lunedì 13 dicembre 2021

PROSEGUE LA RESISTENZA IN MYANMAR

 

La stragrande maggioranza degli organi di stampa italiani è silenziosa su quello che sta avvenendo in Myanmar, l'ex Birmania, dopo il colpo di stato dei militari del 1° febbraio scorso. La cosa è ancora più emblematica se si pensa che è stato abbattuto il governo di una donna nota, già Premio Nobel per la Pace. Non si comprende perché i media danno tanto spazio a singoli casi (come quello di Zaki, ora scarcerato e a casa), mentre su vicende enormemente più importanti sono muti.

In Myanmar, dopo centinaia di morti, la gente protesta ancora per le strade e anche la lotta armata, di vari movimenti, ha ripreso vigore, con scontri continui. Il regime, come è noto, è appoggiato da Pechino e questo è un fattore che induce molti a non proferire parola.

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