mercoledì 11 settembre 2024

 

 Speciale Guerra in Ucraina


AGGIORNAMENTI 12 SETTEMBRE 2024

 

 - LA CONTROFFENSIVA RUSSA A KURSK Le forze russe hanno contrattaccato sul fianco sinistro (occidentale) del saliente ucraino a Kursk. Hanno guadagnato del terreno ma gli ucraini starebbero a loro volta contromanovrando partendo dalla zona di frontiera. Inoltre continuano a colpire i ponti militari indispensabili per la logistica russa.

Le informazioni sono scarse e terremo aggiornati i nostri lettori sulle novità.

- Il Su.30 SM precipitato ieri sarebbe stato colpito da un missile antiaereo leggero mentre attaccava una piattaforma in Mar Nero.

- Tre droni ucraini sono giunti nell'area dell'aeroporto di Olenya, nella penisola di Kola, una delle principali basi dei bombardieri strategici russi, da dove partono i bombardieri strategici che agiscono contro l'Ucraina.

- Un ordigno russo ha ucciso tre dipendenti della Croce Rossa Internazionale che erano in un convoglio di aiuti.

- I russi rivendicano l'occupazione di 10 villaggi sul fianco orientale del saliente ucraino nell'oblast di Kursk. La situazione è in evoluzione ma si potrebbero avere novità in quanto anche gli ucraini stanno manovrando.

- PUTIN VUOLE SPAVENTARE Putin cerca di spaventare gli alleati dell'Ucraina minacciandoli se autorizzeranno attacchi contro obiettivi in Russia. L'uomo del Kremlino le tenta tutte non riuscendo ad ottenere quella vittoria che aveva annunciato prima rapidissima, poi rapida, poi certa e via guerreggiando. Il fatto è che i missili ATACMS sono già stati utilizzati sul territorio russo, colpendo colonne e ponti, prima quelli civili e poi quelli militari. Il problema per lui sono le capacità operative di aeroporti e nodi logistici che, se colpiti, creerebbero grossi problemi. Per questo tenta di proteggerli lanciando minacce, come quella di considerare chi fornisce armi all'Ucraina dei belligeranti. Dimentica quando l'URSS forniva una valanga di armi al Vietnam del Nord, con i mercantili di Mosca che passavano davanti alle navi statunitensi della VII Flotta dell'US Navy, portando quello che poi veniva utilizzato contro i militari vietnamiti e statunitensi. Infatti un cessate il fuoco ci fu dopo il minamento dei porti, episodio di cui si è sempre parlato poco in seguito.

Avere a che fare con un regime come quello di Putin non è facile ma farsi intimorire sarebbe letale e moltiplicherebbe la sua aggressività, come dimostra la storia.

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