Speciale Afghaistan
KABUL: PROSEGUE IL RITIRO DALL'AEROPORTO
Prosegue il ritiro dall'aeroporto di Kabul. Nei parcheggi non si vedono più gli elicotteri che erano giunti e anche i velivoli da trasporto sono scomparsi in quanto quelli che atterrano ripartono subito in quanto lo scalo potrebbe essere oggetto, come è già stato, di attacchi con razzi campali, mortai e via proseguendo. Gli accessi sono chiusi mentre a terra potrebbero essere rimasti circa 300 citadini statuntensi che, a questo punto, non si riesce a far giungere in aeroporto perché vi è il rischio di attentati e non si vogliono inviare militari statunitensi fra la folla che ancora si accalca ai cancelli per creare dei corridoi. Probabilmente il ritiro si concluderà la prossima notte.
Sul mezzo colpito ieri da un drone a 3 km dall'aeroporto, viaggiavano due terroristi, pronti a compiere un nuovo attentato sfruttando l'esplosivo trasportato a bordo.
Intanto, nonostante l'assenza di giornalisti stranieri in quasi tutto il paese, giungono notizie sempre più preoccupanti sul fatto che i talebani stanno portando avanti la loro repressione e purtroppo si confermano le privisioni circa la loro politica anche se in diversi si sono voluti illudere circa cambiamenti del loro modo di operare.
Bisogna anche segnalare che non tutti i loro oppositori hanno gettato le armi e si stanno organizzando. Purtroppo non era stato preparato niente o quasi per una evenienza del genere. Un paese da cui potrebbero passare dei rifornimenti è il Tajikistan ma si teme l'azione dei talebani e soprattutto gli Stati Uniti hanno bruciato la loro credibilità, per cui ci si affida soprattutto al sostegno russo, ritenuto molto più affidabile in questo momento.
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