venerdì 18 febbraio 2022

 SPECIALE UCRAINA


VIGILE ATTESA


L'intelligence della NATO  ha individuato circa 150.000 militari russi intorno alle frontiere con l'Ucraina, inclusi i soliti contingenti nel Donbas, dove le milizie filo-russe sono agli ordini di Putin (che provvede al mantenimento dell'apparato militare e civile). Altro che ritiro ma potrebbe far parte dei soliti giochi per fare pressioni politiche.

Le forze di Kiev sono schierate e pronte all'azione mentre si è ripreso a sparare in modo intenso sul fronte del Donbas, con tutti nello stato di allarme. Difficile che Putin si lanci in un disastroso (per tutti) scontro in campo aperto, ma era anche difficile che intervenisse direttamente con i reparti nel 2014, in agosto, quando i separatisti erano in gravissima difficoltà nonostante l'appoggio ricevuto (armi e logistica oltre che quadri).

Per troppi anni si è fatto credere a Putin, aldilà delle solite affermazioni di principio e di deboli sanzioni, che potesse mantenere il controllo della Crimea e del parte del Donbas, territori ucraini (si veda l'accordo di Budapest del 1994) occupati a mano armata non da "dissidenti" ma da truppe russe in vere e proprie invasioni. Troppa arrendevolezza, in barba anche ai tanti principi sbandierati, ha portato a questa situazione.

Sarà lungo e complesso riportare la situazione nel diritto internazionali ma gli ucraini sembrano molto decisi a far valere le loro ragioni.

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