sabato 26 febbraio 2022

 

AUMENTA IL SUPPORTO INTERNAZIONALE ALL'UCRAINA

 

Quando ormai ci troviamo al terzo giorno edl conflitto scaturito dall’invasione dell’Ucraina, la comunità internazionale ha iniziato finalmente ad accellerare il proprio supporto per lo sforzo bellico sostenuto da kiev in difesa del proprio territorio.

Dopo lo scontato fallimento della votazione di condanna del Consiglio di Sicurezza delle nazioni Uniti tenutasi ieri sera, oggi molti paesi si sono fatti avanti individualmente. Dopo che gli Stati Uniti avevano annunciato ieri aiuti militari per Kiev dell’ammontare di 350 milioni di dollari, oggi il Segretario di Stato Blinken ha autorizzato ulteriori aiuti del valore di 350 milioni di dollari. Al supporto statunitense vanno aggiunti quelli di Gran Bretagna, Francia, Polonia e dei paesi baltici, i quali hanno tutti promesso di fornire all’Ucraina i mezzi necessari per continuare a combattere.

Un ulteriore strumenti attraverso il quale alcuni paesi europei stanno facendo pressioni su Mosca è quello del blocco per gli aerei russi di volare nel loro spazio aereo. I primi ad implementare questa misura sono stati Regno Unito, Polonia, Moldovia e Repubblica Ceca, a cui si sono aggiunti successivamente Estonia, Lituania, Lettonia e Romania.

Importanti risvolti vanno registrati anche sull’utilizzo dell’ormai famoso sistema SWIFT come arma da utilizzare contro Mosca. Se fino a ieri molti paesi, tra cui l’Italia, erano titubanti dall’escludere la Russia dalla rete internazionale di pagamenti, oggi Italia e Ungheria hanno fatto sapere che sarebbero favorevoli a ricorrere a questo strumento e sembra che perfino il presidente Biden, sino ad ora scettico sull’argomento per paura delle conseguenze economiche che subirebbero gli USA, stia seriamente valutando di dare il via libera al ban della Russia. Ricordiamo che l’unico precedente di un paese escluso dallo SWIFT è l’iran che, nel 2012, in conseguenza del rifiuto di interrompere lo sviluppo di armementi nucleari, è stato espulso dal sistema: la misura, sebbene non abbia interrotto la costruzione delle centrifughe per l’arricchimento di uranio, ha sicuramente raggiunto il suo obbiettivo, ovvero mettere in ginocchio l’economia iraniana.

Va infine segnalato un ultimo dato: secondo il presidente ucraino Zelenskyy, la Turchia avrebbe acconsentito alla richiesta ucraina di bloccare l’accesso al Mar Nero delle navi militari russe. Si trattarebbe di un importantissimo risvolto a livello strategico, ma rimaniamo ancora di conferme ufficiali da parte della Turchia; solo ieri ifnatti, il Ministro degli Esteri Turco aveva negato la possibilitò di ricorrere ad un blocco per le navi russe poichè in violazione della Convenzione di Montreaux che, dal 1938, garantisce la libertà di circolazione negli stretti del Bosforo e dei Dardanelli per i paesi che si affacciano sul mar Nero.

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