TUTTI PARLANO DI GUERRA
MA I SEGNALI CONCRETI SONO DIVERSI
Tutti parlano di guerra ma i segnali concreti sono diversi. La portaerei statunitense TRUMAN, l'unica che l'US Navy ha in Mediterraneo, è sempre tranquillamente all'ancora a Spalato e parte del personale è a terra e fare acquisti.
Qui tutti parlano della nostra crisi economica ma anche Putin ha i suoi problemi. La borsa di Mosca da novembre ha perso qualcosa come il 25% e sta perdendo ancora con queste notizie che circolano, un problema non da poco per Mosca. Eventuali ulteriori sanzioni potrebbero causare un crollo gravissimo, così come il blocco delle esportazioni di gas.
Le unità terrestri russe, incluse quelle in Bielorussia, non sono a ridosso del confine e sono costantemente monitorate dai satelliti e dai velivoli, incluso i droni GLOBAL HAWK che decollano da Sigonella, potendo rilevare anche piccoli movimenti. Le informazioni transitano subito a Kiev che ha schierato le proprie unità, incluse quelle dell'antiaerea. Per i russi questo sarebbe comunque il momento peggiore per lanciare un'azione in grande stile.
I russi non hanno fatto avanzare neppure le riserve logistiche, ad iniziare dai carburanti, indispensabili per una grande offensiva. Il costante arrivo di forniture di equiaggiamenti e armi sta facendo salire le capacità di resistenza ucraine, assolutamente superiori rispetto al 2014.
Si tratta sostanzialmente di una "guerra di parole" con movimenti di truppe ma certi allarmismi sono del tutto fuori luogo, specialmente rispetto alle azioni lanciate da Mosca in Crimea e nel Donbas nel 2014. Ricordiamo che nelle prime e decisive settimane di scontro in Donbas, gli ucraini non potevano schierare neppure un carro delle migliaia che avevano nei magazzini ma totalmente privi di manutenzione.
(Sopra) Un carro Oplot ucraino, realizzato a Karkiv, dove esiste una enorme fabbrica di carri che sta lavorando a pieno ritmo.
Nessun commento:
Posta un commento