giovedì 24 agosto 2023

Speciale Guerra in Ucraina

 

COME POTREBBE SVILUPPARSI IL CONFLITTO

 

Di conflitti convenzionali gli esperti sono pochi, specialmente in uno scenario europeo diverso da deserti o altre realtà. Bisogna riandare alla  Jugoslavia ma anche in quel caso gli esperti spesso non provavano neppure ad avvicinarsi.

L'altro giorno eravamo a Zara. Nel 1991 i serbi avevano qui quasi tagliato in due la Croazia. Sfruttando il loro vantaggio tecnico iniziale, avevano tagliato la strada costiera a Maslenica e i croati, per scongiurare problemi maggiori, avevano fatto saltare l'altro ponte. Per andare da Fiume/Rijeka a Zara/Zadar, bisognava traghettare per pochi chilometri su Pago/Pag, passare il ponte all'estremità sud dell'isola (che aveva un bel buco causato da una bomba di aereo), arrivare a Zara e passare più a sud, con i serbi che tenevano l'aeroporto (base aerea jugoslava in precedenza con l'accademia), con i croati appostati anche  nei vecchi bunker italiani costruiti fra le due guerre mondiali.

In diversi davano i croati per sconfitti. "E solo questione di tempo"!" ripetevano. Invece i croati tennero e nel gennaio del 1993 si ripresero Maslenica e altre zone, inclusa Skabrnje con la sua collina dove la Vojska SAO Krajina aveva piazzato due pezzi da 100 mm, messi fuori servizio dalla XI Bojna degli HOS. I serbi resistevano utilizzando anche le armi pesanti e provandole tutte (incluso un vagone carico di esplosivo lanciato attraverso le linee) ma non riuscivano a riprendere l'iniziativa. I croati costruirono un ponte di barconi a Maslenica che  l'artiglieria serba riuscì ad interrompere solo una volta. 

Nell'agosto del 1995, con l'Operazione OLUJA (Tempesta) i croati, che avevano ricevuto rifornimenti, in una settimana riconquistarono praticamente  tutto il loro territorio, lanciando poi due altre operazioni in Bosnia-Erzegovina, con l'apporto delle forze di Sarajevo, la MAESTRALE e la SPINTA DA SUD, in zone quasi tutte montuose. I serbi si erano sbandati e non riuscirono a resistere anche se l'orografia era favorevolissima per la difesa. Croati e bosniaci giunsero  ad appena 24 km da Banja Luka, città piena di profughi. Gli Stati Uniti decisero di fermare l'operazione perché i bosniaci avevano subito massacri spaventosi e si sarebbero vendicati. Non fu semplice fermare i reparti di Sarajevo in cerca di una comprensibile vendetta (i serbi avevano appena massacrato migliaia di uomini e ragazzi delle sacche di Gorazde e Zepa) ma poi si giunse agli accordi di Dayton che posero fine alla guerra.

Come dite? La Russia non è la Serbia. Certo, ma neppure l'Ucraina è la Croazia e gli aiuti ricevuti da Kyiv/Kiev e da Zagabria non sono neppure paragonabili. I croati si dovettero arrangiare con quello che catturarono e che riuscirono a procurarsi. Arrivarono armi della fanteria, cannoni (non semoventi e pochi pezzi moderni), carri T-55, pochissimi velivoli e via proseguendo. In Ucraina sono arrivati o stanno arrivando i migliori carri disponibili, poderosi e precisissimi lanciarazzi, magari per ora in numero ridotto ma è un flusso imponente. Ovviamente la propaganda russa e i suoi "ripetitori" in occicdente, asseriscono che questi mezzi vengono distrutti prima ancora di partire ma allora ci devono spiegare come mai i russi, dopo le grandi avanzate iniziali, non fanno che ripiegare e subire pesanti perdite. Come mai la nave ammiraglia del Mar Nero, il MOSKVA, è in fondo al mare, i velivoli russi non riescono a spingersi nei cieli ucraini e hanno perso moltissimi mezzi, con i droni nemici fin nei cieli della capitale.

Qualcuno ripete da un anno è mezzo che: "è meglio cedere ora la Crimea e i 4 oblast conquistati dai russi che non rischiare di perdere altro terreno." Idiozie! A parte il fatto che,  oltre alla Crimea solo l'oblast di Lughansk è quasi completamente in mano russa. In quello di Donietsk gli ucraini sono sempre a pochissimi chilometri dal centro abitato e Slaviansk e Kramatorsk sono saldamente in mano ucraine, mentre gli ucraini sono alla periferia di Bakhmut e hanno ripreso diverso territorio su questo fronte. L'unico capoluogo di oblast che avevano occupato, Kherson, l'hanno dovuto abbandonare lo scorso novembre, per tentare di resistere sul Dnipro, con qualche piccola testa di ponte ucraina attestata oltre il grande fiume. Zaporizhzhia, altro capoluogo, non l'hanno mai conquistato e su questo fronte perdono terreno. Insomma, ha fatto benissimo Zelensky a rispondere a certe pseudo offerte di pace (terreno in cambio dell'annesione alla NATO) che l'Ucraina è disposta a cedere Belgorod (che un tempo era Ucraina e ora è in Russia) per entrare nell'organizzazione! 

Putin e i suoi vogliono spaventare l'Europa, oggi con la crisi energetica (ma sappiamo come è andata a finire e i depositi europei sono pieni al 100% oggi!), con la minaccia nucleare e via proseguendo. E' l'ultima arma rimasta in quanto è chiaro che sul terreno le cose non sono andate assolutamente come previsto, all'orizzonte si addensano nubi decisamente cupe. Hai voglia a rimpiazzare generali e far fuori chi non è più affidabile!

 

 

 

 

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