PUTIN IN SERBIA
Putin si è recato in visita in Serbia, uno dei suoi rari alleati in Europa. I serbi hanno vincoli antichi con la Russia, che risalgono a quando i principi serbi venivano inviati in Russia per completare l'istruzione. E questi vincoli sono ripresi con le guerre degli Anni '90.
Durante la visita, accolto in modo particolarmente caloroso, Putin ha dichiarato che "Non lasceremo i Balcani alla NATO". Forse l'uomo del Cremlino non si è accorto che la NATO non smania certo ad "occupare" i Balcani quanto a stabilizzarli. evitando il riesplodere di scontri etnici ma anche l'infiltrazione di elementi musulmani integralisti.
Nei Balcani attualmente vi sono due aree di tensione, val a dire il Kosovo e la Bosnia-Erzegovina (le vicende macedoni sono in fase di soluzione). Belgrado per anni ha voluto seguire la strada della soluzione armata, ottenendo però pessimi risultati, ritrovandosi perfino in guerra con la NATO. Acclamare Putin ora sotto tiro per le note vicende con l'Ucraina, non ci sembra la strada migliore dato che l'Europa è molto vicina e Mosca molto lontana e anche a corto di capitali. Ha inviato delle armi, in particolare velivoli da combattimento MiG.29, ma non può fare molto per la Serbia.
Ovviamente la visita di Putin a Belgrado ha scatenato una serie di reazioni in vari paesi dell'area, ad iniziare dalla Croazia. Del resto la fama internazionale di Putin è decisamente sinistra e la sua politica di occupazione in Giorgia e Ucraina lo hanno portato ai margini delle trattative, sottoposto a sanzioni.
I serbi devono decidere che fare in quanto, se stanno con la Russia, si possono scordare l'Europa, con pesanti ripercussioni economiche e nel settore dello sviluppo.
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