Speciale Guerra in Ucraina
AGGIORNAMENTI 8 GIUGNO 2024
- FINE DELLA PORTAEREI RUSSA Sembra proprio che alla fine Mosca si sia decisa nella rottamazione dell'unica portaerei di cui, almeno formalmente, ancora disponeva, vale a dire l'ADMIRAL KUZNETSOV. Dal 2018 era ai lavori ma nel frattempo erano successi tre gravi incidenti. Mentre veniva fatta uscire dall'unico bacino galleggiante che la poteva contenere, l'aveva squarciato, facendola ruotare, con una gru da 90 tonnellate che si era abbattuta sul ponte provocando un ampio squarcio. Poi ci sono stati ben due incendi. La nave aveva già una pessima fama, in particolare circa il suo apparato motore, ritenuto poco affidabile. Durante la sua ultima crociera operativa, nel 2016 (dove aveva operato a largo della Siria), era "scortata" anche da un rimorchiatore d'altura, pronto ad intervenire nel caso fossero sorti problemi. Ve lo immaginate voi la CAVOUR o una portaerei statunitense che parte con dietro una unità pronta a rimorchiarla? Gli anni passavano e l'unità, entrata in squadra nel 1990, non rientrava in servizio, esposta comunque agli agenti atmosferici. I costi di riparazione salivano e rimanevano i problemi di fondo. Ora si parla di una nuova unità ma si tratterebbe, se mai, di un programma a lunghissimo termine, mentre i piloti russi perderanno le capacità di operare a bordo, capacità che non si riguadagnano in pochi mesi. Le ambizioni navali di Mosca, già messe in grave crisi dal conflitto con l'Ucraina, subiscono un altro duro colpo.
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NAVI SPOSTATE MOLTO SPESSO Le unità russe temono di essere colpite
anche nei porti del Caucaso dai missili, per questo effettuano continui
spostamenti, per evitare di essere colpiti. Questo ovviamente impegna
gli equipaggi e logora i macchinari rendendo più difficili anche le
manutenzioni. Ricordiamo come gli attacchi ucraini abbiano costretto le
unità maggiori russe ad abbandonare Sebastopoli, un grave colpo
strategico e al morale.
- CAVI NELLE RAFFINERIE Dopo i gravi danni subiti dalle loro raffinerie ad opera di droni, i russi tentano di limitare i danni stendendo una rete di cavi d'acciaio dal vertice delle torri di raffinazione fino a terra
- NAVI RUSSE VERSO I CARAIBI Se la Flotta del Mar Nero ha perso circa il 20% delle sue unità, inclusa la nave ammiraglia, le altre componenti non possono fare molto per portare aiuto, in quanto il trattato degli Stretti impedisce il transito a navi di uno stato belligerante. Per questo Mosca ha pensato d'inviare alcune unità a Cuba, nel tentativo di creare disturbi agli Stati Uniti, cercando di rinverdire la tensione della Crisi dei Missili del 1961. Mosca dovette ritirare i missili e la NATO smantellò i missili JUPITER in Italia e Turchia.
- COLPITA LA BASE DI MOZDOK Attacco di droni ucraini all'aeroporto di Mozdok, nell'Ossezia Settentrionale, a 750 km dalle linee ucraine. I russi rivendicano l'abbattimento di tre droni che, in pieno giorno si dirigevano sul bersaglio, come mostra un video. Si ignorano per ora i danni arrecati alla struttura, dove sono basati velivoli Si.24 da bombardamento.
- L'Ucraina ha acquistato in Francia un secondo radar ControlMaster 200, un apparato molto sofisticato, in grado di seguire e aggiornare centinaia di tracce aeree.
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