mercoledì 9 novembre 2022

Speciale Guerra in Ucraina

 

QUELLO CHE STA ACCADENDO A KHERSON

 

I russi si stanno ritirando sul fronte di Kherson, logorati da alcuni mesi di attacchi alla logistica attraverso il fiume Dnipro. Bisognerà vedere come andrà a finire la parte finale della ritirata e se tenteranno di mantenere il controllo del centro abitato di Kherson (difficile da occupare ma sempre assediabile sul grande fiume, il terzo in Europa) e se teneteranno di preservare una testa di ponte a Nova Kakhovka, da dove parte il canale per la Crimea. Ma l'impatto politico e psicologico della sconfitta è di quelli molto forti anche perché Putin aveva proclamato l'oblast ("regione") di Kherson "territorio russo" nel corso di una grande cerimonia, solo poche settimane fa. 

Che la prossima fase della ritirata sia la più diffcile, lo evidenzia anche il fatto che Mosca ha fatto ritirare per tempo i mezzi migliori. Gli ucraini non rischiano e risparmiano vite, politica molto apprezzata dai militari di tutto il mondo. "Ponti d'oro al nemico che fugge" dice un vecchio detto ma qui di ponti non ve ne sono ma solo pontoni militari (oltre ai vecchi PMO operano i PP-91 e i PP-2005, tutti spinti da appositi battelli), vulnerabili al tiro degli HIMARS quanto sono fermi. Per traghettare  il personale, bastano anche dei gommoni ma per i mezzi pesanti il discorso è diverso. Sempre meglio salvare il personale che perdere anche quello ma certi toni trionfalistici, cari anche ad alcuni commentatori italiani, stanno sparendo. Se si pensa che qualcuno, spesso in video, si diceva alla fine di ottobre ; "... ancora fiducioso nell'ipotesi di una vittoria lampo russa." ("lampo" dopo 8 mesi faceva già sorridere), si comprende di quanto abbia lavorato la propaganda russa, magari sotanziata da generose regalie. Nella realtà le cose stanno per i russi in modo molto diverso rispetto ai toni ufficiali che utilizzano, in un disperato e vano tentativo di nascondere la realtà.

Non solo la "vittoria lampo" non ci sarà ma anche a più forti sostenitori delle tesi di Mosca sarà chiaro che la cosiddetta "Operazione Militare Speciale", si è risolta in un clamoroso fallimento con perdite molto alte. E bisogna sottolineare che l'antiaerea ucraina è sempre più forte, grazie a nuovi arrivi di equipaggiamenti occidentali.

Putin si sta ritirando per un lunghissimo tratto del fronte, dietro il Dnipro, un grosso ostacolo orografico. Riducendo ancora la lunghezza del fronte attivo, spera di mantenere almeno Mariupol e Melitopol, con il collegamento terrestre alla Crimea, mentre gli ucraini controllano sempre una parte del Donbas. Ma nuvole si stanno addensando sopra il Cremlino. Putin potrà destituire altri comandanti, affidarsi ancor di più al Gruppo Wagner ma questi gravi fallimenti militari finiranno per avere conseguenze politiche, legate anche alla situazione economica. 

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