martedì 20 settembre 2022

 

 Speciale Guerra in Ucraina


AGGIORNAMENTI  21 settembre (212° giorno)

 

- REAZIONI ALLA TENTATA ANNESSIONE RUSSA Il mondo occidentale si è schierato in modo deciso, ad iniziare dal presidente del consiglio Draghi, contro i referendum farsa che Putin vorrebbe allestire nei territori ucraini che ancora controlla. Inutile dire che non vi sono elementi che ne giustificano l'attuazione nel mezzo di un duro conflitto, ne presupposti legali (chi vota, con gran parte della popolazione profuga e gli uomini mobilitati dai russi?). Putin doveva dare l'annuncio ieri ma poi vi è stato un rinvio, magari a queste ore. In questo modo il dittatore russo spera di rimediare una situazione catastrofica, con i suoi reparti in gravi difficoltà nel tentativo di mantenere il controllo delle zone occupate in questi anni. L'ipotesi è di poter lanciare una mobilitazione generale per rimediare alla scarsità di militari e volontari. A queste notizie la borsa di Mosca ha avuto un crollo emblematico.

Breaking News 

-PUTIN MOBILITA! Alle 08.00 italiane Putin ha fatto mandare in onda il filmato registrato in cui annuncia la mobilitazione parziale. Anche il ministro della difesa russo ha parlato, annunciando il richiamo di 300.000 uomini, vale a dire molti di coloro che hanno fatto il militare negli ultimi anni. Bisogna pensare che i primi richiamati saranno operativi fra settimane e non sappiamo quanta voglia abbiano di andare al fronte anche visto come vanno le cose. Intanto la borsa russa perde 10 punti.

Tragicomico il ministro quando ha annunciato che la Russia ha avuto poco più di 5.000 morti in sei mesi di conflitto. Inoltre ha fatto riferimento alla "triade nucleare" e al fatto che la Rssia combatte contro tutto l'occidente.

- REAZIONI DURE I vari alleati stanno dando risposte adeguate alle minacce di Putin e alla sua mobilitazione parziale. Stato di allarme del dispositivo difensivo dalla Finlandia alla Bulgaria. 

- A NOVA KAKHOVKA PASSAGGIO BLOCCATO Altri tiri con i missili su Nova Kakhovka, dove il passaggio è sempre interdetto ai mezzi russi. Qualcosa riesce a passare il fiume con traghetti e piccole imbarcazioni, con circa 30.000 militari con armi pesanti che sono duramente ingaggiati sulla sponda destra del Dnipro, dai reparti ucraini anche in combattimento di movimento che richiedono munizioni e carburante. Sembra che il morale di quei reparti sia molto basso per le perdite subite e la scarsità dei rifornimenti. 

- SONO IN UCRAINA I LINCE I veicoli Iveco LVM LINCE ceduti dalla Norvegia (14 esemplari), sono giunti in Ucraina e saranno impiegati. Almeno alcuni sono muniti di una torretta a controllo remoto con una mitragliatrice in 12,7 mm con un avanzato sistema di sorveglianza e tiro.  

- AFFONDATO UN PONTONE SUL DNIPRO Un pontone militare che nella notte tentava di traghettare uomini ed equipaggiamenti oltre il fiume Dnipro è stato colpito e affondato dai missili ucraini, con perdite in uomini e mezzi nell'area di Nova Kakhovka. Forse qualche viaggio va a buon fine ma la logistica russa qui è in seria difficoltà. 

- COMBATTIMENTI INTENSI Vi sono combattimenti intensi in molte parti del fronte, in particolare nel Donbas. Gli ucraini stanno colpendo in profondità, con un deposito di munizioni fatto saltare in aria a Noviaidar (50 km a nord-ovest di Lughansk), a Svatove e 10 km più a sud.

-  ALTRI 150 KIPRI PER KIEV. La Turchia ha appena consegnato 50 veicoli blindati 4x4 BGM KIPRI ma si è appreso che ne sono in arrivo altri 150 per rinnovare e potenziare il parco dei mezzi blindati per la fanteria, utilizzabili anche come posti comando e ambulanze protette. La Turchia, nonostante si erga a mediatore, continua a fornire armi a Kiev.

- LE REAZIONI IN RUSSIA ALLA MOBILITAZIONE  Alla notizia che saranno mobilitati ben 300.000 riservisti, praticamente vicino al massimo che possono essere equipaggiati e armati anche se si parla di un numero teorico di 2 milioni, mancando però gli ufficiali per inquadrarli. Non vi sono state manifestazioni di entusiasmo o di supporto ma manifestazioni di dissenso, una pratica molto coraggiosa in un regime. Ci sono stati circa 1.000 arresti. Inoltre gli interessati sembrano volersi almeno in parte sottrarsi a simile prospettiva, avendo subito affollato i voli per l'estero (almeno per i paesi che hanno voli con la Russia, mentre alla frontiera con la Finlandia si è formata una coda lunghissima di auto anche se i finlandesi sono severi e rimandano indietro molti. Altri paesi hanno chiuso completamente ai flussi di russi. 

Praticamente si tratta di un gesto che palesa immense difficoltà operative che potrebbe innescare sviluppi interni a Mosca. Probabilmente una parte sarà inviata a dare il cambio a professionisti lungo l'immenso confine ma qualcuno finirà anche in Ucraina dove i coscritti filo-russi hanno dato pessima prova e si sono ribellati anche al fatto che Mosca li ha utilizzati come "carne da cannone" senza tanti complimenti. 

- SCAMBIO DI PRIGIONIERI Con l'intermediazione dell'Arabia Saudita, vi è stato un cospicuo scambio di prigionieri fra le due parti. Fra quelli rilasciati dai russi anche cittadini stranieri. 

- COMANDANTI RUSSI UCCISI Durante l'attacco al tribunale di Kheson, guarda caso durante una riunione fra alti gradi locali, sono rimasti uccisi 7 alti ufficiali russi e tre capi collaborazionisti locali. Evidentemente gli ucraini hanno un buon intelligence localmente a meno che l'azione, condotta dai soliti missili statunitensi, non sia scattata dopo delle intercettazioni radio. L'esito è stato comunque lo stesso. 

- RILASCIO DI PRIGIONIERI Russia e Ucraina hanno scambiato vari prigionieri. Mosca ha rilasciato 204 uomini e una donna. Fra i liberati i due comandanti che avevano condotto l'eroica resistenza all'interno dell'acciaieria Azovstall di Mariupol. Denis "Redis" Prokopenko, Svyatoslav "Kalina" e Serhil Volynskyi. Da sottolineare il rilascio di 106 appartenenti al Reggimento AZOV, accusato di ogni nefandezza da parte dei russi. Fra i liberati anche 5 volontari stranieri, alcuni dei quali già condannati a morte. In cambio sono stati rilasciati 56 prigionieri russi, fra cui un importante oligarca ucraino. Lo scambio è avvenuto a sud di Zaporizhzhia.

Lo scambio è importante perché Putin è stato costretto a rilasciare anche volontari dell'AZOV, accusati di essere il simbolo del nazionalismo ucraino. Sembra che il presidente russo sia inamovibile ma ha ceduto su un punto importante e sarà interessante vedere come gestirà la notizia in Russia. E qualcuno dovrebbe chiedergli come mai i russi siano stati bloccati a Mariupol da un numero limitatissimo di uomini per settimane. Poi bisognerà capire cosa è successo ai 56 prigionieri ucraini uccisi durante la detenzione da una esplosione.  Sembra che Kiev abbia prove schiaccianti di questo crimine.

 

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