giovedì 17 maggio 2018

LA SITUAZIONE A FARAH


I soliti "male informati" avevano annunciato la caduta di Farah ma la situazione, alla luce dei fatti, è ben diversa. L'offensiva è stata respinta, dopo alcune esitazioni connesse alla sorpresa iniziale. Quando nella notte fra il 17 e il 18 maggio, le milizie talebane hanno provato a sganciarsi, sono intervenuti droni armati e velivoli, con bombe guidate e missili HELLFIRE, che hanno inflitto serie perdite. Impressionanti le immagini che mostrano i talebani che marciano in gruppo e vengono colpiti di sorpresa; oppure che in tre, probabilmente sentendo il rumore del velivolo, cercano rifugio in una piccola struttura agricola che viene subito dopo centrata. In un caso un missile HELLFIRE è diretto e colpisce un singolo combattente.
La scorsa notte, vi sono stati rinnovati attacchi da parte dei talebani, per favorire lo sganciamento dei talebani che loro pensavano ancora bloccati in città ma che in realtà, spesso, erano già stati eliminati. Questi attacchi, fuori dalla città, intorno a caposaldi più a nord, sono stati respinti con ulteriori perdite. I moderni strumenti, come le camere termiche, consentono questi risultati.
A questo punto, approfittando delle perdite inflitte, sarebbe il caso di riportare sotto controllo tutta la zona, già problematica all'epoca dello schieramento italiano in città. E nel centro abitato si sono registrati alcuni danni, dovuti allo scambio di colpi di armi da fuoco.
L'attacco a Farah è per ora stato l'azione più importante della consueta offensiva di primavera dei talebani. Nel resto del paese hanno ottenuto dei successi ma anche subito delle sconfitte.
Il Ministero della Difesa italiano non ha emesso nessuna notizia su quanto dovuto, dato che ancora è in vigore la politica della Pinotti di tacere su tutto quello che riguarda le molteplici attività operative dei contingenti italiani all'estero, dalla Turchia alla Libia, da Gibuti all'Afghanistan, assolutamente non compatibile con un ambito democratico e di libertà d'informazione. L'auspicio è che il prossimo ministro attui una politica più consona a un paese come l'Italia, magari anche evitando di fare eccezioni solo per certi giornalisti, scelti con criteri di opportunità politica. Se l'avesse fatto un altro esecutivo sarebbero insorti in tanto e ci chiediamo come mai certe realtà, a parole amanti dell'informazion "libera e plurale", sono rimaste assolutamente mute.


AGGIORNAMENTO
Le informazioni e il video messo in rete indicano come una parte dei micidiali attacchi aerei condotto contro le milizie talebani nell'area di Farah sono state condotte dai nuovi A-29, armati con ordigni a guida laser GBU-59 da 113 kg di massa, in modo da ridurre il rischio di danni collaterali e ricordando che si tratta di colpire milizie appiedate. La resa operativa nelle azioni notturne è stata molto buona. L'Aeronautica Afghana si sta notevolmente potenziando proprio per le operazioni di appoggio al suolo, con un velivolo potente ma economico come il turboelica A-29, versione del brasiliano Embraer TUCANO, utilizzato dagli Stati Uniti per l'addestramento iniziale ma disponibile anche in versione armata. Il velivolo partecipa anche al concorso per un velivolo d'attacco al suolo leggero indetto dall'USAF.
In ambito internazionale, viene fatto notare che in questo momento tutti i sei corpi d'armata di Kabul sono all'offensiva e stanno ottenendo risultati positivi pur dovendo affrontare non poche difficoltà.

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