venerdì 4 novembre 2022

 Speciale Guerra in Ucraina

  

AGGIORNAMENTI   4 NOVEMBRE (255° giorno)

 

- ARMI DALLA BULGARIA Il 3 novembre il Parlamento di Sofia ha deciso d'inviare aiuti militari all'Ucraina. Per ora si era limtato a cedere equpaggiamenti alla Repubblica Ceka e alla Polonia, che poi effettuavano l'invio. Ora l'aiuto potrà giungere direttamente. I bulgari erano incerti in quanto hanno avuto sempre forti rapporti con la Russia, tanto che re Boris non inviò truppe sul fronte orientale durante la II G.M. La decisione è importante anche perché Sofia ha ancora scorte ingenti di armi di origine sovietica che ora potrà cedere, magari in cambio di equipaggiamenti standard NATO.

Per Putin si sta mettendo male perché fra i paesi della NATO solo l'Ungheria non ha inviato equipaggiamenti ma non è detto che cambi posizione. 

Un T-72 bulgaro in addestramento.
 

- ULTERIORI SEGNALI DI RITIRATA DA KHERSON Le autorità d'occupazione russe a Kherson hanno proclamato un coprifuoco permanente a Kherson, dove vive ancora una parte della popolazione che non ha ottemperato alla richiesta d'evacuazone russa. Probabilmente si avvicina la ritirata russa dalla città. Più probabile che i russi tentino di mantenere una testa di ponte sulla riva occidentale a Nova Kakhovka, in quanto è il punto da dove prelevano l'acqua diretta all'irrigazione in Crimea. Ma è sempre un compito difficile. Vediamo molto complessa e pericolosa una manovra di ripiegamento attraverso il Dnipro, in quanto le perdite rischiano di essere molto alte, a meno che non ci sia un accordo segreto con Kiev. 

- NUOVO PACCHETTO DI AIUTI USA Gli Stati Uniti hanno concesso un nuovo pacchetto di aiuti all'Ucraina, per un valore di 400 milioni di US$. Questa volta sono compresi:

-  missili antiaerei HAWK, di provenienza spagnola, revisionati (per ingaggiare bersagli a quote medie ed alte),.

- 250 veicoli blindati 4x4 statunitensi M-1117 (evoluzione delle blindo COMMANDO).

 - 45 T-72 B (forniti dalla Repubblica Ceka, con altri 45, della medesima provenienza, pagati dall'Olanda).

- 1.100 droni d'attacco leggeri PHOENIX GHOST.

- 40 battelli da pattugliamento fluviale blindati. Quest'utlimi probabilmente sono da utilizzare sul Dnipro e nel suo grande estuario. 

- Missili da 227 mm per HIMARS e MLRS.

- Altri 400 proiettili da 155 mm EXCALIBUR che si sono rivelati molto efficaci.

- 5.000 proiettili da 155 mm RAAM (Remote Anti-Armour Munition), per il minamento anticarro per traiettorie.

- Altri 1.700 armi anticarro.

- Altre 125 jeep Hummer

- Altre armi leggere con 2.750.000 colpi

- 4 Antenne satellitari.

I veicoli M-1117 erano previsti per l'impiego in Afghanistan e sono rimasti negli Stati Uniti dopo che i talebani sono saliti al potere. Si tratta di mezzi adatti alla scorta delle colonne stradali e alle ricognizioni contro forze irregolari ma erano già pronti e si cercherà di utilizzarli in Ucraina, certo non contro i carri avversari.

- LA SITUAZIONE SUL CAMPO Si attendono spasmodicamente gli sviluppi della situazione a Kherson. Voci da Kiev indicano come si tema che i russi lancino un contrattacco  nel caso le forze ucraine avanzino, una sorta di trappola, con molti mezzi nascosti nell'area urbana della città, dove la presenza di civili rende difficile colpirli. La situazione per i russi sta peggiorando e temono di non poter reggere alla controffensiva ucraina, avvantaggiata dalla superiorità tecnologica delle armi occidentali. Lo Stato Maggiore russo sta facendo ulteriori sforzi per avanzare  nel Donbas ma senza risultati e con perdite crescenti, specialmente a Bakhmut. Pià a nord, i russi sono avanzati nei giorni scorsi di alcuni chilometri a occidente di Kreminna ma perdono ancora terreno più a nord. Se il flusso dei rifornimenti a Kiev proseguirà a questi livelli, per Mosca si prospettano tempi difficili, tali da indurlaa serie trattative di pace che, inevitabilmente, ridurranno le sue pretese territoriali, avvicinando una soluzione al conflitto che, al momento, non è realistica, nonostante le forze russe abbiano palesato gravi mancanze che hanno portato, nonostante le previsioni di molti, a serie sconfitte militari e ad uno stato complessivo di sofferenza tecnico-operativa oltre che ad una seria flessione del morale, altro fattore determinante.

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