giovedì 17 gennaio 2019

ALCUNE OSSERVAZIONI 
SULL'ATTENTATO A MAMBIJ
 
L'analisi tecnica di quanto avvenuto durante l'attentato a Mambij (Siria settentrionale) in cui sono stati uccisi 4 cittadini statunitensi (due militari e due operatori civili), fornisce alcuni seri spunti di riflessione.
Intanto Mambij era una roccaforte di Daesh fino al 2016, quando venne liberata e presa sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane, appoggiate da quelle statunitensi. Per questo non è impossibile supporre che in giro possa esserci qualche pericoloso terrorista, ricordando che l'unica cosa che abbonda in Siria attualmente sono i problemi, le armi e gli esplosivi.
Sembra che i militari statunitensi, visto il clima favorevole a loro in città, fossero spesso a prendere qualcosa al volo (non certo lunghi pranzi) presso il ristorante "Il Palazzo della principessa", dove è avvenuto l'attentato che ha causato 15 morti. Queste ripetute, seppur brevi, visite, hanno ispirato gli attentatori.
Quando è giunta la notizia dell'attentato, ci siamo chiesti che cosa era accaduto durante l'attività di pattuglia, pensando ad una azione contro un veicolo. Di norma, vista la tensione nella zona (anche con i turchi), pensavamo il personale a bordo di mezzi protetti e non certo sulla soglia di un ristorante.
La lezione è evidente. Meglio evitare certe attività e, soprattutto, meglio evitare di ripeterle con costanza, dando importanti punti di riferimento a possibili assalitori. In Italia, dall'epoca del terrorismo, la lezione dovrebbe essere stata chiara. 
Probabilmente l'attentatore si è appostato sapendo che qualche militare statunitense sarebbe arrivato nel locale. Per questo bisogna seguire regole operative ferree e non prevedibili.

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