martedì 1 novembre 2022

 Speciale Guerra in Ucraina

  

AGGIORNAMENTI   1° NOVEMBRE (253° giorno)

 

- I RISULTATI DEGLI ATTACCHI NAVALI UCRAINI Sicuramente gli attacchi navali ucraini del 29 ottobre hanno avuto un grosso impatto psicologico. E' stata colpita la nuova nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero dopo l'affondamento del MOSKVA. L'unità è stata colpita da un barchino telecomandato. L'esplosione è avvenuta sopra la superficie dell'acqua  come avveniva per i barchini italiani che attaccavano navi in movimento. Se erano ferme in porti e ancoraggi (come a Suda) si utilizzava un detonatore che si attivava quando la prua del mezzo affondava, In questo caso i danni erano sostanzialmente all'opera viva e molto più gravi. All'impatto con le fiancate esplodevano anche i barchini telecomandati LINSE delle forze speciali tedesche della Kriegsmarine. Anche in questo caso i danni più estesi erano all'opera morta e uno dei maggiori successi, a Spalato nel febbraio 1945, fece sì che il piccolo incrociatore britannico DELHI ebbe danni estesi all'opera morta ma non affondò anche se non rientrò più in servizio trattandosi di una unità vecchia. Si hanno meno informazioni per i danni causati all'interno del porto di Sebastopoli che comunque è stato violato nonostante a settembre su una scogliera non lontana, fosse stato ritrovata una di queste unità, incagliata sugli scogli. Evidentemente qualcuno non ha preso le misure necessarie e vedrete che salteranno delle teste.

- BOMBARDAMENTI RUSSI Nelle ultime 24 ore i russi hanno lanciato 60 missili, fatto 15 incursioni aeree e attuato 45 bombardamenti, molti con i lanciarazzi campali. I russi sanno che stanno arrivando nuove armi antimissile e presto i lenti missili da crociera difficilmente riusciranno a superare lo schermo di protezione che si sta creando nei cieli ucraini I sistemi missilistici stanno già abbanttendo molte delle armi lanciate ma con le prossime disponibilità, ogni attacco diverrà più difficile Oltre alle armi di origine sovietica, come gli SA-8, Kiev schiererà i CROTALE NG francesi, gli ASPIDE italiani, i NASAMS norvegio-statuntensi e altre armi, incluso quelle per la difesa di punto, rivelatesi efficaci contro i missili da crociera. Per questo Mosca sta spingendo nel colpire la rete elettrica ucrana, creando problemi anche alla rete idrica. Gli ucraini sono intenti a effettuare le riparazioni, sfruttando anche il fatto che i cruise russi non sono particolarmente precisi.

Breaking News

- ARMI ITALIANE A KIEV: SI CAMBIA PASSO! Il nuovo governo presieduto da Giorgia Meloni sembra deciso a cambiare passo rispetto alla precedente compagine, dove i 5 Stelle si erano messi, dopo un iniziale voto favorevole, di traverso, condizionando i vari invii insieme all'estrema sinistra. 

Sembra  che si tratti d'inviare M-109 L (20-30 come avevamo già indicato, per primi) da 155/39 mm ma anche un paio di lanciarazzi campali M-270 e anche qualche PzH.2000. In arrivo anche una batteria di moderni missili antiaerei SAMP-T, con la stazione di controllo e tiro fornita dall'Italia e i lanciatori e missili dalla Francia; armi in grado d'intercettare anche gli insidiosi missili balistici che piovono sulle città ucraine. Sembra poca cosa ma, messi insieme ai vari aiuti internazionali, si tratta di una prospettiva che fa venire i brividi ai comandi russi, consci di una situazione già per niente brillante, nonostante annunci roboanti. Ci vorrà del tempo soprattutto per completare la fornitura degli M-109 L, che vanno rimessi in condizioni operative, ma le prospettive per i russi sono drammatiche. Le armi cedute saranno reintegrate (i lanciatori di missili con HIMARS su telai Iveco probabilmente, fra l'altro aviotrasportabili dai C-130 rispetto agli M-270 mentre, visto la grande richiesta, probabilmente sarà riaperta la produzone dei PzH 2000 a La Spezia) e, comunque, contribuiranno a ridimensionare le forze russe, unico grande pericolo ai confini dell'Europa.

Qualche commentatore italiano (totalmente inaffidabile o fin troppo interessato alla causa russa) vaneggia ancora di "possibile vittoria lampo russa" il 29 di ottobre (oltre 8 mesi dopo l'attacco), ma la realtà è che l'accoppiata fra la derminazione ucraina ed equipaggiamenti occidentali, sta mandando all'aria tutti i piani di Putin, ponendolo in una situazione veramente difficile, a corto di mezzi e munizioni e costretto alla mobilitazione. Altro che vittoria lampo!

Le operazioni non si fermeranno neppure con l'arrivo dell'inverno, pur rallentando. Questi sono eserciti abituati a certe condizioni e i moderni equipaggiamenti individuali aiutano. Le forniture a Kiev potranno indurre Putin a più miti consigli in quanto si prospettano tempi molto difficili dato i limiti palesi dimostrati dall'apparato militare russo. In più contro di lui ora ha anche tutti gli scandinavi essendo riuscito, con la sua politica aggressiva, a farli transitare dalla parte della NATO, organizzazione che ora ha altri 1.200 chilometri di confine con la Russia. Le sanzioni iniziano a funzionare in quanto se noi ci affidavamo al gas russo, i russi contavano sulla tecnologia occidentale, armamenti inclusi. Così si prospetta la fine del conflitto, non certo mostrandosi arrendevoli, come vorrebbe qualcuno, non solo chi è legato (magari da vincoli diretti) alla Russia di Putin ma anche i pacifisti, la cui politica ha contribuito alla decisione di Putin di ataccare, convinto che anche questa volta non ci sarebbe stata reazione adeguata alla sua nuova aggressione.

- COSA PUO' ANCORA INVIARE L'ITALIA ALL'UCRAINA Se sarà necessario l'Italia ha la possibilità d'inviare altri equipaggiamenti. Pensiamo alle blindo pesanti B-1 CENTAURO I, in fase di sostituzione con le nuovissime CENTAURO II con il 120/44 mm (mentre le CENTUARO I hanno un 105/52 mm che, con munizionamento adeguato APDSFS, "buca" i T-72, i T-80 e forse anche i T-90), le PUMA 4X4  e 6X6.

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