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L'UCRAINA MOBILITA
Mentre si allargano gli attacchi russi sul fronte del Donbass, il presidente ucraino ha decretato la moblitazione con la chiamata di parte dei riservisti. In questo modo si conta di bloccare altre iniziative di Putin. Si sono notati anche il dispiegamento di missili antiaerei e tutto il paese sta assumento una modalità difensiva, pronto anche a rispondere in profondità se necessario.
Ci sembra un passo inevitabile mentre anche l'industria della difesa è da settimane mobilitata con cicli H-24 di produzione per alcune componenti. Si è applicato il diradamento dei velivoli militari su basi arretrate e si presidiano centri produttivi, energetici e infrastrutture strategiche di ogni tipo.
Kiev raccoglie coraggiosamente la sfida di Putin e vuole dimostrargli che non solo esiste come nazione ma può dargli dei grossi dispiaceri, in collaborazione con alcuni paesi amici.
Ovviamente sono mobilitate anche le unità, decisamente robuste (in alcuni casi munite di carri, meccanizati e artiglieria) della Guardia Nazionale, dove agiscono alcuni dei famosi battaglioni che si sono formati all'inizio dello scontro e che oggi hanno un potenziale di tutto rilievo.
Kiev dispone di circa 250.000 riservisti a cui vanno aggiunti i molti volontari che si sono organizzati. Non tutti sono adatti per l'impiego in prima linea ma presidieranno il territorio anche contro eventuali sabotatori e incursori avversari.
Intanto stanno arrivando nuovi equipaggiamenti e alcuni paesi, fra cui gli Stati Uniti, la Polonia e l'Inghilterra, ne hanno promessi altri.
Da notare come sia stato visto uscire molto fumo dall'ambasciata russa a Kiev e dal consolato di Odessa, segno che si stanno bruciando documenti segreti in vista dell'abbandono delle sedi. Segno di grossi rischi di conflitto.
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