giovedì 1 novembre 2018

LA MOLDAVIA SI AVVICINA A MOSCA
 
 
Il presidente moldavo ha dichiarato che il paese non vuole entrare più nell'Unione Europea ma rinverdire i rapporti con Mosca. La cosa è decisamente strana se non si conoscessero i sistemi utilizzati da Mosca per "convincere" certi politici (e non solo politici) in quanto Mosca è responsabile della secessione della TransNistria, la regione Moldava a oriente del fiume Dniester, dove la 17a Armata russa (già sovietica) fece scoppiare un sanguinoso conflitto nei primi Anni '90. Nel territorio, non riconosciuto da alcun paese straniero, sono stanziati 5.000 militari russi come "forza di pace".
L'Europa ha investito 3 miliardi di Euro nel paese e molti moldavi e moldave lavorano in Europa dopo il crollo dell'URSS e il conseguente baratro economico.
Staremo a vedere cosa accadrà anche perché vi sono già stati altri fatti simili. La Moldavia è circondata dalla Romania (paese della NATO) e dall'Ucraina, paese che sta affrontando l'aggressione militare russa, per cui per niente intenzionata a trovarsi un nemico alle spalle, con la possibilità di ritorsioni economiche non da poco.
La Moldavia è vittima del processo che ha riguardato molte zone in varie parti dell'ex impero sovietico. Con la libertà è arrivata una spaventosa crisi economica, una evidentissima corruzione e problemi un tempo impensabili, legati al "libero mercato". Spesso si pensa di risolverli ritornando al passato, magari con un capo forte che riceve, insieme al suo clan, generosi assegni da Mosca, come è stato dimostrato in passato.
Certo l'Europa è ancora molto carente e spesso assente in campo internazionale. Basta vedere quanto conta la Mogherini nel quadro della politica mondiale e così era per i suoi predecessori collega. In pratica per le cose sostanziali, in politica estera ognuno gioca per proprio conto, avendo però risorse limitate.

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