lunedì 28 gennaio 2019

AGGIORNAMENTO DAL VENEZUELA 


Situazione sempre di stallo e altissima tensione in Venezuela. E' confermato l'arrivo dei contractors russi ma troppi ne servirebbero per ribaltare la situazione.
I due schieramenti si guardano e studiano le mosse future.
Intanto gli Stati Uniti hanno bloccato 7 miliardi di US$ di assetti dell'industria petrolifera venezuelana, il motore assoluto dell'economia venezuelana. Se il regime si trova senza fondi, è matematico che crolla in quanto sarebbe una reazione a catena di un quadro già disperato.
Maduro ha allineato il cambio della moneta nazionale a quello in nero ma sempre la gente è alla fame.
E la differenza di queste manifestazioni è che questa volta sono anche le classi più povere a protestare, dopo che, per una politica economica folle, sono saltati anche gli aiuti per loro. 
Intanto qualcosa si muove anche fra l forze armate e quelle di sicurezza e si ricorrono le voci di passaggio nell'altro campo non di uno dei circa 2.000 (!) generali venezuelani quanto di quadri intermedi ch capiscono la situazione.
Maduro ha messo a lui e alla moglie il caschetto da carrista e si è fatto riprender su di un BMP-3 russo. Altra pagliacciata che probabilmente non lo salverà dalla caduta. Sa di non poter schiacciare la rivoluzione e di aver contro oramai la stragrande maggioranza della popolazione. 
L'Italia è uno dei pochi paesi europei che ancora esita sul da farsi perché il Movimento 5 Stelle è "innamorato" di Maduro, a cui ha fatto visita ufficiale nel 2017. Altri fanno i vaghi per non disturbare Putin, stretto alleato del regime chavista, tanto che è uno dei pochi che sta facendo qualcosa per mantenerlo al potere.
La colpa sarà anche dei "gringos" ma queste alternative sono assolutamente impresentabili, e non certo da ora.
Da Segnalare come Chavez e Maduro abbiano speso 15 miliardi di US$ per acquistre armi dalla sola Russia, di cui una parte sono ancora da pagare.Fra essi anche elicotteri d'attacco Mi.35 e missili antiaerei S-300.




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