GUERRA IN UCRAINA: LA SITUAZIONE AD UNA SETTIMANA DALL'INIZIO DEL CONFLITTO
Il settimo giorno dallo scoppio del conflitto è stato caratterizzato da pesanti bombardamenti su due delle principali città ucraine, Mariupol e Kharkiv, entrambi contese negli ultimi giorni con pesanti combattimenti. Nelle ultime ore l’avanzata delle truppe russe rischia di circondare entrambe le città. Nel frattempo Kherson sembrerebbe essere caduta definitivamente in mano russa dopo che ieri un attacco alla città aveva portato i combattimenti tra le strade del centro. Scatta l’allarma in tutte le città assediate: in poche ore infatti rischiano di rimanere senza rifornimenti con un possibile disastro umanitario in vista. Tragico il bilancio delle vittime civili, ormai nell’ordine delle migliaia, mentre è difficile valutare le perdite tra i militari tra propaganda e numeri difficilmente verificabili. Una speranza arriva dalla regione di Kiev: le difese messe in piedi dalle forze armate ucraine sembrano resistere con i fronti nord e ovest che si sono assestati da qualche giorno. Anche l’avanzata che era partita da Sumy in direzione della capitale non è andata a buon fine.
Sul fronte internazionale continua il supporto alla causa ucraina con ulteriori sanzioni messe in atto e volontari che accorrono da tutta Europa per combattere al fianco dell forze di Kiev. Si registrano ulteriori promesse di invio di armi come nei casi della Germania, che potrebbe fornire armi ed equipaggiamento della DDR ancora perfettamente conservato, e l’Italia che dopo il voto quasi unanime di ieri al Senato, ha già inviato le prime armi.
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