martedì 25 maggio 2021

 I CIVILI ISRAELIANI SI ARMANO


Dopo quanto accaduto nelle ultimissime settimane, con violenze anche da parte di palestinesi con cittadinanza israeliana, le richieste per l'acquisto di armi sono schizzate verso l'alto fra la popolazione civile, un fenomeno non nuovo ma che ha preso molto più piede dopo i recenti fatti. Prima era un fenomeno diffuso particolarmente sul confine con il Libano e di Gaza ma ora si è notevolmente esteso. In pratica si è passati da una media di 270 domande per settimana (non poche per un paese piccolo e dove la criminalità comune è debole) a 2.000. Praticamente tutti gli uomini sono pratici di armi e anche non poche donne. 

Durante gli scontri con i palestinesi, qualcuno ha rischiato di essere linciato mentre un cittadino che si è difeso uccidendo l'assalitore è stato prima inquisito ma poi prosciolto, essendosi trattato di legittima difesa. Si temono improvvisi assalti, anche mentre si è in auto, e si vuole dare la possibilità di difendersi immediatamente anche per chi è a casa. I detentori di porto d'armi in Israele devono dimostrare realmente di saper utilizzare le armi e hanno una verifica ogni 18 mesi anche a livello medico per evitare che le armi restino nelle mani di persone mentalmente instabili o con problemi.

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