martedì 19 luglio 2022

 IL PUNTO SULLA SITUAZIONE IN UCRAINA


Quale è la reale situazione in Ucraina e che cosa si può fare?

Secondo qualcuno, incluso quelli che si sa che sono stati sempre vicino a Mosca magari per malcelati interessi veniali, quando Putin avrà preso il controllo del Donbas (cosa che danno per certo), allora si potrà trattare. Mai che si facciano una domanda su che cosa questo significhi, quasi fosse un diritto. Un 20/25% dell'Ucraina in cambio della "pace" e del ritorno al business come prima. Splendidi esempi di persone dai principi sani e giusti, gente pratica che non si fa certo intenerire dai massacri e dai drammi che tutto questo comporta.

Come non dare credito a questi sinceri "pacifisti" preoccupati perfino di evitare il massacro degli ucraini.

E se le cose stessero differentemente?

Qualcuno finge di non accorgersi che le cose stanno cambiando ancora sul fronte ucraino. Finalmente stanno giungendo moderne armi pesanti e per i reparti russi già pochi elementi iniziano ad essere un problema, come dimostrano i vari bersagli distrutti, ad iniziare dai depositi di proiettili fatti esplodere. 

Che cosa potrebbe accadere se Kiev ricevesse una parte di quello che chiede? Chi è realmente pratico di queste cose sa che potrebbe accadere che i russi si trovassero con seri problemi. Qualcuno recita la favoletta che "la Russia non ha mai perso" ma chi ha perso contro i giapponesi, i tedeschi della I Guerra Mondiale o in Afghanistan. E guarda caso in due casi su tre crollò anche il regime.

Non solo stanno giungendo armi da Stati Uniti, Regno Unito o Polonia ma la Germania sembra compatta nel prendere seri provvedimenti e sulla stessa linea troviamo dalla Svezia alla Finlandia alla Repubblica Ceka, finendo con Canada e Australia. Lo sapete cosa significa? Significa che per il "Sentiero di Zelensky" presto passerà un flusso consistente di armi pesanti, più intenso dell'attuale e per i russi saranno problemi, grossi problemi. Putin dovrebbe gestire un grosso e costoso (in tutti i sensi), conflitto convenzionale, protratto nel tempo. Oggi qualcuno ripete che non può perdere ma noi ci ricordiamo che anche gli Stati Uniti non potevano perdere in Vietnam ma i comunisti vietnamiti avevano dietro Cina e URSS e sappiamo come andò a finire.

La NATO può cedere parte dei suoi equipaggiamenti perché serviranno comunque a ridurre il potenziale russo, l'unica minaccia consistente a meno che non si vada in Asia. L'industria non solo può fornire nuovi equipaggiamenti ma realizzarne di migliori mentre la tecnologia russa, nonostante i soliti ne decantino le prestazioni, è arretrata, oramai inferiore perfino a quella cinese!

Si narra che "i russi sono abituati a mangiare pane e cipolla", per cui potrebbero resistere molto più dell'occidente. Sbagliato, anche la Russia, quella urbana, è cambiata e ha preso "i vizi" dell'occidente. Se la guerra andrà avanti, dovrà coinvolgere non solo personale proveniente da remote province ma anche  personaggi provenienti da grandi città. Si tratta solo di fare sforzi  tecnici e attendere che le sanzioni completino il loro effetto, avendo tagliatto molte forniture strategiche per una Russia che non riesce a sviuppare manufatti.

Niente isterismi, e demagogia barra in salde mani e l'attacante entrerà in crisi probabilmente con tutto il regime. Per questo i russi stanno dando crescenti sintomi di palese nervosismo e si aggrappano al lavoro dei loro amici e sostenitori.


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