mercoledì 17 ottobre 2018

POSSIBILITA' DI PACE CONCRETE
IN SIRIA

Si stanno aprendo spiragli di pace concreta nel conflitto in Siria, dopo 7 anni e mezzo di duri scontri e immani distruzioni.
Come mai abbiamo questa impressione?
La parola chiave è: "sfinimento".
Sono sfinite le forze di Assad che hanno tenuto in momenti difficilissimi e poi contrattaccato ma hanno subito forti perdite e non sanno come ricostruire una economia distrutta.
Sono sfinite le molteplici milizie islamiche e islamite, incluso quelle più radicali.
Sono sfiniti anche dei duri come gli Hetzbollah libanesi, che hanno lasciato sul terreno molte migliaia di morti e altrettanti invalidi permanenti.
E' sfinito della Siria pure Putin, che tre anni or sono puntava ad un intervento rapido e invece si trova invischiato in un conflitto molto costoso, con sempre qualche brutta sorpresa, come nel caso dell'abbattimento per errore dell'Il.20 da spionaggio elettronico da parte di un missile S-200 di Damasco.
E' sfinita la popolazione, con milioni di profughi interni e nei paesi limitrofi e difficili prospettive di ripresa.
Chi non è sfinito è l'Iran, che pure in Siria ha lasciato denari e sangue ma punta ad una nuova egemonia in Medio oriente. Non è sfinita la Turchia di Erdogan, che ha propositi anche lei di potere.
Daesh è sfinito ma sarà annientato e nessuno ne sentirà la mancanza, esempio per futuri tentativi.
I kurdi hanno ottenuto grossi successi ma non hanno forze bastevoli da soli per controllare circa 1/3 del paese.
Si sono riaperte le frontiere con Libano, Giordania e Iraq, altro segno di un clima diverso. Damasco ha autorizzato un convoglio ONU per una zona sotto il controllo dell'opposizione al confine fra Siria, Giordania e Iraq, altro segnale di distensione.
Uno dei problemi principali è che Israele non vuole milizie iraniane o filo iraniane in Siria e per ottenere il suo scopo è pronto ad usare la forza, avendo già messo nel mirino i nuovi missili antiaerei S-300, ceduti dalla Russia a Damasco.
Potrebbe trattarsi della volta buona per una tregua, dopo circa 300.000 morti, moltissimi invalidi e milioni di siriani rifugiati all'estero.

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