UN COMMENTO SULL'ATTACCO RUSSO
CON DRONI ALLA POLONIA
E' solo l'inizio. Putin vuole concludere "l'operazione militare speciale" e non sapendo più come venirne a capo, tenta di spaventare i paesi della NATO, in particolare dell'Europa Orientale, inviando decine di droni non proprio con fare amichevole.
Il commento di Mosca a quanto accaduto è che loro non c'entrano niente e fanno dire anche ai loro solerti servitori in Europa le cose più incredibili. Davanti alle prove evidenti, asseriscono che forse gli ucraini hanno recuperato dei droni finiti sul loro territorio, li hanno riparati e utilizzati per un attacco "sotto falsa bandiera". Vi sono personaggi che, evidentemente ben ricompensati, sono pronti a raccontare che quei droni provengono da Marte!
In realtà si sa bene chi ha messo in piedi questa operazione che, temiamo, sia solo l'inizio di una nuova fase del conflitto, con le sue appendici non convenzionali. Mosca ha sempre fatto di queste operazioni. Ricordiamo quando, nel marzo del 2022, un grosso drone a reazione dell'epoca sovietica, precipitò in un parcheggio fra due grossi condomini a Zagabria, dopo essere passato su Romania e Ungheria, proveniendo dalla Crimea occupata dai russi dal 2014.
Putin le proverà tutte perché, nonostante quanto affermato da qualcuno, il tempo gioca contro di lui. Qualcuno ha idea di cosa sta accadendo in Europa e non solo in Europa? Ci si sta riarmando, a livello di forze armate ma anche d'industria. Le curve della produzione effettiva sono in cabrata, con la Germania che guida il settore, in particolare nel campo terrestre.
Sono necessari investimenti ma per paesi come l'Italia, che ha una propria industria, questo non solo vede poter far fronte alle necessità rivolgendosi all'industria nazionale ma esportando. Basta pensare a chi, come il sito MBDA di Bagnoli (missili antiaerei e antimissile) lavora su tre turni, con in vista ampliamenti strutturali.
Putin comprende solo il linguaggio della forza e, ora che ha preso in giro il presidente statunitense, spera di ottenere almeno un successo parziale. Non è necessario inviare truppe in Ucraina ma basta inviare quello che serve per mettere in crisi l'aggressore anche perché il suo esempio non venga seguito da altri satrapi.
Putin è uscito dall'isolamento?
Da vecchio comunista non ha certo problemi con chi sventola i medesimi simboli, sia a Pechino che nella Corea del Nord. Una volta si prendeva in giro il senatore Razzi per la sua visita in Corea. Oggi si tenta di far passare che regimi come quello coreano siano apprezzabili. Almeno Razzi faceva ridere con i suoi goffi commenti mentre i sostenitori moderni di Xi o Kim credono di poterci far credere di tutto senza che ci si accorga del motivo, per niente nobile, per cui, spesso, sostengono le tesi più assurde e pericolose.
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