Speciale Guerra in Ucraina
AGGIORNAMENTI 5 NOVEMBRE (256° giorno)
- ATTACCHI Nelle ultime 24 ore i russi hanno lanciato 6 missili, 21 attacchi con velivoli (incluso i droni, 2 dei quali abbattuti nell'Ucraina occidentale), 60 tiri con l'artiglieria. Gli ucraini hanno risposto con i cannoni ma anche con i missili da 227 mm.
L'Iran, per bocca del ministro degli esteri, ha dichiarato di aver inviato i droni in Russia prima della guerra. Bugiardo conclamato!
- 6° PACCHETTO DI AIUTI ALL'UCRAINA Il governo Meloni sta preparando il 6° pacchetto di aiuti militari per l'Ucraina. E' evidente il cambio di passo nel sostegno concreto alla difesa di Kiev e i russi sono molto preoccupati perchè speravano di trovare nell'Italia un paese facile da influenzare nel bloccare iniziative che ostacolano i loro programmi.
Dato che il periodo economico è critico, è bene tener presente che per ora l'Italia ha speso meno dello 0,5% del proprio bilancio della Difesa per aiuti a Kiev. Parte dei lavori di rispistino sono stati pagati o dagli ucraini o da altri paesi alleati, tanto per essere chiari.
- NUVO COMANDO USA IN GERMANIA Gli Stati Uniti stanno creando un nuovo comando in Germania responsabile per gli aiuti militari a Kiev e per l'addestramento del personale ucraino. Si tratta di un provvedimento opportuno e servirebbe qualcosa di simile a livello NATO, non solo per gli aspetti strettamente militsri ma anche per l'assistenza ai feriti visto i problemi che deve affrontarel'Ucraina in questi mesi. Non solo strutture come la Sanità Militare italiana potrebbero dare un importante appoggio ma i paesi NATO potrebbero occuparsi della convalescenza per i casi più gravi.
- FURBASTRI Oggi si sono tenute due manifestazioni, a Milano e a Roma, inerenti il conflitto in Ucraina. In quella di Roma vi era di tutto, incluso Rifondazione (con tanto di simbolo, che era stato detto di non esporre), che chiede l'uscita dalla NATO, così come facevano, ispirati sempre dalla casa madre di Mosca il PCI negli Anni '50, con i "partigiani della pace". La pace a prescindfere dal diritto alla difesa di un popolo aggredito dal 2014, come abbiamo potuto testimoniare direttamente ai lettori di RAIDS fin da quel periodo. Presente anche Letta (contestato anche con aggettivi che ci sembrano da fuori di testa) e alti leader della sinistra. Fori scala Conte, novello Masaniello, che si è rivolto al ministro Crosetto che frasi come: "non si azzardi il ministro della Difesa ad inviare altre armi senza passare prima dal Parlamento". Evidentemente è in contrasto con il suo fratello gemello che, solo poch mesi fa, espelleva dal Movimento 5 Stelle dei deputati che non volevano voare l'invio di armi in sostegno alla resistenza ucraina davanti all'aggressione russa!! Preferiamo non commentare, lui che ha dimezzato (dimezzato!) i consensi per i 5 Stelle ed è convinto di aver vinto, complice media fin troppo benevoli!
Molto diverso il clima a Milano dove Calenda e altri hanno confermato il desiderio di una soluzione che non metta in discussone il diritto all'autodifesa ucraina anche fornendo loro gli strumenti necessari, davanti ad una manica di folli che minaccia addirittura il ricorso alle armi nucleari, trovandosi in difficoltà dopo aver scatenato una serie di offensive. E noi ricordiamo che l'avevamo scritto fin dal 2014 che Putin andava fermato e che vi era una precisa minaccia.
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