giovedì 29 novembre 2018

FICO: NON E' "CAMERA" SUA


Il presidente della Camera Fico ha annunciato il blocco delle relazioni con il Parlamento egiziano, nell'ambito delle vicende sul caso Regeni. Il gesto è grave più nella forma che nella sostanza. La cosa che ci ha colpito è che Fico a deciso senza interpellare la Camera, cosa che ci sembra di una gravità estrema. Questo signore sembra abbia scambiato la Camera dei Deputati con camera sua, applicando atteggiamenti lesivi per il nostro paese, facendo scelte di tipo ideologico prima ancora che le indagini siano giunte a una qualsivoglia conclusione.
Più volte ci siamo espressi sul caso Regeni, mettendo in luce che troppe cose non tornano se si vogliono accusare i vertici dei servizi di sicurezza egiziani.
Tanto per essere chiari, dato che qualcuno si muove come "Alice nel paese delle meraviglie", sono quei vertici che innumerevoli volte hanno permesso di risolvere gravissimi problemi, scongiurando anche minacce pericolosissime. E secondo tutti, non vi sono prove che riconducano a quei vertici, stufi a questo punto di certi atteggiamenti mentre loro devono combattere forme pericolosissime di terrorismo.
A questo punto ci sorge la domanda:
"Presidente Fico, perché non sospende i rapporti con parlamenti in cui vi è un partito unico e vige la dittatura? (O "democrazie monopartitiche", come l'ha definita qualche scaltro burocrate europeo). Un esempio per tutti? La Repubblica Popolare Cinese.
Purtroppo per qualcuno Mao non era un feroce dittatore ma un "grande timoniere", e sulla base di vecchie ideologie, ancora oggi fa le sue scelte.

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