnate nella repressione ma anche aggressive anche verso l'esterno. Basta vedere i tentativi di espandersi nel Mar Cinese Meridionale (ecco anche perché l'Indonesia ha ordinato moderne fregate in Italia,  si veda il blog RAIDS ITALIA) e con problemi con Giappone e India. E Pechino è il primo alleato della Repubblica Democratica Popolare di Corea, altro elemento fortemente destabilizzante. E' pur vero che l'Asia è lontana dai paesi della NATO ma Pechino da tempo è sbarcata in Africa e nel Medio oriente e in un mondo globalizzato, le distanze hanno un valore molto relativo.

Il presidente Biden ha fatto dichiarazioni piuttosto chiare, sostenuto dal Canada e Regno Unito mentre Francia, Germania e Italia sono più timide rspetto alla politica verso Russia e RPC, avendo grossi interessi economici, elemento che fa passare sopra a tanti principi.

Da rimarcare come Biden abbia fatto riferimento alla situazione in Ucraina, che ha subito l'aggressione di Mosca e ha bisogno di sostegno concreto per la difesa della propria libertà e dei propri confini.

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