Speciale Afghanistan
"SOLO" IL 10% DEI CITTADINI STATUNITENSI
NON E' STATO EVACUATO, DICE BAIDEN
Nel suo ennesimo discorso televisivo, Biden ha affermato che "solo il 10% dei cittadini statunitensi presenti in Afghanistan non è stato evacuato". Solo il 10%? Sono state trasportate circa 123.000 persone, in stragrande maggioranza afghani, e si scopre ora che ci sono ancora cittadini statunitensi che volevano abbandonare il paese che sono rimasti sul posto. A parte il fatto che non andava neppure comunicata l'informazione, in quanto qualcuno ora sarà molto interessato a "incontrare" questi cittadini statunitensi, l'informazione si scontra con i toni trionfalistici per una operazione che tutto ci è parso fuorché un successo, nell'ambito di un disastro catastrofico. Secondo i nostri calcoli potrebbero essere anche meno del 10% ma ora bisognerà chiedere ai talebani di farli cortesemente partire, sicuramente in cambio di qualcosa. Lasciare cittadini statunitensi in un paese nelle mani di una milizia integralista, o con l'ISIS-K a spasso a Kabul, non ci sembra un successo ma la Casa Bianca oramai è in uno stato di confusione mentale totale, con il "comandante in capo" sempre meno capo e comandante. Si ha notizie di scontri furibondi circa le responsabilità fra consiglieri presidenziali anche perché la strategia politica scelta (con date circa il ritiro) si è rivelata un incubo, scaricato poi sui militari.
Circa il fatto che il presidente Ghani, che fino al giorno primo parlava di contrattacchi, abbia tagliato la corda, sembra anche con "qualche spicciolo", ci preme segnalare che era stato scelto dagli Stati Uniti, avendo un ottimo profilo (secondo qualcuno). Parla bene l'inglese e ha lavorato non nel bazaar di Kabul ma al Fondo Monetario Internazionale. Ovvio che le sue attenzioni si siano dirette ai denari anche nel momento più critico.
Qui ci voleva non uno che parlava bene l'inglese ma qualcuno che fosse in grado di gestire un paese molto complesso e carico di problemi. Dove sono finiti tantissimi denari? Sulla collina a nord dell'aeroporto vi erano due baracche mentre oggi ci sono dei bei palazzi. Kabul si è allargata enormemente, in genere con edifici modesti ma anche con quartieri che modesti non sono. E qualcosa ci dice che anche qualche cittadino statunitense da tutta l'avventura ha tratto ampi benefici economici, forse troppo ampi.
Ma è stata la strategia, ora semplicemente negata, di voler esportare modelli occidentali in un paese che occidentale non è, che ha portato a questa situazione. Il messaggio trasmesso è stato che la democrazia è un sistema troppo superiore per aver bisogno di difensori. A combattere non andavano gli abitanti delle città, quelli con il telefono in tasca e la parabola satellitare sul balcone, ma il figlio del pastore il quale, quando non è stato pagato e ha capito che gli occidentali sarebbero spariti, ha semplicemente fatto quello che avrebbero fatto altri. O bisogna andare a vedere che cosa accadde in Italia durante la II Guerra Mondiale?
Così è venuta fuori una classe media locale ben presente sul social ma quando si sono presentati i talebani, non aveva idea di come affrontarli, non ha organizzato una resistenza ma ha pensato che vi era sempre un occidente che avrebbe provveduto a loro. Perché è chiaro che all'aeroporto di Kabul non si è presentatato il pastore ma il borghese cittadino, oltre ovviamente a chi non si fida dei talebani (e fa molto bene, la storia del "buon talebano" è un'altra barzelletta di certi circoli politici e mediatici).
Intanto ci sono "eccellenti" notizie. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU alla fine (ed era proprio la fine della storia) si è riunito e non ha deciso niente, neppure circa una "zona di sicurezza" proposta da Londra e Parigi e che mai i talebani avrebbero concesso. Comunque Mosca e Pechino si sono messi subito di traverso. Qualcuno come Draghi ha pensato ad una riunione anticipata del G-20 ma secondo voi Biden si farebbe "processare" in quell'assise? Putin invece chiede una missione con quei paesi che hanno già partecipato a 20 anni di operazione militare, in quanto vuole capitalizzare al massimo una NATO impantanata in quel paese. E Pechino anticiperà i denari per non far morire di fame tutti, puntando alle risorse minerarie del paese.
Voltiamo pagina e prepariamoci a gestire le conseguenze di questa situazione in quanto, a nostro avviso, ci saranno potenti conseguenze in varie parti del mondo.
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