venerdì 16 novembre 2018

SCONTRI A TRIPOLI


Sono tornate sulle posizioni originali le forze della 7a Brigata che si erano avvicinate all'aeroporto di Tripoli/Mitica, subito dopo la fine del summit di Palermo sulla Libia.
La situazione nella capitale rimane decisamente incerta e riteniamo che attendersi una stabilizzazione senza un intervento esterno sia una mera illusione, non fosse altro per la presenza d' innumerevoli fazioni, in alcuni casi vere e proprie bande.
In tanti hanno parlato di una contrapposizione fra Sarraj, il presidente sostenuto dall'ONU e le forze del generale Haftar ma il primo non ha proprie milizie. Il problema è che in Tripolitana vi sono innumerevoli realtà, anche piccole, decise a far valere la propria forza. Sullo sfondo vi è poi il confronto fra Turchia e Qatar e gli altri paesi arabi, una sorta di "faglia" che attraversa tutto il Medio oriente e il Nord Africa. 
Intanto gli Stati Uniti hanno deciso di ridurre del 10% (circa 700 militari) le forze impegnate in Africa. Colpisce che, al di fuori di azioni con i droni contro le forze di Daesh, Washington sembri trascurare la situazione in Libia, nonostante l'importanza (anche economica) del paese.

Nessun commento:

Posta un commento