Speciale Guerra in Ucraina
AGGIORNAMENTI 29 MARZO (34° giorno)
- PROSEGUE LA CONTROFFENSIVA UCRAINA Prosegue la spinta ucraina lungo la statale M-06, che parte da Kiev e si dirige verso occidente. Le forze di Mosca sono ora schierate tutte a nord di questa arteria. In questa zona vi erano le forze di Putin che erano giunte più a sud, nel tentativo di accerchiare la capitale.
Sembra che i russi non abbiano truppe bastevoli per sostenere il controllo dei territori occupati e stiano ripiegando, qui come nell'area di Kharkiv. Le perdite fra le file russe continuano ad essere alte e sembrano legate anche all'arrivo di nuovi equipaggiamenti.
- Intorno alle 03.00 locali, un missile da crociera russo ha colpito il municipio di Mykolaiv, provocando ampi danni alla struttura.
- Velivoli F-15 statunitensi pattugliano il confine fra Polonia e Ucraina a una qundicina di chilometri di distanza o più. In mattinata anche B-52 sui cieli romeni.
- Incontro a Istanbul fra delegazioni ucraina e russa, alla presenza di Erdogan.
- RITIRO DELLA 106a PARACADUTISTI. Oggi uomini e mezzi della 106a Divisione Paracadutisti, che aveva svolto un ruolo importante nell'atacco a Kiev, stanno ripiegando verso la Bielorussia, in quanto sfiancata dalle perdite e dai combattimenti sostenuti. Dovrebbe essere "avvicendata" ma è evidente che la situazione strategica sta cambiando e a Mosca si parla di una pausa nei combattimenti. In pratica significa che l'attacco a Kiev è fallito e ci si ritira su posizioni meno esposte, più a nord.
- FERITO IL CAPO DEI CECENI A MARIUPOL Il capo della milizia cecena che combatte a Mariupol, è stato ferito nell'ambito dei combattimenti urbani che stanno reclamando numerose vittime. I difensori croati resistono ancora e non sembrano volersi arrendere, dando vita ad una vera e propria epopea.
- PUTIN RIFIUTA L'EVACUAZIONE DA MARIUPOL Putin non ha autorizzato l'evacuazine via mare da parte della popolazione di Mariupol che sarebbe stato condotto da unità francesi, greche e turche. La situazione all'interno della città è tragica per i civili. I difensori non intendono arrendersi.
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