mercoledì 18 agosto 2021

 Speciale Afghanistan


IN PANJSHIR NASCE LA NUOVA RESISTENZA AFGHANA


Qualcuno non ha nessunissima voglia di arrendersi ai talebani, nonostante il sostanziale tradimento attuato dal presidente statunitense Biden. Nella valle del Panjshir, dove il mitico comandante Massoud condusse la resistenza contro i sovietici, si stanno concentrando forze che non intendono cedere le armi o fuggire all'estero. La resistenza è guidata dal figlio di Massoud, Ahmad, e dal ministro della difesa Amrullah Saleh che, ai sensi della costituzione, si è proclamato presidente ad interim il 17 agosto, dopo la fuga del presidente Ghani, uomo adatto all'atmosfera del Fondo Monetario Internazionale, dove ha lavorato, ma non per condurre la lotta contro i talebani. Sembra che il suo staff si sia allontanato con una cospicua cifra al seguito mentre qui serve gente che combatta e lo sappia fare bene. Sono giunti combattenti delle forze speciali e combattenti non intenzionati a darsela a gambe levate prima ancora che spuntasse un turbante.

Nelle zone sotto il controllo delle forze anti-talebane sono affluiti alcuni battaglioni con carri e altro armamento al seguito. Anche alcune ambasciate si sono dichiarate fedeli al nuovo presidente e la lotta riprenderà. Magari se qualcuno fuori dal paese, invece di piagnucolare su questo o quel diritto calpestato da talebani, offre una collaborazione concreta, sarà ben accolto. I talebani sono combattenti duri ma non sono i soli in Afghanistan anche se sembra che molti voltagabbana fossero stati inseriti nelle forze armate e di polizia.

La scorsa notte Ahmad Massoud ha inviato un messaggio molto esplicito, una vera sfida all'oscurantismo talebano, in un momento in cui l'occidente, e in particolare gli Stati Uniti, hanno dimostrato la loro vulnerabilità nel fronteggiare personaggi scaltri quanto feroci.

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