Speciale Guerra in Ucraina
AGGIORNAMENTI 2 NOVEMBRE (254° giorno)
- ANCORA ATTACCHI CON DRONI Proseguono gli attacchi con droni iraniani (per ora sono stati identificati due modelli) alle città ucraine. Il fatto che Mosca debba dipendere dai droni iraniani per certe operazioni, la dice lunga circa i problemi tecnici che deve affrontare. Del resto l'Iran da anni utilizza questi droni contro l'Arabia Saudita, lanciati dalle milizie huthu che operano nello Yemen. Gli iraniani hanno annunciato la fornitura di altri 200 droni nonostante che i russi provassero a far credere che fossero di propria produzione, aggiungendovi scritte cirilliche, un tentativo ridicolo. Ovviamente il coinvolgimento iraniano al fianco della Russia di Putin sta provocando delle ripercussioni, ad iniziare dal Medio Oriente.
- AL MOMENTO NIENTE ARMI CINESI ALLA RUSSIA Il Pentagono ha fatto sapere che, al momento, non vi sono evidenze della fornitura di armi cinesi alla Russia. Probabilmente il regime di Pechino si è accorto che Putin si è cacciato in una situazione difficile e non vuole conseguenze per se, magari rischiando mercati fondamentali.
- I RUSSI FANNO EVACUARE I CIVILI I militari russi stanno facendo evacuare i civili da una fascia di 15 chilometri sulla sponda sinistra (orientale) del fiume Dnipro. Sgombero forzato per tutto il distretto di Nova Kakhovka che contava circa 16.000 abitanti prima della guerra. Chi viene costretto d abbandonare l'area di Kherson lo può fare solo con pulman, e non con auto private, che raggiugono i punti d'imbarco. Perfino gli archvi di Kherson sono in fase di rimozione.
- ABBATTUTI 12 DRONI SU 13 La difesa antiaerea ucraina anche per contrastare i droni sta migliorando. Dei 13 SHAHED 136 lanciati nelle ultime ore, ben 12 sono stati abbattuti. Ovviamente contro bersagli così piccoli e con ridotta traccia termica, non è possibile (e sarebbe sommamente dispendioso) utilizzare missili antiaerei più potenti. Vanno bene i missili spalleggiabili, i cannoncini e le mitragliatrici. Ovviamente si contrastano queste azioni anche con le contromisure elettroniche.
- ABBATTUTI 3 MISSILI Tre missili Kh-59 lanciati da altrettanti velivoli Sukhoi Su.30, in volo sul Mar Nero, sono stati distrutti dalle difese ucraine, le cui capacità operative sono salite e migliorate grazie a nuovi sistemi ricevuti e in fase di afflusso.
- COMMANDOS UCRAINI IN RUSSIA Altra brutta notizia per Putin. Incursori ucraini sono penetrati due giorni fa all'interno dell'aeroporto di Beredniki, nella regione di Pskov, a a circa 20 km dal confine con la Lettonia, distruggendo 3 elicotteri d'attacco Ka.52 e danneggiandone gravemente un quarto. Si tratta di una perdita grave perché porta a circa il 30% il numero di questi velivoli distrutti rispetto a quelli disponibili inizialmente. La notizia è emersa solo ora ed è confermata da immagini satellitari. Gli ucraini hanno dimostrato di poter colpire a grande distanza e dispongono di molti obiettivi, magari inclusi quelli energetici.
- MISSILI SU ANTONIVSKY Altri missili sono giunti nell'area del ponte Antonivsky sul Dnipro, nei pressi di Kherson. Il ponte di barconi dovrebbe essere stato interrotto nei giorni scorsi e forse i tiri sono contro i traghetti attraverso il fiume. Ancora non è chiaro se i russi vogliano abbandonare l'intera testa di ponte non riuscendo a rifornirla oppure tentino di resistere.
- UN'ALTRA IDEA RUSSA Mosca ha annunciato l'apertura di voli fra destinazioni da Africa e Asia su l'enclave di Kaliningrad, evidentemente con l'intenzione di dar modo agli immigrati da questi continenti di penetrare in Europa. Polonia e Lituania hanno già annunciato controlli stretti sui confini.
- SCAMBI DI ATTACCHI I russi stanno lanciando nuovi attacchi missilistici (ma anche con razzi campali pesanti) ma non in profondità come prima e gli ucraini rispondono anche su Belgorod, in territorio russo.
- PROSEGUE L'EXPORT DI GRANO Dopo l'azione dei barchini ucraini telecomandati contro le unità russe a Sebastopoli e nelle acque antistanti, Mosca aveva dichiarato la sospensione dell'accordo per l'esportazione di grano dall'Ucraina, raggiunto per evitare gravissime ripercussioni alimentari in molti paesi. I russi hanno affermato che i mezzi d'assalto telecomandati ucraini avevano sfruttato i corridoi navali utilizzati dai mercantili che trasportano il grano, per avvicinarsi ai loro obiettivi. Corridoi che però passano lontano dalle coste russe. Davanti alle immediate reazioni, il Cremlino ha fatto retromarcia e i flussi proseguiranno.
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