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L'ESITO DEL MEETING DI PALERMO 

SULLA LIBIA

Poteva andare meglio ma poteva andar anche peggio. I meeting di Palermo ha avuto un esito a metà. Importante per il numero dei partecipanti e il rilievo dato ma non del tutto soddisfacente circa i risultati ottenuti, se si deve essere sinceri

Il primo ministro italiano, Conte, si è speso molto e forse il quadro internazionale è quello dove le sue doti emergono maggiormente. 

Non si è avuto un risultato pieno anche perché il generale Haftar non ha voluto partecipare alla sessione plenario per la presenza di alcuni dei suoi avversari e la Turchia ha abbandonato l'incontro in forti polemica per essere stata esclusa da un meeting ristretto.

Sicuramente si poteva ottenere di più ma la situazione in Libia si è talmente deteriorata, sempre per la mancanza di un deciso intervento internazionale dopo l'uccisione di Gheddafi, che oggi è difficile ottenere una soluzione.

I media italiani hanno parlato di una contrapposizione fra Sarraj e il generale Haftar, ma il problema vero è fra il governo riunito a Tobruch e alcune milizie radicali di base a Tripoli, appoggiate da Ankara e dal Qatar .

Bisogna insistere su questa strada e chiedere anche un maggior coinvolgimento francese mentre spicca l'assenza di una figura di spicco dell'amministrazione statunitense nei riguardi di un paese che non è proprio marginale, non fosse che per il suo potenziale petrolifero.
Secondo l'inviato ONU per la Libia, si è trattato di un incontro "storico". Lo potrebbe divenire se si otterranno dei risultati concreti nelle settimane che veranno. 
Si pensa di poter realizzare delle elezioni per la prossima primavera, ma siccome alcuni gruppi hanno più armi che voti, non è detto che le ostacolino.

In ultimo segnaliamo come, seppur nessuno lo ammetterà mai, si vuole tenere in difficoltà un paese che con le sue potenzialità petrolifere  se fosse stabile e in piena produzione (la produzione di petrolio è risalita in agosto rispetto a settembre), spingerebbe al ribasso il prezzo del petrolio, cosa che in diversi non vogliono.