venerdì 27 agosto 2021

 Speciale Afghanistan

 

GLI STATI UNITI SEMPRE IN DIFFICOLTA'

 

Il ritiro finale degli Stati Uniti dall'Afghanistan è sempre una operazione delicatissima, specialmente dopo l'attentato di due giorni or sono, che ha causato 170 vittime, fra cui 13 militari statunitensi.  Anche il clima politico a Washington è tesissimo è lo si è visto anche durante la breve e tumultuoso scambio di battute fra Biden e i giornalisti, durante la visita del primo ministro israeliano (che era stata rimandata di 24 ore causa l'attentato di Kabul), quando il presidente è apparso in seria difficoltà incalzato dai giornalisti, allontanati poi con modi bruschi dallo staff del presidente. Si tratta di giornalisti accreditati resso la Casa Bianca e non di colleghi qualsiasi. Sembra che lo staff del presidente tentasse d'indirizzare le domande al presidente verso il solito tifone che sta passando su alcune zone degli Stati Uniti.

Chissà se Bennett, che viene da un lungo servizio nelle forze speciali israeliane ed è anche lui preoccupato per i riflessi della sconfitta in mondovisione della missione in Afghanistan, non abbia dato qualche suggerimento, non tanto a Biden, che non ci sembra più tanto lucido, quanto ai suoi collaboratori, del resto anche loro decisamente sbandati. Qualcuno, ci è stato detto, teme addirittura di perdere il posto dato che si cercheranno i responsabili di un disastro di proporzioni storiche, con pesanti ripercussioni anche interne dato che i sondaggi per l'amministrazione Biden sono crollati e i repubblicani, che sembravano in gravissime difficoltà dopo la sconfitta elettorale di Trump e i fatti a Washington del 6 gennaio, ovviamente vanno giù pesanti nelle accuse contro i loro avversari politici, con diversi democratici che fanno osservazioni simili. Ben pochi pensavano ad un ribaltamente così repentino della situazione politica e preoccupa come gli Stati Uniti, 20 anni dopo l'11 settembre 2001, sembrino un paese così vulnerabile, con dimostranti che occupano Capitol Hill e una fuga catastrofica dall'Afghanistan. Sembra quasi che non si riescano più a prendere decisioni valide e basti poco per causare crisi molto gravi. Ovviamente i fatti del 6 gennaio e il ritiro dall'Afghanistan non sono paragonabili in grandezza e gravità ma sembra proprio che in certe situazioni l'apparato statunitense vada incontro a serie difficoltà e mostri fragilità preoccupanti a livello di comando e controllo.

Intanto vi sono allarmi circa nuovi attacchi all'aeroporto di Kabul e il livello di sicurezza è stato innalzato anche se è difficile gestire la situazione e ogni ora che passa le preocupazioni aumentano e la folla che preme ai cancelli cresce. Facile immaginare ulteriori problemi. La folla, al momento del ritiro finale, potrebbe tentare di entrare in pista e bloccare i decolli.

 

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