martedì 4 ottobre 2022

 Speciale Guerra in Ucraina


AGGIORNAMENTI  4 OTTOBRE (225° giorno)

 

- LA RUSSIA AMMETTE DIFFICOLTA' Davanti alle sconfitte subite sul campo, perfino la Russia è costretta ad ammettere le difficoltà che sta avendo la sua invasione. Tutto doveva finire in pochi giorni o settimane e, invece, le truppe di Putin sono in ritirata e in grave difficoltà, in particolare sulla destra del fiume Dnipro e nella parte settentrionale del Donbas. Ora Putin ha dato ordine di arretrare e difese sui confini dell'oblast di Lughansk, uno dei quattro che si propone di annetersi ma a noi risuta che le truppe di Kiev sono già all'interno dell'oblast e non intendono fermarsi. L'oblast di Kharkiv dovrebbe essere prossimo alla completa liberazione. Sembra che anche la mobilitazione parziale non abbia dato, almeno per ora, risultati positivi. Anzi, ha fatto calare il sostegno al regime mentre l'apporto militare potrebbe essere inferiore a quanto ci si attendeva a Mosca perché molti dei richamati sono demotivati. Da segnalare che Mosca sta inviando in linea altri vecchi T-62. Ancora non è chiaro se si tratta di una mossa per risparmiare i carri più moderni (per esempio non sono stati schierati i pochi T-14 disponibili) o di una mancanza assoluta di mezzi pià moderni. Noi siamo più per la prima ipotesi ma i militari russi non sarebbero contenti di sapere di andare in combattimento con mezzi vecchi quando ve ne sarebbero di più recenti. I carristi, in particolare, hanno avuto perdite molto alte in questi 225 giorni di guerra anche se ora sono esposti di meno con un impiego molto più prudente.

- 20 MACK BASTION DALLA FRANCIA La Francia fornirà 20 veicoli blindati 4x4 Mack BASTION all'Ucraina. Si tratta di un mezzo abbastanza moderno con una massa di 12 tonnellate. Il problema resta sempre per i carri e i veicoli da combattimento anche se anche nell'area di Lyman Kiev ha catturato T-72 che possono essere rimessi rapidamente in ordine da combattimento. 

BREAKING NEWS

- I RUSSI IN RITIRATA A KHERSON Anche le ammissioni di Mosca indicavano la gravità della crisi. Ora sappiamo che il fronte russo è stato travolto nella parte più settentrionale dell'oblast di Kherson. Arkangelske, Nelyka Oleksandrivka e altre località dell'area sono state liberate, con i reparti di Kiev (fra cui la 35a Brigata di Fucilieri di Mrina) che avanzano ancora e quelli russi in seria difficoltà anche perché i reparti si erano logorati in questi mesi ed erano a corto di rifornimenti, per via dei problemi nel'attraversare il Dnipro. In alcuni puni l'avanzata è stata di oltre 40 km e ora lungo il Dnipro gli ucraini sono a poco più di 30 km dalla diga di Nova Kakhovka, fondamentale punto di passaggio e strategico. Probabilmente i russi proveranno a resistere su un fronte più corto, concentrando le unità di cui dispongono sulla riva occidentale del grande fiume. Sul terreno non vi sono quasi appigli tattici, in un terreno assolutamente pianeggiante e con solo piccoli corsi d'acqua. Ora bisognerà vedere dove si arresterà il fronte. Forti anche le perdite russe in equipaggiamenti mentre il morale sta subendo un autentico tracollo.

- IL PONTE DI ANTONIVSKY SOTTO TIRO Sembra che i russi abbianotentato di ricostruire il ponte di barconi accanto a quello di cemennto sul Dnipro a Antonvsky. Ovviamente la struttura è sotto tiro dei missili ucraini. I russi hanno disperatamente bisogno di una struttura per consentire il passaggio dei rifornmenti, dopo che molte volte anche i pontoni galleggianti spinti da imbarcazioni, sono stati colpiti.

- LA STRADA FRA SVETOVA E KREMINNA SOTTO TIRO La strada statale P-066, ta Kreminna e Svetova è sotto il tiro dell'artiglieria ucraina mentre le truppe di Kiev avanzano su un ampio fronte in questa zona. I russi sembrano a corto di unità, dopo le perdite subite e in crisi a livello di comandi.  

- GUERINI AL COPASIR Il ministro della Difesa Guerini oggi ha riferito al COPASIR circa i provvedimenti presi per il conflitto in Ucraina. Ha parlato dei reparti italiani schierati nell'Europa orientale (Lettonia, Ungheria, Bulgaria oltre i velivoli in Polonia) oltre ai provvedimenti presi per la protezione delle fondamentali pipe-line che vanno attentamente sorvegliate, a terra come in mare. Inoltre ha parlato del 5° pacchetti di aiuti militari all'Ucraina anche se vi sono ancora ritardi sul 4°, a quanto ci risulta.

- TELEFONATA FRA GIORGIA MELONI E ZELENSKY

Oggi vi è stata una telefonata fra il presidente Zelensky e Giorgia Meloni, la quale ha garantito l'appoggio dell'Italia alla lotta di Kiev contro la gravissima aggressione subita da parte della Russia di Putin. La speranza è che il nuovo governo sia meno lento, anche a livello operativo, in certe consegne. Una sconfitta all'aggressione potrebbe portare a rivedere il ruolo e la politica della Russia, cacciatasi in una situazione molto difficile. E' tempo che qualcuno a Mosca lo comprenda e le sconfitte subite evidenziano l'assurdità dell'aggressione. Noi eravamo stat chiari sullo sconsigliarla proprio su RAIDS di febbraio. Putin e il suo cerchio l'hanno voluta condurre e ora ne pagano le conseguenze, nonostante certi "esperti" nostrani che hanno sbagliato proprio tutto anche perché non conoscevano la situazione e facevano valutazioni ideologiche se non influenzate proprio da Mosca. Ripristinata la situazione si potranno riprendere anche i commerci e normali relzioni anche perché le storie di una NATO che vuole aggredire la Russia, sono ridicoli temi cari solo a certa propaganda. E visto che ci siamo, consigliamo ai russi di mettere nei musei (o in un cassonetto per la spazzatura) quelle bandiere rosse con falce e martello che hanno ripreso a sventolare nella speranza di tornare a Berlino. Non ci torneranno ed è meglio, anche per loro, lascir perdere certi disegni che la storia ci ha insegnato che sono falliti.


 

 

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