giovedì 4 aprile 2019

Speciale Battaglia per Tripoli

QUANTO SONO ESPOSTI I MILITARI 
ITALIANI IN LIBIA ?

La presenza militare italiana in Libia attualmente riguarda  una nave appoggio all'interno della base navale di Tripoli, destinata a dare sostegno alle motovedette libiche impegnate nell'attività contro i traffici illegali. Vi è poi un ospedale militare all'interno della vecchia Accademia Aeronautica di Misurata oltre al personale di sicurezza dell'Ambasciata.
I pericoli non vengono dalle forze del generale Khalifa Haftar che sono giunte alla periferia di Tripoli, quant da gruppi estremisti e semplici briganti, ultimamente molto attivi a Tripoli (molti fino al 2011 erano assidui frequentatori delle carceri del paese).
In queste ore il dispositivo italiano è stato messo in stato di allarme qualora sorgessero dei problemi. Abbiamo navi e uomini a largo della Libia occidentale, il COI (Comando Operativo Interforze) e il COFS (Comando Operativo Forze Speciali) sono in allarme e si segue con attenzione attenzione l'evolversi della situazione, inclusa quella degli impianti dell'ENI.
La situazione a Misurata è tranquilla mentre l'unità presente a Tripoli è pronta a muovere se fosse necessario, magari imbarcando altro personale presente a Tripoli.
Le forze dell'Esercito Nazionale Libico non sono ostili e stanno dimostrando una buona disciplina, fattore nuovo in un paese dove le varie milizie erano disorganizzate e sparacchiavano in aria in continuazione.
Non è detto che ci sarà l'assalto a Tripoli o che questo sia evidente ma il quadro strategico è completamente mutato. Fra l'altro nella città si trova il segretario generale delle Nazioni Unite, Antono Guterres, a cui sono state fatte delle giuste critiche per l'inerzia palesata in questi anni.

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