SIRIA: SI TRATTA E SI COMBATTE
Dalla Siria giungono notizie, seppur non ufficiali, di trattative per una soluzione del lungo e drammatico conflitto. La presenza turca ha praticamente congelato il fronte settentrionale dove si affrontano le forze di Damasco e i loro alleati (russi, iraniani, hetzbollah) contro le forze dell'opposizione, un mosaico di sigle molto articolato, non di rado in lotta fra di loro, con attentati e scontri a fuoco.
Poi vi sono le Forze Democratiche, a maggioranza curda, che controllano enormi zone del paese. Oggi dal Kurdistan iracheno è giunto nella zona sotto il loro controllo, un convoglio di circa 300 veicoli, incluso 30 mezzi blindati. Questi rinforzi dovranno servire per vincere la resistenza di Daesh nella piccola ma accanita sacca che controlla lungo il tratto terminale dell'Eufrate, prima che passi in Iraq, sulla sponda orientale. Una resistenza di cui non riusciamo a dare univoca interpretazione. Oggi, approfittando di una tempesta di sabbia, gli integralisti hanno tentato un piccolo contrattacco, poi stroncato.
Resistono altre due sacche di Daesh, fra cui quella più piccola a sud.est di Damasco, introno ad un vulcano. Vi è poi. lungo il confine tripartito fra Siria, Giordania e Iraq, un'altra sacca, in area desertica, controllata dall'opposizione.
E come se la situazione non fosse ancora molto complessa, vi è la presenza israeliana, volta ad impedire che forze dell'Iran s'installino nel paese, ricorrendo anche ad azioni di forza, in pratica attacchi aerei. Mosca spinge per un accordo, in quanto il costo economico è elevato è vi sono sempre altri pericoli, come ha confermato l'abbattimento di un suo velivolo per l'ascolto elettronico, colpito per errore da un missile siriano, con l'uccisione di 15 uomini d'equipaggio.
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